trio
Matilde 06-25 - Le vacanze di Pasqua 4 (aprile 2004)
di Alex46
05.09.2019 |
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"Dopodiche mi bacia, quasi chiedendomi scusa per come mi ha trattata..."
Il giorno dopo, mentre arrampichiamo a St-Victoire, su lunghezze di corda ben protette ma con spit un po’ lontani, Michele ha modo di pensare a quello che vorrà la sera.Ha deciso che la sua fantasia sarà di catturare la serata con la video camera, che fortunatamente abbiamo portato ma non ancora usato, neanche nelle attività sportive.
- Debra, vorrei che tu stasera interpretassi me... vorrei che tu scopassi Matilde come se ci fossi io al tuo posto. Poi io ti farò le stesse cose... e se avremo ancora forze, vedremo.
- Non scordare il viagra - scherza ancora Debra.
Tornati a casa abbastanza presto, Michele passa l’ultima parte del pomeriggio a sistemare il set, con videocamera e una luce sistemata strategicamente. Sul suono siamo un po’ deficitari, ma bisogna accontentarsi.
Debra e io stiamo concitatamente finendo di prepararci in bagno, gli abbiamo detto di andare in sala e di chiudere gli occhi.
- Ora puoi guardare - dice Debra dopo qualche secondo da quando siamo uscite dal bagno.
Lui aziona il remoto per cominciare le riprese. Debra mi sta tirando, al collo ho una specie di guinzaglio. Sono bendata con una sciarpa di seta rossa.
Debra mi conduce fino al divano. Entrambe siamo nude, se facciamo eccezione per lo strap-on che troneggia sul bacino di Debra e per i consueti sandali a tacchi altissimi. Io ho le mani legate dietro la schiena e vengo fatta disporre carponi sul divano, ma con la testa appoggiata al divano, in modo da avere il sedere per aria. Debra poi indugia di fronte alla telecamera, mostrando il culo in tutti modi più sexy e il suo attributo finto.
Mi porge il mio dildo, quello rosso, ma lo fa con movenze assolutamente stupende, fatte apposta per essere registrate e riviste poi avidamente nei prossimi mesi. Senza dire una parola me lo infilo da dietro con cautela ma nello stesso tempo con decisione, fino a che si vede bene come lo ho accolto interamente.
Debra è in piedi, mi lascia bendata con il dildo affondato nella figa, va a disporsi davanti a me e mi porge da succhiare il membro finto dello strap-on.
- Voglio il tuo cazzo nella mia bocca, esattamente così... - spiega Debra alla videocamera. E intanto comincia a scopare la mia bocca in quel modo.
- Voglio che tu mi venga in gola - continua rivolta all’uditorio - voglio che mi sborri nello stomaco...
Ora Michele ha un cazzo davvero eretto. Questa scena lo fa arrapare al massimo.
- Poi vorrei che tu mi scopassi così - dice rimuovendo il dildo dalla mia figa e sostituendovi il suo dildo nero che ha eretto sul grembo.
Debra me lo spinge dentro, accennando anche a movimenti di dentro-fuori e provocando suoni osceni tra le mie natiche. Sto godendo di questo, gemo e mugolo inarcando la schiena e spingendo il bacino verso l’attrezzo con cui Debra mi scopa. Dai movimenti che Debra velocizza capisco che anche lei sta andando diritta verso l’orgasmo, la fascia di plastica che le copre la figa insiste sul suo clitoride, provocando a ogni colpo un passo di più verso l’esplosione.
Io vengo per prima, con qualche urletto e gemito, seguiti da un sospiro profondo di soddisfazione. Non appena termina il picco, ecco arrivare Debra che gode buttando indietro la testa e continuando a sfondare la mia figa a colpi.
Dopo qualche minuto in cui ansimiamo assieme cercando di riprenderci, Debra di sua iniziativa mi libera le mani e mi sbenda.
Dopodiche mi bacia, quasi chiedendomi scusa per come mi ha trattata. Il bacio è ricambiato e presto ci slinguiamo febbrilmente, strofinandoci i seni a vicenda.
Subito dopo ci diamo il cambio eccitandoci nel succhiarci i capezzoli, fino a che Michele non ci interrompe dicendo: - E adesso come pensate di fare le stesse cose a me?
- Scusa - dice Debra - lo sai quanto ci piace leccarci i capezzoli... - e intanto cerca di recuperare compostezza di fronte alla videocamera.
Ma non c’è verso di fermarci. Ora sono io che le slaccio lo strap-on, metto un dito sul clitoride di Debra, poi visto che a Debra piace, ecco arrivare anche il pollice, per una masturbazione piena.
Il corpo di Debra si tende subito alla mia stimolazione e dopo qualche secondo ecco che un altro orgasmo la scuote da cima a fondo, come una foglia al vento. È il suo secondo orgasmo clitorideo della serata.
In seguito Debra riafferra il dildo e me lo infila ancora nella figa. Io per aiutarla ho spalancato le gambe sul divano. Ma non è così che mi vuole fare venire.
- Tienitelo dentro, ma non muoverlo - mi ordina. E detto questo abbassa la testa e si mette a leccarmi il clitoride, ben visibile per la compressione interna determinata dal dildo.
Ben presto emetto suoni incoerenti, se smetto per qualche momento è solo per leccarmi le labbra, o per mordermele un poco, le braccia tese ad appoggiarmi sul divano, la testa arrovesciata all’indietro, il seno prorompente giusto sopra la testa di Debra che mi sta succhiando il clitoride.
- Ahhhhhhhhhhhhhhhhhh!!!!! - urlo dopo in minutino di questo trattamento a cui nessuno potrebbe resistere - Ahhhhhhhhh!!!! Dio, mi fai godereeeeeee!!!!
E mentre mi abbandono sullo schienale del divano ansimante, pensando di poter disporre di un momento di relax, ecco che Debra comincia a masturbarmi con il dildo, e lo fa in modo tale che è impossibile resisterle.
- Ora ti scopo, Matilde... ora ti faccio andare su e giù questo cazzo e tu devi godere come una vacca... altro che l’orgasmino di poco fa... tu devi far venire giù i muri... tu mi devi far vedere quanto puoi essere troia...
Sulle prime quasi non reagisco, ma dopo un po’ comincio ad agitarmi, a muovere il bacino e a dare chiari segni d’impazienza: sì, voglio venire, e lo dico.
- Fammi venire ancora Debra... solo tu puoi farlo... solo tu mi puoi fare questo... dio che bello... sbattimelo dentro... voglio che si veda bene in ripresa... si vede bene, Michele?
- Tranquilla - dice lui - si vede benissimo. Sei una grandissima figa... vai, vai così... vieni per noi...
Ora Debra mi scopa come potrebbe fare il marito, solo che mi scopa con un cazzo finto. So di essere amata, di essere guardata, li voglio ricompensare: e lo faccio con una sborrata colossale, un orgasmo che mi dura ben più di un minuto, continuo, urlante, da non capire chi potrà mai smettere prima, se io che sto venendo o se Debra che mi sta facendo venire.
Dopo queste prime performance, ci calmiamo per un po’. L’unico a non essere per nulla quieto è Michele. Indossa hot pants e una t-shirt azzurrina, che sottolinea un fisico asciutto e davvero sexy. Lo guardo a lungo mentre Debra ci prepara qualcosa da bere. Lui sente in qualche modo che ho gli occhi su di lui, così mi sorride e mi ammicca. Io gli rispondo facendogli capire con lo sguardo che gli voglio solo chiedere qualche minutino, poi sarò tutta per lui. Anche perché, nel mio piccolo cervellino, ho deciso che il minimo che posso fare per rendere la pariglia a Debra è ingelosirla, solo un po’, per gioco.
Lo ammetto, gli sono veramente dedicata. Ogni volta che facciamo l’amore mi ribalta come un calzino. Quando gli guardo le mani, non posso non pensare a come mi tocca. Guardarlo fare l’amore con sua moglie mi eccita, come del resto si eccita lui sapendo che li guardo.
- Michele, amore mio... hai mai avuto fantasie su Debra?
- Scusa... in che senso?
- Nel senso che vorresti fare l’amore con lei... in che senso!
Michele ci pensa un po’, guarda sua moglie che è ben attenta a sentire, poi risponde: - No!
- Cos’è quella esitazione, Michele? Tu non me la conti giusta...
Lui arrossisce e mi risponde, con una certa riluttanza: - Beh, qualche volta sì... ma sempre senza escluderti...
- Davvero? Spiegati meglio.
- Ho avuto fantasie... tu, Debra... con me.
- Sai, amore, anch’io le ho fatte, questo genere di fantasie... A volte penso a noi tre assieme... a volte sono distesa sul letto e mi tocco pensando a te che lo fai con lei...
Lo chiamo sul divano, lui si avvicina, si toglie gli hot pants e mi penetra dopo qualche secondo. Non appena comincia a muoversi dentro di me, gli chiedo cosa vorrebbe fare a Debra e cosa vorrebbe che io facessi a lei. E poi: - Vorrei essere lei, in questo momento. La scopata intanto ha acquistato un bel ritmo, io sono fradicia già da prima per i miei tre orgasmi e lo sento dentro come non mai. Debra ci sta guardando e sta al gioco, ma io credo di capire che lei in realtà sta diventando un po’ gelosa. Michele e io andiamo avanti, sempre parlando di Debra e di come sarebbe bello averla con noi, fino a perdere controllo e venire assieme urlando come la coppia più felice del mondo.
Lui si è eccitato un casino in questo gioco, e anche quando si ritrae da me del tutto flaccido, continua a parlare: - La vorrei legare, sculacciare, prenderla da dietro. Vorrei che mi pregasse di scoparla e di succhiarmi il cazzo. La vorrei dominare, vorrei leccarle la figa, vorrei che urlasse i suoi orgasmi come una pazza.
- Io vorrei farle vedere che razza di amante sei. Tu sei un campione, amore... ma se ti divido con lei, tu poi cosa fai?
Debra ci serve il tè. Nuda come è, una scandalosa bellezza. Sorseggiamo la bevanda e non mi trattengo dal guardare, come non le conoscessi, quelle tette meravigliose.
- Debra, ti piacerebbe unirti a noi per qualche giochetto? Sai, abbiamo pensato molto a te...
- Mi piacete... potrei considerarlo - risponde ridendo - non so come si metterebbe con Cristiano - aggiunge sorniona.
- Ah, già... Cristiano! Come va tra voi due?
- Benino... ma io non sono felice... e devo dire che sono un po’ gelosa di voi due.
Michele intanto è uscito a preparare il barbecue sulla terrazza. Debra lo segue e si siede vicino a lui. I due chiacchierano... ah, certo, li trovano subito gli argomenti... Ed ecco che alla fine a essere gelosa sono io! Quando poi anche Michele si siede vicino a lei aspettando che le braci si formino per bene, vedo che le loro ginocchia sono vicine, a volte si toccano.
I due si alzano dopo un po’ e assieme si dirigono al bagno.
- Debra mi deve fare vedere una cosa - mi dice il bastardo.
La mia gelosia cresce al galoppo, assieme al languore nella figa. Oggi ho goduto sul cazzo finto due volte, Debra mi ha fatto venire succhiandomi il clitoride e alla fine Michele mi ha scopata come un dio. Ed io ne ho ancora voglia!
Dal bagno non esce alcun rumore, e ormai qualche minuto è passato. Anche quando esco a controllare le braci, non riesco a non pensare a chissà cosa stanno facendo.
Allora torno dentro, vado diritta al bagno. Già quando sono a uno-due metri dalla porta sento Debra gemere. Allora mi chino, per guardare dal buco della serratura. Loro sono dentro, lei è seduta sull’orlo della vasca e lui le sta leccando la figa. So che è un gioco, ma io mi sento morsicata dalla gelosia...
Lei si è appoggiata con le mani sull’orlo della vasca che da sul muro piastrellato e ha le gambe sulle spalle di Michele. Con gli occhi chiusi e i neri capelli che le ricadono anche un po’ sul davanti. Le vedo i capezzoli, eretti e orgogliosi. Ora lui la sta masturbando con le dita senza smettere di leccarle il clitoride.
- Michele... scopami... ti prego...
Lui non si fa pregare, l’erezione è tornata alla grande.
- Dai... dammi il cazzo!
Non riesco a vedere benissimo, ma capisco che lui ormai glielo ha infilato dentro. Lei geme in modo assolutamente erotico, per incitarlo forse a essere più brutale. Vorei vedere bene tutto questo. E allora entro.
Lui, a occhi chiusi, la sta scopando tenendola per i fianchi, anche per impedirle di cascare dentro nella vasca sul più bello. Lei geme ancora di più, ora che ha visto che sono entrata, anzi mi rivolge uno sguardo di sfida lancinante. Io sento pulsare il clitoride.
- Lo volevi, vero? Eccolo, Debra... questo è il mio cazzo... dio... che figa che hai... dio, mi stai facendo impazzire... con questa figa!
- Fammi venire... così come stai facendo... continua... scopami, come hai fatto prima con Matilde...
Io mi sorprendo un poco quando mi cita. Mi fa piacere. Strano, ma ora la gelosia non c’è più, perché è come se lei avesse confessato quanto gelosa era stata lei prima... a volte ci vuole poco per farci ritornare felici.
Così esco dal bagno e li lascio concludere. Mi sembra giusto continuare il gioco così.
- Hai bisogno di aiuto? - mi chiede Debra dopo circa un quarto d’ora, quando ormai io ho messo su le salamelle e le costate...
- Sì, grazie... potresti badare un po’ tu qui al barbecue.
Michele mi si avvicina e mi bacia. Sento il gusto di figa nelle sue labbra: - Mmmm, sai di buono, amore - gli mormoro sorniona.
Poi vado da Debra, indaffarata a rivoltare la carne, le metto un dito nel solco e le mormoro all’orecchio: - Ti è piaciuto?
Fine Matilde 06
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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