tradimenti
Regina di nome e di fatto
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30.12.2024 |
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"Le piacevo! Ci stava! Era pronta al sesso con me! Era pronta a farsi montare..."
Regina è una donna che non passa inosservata. Impossibile ignorare il suo fascino.Tutto in lei emana classe, charme ed eleganza.
La sua capigliatura è bionda, liscia e in perfetto ordine. Il suo trucco la valorizza con sapienza senza volgarità.
Il suo corpo non teme il confronto con ragazze di vent'anni. Slanciata, le cosce lunghe e perfette, il ventre piatto. Una modella.
Regina è una donna che tutti si voltano a guardare, rapiti dalla classe del suo incedere. Un dettaglio però la tradisce; tradisce il suo lato eroticamente perverso. Il sorriso.
Regina è felicemente assieme a un uomo cuck. Lei adora farsi scopare da altri maschi. Adora umiliare il suo compagno insultandolo sprezzante durante gli amplessi con sconosciuti.
Sì, Regina fa parte delle donne perverse.
Le foto che vidi sul suo profilo non lasciava dubbi. La si poteva ammirare in molte pose sensuali, nuda e vestita. La si poteva ammirare mentre la sua mano compie l'inequivocabile segno delle corna 🤘🏻. Come se non bastasse, la nostra protagonista esibiva fieramente il suo cornuto che indossa la famigerata "gabbietta": un dispositivo umiliante che restinge il cazzo del malcapitato e ne impedisce l'erezione. Rimane molle, senza vita e inutile. L
A Regina piace così. Regina si eccita così.
Al suo compagno rimane un solo ruolo: selezionare il fortunato che la monterà davanti a lui. Perché la nostra bionda, non potrebbe essere diversamente, sceglie anzi fa' scegliere con cura i suoi bull. Non si fa scopare da chiunque. Lei vuole maschi piacenti ed eleganti, per soddisfare la vista e il tatto. Vuole anche uomini sicuri di sé e perversi, in grado di accompagnarla nel suo viaggio mentale. Regina è interessata a timidi, inesperti e impacciati. Il cornuto ne è perfettamente conscio e sceglie con cura.
Regina è perfetta per me, per il lupo 🐺.
Quando li contattai lui comprese rapidamente che potevo essere il loro compagno di giochi per una sera. Il cornuto conosce perfettamente i gusti della compagna e non sbaglia mai. Quanto a me, sapevo precisamente cosa dire e come comportarmi. Feci qualche domanda: era tutto chiaro.
Domandai se Regina baciasse e se si facesse inculare; mi venne risposto di no a entrambe le domande. Non commentai ma pensai fra me e me: "Io invece credo proprio di sì, mio caro. Credo proprio che metterò la lingua in bocca alla tua donna che le aprirò quel delizioso culetto, piccolo e sodo come piace a me".
Presuntuoso? L
Forse, ma tante volte ero riuscito in passato a superare i limiti imposti. Sapevo che spesso queste regole posso essere infrante da chi sa osare nel modo giusto. Quando riesco a entrare in sintonia emotiva con la donna, quando vibriamo alle stesse frequenze, ogni barriera può cadere. Ogni barriera cade.
Quando arrivò la fatidica sera arrivarono puntualissimi. Scesi in cortile per accoglierli e quel che vidi mi piacque subito. Lei era perfetta.
Quanto a lui, lo salutai con educazione. Dovete sapere che generalmente i ruoli in questa particolare situazione si vivono solo durante il momento del gioco: la sweet, il cuck e il bull. Prima e dopo ci si comporta in maniera rispettosa e per così dire civile😅.
Ci accomodammo sul divano.
I convenevoli non furono molto lunghi. La magnifica donna era visibilmente a suo agio e i suoi sguardi facevano capire che approvava la selezione del suo compagno. Le piacevo! Ci stava! Era pronta al sesso con me! Era pronta a farsi montare. Per quello si era vestita con cura, truccata e profumata. Per quello si era resa ancor più sensuale e desiderabile. Per questo il marito l'aveva accompagnata, umile e devoto servitore.
Un primo generoso gin tonic rese il suo sorriso più ampio e provocante. Le sue cosce generosamente esposte mi eccitavano.
Regina ordinò al cornuto di abbassare i pantaloni. L'uomo scoprì un cazzetto inutile, già doverosamente ingabbiato.
Fu quella vista a scatenare definitivamente la perversione della donna?
Ben presto le sue mani iniziarono a tastare in cerca del mio cazzo e lo trovarono durissimo. Compiaciuta e soddisfatta di quel che aveva trovato guardò negli occhi l'uomo e gli disse con un tono suadente e perverso: " adesso glielo prendo in bocca". Prima però volle spogliarsi di fronte a noi. Come una dea emerse dai vestiti sfoggiando un intimo all' altezza della sia classe. Autoreggenti, tacchi....tutto rigorosamente nero.
Nero e sensuale.
In pochi istanti le sue agili dita trovarono la strada di quel che cercava; senza esitazioni, dopo un ultimo sguardo lascivo al patetico cornuto imboccò senza esitare il palo di carne viva e pulsante che si ergeva di fronte alle sue labbra. Non nutrivo alcun dubbio sui suoi talenti orali e Regina si dimostrò all' altezza della sua reputazione. Le sue labbra scorrevano, la sua lingua saettava ovunque, china su di me che godevo intensamente di quel delizioso pompino. L'uomo assisteva alla scena senza fiatare. Per un istante mi chiesi cosa stesse pensando. Cosa stesse provando.
Una breve pausa su l' occasione di proporre un secondo giro di drink. Regina non rifiutò e da quel momento tutte le sue residue barriere caddero. Lo sguardo sempre più acceso di lussuria la bionda era adesso seduta posando la schiena sul mio petto e fronteggiava l'uomo inerme. Avvertivo adesso una forte complicità fra noi due.
Ci piacevamo e desideravamo a vicenda.
Avvicinai il viso al suo con fare deciso e lei non ebbe alcuna esitazione. Lasciò che incollassi le labbra alle sue e che la mia lingua invadesse la sua bocca. Le nostre salive si mischiavano in un bacio perverso e passionale. Con le mani percorrevo quel corpo perfetto, quella pelle morbida e profumata. Regina era una femmina vogliosa di essere penetrata e di godere davanti al cornuto.
Guardai negli occhi l'uomo mentre strofinavo il cazzo lungo la fessura aperta e umida: "guarda bene cornuto, adesso mi scopo la tua donna!".
Una leggera spinta e affondai dentro di lei. Le sue lunghe gambe avvolgevano i miei fianchi e subito trovammo il ritmo giusto. Regina ormai godeva, godeva senza riserve né ritegno.
Lo sguardo fisso e umiliato del cornuto su di lei moltiplicava all' infinito il suo godimento.
Il ridicolo cazzo ingabbiato non dava cenni di vita.
Il mio invece non smetteva di trasmettermi sensazioni violente e intense. Volevo quella donna, la volevo maledettamente e la stavo infine possedendo!
Le chiesi di voltarsi.
A quattro zampe Regina guardava ancora il cornuto e inarcata com'era mi offriva una vista assolutamente impagabile. Quel culo che avevo in precedenza ammirato in foto era adesso a mia disposizione. La montavo ora con affondi potenti e profondi. La passione saliva in me.
Ammiravo l'ano di Regina, quello stesso ano che mi era stato definito come "zona proibita". Lo ammiravo, ancora chiuso e inviolato.
Chissà da quanto.
Ma ancora per poco.
Posai il pollice sul buco, accarezzando e massaggiando con decisione. Accolse la mia falange senza obiettare. Era stretto, eppure avvertivo che non si sarebbe negata. Penso la mia mossa le giunse inaspettata; ma lo volle anche lei. Volle quella penetrazione ancora più indecente e intima. Volle farsi vedere al cuck più troia che mai.
Lo volle e non mi fermò
Le dissi semplicemente: " adesso mi prendo il tuo culo". Non ricevetti risposta e alle parole seguirono i fatti. Con delicata e studiata lentezza penetrai Regina nel buco del culo, esattamente come mi ero ripromesso. Il suo dolore fu di breve durata, emise un gemito soffocato quando arrivai fino in fondo e quasi immediatamente si rilassò. Lo sfintere era più cedevole e mi permetteva di scorrere liberamente, sempre più deciso. Il cornuto si accomodò sdraiato sotto la sua donna per apprezzare la penetrazione anale da vicino. Più tardi Regina mi confidò che non la praticava da anni. Si trattava quasi di uno sverginamento! 🐷
Furono gli occhi del cornuto così vicini, credo, a scatenare ancor di più la stupenda donna. La stavo inculando senza pietà e lei godeva forte, sempre più forte finché mi chiese di schizzarla.
Si girò e prese tutta la sborra su figa e pancia. Il cornuto sapeva già cosa lo aspettava e pulì tutto con la lingua, come suprema umiliazione finale.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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