Lui & Lei
Matilde 07-04 - Esibizionismo estremo (giugno 2004)
di Alex46
10.09.2019 |
1.167 |
0
"Magari comincio io, non da subito, ma quando il piacere comincia a essere tale da non poter tornare indietro..."
Dal diario di Michele, episodio di qualche anno fa.«Debra e io ci scambiamo le fantasie e sono tante. Ogni volta che facciamo l’amore e c’inventiamo una fantasia ci sembra d’impazzire dal piacere. Io divento ancora più duraturo, lei si scioglie in un lago di liquidi.
Magari comincio io, non da subito, ma quando il piacere comincia a essere tale da non poter tornare indietro. Lei continua, aggiungendo del suo, così costruiamo storie a volte pazzesche ma estremamente libidinose.
Era un caldo sabato pomeriggio di luglio. Dissi a Debra che sarei andato a lavare l’auto, sporca di mesi. È una cosa che faccio raramente, di solito mi servo dei washcar. Lei suggerì di andare in campagna da qualche parte e di farlo lì, che mi avrebbe aiutato. Mentre caricavo in macchina l’occorrente, vidi che lei si era portata due sedie a sdraio. Io avevo su un paio di shorts larghi a elastico, senza boxer, lei una minigonna di denim molto presumibilmente senza mutandine indossata assieme a una mia vecchia cannottiera che appena le copriva il sedere se stava in piedi ma che, se appena si stirava un po’, lasciava scoperta anche la figa. E non parliamo del seno, che sembrava dovesse esplodere a destra e a sinistra ogni momento.
Così guidiamo fino a un posto che conosciamo, vicino a un torrente, in provincia di Varese. Io comincio il lavaggio mentre lei si piazza sulla sdraio a leggere. Non è un posto particolarmente isolato. Lei si mette in modo da dare la schiena alla strada di accesso.
Presto mi accorgo che la sua mano libera è già tra le sue gambe. Allora mi avvicino e la guardo toccarsi, mentre mi occorre un’erezione bestiale.
- Vieni più vicino - mi dice.
E così riesce a infilare la mano nella gamba del mio pantalone e sentire il liquido della mia eccitazione. Allora appoggia il libro sull’erba e quindi s’infila prima un dito, poi due nella figa. È così bagnata che sento lo sciacquio della figa che sta per godere. Si ferma un attimo prima di venire, e si mette in bocca le dita, sia quelle bagnate di suo, sia quelle che avevano appena accarezzato il mio cazzo.
- Ora vai a finire... - mi dice sorridendo e lasciando capire il gioco - tra poco vengo anch’io e pulisco il dentro.
La osservo spesso mentre le guardo il culo che esce fuori nudo dalla minigonna e le tette che non vogliono proprio star dentro il tessuto. E anche quando ci stanno sono comunque uno sballo.
Lei ogni tanto tenta di coprirsi, ma lo fa apposta perché sa che è del tutto inutile e sa anche quanto io mi ecciti.
Ad un certo punto non resisto più, le vado dietro e le infilo un dito dentro. Dio, se è bagnata! Lei rimane in posizione: - Sììì, scopami... per favore... mettimi il cazzo dentro...
Senza togliermi gli shorts, faccio passare il membro in un pantalone e glielo infilo nella figa. Bastano pochi colpi per farla venire come una cavalla scalpitante. Poi mi fa sedere sul sedile posteriore, se lo prende in bocca e mentre mi pompa si sditalina rumorosamente: il suo orgasmo è ancora quello di prima, non ha smesso neppure un secondo di gemere. Ed è talmente eccitata che ne vuole di più, non le basta masturbarsi. In quello stato Debra vuole solo sesso e non le importa di nient’altro. Così, senza chiedersi quanto potessero vederla, mi sale sopra e s’impala sul mio cazzo mentre nel casino la cannottiera le scivola sulle spalle. Ho le sue tette in faccia, non resisto e le lecco le areole e le mordicchio i capezzoli mentre ormai lei si sbatte sul mio cazzo come una forsennata, guardando come entra ed esce.
- Debra... qualcuno potrebbe vederci...
- Lo spero... così ha qualcosa da raccontare e io da mostrare.
Questo è il momento della fantasia. So quanto la fa sballare l’idea di prendere un altro cazzo oltre al mio. E così, mentre le palpo il seno: - Cosa ne diresti se ci fosse qui un altro uomo... ti fermeresti o continueresti a scoparmi?
- Ti scoperei ancora più forte...
- Lui ti ha visto, hai i capezzoli fuori e si vede anche da lontano quanto hai la figa fradicia... Allora? Ti piacerebbe? Ti piacerebbe fargli vedere come vieni... sì o no?
- Cazzo, sì che mi piacerebbe... mi piacerebbe che qualcuno ci vedesse... ahhhhhhhh! Ahhhhhrghhhh.... dio come sborro, ahhhhhhahha!!!! E lui.... ci guarda.... mi vede sborrare.... sul tuo cazzo....!!!!
- Ti piacerebbe che lui si masturbasse a guardarci, vero?
- Ahhhhhhhhhh! - Debra continua a godere.
- Cos’altro vorresti facesse, troietta...
- Vorrei che mi sborrasse in faccia, o sulle tette... oh, dio... sìììì, sìììì - urla - riempimi la figa di sborra mentre lui mi schizza in faccia....ahhhhhhhh!!!!!!
Io sono vicinissimo all’orgasmo, però ho ancora modo di dirle: - Sì, ti riempio, e la gente ti guarda mentre ti fai due cazzi...
E senza neppure finire la frase la inondo, urlandole anch’io quanto mi stesse facendo godere. Lei conclude le violente convulsioni su di me con un tremolio di piacere. Poi di fretta e furia ci ricomponiamo.
Passa una mezzoretta in cui finiamo di pulire l’auto, poi ci rilassiamo con una piccolo snack che ci siamo portati, assieme a una bottiglia di vino rosso che stappiamo ridendo.
Ad un’ora circa dalla nostra sessione sfrenata sarei di nuovo pronto per un’altra avventura. Lei mi stuzzica continuamente, si vede quanto le fa piacere sedurmi ogni minuto della nostra vita.
Si alza, prende una cosa, si accuccia, mi fruga tra gli shorts, si fruga sotto la minigonna, si lecca le dita.
- Lo sai che ne ho ancora una gran voglia? - mi sussurra.
- Se mi tocchi ancora mi sborro nei pantaloni...
- E allora, quale sarebbe il problema?
In quella passa una coppia, lei una bella ragazza, lui sufficiente. Debra appositamente comincia a parlarmi, che vuole farmi venire, e quanto lei è eccitata, ecc.
Poi, più a bassa voce, mi dice: - Se si avvicinano giuro che ti masturbo di fronte a loro.
Io, a sentire questo, quasi vengo. Lei è lì, stravaccata sulla sdraio, le si vede la figa, quelli passano facendo finta di niente.
Allora decidiamo di dare sfogo alla nostra fantasia, raccogliamo le nostre cose e ci avviamo in auto verso un bar di nostra conoscenza. Il sole del tardo pomeriggio, è praticamente quasi l’ora dell’aperitivo. Ancora lei si siede sulle sedie verniciate di bianco, ancora uno spettacolo indecente.
- Lo sai quanto sono eccitata, vero? - mi domanda - lo sai che ti prenderei in bocca anche qui...
Le sorrido.
- Senza girarti apertamente... guarda... dietro di te c’è un uomo che mi sta guardando e io non faccio nulla per coprirmi...
A quel punto fa la mossa di Sharon Stone, con ciò permettendogli di vedere la figa senza troppo lasciare all’immaginazione.
- Mi sta guardando in un modo pazzesco... adesso potrei masturbarmi così, davanti a lui.
- Sei bestiale, Debra. Tu mi farai morire...
- Più lo guardo, più mi viene voglia e più mi bagno... Non ne posso più di stare qui...
A fatica paghiamo il conto, è ancora assai chiaro quando riguadagnamo l’auto. Metto in moto e non faccio a tempo a uscire dal posteggio che lei si è già tuffata con il viso sul mio bacino ed ha estratto il cazzo.
- Mi piace... mi piace... come è duro... lo sento, diventa ancora più duro in mano mia... e dette queste cose lo ingoia e comincia a scoparsi la gola. Incredibile, io sto guidando in un paese. Ma appena un po’ fuori anch’io mi do da fare, vado a raggiungere la fessura fradicia e gliela strofino, pregandola a volte di smettere di pomparmi, per non farmi venire subito.
Quando m’immetto in autostrada, Debra ha preso dalla borsetta il vibratore e se lo infila. Si è abbassata il sedile quasi orizzontale, ha spalancato le gambe, si è tirata su la minigonna e si sta pompando con il vibratore.
- Masturbati... mentre io mi scopo. Mi piace guardarti, mi eccita un casino... - dice.
Non appena comincio a pomparmi lei attacca a venire e anche questa volta è un orgasmo lungo, quasi ripetuto. E più gode, più si eccita. E più si eccita più perde qualunque inibizione. Entriamo in città e lei riprende a gemere.
Le dico dove siamo, ma non le frega nulla. E non fa alcun tentativo di rallentare la sua masturbazione o di coprirsi. Purtroppo ci sorprende un semaforo rosso, una coppia a piedi ci passa accanto.
- Debra - l’avverto - c’è una coppia che deve traversare la strada.
- Dio, sììì... così mi vedono mentre mi scopo... e magari mi vedono anche venire...
Ha gli occhi aperti, ma non vede nulla assorbita come è dal suo piacere. La coppia non ci vede neppure, ma io dico a Debra diversamente: - Amore... ti hanno guardata... anzi ti stanno guardando... la figa - le dico.
- Cazzo... vengo... vengoooo... per loro... sìììì... sììììì - rantola sbattendosi dentro e fuori il vibratore - adesso... ti prego... quando riparti... vedi di accostarti a un SUV... e magari fermarti a un semaforo rosso... dio, che figata, sto ancora sborrando...
Preso anch’io dall’eccitazione, cerco di furia il veicolo richiesto. È una donna al volante e lo dico a Debra.
Al semaforo quella ci guarda per davvero. Debra è infoiata che di più non si può, vede quella signora al volante: - Adesso vengo per te, brutta troia con il SUV di merda!!!
E riprende a scoparsi in modo talmente forsennato che le scoppia un altro orgasmo bestiale, la figa completamente fuori, i piedi sul cruscotto, il vibratore caduto per terra e lei che si allarga la figa con due mani.. Un vero e proprio ossesso.
L’orgasmo è lungo, lunghissimo. Riparto col verde mentre lei è ancora lì ad agitarsi e a urlare.
- Sììì, sìììì... guarda come vengo...
Poi si riprende un poco, mi guarda sorridendo come se non fosse successo nulla e mi dice: - Michele, non vedo l’ora di essere a letto con te... di farmi sbattere... da
te!».
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.