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La festa più Bella
di LucasFromParis
22.12.2023 |
7.092 |
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"Poi la baciai e lei rispose al bacio! Ero eccitatissimo e con la bocca cercai la sua gola e il suo collo..."
“Buongiorno ragazzi!! Volevamo ringraziare di cuore tutti voi per aver partecipato a quello che sarà per me un compleanno indimenticabile… siete stati fantastici!! Tanta allegrie, complicità e sensualità… non avremmo potuto chiedere di meglio né festeggiarlo con persone migliori. Grazie grazie grazie…”Non saprei come iniziare questo racconto se non con questa frase, inviata il day after al gruppo che aveva partecipato alla festa di compleanno di A, il lui della bellissima coppia Sissysissy.
Nel parcheggio Galatea e io incrociammo subito altre due coppie di invitati. Una di loro, Elena e Marco, la conoscevamo bene e li salutammo con affetto e allegria. Gli altri due si presentarono subito. Antonio e Stefania. Lui portava una allegra cravatta rossa, lei era coperta dal cappotto ma le sue gambe erano nude; facevano già venir voglia di accarezzarle. Quando varcammo l’ingresso del Paese dei Balocchi vedemmo una gran folla di persone. Uomini e donne curati e belli.
Lo sapevo, lo sapevo perfettamente. Lo sapevo dal momento in cui Galatea e io ricevemmo l’invito al party che avrebbe sancito l’ingresso di A alla “maggiore età”. Conosco A e sua moglie B da tanti anni, fin da quella sera invernale in cui li accogliemmo, Amélie ed io, nella mia vecchia tana. Ci piacquero dal primo istante: sono belli, sono curati. Ma prima ancora sono belle persone, di quelle che piacciono a noi e che si trovano nel nostro ambiente molto più spesso di quanto si possa immaginare da fuori. Lo sguardo di A colpisce: uno sguardo limpido. Non saprei trovare un aggettivo più adatto di questo. Uno sguardo che mostra un uomo bello ma non arrogante, gentile ma non ingenuo, sincero e diretto ma anche educato e attento. A e B sono l’archetipo della coppia che gioca in allegria. Molte volte li ho incrociati in questi anni e anche Galatea li ha subito apprezzati. E viceversa, perché le belle persone non possono che trovarsi al di là dei gusti e delle preferenze individuali. A Galatea piace molto A, tanto quanto a me piace B. Abbiamo giocato in molte circostante ma come si vedrà non siamo ancora sazi gli uni degli altri!
Sapevo che questa serata avrebbe avuto tutti gli ingredienti giusti; scelti, selezionati e mischiati con sapienza. Il luogo, innanzitutto; i nostri amici avevano fatto le cose alla grande, affittando per l’occasione uno spazio riservato in un Motel. Diverse stanze caratterizzate da ambientazioni pseudo storiche (dall’antico Egitto alla Roma imperiale). Il bar era in modalità pericolosamente open 😄 e un DJ si sarebbe occupato della colonna sonora, avvalendosi anche di qualche nostro suggerimento. Letti fuori misura erano disseminati ovunque e davano immediatamente l’idea che quella fosse una vera festa orizzontale, una vera festa libertina. Una festa in cui chiacchiere, brindisi, danze, risate si sarebbero fuse armonicamente con il gioco dei corpi. Questa miscela magica di cui noi libertini abbiamo il segreto e che, quando funziona dona emozioni che non si possono spiegare.
La Verità dei Libertini non si può né spiegare né capire: la si può solo vivere.
Raccontare, se ne abbiamo il coraggio, il nostro segreto a chi non conosca questo mondo è fatica sprecata. Si ottengono sorrisini, frasi di circostanza (“bhe, ognuno è libero di fare quello che vuole, io però non vorrei mai farlo”), imbarazzo. Si ottiene giudizio implicito o dissimulato. Si ottiene forse invidia (quella sempre dissimulata invece).
Ma non si può capire. Si può solamente vivere.
L’ingrediente cruciale per la riuscita di qualsiasi festa non sta però solo nel suo contesto, per quanto elegante e curato. Il vero ingrediente è la scelta delle persone. Basta poco, basta pochissimo per guastare l’ambiente. L’equilibrio è sottile. Basta molto poco perché qualcuno non porti con sé lo spirito giusto. Uno spirito di condivisione. Il piacere di stare assieme. Il desiderio di ritrovare vecchi amici ma soprattutto quello di conoscerne di nuovi. Quante volte ho visto crearsi “piccolo gruppi” chiusi?
Per usare una parola che va molto di moda in questi anni, le vere feste libertine sono o dovrebbero essere “inclusive”. Non inclusive nel senso che tutti debbano fare sesso con chiunque si avvicini. Questo certamente no. All’attrazione (o alla mancata attrazione) non si comanda. Ma nel senso di aver voglia di scambiare sorrisi e chiacchiere davvero con tutti. Solo così si crea quel senso di comunità, così bizzarramente vero. Una comunità che nello spazio di una sera celebra i suoi riti segreti; che si sente parte di un modo di sentire e di vivere diversi da quelli comunemente ammessi dalla società.
Siamo noi. Ci mostriamo senza maschere con le nostre fantasie, desideri e timori. Nudi ancor prima di spogliarci. Siamo noi e ci piace così. E a chi ci giudica diciamo sorridendo di andare pure affanculo 🙃
La data del 16 dicembre era segnata da settimane sul calendario. Tutto si stava preparando con cura. Assieme a Galatea radunammo un gruppo di invitati per partecipare a un regalo al festeggiato. A porta e ama i cappelli; fu molto divertente andare in un elegante negozio in centro per trovare quello giusto per il nostro amico. B ci aveva dato la taglia esatta ed eravamo certi di aver trovato il modello giusto. In fondo A diventava maggiorenne, gli serviva un vero cappello da uomo!
Nel frattempo Galatea aveva organizzato un piccolo complotto, formando un gruppo privato con le ragazze invitate. Non sapevo nulla dei dettagli ma conoscendo la sua fantasia e il suo talento scenografico ero sicuro che ne sarebbe scaturito qualcosa di spettacolare. Non fui deluso, come leggeremo più avanti.
Entrammo nella sala egiziana e subito andammo a salutare il festeggiato e sua moglie. Erano entrambi raggianti. Lui sembrava un bambino la vigilia di Natale e trovai il lato fanciullesco del suo viso ancora più accentuato del solito. B era come sempre spettacolare con il suo fisico perfetto e tonico; le cinsi la vita con affetto, sottile e flessuosa come sempre. Vedemmo anche Amélie e Anastasia. Erano entrambe stupende. La giovane ragazza indossava un vestito corto e nero, molto elegante che la valorizzava al massimo. I suoi occhi brillarono di piacere quando andai a salutarla. Vidi anche la nostra amica Rosemary, che era molto amica dei festeggiati. Mi guardai attorno, con il mio primo spritz in mano: cavolo, eravamo proprio tanti, tantissimi!🎉 Una vera folla di uomini in camicia e di donne sensuali. Ovunque mi voltassi, vedevo solo motivi di sorridere. Quasi quaranta persone. Una bolgia ancora trattenuta che sarebbe esplosa. Ci presentammo a tutti e tutti mi diedero delle sensazioni positive. Le ragazze erano tutte incredibili. Me le sarei fatte tutte!
Una vibrazione percorse la sala. Galatea e B radunarono le ragazze. Qualcosa stava per succedere. Qualcosa di allegro e di piccante. Qualcosa che avrebbe improvvisamente acceso l’atmosfera. Sarebbe stato come gettare un fiammifero in pagliaio. Partì un musica scelta per l’occasione e il festeggiato fu messo al centro della stanza. Noi uomini e qualche ragazza eravamo tutti intorno ammirando quello spettacolo erotico e selvaggio. Io guardavo in particolare Galatea e A. La mia ragazza aveva lo sguardo di chi è pronta a divertirsi; lo sguardo di chi sa vivere il qui ed ora. Lo sguardo di una donna, di una femmina che vuole solamente esprimere la sua energia e la sua libertà. Una donna che ama la danza e i bei ragazzi e che quindi si trovava esattamente dove voleva essere. Galatea era nel posto giusto per lei. Al ritmo della musica il suo corpo si muoveva, si contorceva. Trascinava con le tutto il gruppo delle ladies. A dal canto suo osservava trasognato quella danza in suo onore. Era proprio un bambino, anzi un bambinone. Io ero davvero felice per lui. Meritava quel momento di affetto e di allegria erotica che lo circondava. Simile a un sultano, un vero harem di donne ballava intorno a lui. Ballava per lui. Gli dava questo omaggio prezioso della loro energia. Lo guardavano fra il divertito e l’eccitato. Si avvicinavano a lui da ogni lato toccandolo, sfiorandolo. I vestiti iniziarono cadere. Una dopo l’altra le ragazze furono tutte in tacchi e perizoma. Un paesaggio di cosce, di seni... stavo impazzendo. Anche A stava visibilmente impazzendo anche perché le fanciulle iniziarono a spogliare anche lui.
A era simile a una statua di carne e muscoli, immobile e in balia di queste donne che si facevano sempre più audaci; la mia ragazza era sempre più scatenata. Era entrata in quella modalità che abbiamo definito assieme “gatta selvatica” 🐾
Una gatta selvatica e un lupo, beh siamo un bel mix!
Non fu tuttavia lei a rompere definitivamente il ghiaccio, bensì una biondina audace che si inginocchiò. Non poteva non succedere! Il cazzo del mio amico sparì nella bocca ingorda della ragazza che succhiava con passione. Quello fu una sorta di segnale! Le ragazze ormai stringevano A da ogni lato baciandolo, e toccandolo in ogni dove. Una dopo l’altra, in una sorta di rito pagano, le donne regalarono al festeggiato un pompino multiplo degno di un film porno. Furono almeno dieci le bocche avide gli diedero piacere. Alcune individualmente, altre in coppia. Che vita sarebbe senza i pompini a due bocche? Si può vivere senza???? La mia ragazza si fece ammirare in due momenti distinti. Prima si inginocchiò a fianco di B e la vidi prodigarsi in un pompini meraviglioso assieme alla sua amica. Vedevo quanto impegno ci mettesse, vedevo quanto l’uomo le piacesse. Non gli stava facendo un piacere, ma lo stava facendo prima di tutto a sé stessa. La rividi poi quando era Anastasia a succhiare, in piedi dietro di lei ad accarezzare e stuzzicare. Le due donne erano magnifiche e vederle assieme toglieva il fiato.
L’energia era salita improvvisamente nella sala. Tutti si cercavano, si guardavano, si desideravano. Le nostre spogliarelliste si erano sparpagliate nella sala ballando e coinvolgendo tutti. Galatea no, lei aveva le idee chiare, chiarissime. Non si era staccata da A e in un attimo la vidi sdraiata su uno dei letti di fronte a me. Aveva la testa di lui fra le cosce e iniziava a gemere eccitata. Era partita! 🌧️
Mi guardai attorno. Ero bollente, intriso di quella energia meravigliosa intorno a me. Una bellissima bionda, N era subito dietro di me, le sorrisi e mi avvicinai gentilmente a lei. Iniziammo a ballare uno di fronte all’altra. I suoi occhi erano felini, maliziosi. Il suo sorriso mi fece capire di poter osare. Osai. Prima premendo il corpo contro il suo, respirando il suo profumo. Poi la baciai e lei rispose al bacio! Ero eccitatissimo e con la bocca cercai la sua gola e il suo collo. Le mia mano scese, le accarezzò i fianchi, poi il culo mentre sollevavo il suo vestito. Intravvidi il ciuffetto curato della sua figa, sotto non portava nulla. Le sue mani mi toccavano a loro volta: spalle, petto… e poi più giù il cazzo attraverso i pantaloni. Le sue tette sgusciarono e le presi delicatamente i capezzoli in bocca. Ero così emozionato di quel momento sensuale in mezzo a tutti. La bionda timida non era, si abbassò senza che le chiedessi nulla; lo tirò fuori e avvertii il tocco caldo e umido della sua bocca attorno alla cappella. Poco distante Galatea gemeva e godeva, ma aveva intriso il lenzuolo di squirt, così ci avviammo verso una altra stanza. Per ora eravamo i soli lì, ma ero certo che avremmo avuto presto compagnia. Adesso volevo gustare io la mia partner la bellissima N, volevo dedicarmi alla sua figa con tutto il mio ardore. Sdraiata con le cosce spalancate si lasciava leccare e toccare; ansimava e gemeva senza ritegno. La presi così, faccia a faccia, la scopai. Scopai quella sconosciuta affascinante e lasciva mentre la guardavo, ammiravo e baciavo senza sosta. Il sesso senza bacio, per me non è sesso. È solo ginnastica!
Altre coppie passavano nella stanza, alcune si fermavano a guardarci, proseguivano oltre, dove altre stanze e altri letti erano pronti ad accoglierli. Io godetti intensamente quel momento intimo e prezioso con la sconosciuta che si era donata a me senza ritegno. Sentivo che le avventure piccanti di quella serata erano appena iniziate e sarebbe stato proprio così, oltre ogni mio desiderio e aspettativa. Ritrovai Galatea, felice e soddisfatta. Nelle feste private noi ci comportiamo così: siamo libero di separarci vivere le nostre esperienze senza che la presenza dell’altro sia mai un vincolo o un freno. Però poi avvertiamo sempre il bisogno di ritrovarvi, di condividere le emozioni, di andare a chiacchierare e scherzare con altre persone, sia nuove che amiche. Ci trovammo molto bene in particolare con due coppie. La prima era quella con cui eravamo entrati assieme. Ci dissero di essere neofiti di questo mondo, eppure ci parvero perfettamente a loro agio. Gli altri, i “torinese” erano decisamente allegri e mezzi matti come noi. Lui era un gigante biondo con cui entrammo in confidenza e a cui davo amichevolmente pacche sulle spalle. La sua compagna era una mora. Mora e riccia. Mora, riccia e con la bocca grande e sorridente. Decisamente grande. Come potevo non notarla❓ Era il mio tipo (lo ammetto, quella sera il mio cuore era grande e aperto all’amore!). Indossava un bellissimo vestito di rete che ammirai e sotto portava un body. Era tremendamente sexy, ma troppo vestita per essere arrivati a quel punto della serata. Più tardi ci avrei pensato io…e non da solo!
Decisamente A e B avevano scelto il meglio. Si era creato questo ambiente surreale in cui tutto si mischiava: persone ormai nude o seminude con il loro drink a parlare, altre che facevano sesso in coppia o in gruppi. Un’allegra baraonda in cui davvero tutti erano liberi di essere e di esprimersi come preferivano. Il mondo del non-giudizio (sessuale). Ma quanto staremmo meglio tutti se ANCHE il nostro modo di concepire la coppia e il sesso fosse accettato da tutti? Non voglio dire che tutti dovrebbero vivere come noi, naturalmente. Sogno solo un mondo in cui non vi sia alcuno stigma sociale su una donna sessualmente libera, né su una coppia fondata su valori diversi dalla monogamia.
I “torinesi” mi stavano decisamente intrigando; ma come convincere lei a spogliarsi? Il vestito, non so come né perché era sparito. Restava però quel maledetto body a sbarrarmi la strada. E qui mi venne in aiuto S, la ragazza dell’ingresso che adesso non solo era senza calze, ma probabilmente senza nulla. Iniziammo a scherzare tutti e tre e fu la mia alleata a spingere l’altra come sanno fare solo le donne, nel loro modo allegro e leggero. Un uomo che facesse le stesse cose verrebbe probabilmente giudicato pesante e aggressivo. Da solo non mi sarei mai permesso infatti. Ma dovetti solo dare manforte a S e A, suo marito, l’uomo dalla cravatta rossa. Fu lei infatti a spingere la ragazza sul letto. Tutti e tre ci avventammo su di lei come autentici lupi, ma sempre in un modo giocoso. Il suo uomo infatti ci guardava sorridendo e chiacchierando con Galatea e sembrava incoraggiarci con lo sguardo
Fu una frazione di secondo, rapida e intensa. Dovevo solo trovare quei benedetto bottoncini fra le cosce della ragazza… un piccolo “click” e saltarono. Ma in quale mondo si può fare una cosa del genere? In quale mondo si può spogliare una sconosciuta così senza trovarsi in carcere. Nel mondo libertino il confine è sempre assai sottile. Non si deve mai esagerare, bensì stare esattamente al limite. Per questo giocare non richiede tanto e solo un cazzo funzionante, ma anche e soprattutto una grande empatia; la capacità di cogliere i segnali dell’altro e di sintonizzarsi a pelle. E’ facile, come dico sempre, far godere e stare bene la tua donna, quella che conosci così bene. Giochi in casa. Ma il vero talento è stare bene e fare stare bene la sconosciuta. Avevo il batticuore mentre ammiravo il corpo della riccia. Il suo body ormai non la proteggeva più, comparve la sua pelle, la sua pancia, il suo bellissimo seno. Eravamo ancora lì tutti e tre. Uno di noi la baciava sulla bocca, l’altro aveva iniziato a leccarle la figa. Io mi ero dedicato al suo capezzolo mentre le accarezzavo i capelli. Si lasciò andare subito; tutte le sue ritrosie erano evaporate in un istante. Si era trasformata in quello che era, in una femmina calda e passionale. Una femmina porca. Giunsi anche io fra le sue cosce aperte, davanti alla sua figa dalla labbra carnose come un meraviglioso fiore. I suoi gemiti e complimenti mi fecero capire che ero sulla strada giusta. Non mi fermai, non mi sarei fermato per nulla al mondo fino a sentirla squassata dal suo primo orgasmo. Poi gustai il suo lavoro di bocca. Quella bocca era grande, davvero grande e accogliente. Mi guardava con gli occhi scintillanti di malizia mentre leccava, succhiava, aspirava.
A pochi metri la mia ragazza era nuovamente in azione. Mi eccitava oltre modo ascoltarla e vedevo chi era il suo nuovo partner. Un uomo, un caro amico di Amélie che lo aveva scelto come accompagnatore. Un uomo che da parecchio tempo aveva il desiderio di possedere il meraviglioso corpo della mia Galatea. Sapevo che l’apprezzamento era ricambiato. Immaginavo che sarebbe successo quella sera! Lei godeva a ripetizione gemendo mentre a mia volta penetravo la stupenda ragazza. Era inebriante! Poco prima stavamo scherzando come ragazzini, mentre lei insisteva nel dire quanto fosse timida e quanto non fosse pronta a spogliarsi. E adesso avevo sotto di me una meravigliosa femmina che gemeva, mi baciava. Godeva. Eravamo, sia Galatea che io, così presi che non smettemmo neppure quando A si diede al taglio della torta. Era pur sempre un compleanno. Percepivo le sue parole e le risate di tante persone che brindavano alla sua salute. Ma non riuscii per un pezzo a staccarmi dalla mia nuova amica, dal calore del suo corpo e dai brividi di piacere che mi comunicava!
Poi ci fu un tempo per una nuova pausa, per ritrovare ancora Galatea, per condividere una fetta di torta, per un nuovo drink. Quella notte era fuori dal tempo e dallo spazio. Avrei voluto non finisse mai.
Mi aggirai nuovamente per le stanze e sullo stesso lettone in cui erano stato prima notai un groviglio di corpi nudi. Mi fermai a guardare, attratto ed eccitato dalla scena. Con delicatezza mi avvicinai al questo insieme di energie, con discrezione e cautela, senza volermi imporre ma con le idee molto chiare. Riconobbi B la moglie di A e una altra bellissima ragazza, una lei di coppia che avevo già incrociato.in altre occasioni e che trovavo molto seducente. Così, in modo fluido e senza alcuna forzatura trovai il mio spazio nel gioco. Non stavo nel "fare" ma stavo nel "fluire" così come mi aveva insegnato la mia maestra di Tantra. In altre parole quella sera non ero nel pensare "adesso faccio questo e quello, adesso vado da questa tipa ecc". Ero perfettamente bilanciato e seguivo quello che accadeva. Fuori dal giudizio. La mia bocca cercò quella della.mora mentre al nostro fianco B scopava e godeva assieme a un altro uomo. Fu un attivo indossare il preservativo dopo averla baciata e leccata (mai tralasciare un lavoro con la 👅 fatto come si deve, in due come in cinquanta!) Per la terza volta provai la morbida e avvolgente sensazione di penetrare un corpo femminile, penetrare la sua figa bagnata e pronta. Penetrarla un centimetro alla volta guardandola negli occhi. Per quel momento esistemmo solo noi due, una bolla contenuta un un'altra bolla più grande.
Poi mi ritrovai sullo stesso lettone vicino a…B. Ormai passavo da una donna all' altra senza ritegno né controllo. Passavo da una donna all' altra ma senza che fossero numeri.
Questa è una cosa che è stata spesso fraintesa nella mia vita. Aver avuto molte esperienze ha fatto pensare talvolta che io sia un "collezionista" di numeri. Non è così, non è mai così per me. Ogni esperienza è unica e insostituibile, ogni donna è unica e insostituibile. Nel momento in cui interagisco sessualmente con lei sono completamente nella fusione, nell' intimità sacra e preziosa dei corpi.
Nella calda dei corpi ardenti iniziai a baciarla. La conosco da anni. B mi è sempre piaciuta. Non è una donna appariscente, anzi appare molto tranquilla e meno esuberante rispetto al marito. Da lei emana una sensualità più sottile e discreta, morbida e quasi delicata. Credo che la simpatia e l’attrazione che provo per questa vecchia amica siano ricambiate (spero!). So che a un certo punto iniziammo a baciarci, nudi sul letto. Il corpo di B è assai simile a quello di Galatea: piccolina, esile, maneggevole eppure pieno di energia e di sensualità. La leccai per farla godere e anche il mio cazzo sparì nella sua bocca. Quella bocca lì la conoscevo bene, ci sapeva fare. Cavoli se ci sapeva fare. Me la ricordavo bene e anche il mio compagno di avventure la conosceva bene, così come conosceva bene la sensazione morbida e avvolgente della sua figa. B mi accolse dentro di sé godendone. A lato del letto si avvicinò a noi Rosemary. Le sorrisi e anche lei mi rivolse quel suo sorriso timido.
Conoscevo bene anche Rosemary. In passato avevo avuto la fortuna di fare sesso con lei, ma sapevo che il suo interesse principale erano le donne e non volli forzare nulla con lei. Ci guardava, baciava la bocca e il seno di B. Io ero estremamente eccitato anche solo dalla sua presenza complice. Non pretesi nulla, come ho detto, però ci baciammo anche noi due, poi tutti e tre assieme. Le toccavo il seno mentre scopavo B. Chiesi a Rosemary solo di toccarmi se lo voleva. La sua mano scorreva sulla mia schiena, sul culo, mi sfiorava le palle. Oh, che vi devo dire? Una ragazza che ti tocca mentre ne scopi un’altra è la mia personale idea di paradiso 😉.
Basta poco a farmi contento. 🐷 Poi si staccò da noi e si allontanò. B mi chiese di venire con lei, di venire per lei. Avrei potuto dire di no a una richiesta così gentile e premurosa? Avrei potuto dire di no, anche sapendo che questo avrebbe segnato per me la fine dei giochi? No, non potevo. Non potevo e non volevo. Le schizzai di sperma il viso, le guance e le labbra gridando forte come al solito. Restammo qualche istante abbracciati, come due amici che hanno condiviso un momento di sesso forte assieme.
Sullo stesso lettone la mia ragazza aveva ricominciato a scopare con Max. Si era evidentemente presa una pausa, ma era proprio lui l’uomo che le piaceva quella sera. E quando a Galatea piace un uomo, sono cavoli suoi. Diventa una gatta selvatica, selvatica e indomabile. Il suo partner non era da meno. Avevo raramente visto la mia donna così coinvolta. Gridava e la sua energia era feroce tanto quella di Max. Restai un po’ a godermi la scena, a guardarla negli occhi pieni di passione e di godimento. Restai un po’ per comunicarle anche quanto mi sentissi legato a lei, e quanto fossimo una coppia. Le sue emozioni le sentivo dentro di me, anche questa è una emozione che non si può spiegare, ma solo vivere.
Chi lo ha vissuto, sa. In quel momento mi sentivo del tutto appagato, del tutto sazio di sesso e di emozioni. Avevo mischiato la mia energia maschile con tante donne diverse, assaggiato tanti sapori. Eppure non era ancora finita. In qualche modo avrei ritrovato energie.
Accadde in una delle grandi vasche idromassaggio. In una di queste A era immerso nell’acqua calda assieme ad altre persone. Mi unii a loro, persuaso che sarebbe stato un momento di relax e di chiacchiere. Macché! 😂 Vidi una strepitosa mora, con due occhi incredibili e un viso di porcellana, una mora minuta e sexy, avvinghiarsi al mio amico. Lo cavalcava con una sensualità dirompente godendosi il momento. Improvvisamente mi senti nuovamente pieno di desiderio di una rinnovata energia. Il lupo era di nuovo in caccia! Uscii dall’acqua mentre il mio amico fortunello si godeva questa scopata in vasca. In piedi dietro di lui c’era la mia alleata, c’era Stefania. Lo baciava e accarezzava china su di lui. Il suo culo svettava nella sua prepotente bellezza e non resistetti alla tentazione di toccarlo e accarezzarlo. Mi lasciò fare. Si era conto di chi fosse l’uomo dietro di lei oppure si stava semplicemente lasciando andare al piacere di quel tocco❓Divenni più audace, le baciai la schiena e il culo. Insinuai la lingua fra quei maestosi globi di carne per cercato il suo ano e la sua fessura. Avvertivo prepotente l’erezione quando la presi per mano. Ci guardammo un istante e non ci fu bisogno di parole fra noi. Il fuoco ardeva in me e in lei. Adoravo il modo in cui mi guardava e mi desiderava, adoravo il modo in cui il suo corpo si muoveva. Adoravo la curva della sua schiena quando la presi a pecorina, afferrandole i fianchi con forza. Non vedevo Galatea, eppure percepivo la sua presenza sottile al mio fianco. Lei era certamente sazia ma rispettava il mio appetito robusto e la mia voglia di vivere quella notte.
E non finì, non finì ancora. Gli ospiti iniziavano a salutare e lasciare la festa l’onda lunga del piacere rallentava. Per tutti, per quasi tutti. Ero intento (non ridete!) a cercare i miei boxer fra i vari letti quando mi imbattei nella ragazza di prima, quella che era salita sopra A nella vasca accendendomi di rinnovato desiderio. Era lì con un’altra ragazza, si baciavano e si accarezzavano. Non potevo resistere a questo meraviglioso spettacolo fra donne. Ero ancora Lupo. Mi avvicinai sorridendo alle ragazze e iniziammo un gioco di carezze e baci eccitanti. La volevo, volevo lei. Ne volevo ancora. Ne volevo fino al termine della notte. Ne volevo fino all’ultimo morso. Fino alla fine. Anche questa ragazza mi diede brividi ed emozioni. Anche lei ne aveva ancora. Perlomeno ne aveva ancora per me. Misi mano alla mia fedele polsiera e...panico 😱 avevo finito i preservativi. Ancora una volta la mia alleata fu....S! Passò al mio fianco e le sussurrai:" ti prego mi cerchi un preservativo?". Che situazione paradossale e assurda 🤣. La mia nuova amica non fece un plissé. Si allontanò e poco dopo tornò con l'agognato pacchettino. Ero pronto, ero pronto a scopare ancora. Ero pronto a montare sopra l'affascinante ragazza! Anche lei mi concesse i suoi baci, il suo corpo. Anche lei mi concesse la sua figa fradicia da leccare e penetrare. Anche lei mi concesse la meravigliosa danza del suo corpo e dei suoi occhi fiammeggianti. Anche lei mi concesse infine di schizzare il mio piacere sulla sua pelle. Anche lei.
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