trio
Matilde 06-24 - Le vacanze di Pasqua 3 (aprile 2004)
di Alex46
04.09.2019 |
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"Poi, quando ritiene di averla preparata abbastanza, lubrifica per bene anche il dildo che sorregge tra le gambe..."
«Il giorno dopo siamo ancora stanchi, il tempo è bellino, troviamo la forza di andare a Sourmiou, e di arrampicare anche un poco, su una via assai facile, lo spigolo del promontorio che dà verso il mare aperto.Dopo una lauta cena al ristorantino della caletta, belli allegri torniamo a casa. Peccato che oggi sia il terzultimo giorno... Ma non è ancora finita la giornata, perché vogliamo fare l’amore come ieri sera e sfinirci di sesso ancora una volta. Nei loro occhi leggo questa gioia, questo desiderio che ci rende la vita meravigliosa.
Giunti al B&B mi precipito a farmi una birra, mentre loro si buttano in bagno. Con due donne affamate di sesso non so quanto potrò resistere in santa pace... Accendo la tele, nessun programma in italiano, ma chi se ne frega, tanto sono distratto dai risolini che provengono dal bagno. Mi sa che stanno preparando qualcosa...
- Hai preso il viagra, amore? - mi scherza dal bagno Debra - penso che stasera ne avrai bisogno...
- Certo! - rispondo.
Le due donne escono dal bagno conciate come fossero in divisa da sesso, entrambe dotate di sandali dal tacco alto, unte di doposole e con addosso, a coprire appena le nudità, Debra gli hot pants sdruciti, Matilde una minigonna. E sotto, chiaramente, niente. Mi guardano, con quelle due paia di tette erette e meravigliose. In mano hanno i rispettivi giocattoli, Debra il dildo azzurro, Matilde il suo vibratore. Matilde ha anche in mano un lubrificante.
Io non pretendo più neanche di guardare una partita di calcio che in realtà non m’interessa nulla. Ma loro si mettono ugualmente tra la tele e me. Debra si passa sulle labbra il giocattolo, con aria davvero lasciva. Matilde le porge il tubetto, lei lo apre, ne spreme un po’ come fosse un dentifricio, poi lo spalma, sempre guardandomi fissa. Gli hot pants sono sbottonati a metà, lasciandomi intravvedere la strisciolina di pelo sopra la figa. Matilde accende il vibratore e se lo passa lentamente sotto la gonnellina, evidentemente sul clitoride. Ma poi dai gesti vedo che lo introduce, causandosi un gemito. E subito dopo cambia idea, ritenendo superflua la minigonna. Ora mi è nuda davanti, in piedi sui suoi sandali sexy, la figa invasa dal vibratore.
Debra intanto danza davanti alla tele, approfittando della musica di un intervallo pubblicitario. Intanto cerca di leccarsi un seno, ma non ci riesce, non li ha così grandi e poi sono davvero sodi. Ma si stuzzica il capezzolo.
- Dio, cosa avete stasera... - esclamo.
- Vedrai cosa abbiamo... amore! Siamo un po’ calienti, vero Debra?
- Certo... e intanto mi mostra il serpentone che teneva infilato tra la schiena e gli hot pants.
- Credevi avessimo portato solo questa robetta... e invece abbiamo portato anche dell’hardware!!!
- OK, avete vinto... - dico io spegnendo il televisore - adesso fatemi vedere cosa siete capaci di fare. E intanto sento il cazzo che mi si rizza nei pantaloni.
- Ah, guarda... faremo di tutto... e tu devi solo aspettare e guardare! Stasera è la mia sera, decido io – conclude Debra.
Le due mi si siedono vicino. Matilde ha ancora dentro il vibratore ronzante. In pochi secondi mi spogliano completamente, poi si sdraiano a terra vicine, su una stuoia aperta sul pavimento di legno. Matilde porge a Debra il vibratore, mentre questa le dà il dildo azzurro. Si penetrano subito dopo e Debra non ci mette molto a eccitarsi allo stesso grado di Matilde. Anch’io mi ritrovo con la canna durissima a vederle scoparsi da sole lì per terra, le fighe oscenamente rivolte al mio sguardo. In mano mi hanno messo il serpentone, come a dirmi che sarà quello che dopo useranno.
- Ti piace vederci così? - mi chiede Debra ansimando.
- Dio, siete fantastiche - convengo.
- Lo stiamo facendo per te...
- Fossimo sole lo faremmo ugualmente - dice Debra ridendo.
- Sì, ma così è molto più bello... - conclude Matilde.
- Vogliamo sborrare... così - riprende Debra dopo un po’.
Il vibratore alla fine è quello che vince, Debra si scalmana in un orgasmo rumoroso poi, mentre Matilde continua a pomparsi la figa con il dildo, le si mette in ginocchio vicino, le prende in bocca un capezzolo e le mette il vibratore sul clitoride. Questo porta Matilde in un attimo all’orgasmo, il corpo che trema tutto, la figa che cola liquido sul dildo e sulla stuoia.
- Dammi il serpente - mi ordina Debra.
- Mettetevi una di fronte all’altra che ve lo infilo io - rispondo alzandomi.
La figa di Matilde sta ancora pulsando ed è in quella che introduco il morbido oggetto semovente. Poi, con cautela, faccio la stessa cosa a Debra. E subito le due continuano lo show, entrambe scopandosi, le gambe intrecciate, le cosce a struscio, attente a non esagerare, le dita sui rispettivi clitoridi. Uno spettacolo pazzesco.
Trovano il ritmo ben presto, entrambe hanno sollevato le spalle e la testa e si guardano, offrendosi le fighe in un modo che più oltraggioso non si può.
Si guardano a bocca aperta, poi quando stanno per riesplodere entrambe rivolgono gli occhi a me che le sto osservando affascinato.
Sono gli ultimi momenti prima delle urla orgasmiche che scuotono quei corpi frenetici sotto di me, felici di esplodere, di farsi vedere, di godere, di essere porche il più possibile per il loro uomo che più depravato non può essere.
- Ahhhhhhhhhhhh!!!!!!! - urlano assieme confondendo le grida.
Ma invece di smettere continuano, anzi vanno avanti con vigore ancora più deciso. Debra spinge come pazza, anche se ha smesso di martoriarsi il clitoride. Le due fighe colano e sbrodolano, si sente odore di donne sudate e allupate. Poi, come a un cenno d’intesa, si fermano, si estraggono l’arnese, si siedono a fior di loto una davanti all’altra e s’infilano in bocca il serpentone, avendo ben cura che ciascuna assapori i succhi dell’altra.
Poi Matilde si mette carponi, s’infila di nuovo lo strumento di goduria e invita Debra a inginocchiarsi dietro e infilzarsi sulla lunga parte che fuoriesce dalla sua figa. E continuano così ancora per un po’, fino a che Debra non si stacca per un momento, si volge dall’altra parte e poi se lo reinfila. Ora i due culi sono quasi appoggiati uno all’altro, in mezzo è un oggetto morbido e duro assieme che le fa impazzire. E con le dita sono sempre sul clitoride.
Fino a che vengono ancora, insieme: incredibile. E questa volta ho paura che impazziscano davvero, tanto gridano.
Fortunatamente non ci sente nessuno, almeno crediamo. La casa è isolata, fuori è la pace di una notte provenzale ancora un po’ freddina.
La vista delle due mie donne carponi sulle ginocchia che si sbattono reciprocamente l’unico dildone fino a un orgasmo colossale mi sta facendo morire. Involontariamente ho la mano sul cazzo, durissimo.
Finalmente si calmano un poco, ma presto mi accorgo che le sorprese non sono finite. Debra si alza e ondeggiando va in camera da letto. Quando ritorna ha in mano lo strap-on.
- Ma, avete portato tutto l’arsenale? - chiedo.
Lei non mi risponde, ha gli occhi allargati dall’eccitazione, sta in piedi a sistemarsi l’aggeggio sul bacino.
Intanto anche Matilde si è alzata e si è presa in bocca il mio membro. La sento respirare a fatica mentre mi sbocchina. Tra una succhiata e l’altra, prega Debra di lubrificarle il culetto e di metterle dentro lo strap-on.
Debra obbedisce, il lavoro è facile visto che Matilde è china su di me. Poi, quando ritiene di averla preparata abbastanza, lubrifica per bene anche il dildo che sorregge tra le gambe.
- Dai, mettimelo nel culo - la prega Matilde - sono pronta...
Quando Debra la penetra, Matilde mi dà un contraccolpo sul cazzo, a rischio di farmi male.
- Cazzo, Mati... prenderti così mi farà venire di nuovo...
- Mi piace, Debra, spingi un po’ di più... così... Michele, per favore, leccami il clitoride...
Mi alzo, m’inginocchio davanti a lei e un po’ a fatica le raggiungo il bottone. Sento vicinissimo il cazzo di Debra che, ora non più con tanta cautela, le sta devastando il culo e provocando altro liquido nella figa.
Riesco comunque a metterlo in bocca e succhiare, per portarla diritta a un altro orgasmo senza senso. Lei cerca di abbassare la figa sulle mie labbra... poi esplode, le natiche trattenute dalle forti mani di Debra, che le dà ancora colpi fino a venire pure lei per l’eccitazione di fare la parte dell’uomo.
Faccio il conto che loro sono venute quattro volte, mentre io sono ancora a secco.
È Matilde che mi chiede, approfittando che Debra è ancora attrezzata da uomo, di scoparla.
- Scopami la figa, Michele.
Vado a sdraiarmi vicino a lei, di schiena, in modo che lei possa montarmi. Nel frattempo Debra va in bagno a lavare per bene lo strap-on. Capisco subito che lo scopo è quello di prendere Matilde in doppia penetrazione.
Debra non fa a tempo a tornare dal bagno che già Matilde mi sta cavalcando il cazzo, come se questa sera per lei fosse la prima volta.
Ma cosa hanno dentro queste due dee?
Debra fa per prenderla da dietro, però è subito interrotta da Matilde che dice di sentire male.
- È troppo grosso - si lamenta - fammi con il vibratore.
E così continuiamo, lei che mi si sgroppa addosso alla ricerca del godere con il cazzo finalmente vero, Debra che le muove lentamente il vibratore nel culo non trascurando comunque, liberatasi dello strap-on, di accarezzarsi la figa con due dita.
Matilde fatica ad avere un altro orgasmo, preferisce rimandare anche se a malincuore. Si alza da me, si libera del vibratore e indossa lo strap-on che Debra aveva appoggiato sulla stuoia.
- Mi faccio un giro con questo - dice. E mentre si prepara, Debra ingoia il mio cazzo per spompinarlo. Ha il culo all’aria, pronta per ricevere Matilde.
Un momento dopo lo riceve, con un grande gemito, mentre Matilde sente subito di essere vicina a quell’orgasmo che le mancava prima.
- Dio che roba... mi sa che vengo prima io di te - dice a Debra, ma intanto la sfonda di brutto, con grandi rumori e sciacquii di figa.
- È... come scoparti con un cazzo vero... è... stupendo... mi viene da esplodere come se avessi lo sperma nelle balle...
Debra non risponde, occupata come è a sbocchinarmi e nello stesso tempo a godersi i colpi che Matilde le dà.
Ormai Debra è partita per la quinta volta, sta per venire, ma riesce a non distogliersi dal mio cazzo. Vuole evidentemente che le esploda in bocca mentre lei anche si lascerà andare. Il cazzo è ingolfato nel profondo della sua gola, sento i suoi denti, ormai sento che anche a me andrà di venire così.
E Matilde non perdona, è sempre dietro di lei a scoparla con l’aggeggio infernale.
Quando viene, tutto il corpo le si tende e, nonostante che in quel momento smetta il coito orale di cui mi sta gratificando, in quello stesso momento anch’io non riesco a trattenermi e le spruzzo in gola tutto il mio sperma, con quattro cinque schizzi abbondanti.
- Ahhhhh!!!! Ahhhhhhhhh!!!!! - sentiamo urlare Matilde nel suo orgasmino di clitoride.
E a questo punto finalmente le due pazze si acquietano. Anzi vanno anche in bagno a rinfrescarsi un momento, lasciandomi solo a fantasticare su ciò che ho appena vissuto. Poi mi riscuoto e vado a preparare da bere. È l’una di notte, ma non penso sia finita. Ora sono io che voglio farmi fuori definitivamente. E questa volta vorrò una figa per sborrarle dentro. Sento che appena ne prendo una la sfondo.
Trascorre circa una mezzoretta dopo che Debra e Matilde sono uscite dal bagno, più fresche che mai nelle loro tute di cotone e sneaker. Non sono più acconciate da guerra, ma io ho imparato che non bisogna mai credere all’apparenza. Io lo so che la serata non è finita: loro sanno che ho ancora cartucce e vorranno disputarsele, non c’è dubbio.
Mezzora in cui beviamo birra, mangiucchiamo delle noci, chiacchieriamo di noi e di quanto ci amiamo.
Ma dopo, leggo d’improvviso negli occhi di Matilde che le scalmane stanno per tornare. La guardo, interrogativamente. Io sono ancora nudo, ho messo solo un pile adosso, tanto per non avere freddo.
- Voglio prenderlo davanti e dietro - afferma Matilde con voce muschiosa - scopatemi, tutti e due.
Ma questa volta andiamo a letto. Togliersi la tuta è un attimo, io mi sdraio di schiena, lei si dispone addosso a me, sulle ginocchia, poi s’impala con un gemito sul mio cazzo diritto. Non so se è bagnata perché si è eccitata adesso o lo è ancora da prima. Comunque entro facilmente, traendone un piacere sublime. La figa di Matilde... dio, che roba.
- E tu, Debra... prendimi il culo... per favore!
- Come... come vuoi?
- Come abbiamo provato prima... mettiti lo strap-on. Stavolta godrò come una pazza...
- Perché, finora? - chiedo io per scherzo.
- Finora ho scherzato - rischerza lei.
Debra si posiziona l’attrezzo, poi va a mettersi dietro a Matilde che sta già agitandosi sul mio cazzo. S’inginocchia tra le mie gambe aperte, applica ancora lubrificante sia al culetto di Matilde che allo strumento, poi le entra dentro.
Matilde ansima gemendo e tirando su il fiato nel momento in cui sente entrambi gli orefizi colmi di cazzo, vero e finto. La sensazione sul mio è davvero intensa, sento il cazzo finto muoversi nell’ano di Matilde. Mentre questa dopo pochi colpi è vicinissima a esplodere per la sesta volta questa sera, incurante dei rumori che le facciamo fare.
Per me questa scopata può passare alla storia: me la godo in maniera incredibile, anche perché sono ancora ben lontano dal venire. Matilde geme, muggisce, suda, mi cavalca al solo scopo di venire al più presto mentre il dildo le sta spaccando il culo.
- Mi sento così porca! - esclama. Poi viene come un vulcano, eruttando liquido dalla figa, urlando tutta la lava che contiene e infine accasciandosi, assolutamente priva di forze, su di me.
È Debra a scostarla, con dolcezza ma ferma.
- Ho voglia di cazzo anch’io - dice. Matilde si è adagiata di fianco a noi, vuole ancora guardarci, ancora scossa dalle ultime ondate di piacere. E già Debra, sbarazzatasi dell’ingombrante aggeggio, ha preso il posto di Matilde e mi sta scopando. La figa di Debra... anche lei... che roba!
Sto scopando mia moglie... che moglie... che figa... e siamo guardati da una ragazza meravigliosa che abbiamo appena fatto godere. Ho un cazzo così rigido da essere più duro di un dildo, credo. E Debra lo sente bene dentro, a giudicare dai versi che fa e dai gemiti, a un certo punto quasi lamentosi, poi qualche secondo dopo più celeri, più nervosi.
E quando alla fine esplode, sembra cosa abbastanza lunga. Ne approfitto per pomparla ancora, dandole dei colpi pazzeschi anche se sono di sotto, con grande sforzo di lombi. Poi sento la familiare sensazione della sborra che arriva, che mi percorre dentro i canalini, che schizza nella figa della moglie, dandoci un piacere smisurato. Matilde ci sorride, senza più energia.
- Ricordati che domani sera è il tuo turno a volere quello che vorrai da noi...».
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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