Lui & Lei
La Complice: il primo impatto con Eli
di LucasFromParis
21.09.2018 |
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"Non avrei mai fatto parte della malinconica schiera di singoli..."
La mia vita privata girava in tondo e ne ero consapevole.Un’insoddisfazione cresceva lenta in me come un’ombra. Chattare, sedurre, portare a letto….e poi? Uno schema vissuto molte volte. Mi piaceva quel gioco, mi era sempre piaciuto. Ero maledettamente bravo in questo gioco 😎
Avevo conosciuto così molte donne, timide o disinvolte, simpatiche o diffidenti. Con alcune, poche, avevo avuto il desiderio di rivederle e instaurare con loro brevi relazioni. Sovente erano impegnate. Il punto è però che il sesso a due non mi basta. Non poteva bastare a un uomo con un passato come il mio.
Il nemico era dentro di me e lo conoscevo bene: la noia, il desiderio di spingere l’asticella più in alto. La voglia di superare il limite del convenzionale per entrare nel mondo segreto che alcuni chiamano perversione, altri libertà.
Volevo tornare in quel mondo, quel mondo privo di ipocrisia. Volevo tornare al mio mondo Volevo tornare al paese dei balocchi in cui ogni desiderio può essere soddisfatto, nel quale non si giudica e non si viene giudicati. In cui tutti possono trovare il proprio spazio e la propria dimensione.
Ma non ci sarei tornato da solo, io che negli anni avevo avuto tante complici, amiche, compagne di gioco. Donne con cui l’intesa era stata forte e intensa. Non avrei mai fatto parte della malinconica schiera di singoli. Ho sempre pensato che la via maestra del libertino sia la coppia. Il singolo può essere qualcosa in più. Non volevo trovarmi nella scomoda posizione di colui che incessantemente chiede, si offre e si propone in mezzo a mille.
Il mondo libertino, per me, si vive in due. Cercavo quindi una nuova complice. Volevo la MIA complice. Non me ne rendevo ancora ben conto, tutto era confuso nella mia testa. Sapevo di voler incontrare una ragazza che non fosse il divertimento di una sera e neppure di qualche settimana. Volevo una donna a cui mostrarmi senza vergogna. Una donna a cui mostrarmi per quello che era e che sono senza dovermi nascondere. Una donna con cui ci saremmo capiti al primo sguardo.
Il destino è bizzarro, ma aggiusta le vite con un suo criterio: quando siamo pronti "dentro" a vivere un certo tipo di incontro, come per magia, questo arriva. Non è il caso né la fortuna. Ho imparato a non credere alla fortuna. Credo invece che gli eventi giungano quando noi, consciamente o meno, li provochiamo. Il mio destino si chiamava Eli.
Un inizio come molti, un sito che non prometteva molto e dal quale non avevo mai ottenuto nulla.
Improvvisamente Eli mi rispose. Il suo tono era freddo e asciutto. Quasi si trattasse di una transazione, e non di corpi, sudore ed emozioni. Le foto che mi mandò erano sciatte e sfocate. Non trasmettevano nulla. A priori niente mi attirava in quel profilo anonimo di donna che mi aveva risposto. Avrei potuto, come altre volte, uscirne con una risposta educata di circostanza e lasciar cadere.
Ma non lasciai cadere questa opportunità.
C’era qualcosa in quella apparente freddezza, avvertivo un fremito allo stomaco che mi incitò a proseguire.
La ragazza acconsentì subito alla mia richiesta di scambiarci il numero telefonico. Seppi poi che il mio essere così diretto e sicuro era stato l'elemento che la sedusse inizialmente. In un mondo in cui tanti parlano, ma pochi si mettono in gioco davvero, in qualche modo spiccavo.
La prima conversazione mi lasciò sensazioni contrastanti; da un lato Eli era una donna molto controllata, quasi fredda (anche questo lo scoprii dopo, era una maschera). Dall’altro, sapeva ciò che voleva, che non recitava le solite irritanti sceneggiate. Era una donna impegnata, voleva semplicemente sesso. Sesso di qualità si intende. Contraria quanto si possa pensare non è così facile da trovare. Non è semplice incontrare un uomo che sia attento e generoso verso una partner occasionale. Ne ho avuto la prova in molte occasioni.
Lo voleva e non se ne nascondeva come fanno tante altre. La chiarezza è una dote per me oltremodo preziosa. La ricambio sempre con l'assenza totale e sincera di giudizio e con eguale franchezza.
Una donna così, non era interessata a lunghe chat fini a sé stesse. Non era lì per aumentare o supportare il suo ego. Voleva quanto me conoscere la persona dal vivo. Eli non era contraria ad un primo appuntamento di sesso. Sesso crudo e duro.
Diretta e decisa, ve lo avevo detto! 😍
Mi colpì, la ricordo ancora, la sua frase: “chiedo solo di potermi tirare indietro se non mi piaci di persona”. Fu come un colpo allo stomaco. Non ero (più) abituato a tanta franchezza. La rassicurai sul punto: la regola era sempre la stessa, mai avrei voluto che una donna facesse qualcosa controvoglia o si sentisse obbligata.
Chi lo vorrebbe? Dovete anche considerare la sgradevole quanto diffusa abitudine di inviare foto "eccessivamente ritoccate" (in meglio, ovviamente!). La sua richiesta era il minimo sindacale, per così dire!
A quel punto, approfittando del fatto che i rispettivi uffici non fossero distanti, le proposi invece un cosiddetto “incontro conoscitivo”. Invece di incontrarci e di dover decidere in un istante se volevamo scoparci oppure no, una colazione assieme per fare due chiacchiere e capire se il feeling fra di noi ci potesse essere o meno. Questione di aspetto, ma non solo. Tante cose sanno valutare le donne con un infallibile istinto di cui detengono l'esclusiva. Un modo di camminare, un sorriso, lo sguardo, la capacità di ascoltare e quella di esprimersi.
Ero emozionato in quella mattina di settembre. Ero molto emozionato. La vidi arrivare con il suo passo svelto e sicuro e ci sedemmo a parlare del più e del meno. Non cercai di sedurla, fui semplicemente me stesso. Lo sconcerto che avevo provato già telefonicamente si accrebbe. Cercavo di intuire dai suoi sguardi, dai suoi sorrisi dal suo linguaggio corporeo se le potessi piacere o meno; in genere è un esercizio in cui sono bravo. Ma in quella occasione, nulla traspariva ai miei occhi.
Eli era assai più bella di quanto mi fosse apparsa in foto e già questo era molto inconsueto. I suoi occhi, benché impenetrabili, erano belli ed espressivi, il corpo armonioso e procace su sui le cosce snelle si abbinavano a un seno che indovinavo maestoso.
.La bocca, la sua bocca era meravigliosa. Carnosa, con una sorta di broncio indecifrabile. La sua bocca era la chiave per comprenderla. Non ne distolsi mai lo sguardo. Quando ci salutammo lei non disse nulla. Avevo la sensazione amara di aver fallito il test.
L’avevo persa. Non avrei mai baciato quella bocca, non avrei mai spogliato quel corpo. Non avrei mai visto quegli occhi godere. Non avrei scopato con Eli e ne ero profondamente deluso.
Resistetti alla tentazione di chiamarla o scriverle per sapere… non volevo sembrare disperato. Ma di lì a poco squillò il mio telefono. Era Eli. Ancora una volta non dimenticherò mai la frase che mi disse e che mi parve quasi incongrua nella sua freddezza: “per me è ok”. Come se avessimo appena stretto un accordo di business.
Eppure quello fu un gran bel momento! 🙃Bruciavo dal desiderio di possederla, soprattutto SAPEVO che l'avrei possedita.Ma sapevo anche di dover aspettare un interminabile week end.
Tuttavia. Tuttavia Eli sarebbe dovuta passare nei pressi del mio ufficio quella sera per rincasare e le chiesi se le andasse di salutarci al volo. Con mia sorpresa accettò. Quando la vidi avvicinarsi da lontano mi emozionai di nuovo. Aveva detto che era “ok” per lei.
Giusto ?
Quindi, non appena si avvicinò la strinsi fra le braccia e la condussi in un angolo buio del parchetto per baciarla immediatamente. Non oppose resistenza.
Quel bacio mi svelò di Eli più di tutto il resto. La sua barriera era crollata istantaneamente. Mi risposte con un trasporto che mi lasciò incantato. Ci baciammo a lungo, ci assaggiammo a lungo quasi disperatamente e i nostri corpi erano letteralmente incollati. Il suo seno (sì, era maestoso!) premeva attraverso i nostri abiti leggeri di fine estate.
Il mio cuore batteva all'impazzata. Un bacio carico di ardore e di promesse. Un bacio fra due esseri che si desiderano.
Uno dei baci che ricorderò tutta la vita. Il primo bacio di Eli.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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