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Matilde 07-23 - Fare e avere tutto


di Alex46
07.10.2019    |    755    |    0 6.0
"Io li lascio fare, godendomi il loro amore così fisico..."
- Non si può fare tutto? - chiedo io rilanciando.
- Si può fare e avere tutto, tra di noi - conclude Michele con un bellissimo sorriso - Però a questo punto vi chiedo se non possiamo andare sul letto... sul divano sarebbe un po’ scomodo, in tre!
Una volta raggiunto il lettone, non faccio a tempo a togliere il copriletto che già mi hanno aggredito in due.
- Se ci facciamo leccare le fighe da te, ti piace? - gli chiede Debra disponendosi di schiena sul letto e trascinandomi sopra di lei. Sento le sue tette comprimersi sul mio dorso: gli offriamo due splendide fighe da leccare assieme, vicine come sono.
- Lo sapete che a me ritorna subito duro a leccarvi!
Io tengo le gambe aperte e alte, mi godo i suoi colpi di lingua, ma ogni tanto devo aspettare che faccia lo stesso trattamento a Debra. Nonostante l’impegno che ci mette, il risultato è quello di eccitare sempre di più noi senza avere una vera e propria erezione.
Siamo impazienti, specialmente io, e glielo diciamo: - Forse è meglio che ti facciamo noi un servizietto, amore - gli sussurra Debra.
Siamo assatanate, vogliamo assolutamente il suo cazzo. Rigetto il pensiero del dildo, ho paura di rovinare il mio desiderio. Per un momento penso di non desiderare il dildo perché il cazzo vero è stato responsabile del mio stato interessante: come se improvvisamente, oltre a essere fedele a Michele, sentissi di dover essere fedele anche al suo cazzo, responsabile della cosa più bella al mondo.... Non so se questo è vero, ma mi piace cullarmi in quest’idea.
Ci gettiamo entrambe a leccarlo, poi Debra se lo prende in bocca mentre io lecco la parte rimanente, fino ai coglioni e oltre, fino al buco del culo. So quanto questo gli piace e mi ci dedico con gioia...
Michele per un po’ si lascia fare e anche quando è di nuovo orgogliosamente rigido ci costringe, premendoci con le mani le teste, a continuare.
Poi si risveglia dal torpore passivo e comanda: - Debra, leccale la figa mentre lei continua a pomparmi.
E così, io seduta con le gambe in alto tenute dalle braccia, lui in ginocchio accanto a me, mi introduce l’uccello in bocca. Nello stesso tempo sento Debra che, obbedendo ai comandi, mi sta leccando il solco tra la figa e il culo. Già ne avevo voglia prima, adesso la mia attesa è spasmodica...
E finalmente viene il momento tanto desiderato, mi prende da dietro, io inginocchiata su un ginocchio solo, quindi aperta di sghimbescio, a baciare la bocca di Debra che mi si è offerta davanti per darmi tutto il suo amore mentre il nostro uomo mi sbatterà.
Questa promette di essere una chiavata storica, Michele è duro come non mai e credo che durerà a lungo... Cambieremo più volte posizione... io godrò come non mai, sììì, e comincio già adesso, lo sento vicino, Debra si è messa sotto di me perché Michele con le sue spinte mi ha buttato giù... È lei che mi afferra il bacino e da il ritmo ai colpi di Michele... io un po’ guardo indietro il mio culo imprigionato in un meccanismo di piacere, un po’ guardo lei che con occhi transfissi si sta crogiolando nella goduria del comando.
Ma dura poco... perché subito dopo si rigira e come un’anguilla va a guadagnare la sua posizione con la testa tra le mie gambe... e mi lecca, mentre il cazzone spinge sempre più.
Io sborro improvvisamente, senza dare loro il minimo preavviso. È talmente violento che non oppongo alcuna resistenza: - Ahhhhhhhh! Cosìììì, più forte, Michele, sbattimi, fammi male, sfondami, cosììììì, ahhhhhh, arghhh!
Subito dopo sono costretta a separarmi da lui, forse a continuare mi farebbe male davvero. E poi c’è Debra che è impaziente...
E infatti non perde un secondo, si siede sul suo cazzo mentre lui l’abbraccia da dietro e le sfruguglia le tette con le mani. Lei si penetra con un colpo solo, e lui continua a dare colpi dal basso, anche se necessariamente meno violenti di quelli che riusciva a dare a me.
Io vedo che il cazzo è tutto dentro e fuoriesce pochissimo con il movimento. Poi vedo lei che comincia a sgrillettarsi il clitoride e a chiudere gli occhi. Sta godendo, ma sta anche aspettando la sborra di Michele. Michele lo capisce dalla respirazione, affannosa, a sussulti, e quando sente che è il momento, si lascia andare: - Vengo, amore, eccomi... - urla con voce strozzata stringendola spasmodicamente a sé.
- Sì, sborrami dentro... così, ahhh, godo anch’io... ahhh, oggi è la seconda volta che mi sborri dentro... il tuo cazzo meraviglioso...
Sono circa le quattro e mezza di pomeriggio, fuori comincia già a essere buio. Accendiamo le luci, ci rinfreschiamo in bagno, Michele ha il coraggio di farsi un panino. Io ho declinato, pizzocchero selvaggio ha colpito duro questa volta....
Debra intanto ha acceso il pc per un suo lavoretto che aveva in sospeso. È lì al tavolo, solo con la t-shirt addosso. Anch’io dalla pancia in giù sono nuda. Poi ci chiama, vuole farci vedere le foto in digitale che qualche giorno fa ha appena finito di organizzare. È piuttosto orgogliosa del suo lavoro... ci saranno circa 6-700 immagini, selezionate, equamente suddivise tra me, lei, noi due assieme. Foto in cui siamo tutti e tre sono un po’ pochine, ma questo è logico.
Mentre ce le guardiamo in proiezione automatica facciamo i nostri commenti... ci sono alcune immagini decisamente arrapanti, non esiste una predilezione di genere: una foto di masturbazione con dildo per esempio può essere meno erotica di un’immagine glamour.
In ogni caso, dopo mezz’oretta, siamo di nuovo tutti e tre eccitati: questo pomeriggio sembra non finire mai, per fortuna...
- Debra, lo sai che ne ho ancora voglia? Vorrei farti godere ancora - dico alla vista di una sua foto particolarmente sensuale.
Per tutta risposta lei ci prende entrambi per mano e ci porta ancora una volta su quel povero letto completamente disfatto. Michele mette a disposizione la cremina per il sesso anale. Per prima cosa ci buttiamo un cinque minuti a leccare il cazzo di Michele assieme, culo per aria, fino a che non può essere più duro. Il ragazzo è in forma, oggi. Se questa sarà la sua terza sborrata, ce la farà durare un casino...
- Siete pronte per la scopata eterna? - sembra avermi letto nel pensiero. Dirige la bocca sulla figa di sua moglie che apre e alza subito le gambe con un «oh!» compiaciuto. Io continuo a leccarlo, ficcandomelo occasionalmente in bocca e succhiandolo. Nel frattempo mi tocco un pochino, la tensione tra le gambe comincia a crescermi...
Michele se ne accorge e decide di servire me: mi dispone con le labbra sulla figa di Debra, poi va a mettersi dietro di me e mi lecca il solco intero. Io sento già l’orgasmo vicino solo al pensiero che il mio culo sia sotto la sua faccia e alla fantasia che anche solo un po’ della sua saliva riesca a risalire nello stretto condotto anale fino alla pancia, anzi proprio nell’intestino. La stessa cosa l’avevo pensata prima quando, dopo essere andata di corpo, mi ero scrupolosamente pulita e mi ero ritrovata con un dito insaponato infilato quasi interamente... avevo pensato alla saliva di Michele... Continuo a pensare a Michele che mi devasta il culo... anche quando praticamente mi solleva con la sua forza e mi dispone sdraiata di schiena su di lui. Io me lo infilo decisa, mentre anche Debra viene a sdraiarsi un po’ sopra e accanto a me-
- Vi sento muovervi sotto al mio culo, voglio che la pompi per bene - sibila - dai, Michele, sbattila da sotto, così, sì, così, ecco, questo volevo dire...
Lui mi sta dando colpi meravigliosi: dopo qualche affondo già vengo, questa volta a fiotti... sono lì, con la figa all’aria, invasa da un cazzone magnifico che non si ferma neppure quando sente che urlo, instancabile, invincibile.
- Michele, godo, godo, mi stai facendo sborrare, noo... questa è follia... dio, godo ancora, questa è la quarta volta, oggi. Ho sborrato quattro volte, ahhh, ahhhh... no, continua, sì, continua così a farmi venire, ahhh!
- Godo anch’io - urla Debra che nel frattempo si era martoriata il clitoride - sto venendo di bottone, ragazzi... è meraviglioso, ahhh... peccato che questo duri così poco...
E con queste due pazze che gli urlano il loro orgasmo a destra e sinistra, Michele non smette neppure un secondo di pomparmi. Non voglio smettere di godere... prego Debra di mettermi la crema, sì, lo voglio prendere nel culo, voglio che mi sfondi in pieno...
Quando sono pronta mi metto in ginocchio, staccandomi malvolentieri da Michele. Ma la reintroduzione è subito in ripristino... questa volta è proprio il culo a essere preso, con violenza... sembra che Michele oggi scopi per la prima volta...
Debra si è sistemata di schiena in modo da poter leccare il culo a Michele e offrirmi nello stesso tempo la figa. Il messaggio è chiaro: «fatti fottere il culo da lui, ma non lasciarmi da sola...»
Con la lingua non posso arrivarci, dunque uso il dito, anzi due dita. Le metto a uncino, cerco di farla godere eccitandole il mitico punto G, se esiste...
Sono lucida... lo sto prendendo nel culo, tra poco godrò come una troia e nello stesso tempo cerco di far godere quest’altra vacca che mi sta porgendo la figa perché gliela manipoli, gliela masturbi, gliela stravolga fino all’orgasmo...
È tutto un ansimare, un ammasso di suoni rochi, un carosello infernale di volontà di godere, poi alla fine eccolo arrivare, squassante, definitivo, arrogante... un orgasmo bestiale... per tutti... Debra che gode premendo la mia mano con entrambe le sue, io che cerco di farmi rompere l’intestino andando incontro ai colpi di Michele che ulula suoni gutturali e ci fa quasi paura.
Ci abbattiamo esausti di lato sul letto e per qualche minuto nessuno parla o si muove. Michele propone un bagno per tutti, ogni tanto lo facciamo. Siamo un po’ stretti ma è piacevole, e poi abbiamo tempo.
Quando ne usciamo, abbiamo fame. In jeans, maglione e giacca pesante facciamo una puntata al Panino Giusto, il posto dove fanno i migliori panini al mondo. Quindi andiamo al cinema a vedere Unfaithful - l'amore infedele, l’ultimo di Adrian Lyne, con Richard Gere e Diane Lane.
Michele si è seduto in mezzo a noi, per buona parte del film ci tiene le mani sulle cosce, per farci sentire che lui è vicino. Ogni tanto gliele stringiamo, o l’accarezziamo. È la storia di una moglie (Diane) che tradisce il marito (Richard) con un ragazzo più giovane di lei, una storia di sesso, bravura e luci patinate tipo Otto settimane e mezzo. Ci sono alcune scene davvero coinvolgenti e proprio sul più bello mi accorgo che Michele mi ha messo una mano sulla pancia, sotto alla cintura dei jeans e mi sta accarezzando il pube, senza essere troppo invasivo... anzi sta facendo la stessa cosa anche con Debra. Impercettibilmente entrambe allarghiamo le gambe, ma lui non prosegue, anche se di certo non lo avremmo fermato. Non sarebbe stata la prima volta che ci faceva godere al cinema... ma questa sera forse c’è troppa gente intorno, forse non gli sembra il caso.
Fatto sta però che all’uscita ci baciamo di sfuggita e appena rientrati a casa finiamo di nuovo a fare sesso, spogliandoci in meno che non si dica e ributtandoci sul letto che ormai per oggi ha rinunciato a qualunque speranza di risistemazione...
Mi ritrovo sia Debra che Michele a leccarmi il didietro, dolcemente, come se avessero paura che mi facesse male da prima. Io li lascio fare, godendomi il loro amore così fisico. Ancora mi ritrovo a pensare alla saliva, la loro saliva, che entri fino in fondo, che vada a lubrificare quella poca merda che sicuramente, come tutti, avrò in corpo. Ma taccio su questo, mi sembra non sia carino parlarne... però... chissà perché penso proprio a questa cosa così sudicia... Uno psicologo da quattro soldi potrebbe evincere che sono in piena fase anale e voglio gratificare i miei genitori delle mie stesse feci...
Michele, non so come faccia, è ancora in erezione, sono passate poco più di cinque ore dall’ultima sua sborrata, quella nel mio culo. Anzi, è eccitato come non mai: - Debra, voglio scoparti a sangue, hai capito? A sangue.... finché non mi dici basta...
Lei a queste parole si eccita ancora di più e gli risponde: - E io voglio che mi vieni dentro quella poca sborra che ti ritrovi stasera... sarà poca, ma te la voglio tirar fuori, amore, ti voglio prosciugare...
Così i due sono in piena fregola, Debra si accuccia sul cazzo di Michele, strofinandogli le tette sulla faccia, si penetra da sola con un unico affondo. E inizia così la vera “scopata eterna”, come aveva detto prima Michele con me.
Io mi metto dietro al culo di lei, vedo il cazzo che entra ed esce, do una leccata ogni tanto dove capita: però capisco che sono di più, questa volta. Il momento è loro, Debra se lo merita, prima di cena era stata lei a guardare... Devo stare solo attenta ai tacchi di Debra che non può badare a tutto in quelle condizioni... si agita, lo cavalca, si tocca con la mano davanti, pronuncia oscenità, tipo: - Lo voglio fino in fondo questo cazzo, me lo voglio sbattere sul collo dell’utero, devi sentire con la punta dell’uccello che tocchi qualcosa, porco. Ti sei preso il culo di questa troia, schifoso che non sei altro, adesso devi farmi sentire troia anche me, altrimenti mi masturbo davanti a te tutta la notte... devi finirmi con quella poca sborra... bastardo, ti amo!
Io a sentire queste cose mi eccito, l’idea che lui stia fottendo la moglie dopo avermi preso nel culo e magari risenta ancora un po’ delle sensazioni che gli ho regalato io mi fa liquefare ancora una volta la figa. Mi tocco, mi masturbo, entro con due dita e comincio anch’io a blaterare: - Ragazzi, siete il mio tormento, ma siete anche la mia estasi... l’idea che adesso trombiate “a sangue”, come dici tu Michele, mi eccita in modo bestiale... credo che sborrerò prima di voi, perché io avrei voluto farlo anche al cinema...
- Anch’io avrei voluto che ci facesse, al cinema... perché ti sei fermato, Michele?
- Non potevo, c’erano gli altri spettatori accanto a voi...
- E chi se ne frega... potevamo venire in silenzio...
Andiamo avanti così per quello che sembra davvero un’eternità, poi d’improvviso esplodo: - Godo, godo... ahhhh, godo sulle mie dita. E oggi, le ho contate, fanno sei! Ho sborrato sei volte, se continua così rischio di abortire... - Continuo a masturbarmi ridendo isterica alla mia battuta. Loro continuano a fottere, il respiro sempre più corto e affannoso.
- Dai, cerchiamo di venire l’ultima volta, tutti assieme... - dice Debra - voglio baciarti Matilde, mentre godremo... Michele sdraiati e tu siediti sulla sua faccia, così... di fronte a me, brava...
Ci baciamo, ma più che un bacio è uno scambio torrentizio di saliva e di rumori linguali. Anche Michele, nella mia figa, non scherza con la lingua. Non vedeva l’ora di avere un diversivo e di pensare un po’ meno al cazzo che gli sta divorando Debra. La quale tanto è famelica con le mie labbra e lingua, tanto lo è del cazzo, perciò lo sta letteralmente cavalcando, con escursioni centimetriche preoccupanti.
- Ti amo, Matilde, ti amo, e quando ho il cazzo di Michele dentro, ti amo anche di più...
- Ahhh, mi sta facendo godere di nuovo - dico io - è questione di poco....ahhh!
- Anch’io sono vicino... - ci conforta il maschio - con questa oggi sono quattro volte... mi fate sentire un campione, mi sembra di essere un uomo come ce ne sono pochi... ahh, tra poco vengo... Debra, ti amo, ti sborro tutto, mi stai strizzando l’anima, mmmm... ahha, eccomi, eccomi, arrgghhhh, ahhhh!
- Anch’io, eccomi - urlo io - soffocata da un orgasmo veloce, da quella lingua che negli ultimi momenti si è concentrata sul clitoride, tanto per fare risultato e veloce. Non mi dispiace, perché era quello che volevo, una cosa rapida, meno violenta di oggi.
E mentre sto godendo il mio appuntito orgasmo, anche Debra esplode, rizzandosi tutta sul busto, arrovesciando la testa all’indietro: - Godo, ahh, godo - esclama mentre io affondo il viso tra le sue tette - godo, questa è la vera lussuria, non posso fare a meno della vostra libidine, ahhh, mi hai sfondata, amore...
- Ti sei sfondata, amore... tu ti sei sbattuta... a sangue - riesce ancora a dire Michele prima che crolliamo tutti.
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