trio
Matilde 08-17 - Il weekend 2 (La giornata di sabato)
di Alex46
04.11.2019 |
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"Ora è alla nostra completa mercé, possiamo prenderla davanti e di dietro perché l’abbiamo legata all’inizio del corridoio dietro al mobile bar..."
Il gioco oggi consiste nel non uscire dalla suite e scopare tutto il giorno. Anche se questo giorno è cominciato tardi, così tardi che non abbiamo neppure potuto fare colazione in albergo e abbiamo dovuto uscire a un bar. Sono le 14!!! Abbiamo dormito dalle tre di notte fino all’una di pomeriggio! Nevischia: era previsto.Ed è mentre facciamo colazione che la fantasia prende forma: essere pornoattrici in un porn shoot!
Di ritorno alla suite, mentre noi ragazze ci prepariamo a fare sesso con una lunga permanenza in bagno assieme, Michele sistema l’apparecchiatura che si è portato dietro, cioè non una bensì due videocamere (una prestata da un suo amico). Data la bellezza della location, è chiaro che ce la mette tutta per fare un servizio ragguardevole. Qui tutto è debitamente insonorizzato, nessuno ci potrà disturbare.
- Questo posto è fantastico - dico a Debra tra le varie sciocchezze che ci diciamo - sai, sono eccitata da questa fantasia... venire qui, fare l’amore assieme ed essere pagate... cosa si può volere di più?
- Già - mi risponde - sarà una bella giornata.
- Allora, io sono Matilde, una delle pornostar ungheresi più famose. A inizio carriera ho fatto solo cose glamour, ma poi mi sono data alle scene girl/girl, boy/girl e anche alle scene anal. Non ho mai fatto sadomaso, però.
- E io sono slovacca, sono emergente, ma mi hanno ingaggiata perché sono figa e ho voglia di fare tutto, anche oltre certi limiti.
- Vi ho sentite - interviene Michele. Dobbiamo precisare che io sono uno dei fotografi più famosi del giro?
Quando usciamo dal bagno per entrare in scena io sono fasciata stretta in un miniabito di spandex rosa che mi termina appena sotto il sedere. Per l’occasione ho rispolverato degli stivaloni di pelle nera ad altezza coscia. Mi dirigo verso Michele guardandolo fisso e passandomi appena la lingua sulle labbra: - Non vedo l’ora di recitare, magari assieme al tuo cazzo, fotografo mio - gli dico.
Debra mi segue indossando un corpetto (comprato come il mio miniabito in un sexy shop) di pelle nera, con le tette che le rimangono scoperte e sorrette, chiuso da una stringa che va a chiudersi sul collo. Ha su anche un paio di calze autoreggenti con ai piedi due stivaletti dal tacco altissimo che sono solo un invito al coito ripetuto. Michele non si accorge subito che, dietro, la schiena è del tutto scoperta, con facilità di accedere al culo.
- Allora, che si fa - chiedo?
- Inginocchiatevi e prendete in bocca il mio cazzo, tanto per cominciare.
Obbediamo e subito lo denudiamo, tirandogli giù gli shorts. Inizio io a prenderlo in bocca, dandogli subito due o tre slinguate fino a farlo gemere.
- Mmmmmm... questo sì che è un cazzo - dico rivolta a Debra.
Ora è il suo turno a guardare negli occhi il marito e leccarlo dalla punta alle balle. Per l’occasione Michele si è regolato il pelame pubico, cosa che lo rende ancora più desiderabile.
- Ti piace? - gli chiedo - ti piace quando tua moglie slovacca e troia ti succhia il cazzo?
E senza aspettare risposta prendo il posto di Debra e lo ingoio per tutta la sua lunghezza. Michele non resiste e prende subito a scoparmi la bocca, con qualche movimento di bacino.
- Cazzo, questo sì che è cominciare... ti scopo la bocca, attrice busona... sei nata per fare pompini tu, vero? E ti piace proprio... - mi mormora attirandomi a sé la testa con le mani - sì, sei proprio brava come succhiacazzi!
Ma Debra non vuole rimanerne fuori. Si mette dietro di me e inizia a sfrugugliare le mie tette, ancora costrette nell’abito, appoggiata con il grembo sul mio deretano in modo da potersi sfregare.
- Michele, è bello vedere come ti sta sbocchinando... mi pare ti stia facendo un bel lavoretto, no?
Michele è ormai vicino a venire, ma credo non voglia sprecarsi subito.
- Non ancora, Mati. Fammi vedere cosa sai fare a lei con quelle labbra...
Non ce lo deve chiedere due volte: Debra si è già sdraiata sul tappeto, ha già allargato le gambe e già scostato l’orlo del corpetto in modo da scoprire la figa. Butto la faccia su di lei e la lecco subito febbrilmente, assaporandola, così dolce e bagnata.
- Ahhh... mi sta leccando... mi sta leccando la figa... . Oohhhhhhhhh, dioooooo. Mi sta succhiando, Michele... mi sta facendo... venireeeee!!!!! Ahhhhh!!!!!! Ahhhhh!!!!!
Debra ha inarcato la schiena, protesa verso di me, cercando di spingermi la figa in bocca. Io mi sto sfregando la faccia sulla sua figa mentre gode, sono in ginocchio ma a gambe larghe, il vestito mi è risalito in vita e sto facendo vedere culo e figa a Michele.
Mi volto verso di lui e dico: - Adesso la faccio godere di nuovo, ma la voglio prendere da dietro. Ti piace questo?
Debra, che non ha ancora smesso propriamente di godere, si mette carponi aggiustandosi la parvenza di vestito in modo che tutto sia accessibile.
- Vuoi vedermi leccarle anche il culo? - chiedo a Michele - vedrai quanto le piace... credo che le piaccia più di culo che di figa, a questa troia slovacca.
Michele guarda affascinato come lecco il buchetto di Debra, con dolcezza, quasi titillandolo con la punta della lingua, a piccoli cerchi attorno.
- Ohhhhhh... - geme Debra - che bello... . fammi venire ancora, Matilde... per favore... ... ti prego... infilami la lingua dentro nel culo.
A questa richiesta preferisco usare due dita per la figa e il pollice per il buchetto, debitamente insalivato e bagnato di figa. Voglio farla venire davvero e dopo poco Debra è già al limite.
- Oh sììììì, sììììì! Sto per venire... non fermarti... continua a scoparmi... cosìììììì... . Ahhhhhh!!!! Ahhhhhhhhhh!!!!! Arghhhhhh!!!!!!!
È Debra che si sta scopando figa e culo sulle dita mie, il culo in alto, muovendosi alla stessa velocità anche in pieno orgasmo, la faccia spiaccicata sul tappeto.
- Oddioooooo!!!! Mmmmmmm, sììììììììì... scopami da troia.
Poi gradualmente l’orgasmo le scema, anche se io mi guardo bene dall’estrarre le dita.
- Dio, che bello... è stato proprio bello - quasi singhiozza, la faccia sudata appoggiata a terra ma rivolta verso di me - Però ora, forse, Michele...
Guardando questa scena, Michele non ha potuto non toccarsi, almeno un poco. È chiaro che deve venire. Mi stava guardando il culo, e ho capito che è proprio quello che vuole. Anch’io ho bisogno di venire.
- Debra, per favore, metti un po’ di crema sul culetto di Matilde. Vederlo muoversi così mi ha eccitato da morire... preparamela.
- Perché non mi vuoi scopare prima nella figa? - mi fingo preoccupata mentre Debra è già all’opera sul mio buchino.
- Ehi, questo è un film... . - risponde lui - e sono io che dirigo. Perché, non sei pronta? Forse non ti piace?
- Non vedo l’ora, amore - lo rassicuro sorridendo - se vuoi il mio culo, il mio culo avrai.
E per rafforzare le mie affermazioni mi dispongo ancora più sexy per lui, il culo in alto, il buchetto lucido di crema, le cosce ancora più aperte. Credo sia una visione davvero arrapante, con questi mie stivaloni che mi nascondono le cosce e questo vestito da zoccola di Quarto Oggiaro che fa tutto meno che coprire qualcosa.
Debra mi rimane disposta accanto mentre cosparge di crema anche il cazzo di Michele.
- Non sono sicuro che sia ben pronta - dice Michele a Debra - infilale meglio il dito dentro.
Lei obbedisce e io gemo, cercando di essere il più rilassata possibile, anzi spingendo come volessi defecare.
- Prova ora con due dita...
Debra estrae l’indice, si mette crema sulla coppia indice e medio, poi mi penetra ancora, provocandomi altri tremiti di piacere.
- Ok, così. Ora vai un po’ su e giù, piano. Preparamela per bene, perché altrimenti la sfondo.
- Beh, sei brava, Debra. Mi piace, così. A te piace mettermi le dita dentro? Ti eccita?
- Hai un culo che è una favola, cara... mi sembra quasi che tu le aspiri le mie dita.
- Continua ancora un po’ amore. Voglio prendere il cazzo di Michele al meglio, anche perché voglio prosciugarlo.
Michele non ne può più. Si sta manipolando la sua rigidità in modo sempre più febbrile, guardando due tra le più famose troie del mondo, una sulle ginocchia accosciata con stivaloni che lo guarda lasciva con la faccia sul pavimento mentre l’altra pazientemente le fa scivolare due dita nel culo prolungando l’attesa ma anche acuendo il desiderio.
Michele ora fa segno a Debra che basta, basta così. E allora lei fuoriesce, con cautela.
- Debra, aiutami a metterlo dentro... voglio che sia tu a infilarlo. E tu Matilde, appena lo senti, spingi indietro. Voglio che sia tu quella che si fa inculare.
Tutto funziona come vuole lui. Appena lo sento appoggiato, mentre Debra lo tiene fermo, io spingo all’indietro e in un attimo sento entrare la cappella.
- Cazzo... sei grosso, Michele! Aspetta... non posso spingere subito... forse ti ho desiderato troppo...
- Prenditi tutto il tempo - mi conforta Debra.
Avuto il permesso di lasciare fare a me, impiego poco più di un minuto a farmelo entrare tutto, fino alla radice, sempre facendo in modo di aumentare il piacere senza andare oltre, nel dolore.
- Questo è un signor culo - dice Michele - questa mi sta facendo morire... ma ora che è tutto dentro devi muoverti, devi godere...
- Ora mi fotto il culo - lo rassicuro.
Comincio ad agitare il bacino di moto circolare, lasciando che sia tutto dentro.
- Come te lo senti dentro, troiona? Lo senti che è dentro tutto?
- Lo sento tanto, Michele... lo sento così tanto che potrei anche rinunciare alla figa per tutto il giorno... non so se ti rendi conto... ahhhh!!! di quello che sto dicendo!
Tutto questo parlare eccita tutti, ormai sto spingendo sul suo cazzo nel chiaro intento di provocarmi un orgasmo favoloso e di farmi sborrare dentro alla grande.
- Sììì, sei la regina del culo... Potrei scoparti tutto il giorno, così... con Debra che mi aiuta a ripulirti, a ungerti... e io che ti posso prendere quando voglio... dio... .
- Dai Michele, vienimi nel culo... comincia a farlo, dopo vedremo, dai... te lo scopo quel cazzo, te lo scopo col culo... voglio sentire che mi sborri dentro, voglio che il tuo sperma mi si mescoli a quella poca merda che ho dentro... sììììì... perché io ho cagato, prima, ho cercato di cagare tutte le mie feci... e poi... ahhh!!!! Mi sono... ahh!!! ripulita a lungo... il culo... con le dita... per te...
A sentire queste pazzesche parole Michele non sta più al mio passo e inizia a spingere come volesse sfondarmi. E Debra si dispone davanti a me, si acconcia ancora il corpetto, poi mi porge il culo in faccia e io rialzo la testa avendo capito cosa vuole.
- Leccami il culo, Matilde, mentre il mio stallone ti pompa il tuo... sono qui.. per te...
Questo è troppo. Michele, che mi teneva i fianchi con le mani, ora mi sbatte con violenza guardando la moglie che faccia a terra si fa mettere la lingua in culo da me, godendo da subito. È davvero troppo, perciò con una specie di grugnito mi dà ancora due colpi e poi lascia andare: - Ooohhhhh, sìììììì... uggggghhhhhh... . mmmmmmmmm!!!!!!!!
- Sì, cazzo, sfondami, sborrami dentro, cosììì - riesco a mugolare interrompendo il servizio a Debra - la sento, sento i fiotti di sperma... ora... vengo anch’io... . eccoooooo... Ahhhhhhhh!!!!!!!! Mmmmmmmmmmmmmmm!!!!! Arghhhhhhh!!!!!!!!
Di continuare a leccare il culo a Debra non se ne parla, il violentissimo orgasmo mi sta trascinando in un vortice di follia momentanea tale che non riesco neppure a pensare come mi chiamo. E Debra è talmente affascinata che non se la prende, anzi, rinuncia perfino a masturbarsi per guardare come Michele e io terminiamo il nostro fantastico e furioso amplesso anale.
Segue una sosta, anche per una doverosa pulizia. Quando ritorniamo alla stanza principale, la scena si svolge sul letto. Ci siamo sbarazzate dei vestiti, Debra anche delle calze e degli stivaletti, sostituiti con i suoi sandali, che sono ancora più sexy, secondo me. Io ho tenuto invece gli stivaloni, ma per il resto sono assolutamente nuda.
Sono sdraiata sul lettone a gambe leggermente allargate, il pube quasi sembra risaltare in alto per via degli stivali: e mi sto masturbando con due dita mentre con l’altra mano mi accarezzo i capezzoli e me li strizzo, finalmente liberi dal miniabito. Guardo Debra che invece è carponi tra le gambe di Michele officiando il secondo indurimento di Michele, che tarda però ad arrivare.
- Mmmm, Debra... continua... sai che la prossima sei tu...
Sarà la promessa che Michele le fa, ma subito dopo Debra aumenta il ritmo, questa volta facendo scorrere la lingua su tutto il manico (che ancora proprio manico non è... ).
Mentre lei lo bacia e lo lecca, lui le palpa le natiche per il piacere di sentire quanto sono sode e prive della minima smagliatura. Già s’immagina come sarebbe infilare l’uccello tra quelle cosce. Così cambia posizione e si mette in modo da poter accedere con le dita alle zone erogene di Debra, quindi toccarle, accarezzarle.
- Mi sembra che qualcuno pensi al mio culetto, vero Michele? Non ti è bastato il suo, vero? Adesso vuoi prendere il mio - riesce a dire Debra tra una leccata e l’altra di cazzo.
Mi sembra che sia ora di andare oltre ai preliminari: il cazzo di Michele ora è ben eretto, non c’è più alcun dubbio sulla sua possibilità di fottere qualcosa di noi.
Lui si alza, interrompendo le somministrazioni della moglie e va a prendere nella borsa una corda che ha portato apposta: - Debra, per te ho pensato a qualcosa di speciale... Matilde, vieni ad aiutarmi.
Io mi alzo dal letto, smettendo il mio accarezzarmi da sola, stuzzicata dalla curiosità di vedere cosa ha partorito la fantasia di Michele. E vado ondeggiando verso di lui.
- Se ho capito bene la vuoi legare... questo l’ho sempre desiderato, da quella famosa sera... quando poi tu te ne sei andata... ho sempre desiderato vederti legata a mia disposizione... e non l’abbiamo più fatto.
Michele fa un gesto a Debra per farla avvicinare, la prende per un polso e la lega a una delle colonnine dell’angolo bar. Lo stesso faccio io con l’altro polso e l’altra colonnina. Ora Debra ha le braccia alzate e saldamente immobilizzate, non le può avvicinare a meno di un metro. Questa posizione le valorizza il seno in modo stupendo e totalmente accessibile. Per la naturale disposizione a essere troia, Debra è già a gambe leggermente aperte, figa e culo in piena vista. Do un piccolo pizzicotto a entrambi i suoi capezzoli, lei si protende i avanti per dirmi di continuare, io glieli torturo per un po’ fino a che lei comincia a gemere.
- Questo promette d’essere divertente - osservo.
Michele intanto s’industria a legarle anche le caviglie, congelando la posizione che comunque aveva scelto lei stessa. Ora è alla nostra completa mercé, possiamo prenderla davanti e di dietro perché l’abbiamo legata all’inizio del corridoio dietro al mobile bar. È bellissima, i capelli neri le ricadono sulle spalle, fino a mezza schiena, e ci guarda impaziente di farci vedere cosa sa fare anche se legata (o proprio perché legata).
- Michele... hai due attrici porno a disposizione. Una è legata senza speranza, l’altra è in procinto di carezzarla per farla godere...
- Tu cosa vorresti fare con questa troia? - m’interrompe.
- Vorrei fare tutto... vorrei che tu mi scopassi davanti a lei, impossibilitata a intervenire e a toccarsi... ma vorrei anche che lei fosse un nostro giocattolo... forse è meglio giocare un po’ con lei prima.
Vado da lei, le afferro i capelli e le tiro la bocca sulla mia. Immeditamente lei m’infila la lingua dentro, mostrando tutta la sua voglia.
- Ti piace essere così, legata? Vuoi che ti scopi come quelle troie che si fanno legare? Quelle troie da quattro soldi? - le chiedo introducendo indice e medio nella sua figa fradicia, dal davanti - Come ti piace, tanto? Tantissimo? Come ti senti a essere il nostro giocattolo sessuale? Il gioco di una donna e di un uomo? Guarda che se voglio ti sditalino fino al tuo orgasmo, ma anche oltre se mi gira, fino a che non preghi di smettere...
- Voglio che Michele mi SODOMIZZI... sì, che mi prenda il culo. Questo voglio.
- Non sei nella posizione di dare ordini, troia - le dico.
- Però è quello che voglio anch’io, Matilde - dice lui - ti prego preparala per me mentre io glielo struscio un po’ davanti...
- Prima la lecco un po’, così capisce cosa vuol dire desiderare qualcosa - dico io inginocchiandomi dietro a Debra e affondandole ripetutamente la lingua nel culo. Dopo un minutino, nel quale già Debra gemeva in modo pesante, mi rialzo, passo davanti a Michele, lo bacio.
- Senti il sapore del culo di tua moglie...
Poi mi avvio a prendere la crema che subito dopo distribuisco generosamente all’ingresso del culetto di Debra, ogni tanto penetrandola con un dito per essere sicura di lubrificarla per bene.
- Tu Michele vuoi vedere anche me depravarmi con lei, vero?
Segue una lunga leccata di Debra, prima la figa, poi il clitoride, fino a che la poveretta non sa più come agitarsi, legata come è.
- Cazzo - alla fine urla lei - che qualcuno mi dia un po’ di cazzo, ora... . davanti o dietro... anche finto... ho bisogno d’avere qualcosa dentro!
Ricordandomi quello che mi aveva fatto lei, quando mi preparava prima con le dita per il cazzo di Michele, anch’io ora la scopo con indice e medio, dita che lei non fa fatica ad accogliere. Le piace, le piace un casino.
- Oh, sììì, scopami... così... con le dita, amore... le tue dita... nel mio culo... dio, che roba... potrei già venire così... tra poco... e così legata... mi sento così sporca... . davvero lurida!
Ora però tocca a Michele e mi faccio da parte prima che me lo chieda lui. Lui glielo appoggia, l’afferra per bene ai fianchi e poi con un colpo solo le fa entrare la cappella. Debra geme in modo sordo, bruciata dal desiderio.
- Dio, se è grosso... mmmmmmmmmgghh - mugola, mentre Michele inizia a spingere in modo da raggiungere il fondo.
- L’hai mai scopata così tua moglie? - chiedo a Michele - e nel culo poi?
La scena è di un erotismo micidiale, vedere una moglie così indifesa e allo stesso tempo vogliosa di essere presa fino al fondo delle sue viscere, è uno spettacolo pazzesco. Diversamente che con me, qui Michele tende a prenderla, a dominarla, tra poco attaccherà a spingere come una locomotiva, mentre io guarderò la pancia e la figa di Debra venire in avanti a ogni colpo. Poi mi viene voglia di attaccarmi alla sua figa con la bocca.
Lei è legata ma tutt’altro che domata.
- Leccami, strega. Leccami la figa mentre lui mi sbatte da dietro con il cazzo. Ti piace sentire come entra dentro questo cazzo... dentro al mio culo? Leccami e lo senti... Ti piace vedermi come una troia da culo? Vuoi che lo faccia per tutto il giorno?
Debra sta gioendo di questo, tra poco esploderà. Michele toglie una mano dal suo fianco, le fa girare il capo tirandola un po’ per i capelli, la bacia slinguandola mentre continua ad affondarle il cazzo nel suo buco più stretto.
Io smetto per un momento di leccarla e chiedo a Michele quanto è dentro, mentre mi alzo in piedi per baciarla anch’io, per mescolare i miei seni con i suoi.
- Sono in fondo - dice Michele - di più non si può... sto inculandola e mi sembra di avere un pistone tra le gambe.
- È stretta, Michele? Com’è, come sono io?
- Sì, Matilde, è stretta... come te... ma tra poco, quando ci lasceremo andare, sarà ben più larga e viscida...
- Fallo per me Michele... io non posso... riempila di sborra questa mignotta da culo... io poi lecco tutto... di lei mi leccherei anche la merda... lo sai!
- Mi ami così tanto? Tu mi leccheresti anche se sporca di merda? Tu berresti il mio piscio, vero? Lo so... perché lo farei anch’io...
Questo dialogo sta andando oltre... Michele ormai la incula come se la stesse stuprando e lei ci sta, gode, le piace la sua troiaggine e non vede l’ora di avere un orgasmo potente.
- Fottile il culo, Michele... - incito mentre mi struscio in piedi su tutto il corpo immobilizzato di Debra, badando a masturbarmi con una delle sue cosce dolcemente muscolose - oddio... adesso le vengo sulla coscia... sì, mi sto masturbando sulla coscia destra di Debra... Michele... . ora vengo... . ahhhhhhhhh!!! Ahhhhhhh!!!!!! Mmmmmmmmm!!!!!
Michele aumenta ancora il passo, ormai è vicinissimo.
- Debra... Debra... perché mi piaci così tanto... il tuo culo... mi fai morire... sto per sborrarti dentro... ora, oraaaaaa!!!! Cazzzzoooooooooooo!!!!
Con spinte sempre più forti Michele esplode, quasi sollevando di peso Debra: - Diooooooo... . ti sborro dentroooooooooooooooo!!!! Ahhhhhhh!!!!!
- Ahhhhhhhhhhh!!!!!!! Arghhhhhhhh!!!!! - gli fa eco Debra, pure lei in preda alla massima eccitazione e a un climax che promette di durarle a lungo. Il picco comincia a scenderle solo quando sente che il cazzo di Michele si sta afflosciando nonostante le sue premure. Solo allora smette di gemere e urlare e si affloscia con il capo in avanti come una mezza morta.
- Ti ho promesso di leccarti e adesso lo farò - dico io.
- Davvero ti metterai in bocca tutta la mia sborra - chiede Michele - davvero la deglutirai... ???
- Fallo - mi ordina Debra, che quest’idea putrida ha fatto immediatamente risvegliare. Io eseguo, e non lo faccio con compunzione, come per dovere. Lo faccio perché mi piace. Io mi lecco lo sperma di Michele, i succhi di figa di Debra, la cremina impastata con il resto e sicuramente qualche microscopico residuo di feci. Non me ne frega un cazzo, mi piace. Il liquame lo aspiro con la bocca dal culo di Debra. E quando ho finito, la bocca ingombra, visibilmente inghiotto tutto, di fronte a loro, felice di farlo e leccandomi le labbra dopo.
- Beh, questa è una lezione che ci hai dato, Matilde... non so se ne sarei capace, io - confessa Michele.
- Hai fatto una cosa davvero sozza, Matilde. Anche se avessi fatto il classico clistere delle pornostar (e io non l’ho fatto) sarebbe stato un gesto davvero sconcio. Però ti ringrazio di questo. Un giorno forse te lo restituirò. E comunque ora mi hai fatto venire una gran voglia di sbattere a te qualcosa nella figa, scoparti all’eccesso vorrei... ma lo vorrei solo con la testa. Ora mi sento svuotata. Adesso mi slegate, per favore?
Doverosamente liberata Debra, il pomeriggio d’improvviso si spegne. Devo aver fatto una cosa che li ha colpiti molto. Loro sono molto carini con me, ci divertiamo a battute e riguardando i filmati. Ma di sesso per oggi non se ne parla proprio più.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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