trio
Matilde 04-25 - Gran finale da Elisa
di Alex46
06.06.2019 |
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"Quando siete andate via da qui, ormai parecchi giorni fa, la serata è finita in orgia..."
Siamo tutti scioccati dal racconto di Elisa. Scioccati ma anche eccitati, sopratttutto dopo aver assistito al suo finale, al suo orgasmo dedicato al ricordo.È ora di rilassarci un po’ lo capisce per prima Elisa che ci propone di cambiare aria e di tornare in soggiorno per rilassarci un po’ e per bere qualcosa più comodi.
Noi siamo d’accordo, ma a questo punto Debra e io ci guardiamo in faccia e capiamo le nostre voglie: godere, godere assieme, approfittare di quest’atmosfera che è riuscita a creare Elisa con il suo racconto fuori dal mondo e riportarci al nostro con un orgasmo grandioso.
Ci trasferiamo nella grande e comoda sala e, mentre Elisa e Michele vanno in cucina a preparare qualcosa da bere, e magari anche da mangiare, Debra e io ci avviciniamo l’un l’altra con la chiara intenzione di fare sesso assieme, e subito.
Quando Elisa e Michele entrano ridendo in sala con i loro vassoi, ci trovano sul tappeto, completamente nude a eccezione dei sandali, che sono sempre e comunque un chiaro invito alla scopata. Io le sono sopra, in ginocchio.
I due si arrestano, non se l’aspettavano.
Michele ci ama, noi siamo di molto più fighe che Elisa, dunque lei un po’ c’invidia, ma nello stesso tempo ci ammira e ci rispetta.
Dunque, affascinati, guardano come Debra mi rotola sotto sulla schiena e comincia a baciarmi il seno. Io inarco la schiena il più possibile per andare incontro ai baci di Debra che continuano a insistere sui miei capezzoli. Comincio a gemere e ad agitarmi sotto il peso di Debra. E questa, presa da frenesia, abbassa il volto fino a trovare la mia figa, lì, aperta per lei, sgocciolante da prima.
Debra è scosciata come una rana, con le tette per terra, ha il culo spalancato. E mi sta leccando in modo che l’intera mia pancia sia assolutamente visibile. Praticamente ha il mento sul tappeto.
- Le vedi, Elisa? Capisci perché ne sono così innamorato? - articola Michele.
Noi intanto siamo sempre più eccitate, anche se io in realtà non faccio nulla per Debra, sono assolutamente passiva. Lei mi sta leccando tutto il solco, dal culetto al clitoride. Il suo intento è quello di vedermi venire al più presto.
- Ohhh, sìììì - dico io - continua così.
Michele ed Elisa si avvicinano a noi, per vedere meglio. Michele si è già preso in mano il cazzo e se lo sta accarezzando.
Debra mi sta leccando con sempre più vigore e io mi avvicino rapidamente al punto di non ritorno. Sto pensando di farmi regalare una bella sborrata da Debra e poi riservarmi una scopata storica con Michele. E così chiudere magari la serata. Le nostre evoluzioni sul sybian sono state davvero devastanti, non credo che ne avrò ancora per molto.
- Leccami cosìììì... Debra... cosììììì, sìììììì... Sìììììììììììì - continuo a gemere io, mentre m’inarco sempre di più e spingo la figa in bocca a Debra. Sto anche tremando.
Debra continua a leccarmi decisa, io non la fermo, anzi la incoraggio con i miei gemiti ben oltre il non ritorno. Poi esplodo: - Arghhhhhhhhhhhh! Debra, amore...... mi hai fatto venire.... vengoooooooooo!!!!!!
Michele è lì a un metro e si sta pompando, riesco a vedere che s’irrigidisce ancora di più mentre vengo. Penso che ora però voglia anche vedere cosa io farò a Debra, la sua bella moglie bisessuale che tanto ama.
Debra si siede a gambe incrociate, passandosi la mano sulla bocca, lucida dei miei umori e della mia venuta. Io mi alzo e mi viene l’idea di masturbarla con il mio alluce. Non sto a pensarci due, volte mi tolgo i sandali, riesco a infilare un piede tra le sue gambe incrociate e la figa. Lei capisce cosa voglio, cerca di farmi spazio. Un attimo dopo sto già spingendo l’alluce in mezzo alla sua fessura fradicia.
Debra s’inarca all’indietro, assumendo una posizione veramente sexy. I suoi sandali sono un modello privo di allacciatura sulla caviglia, dunque tendono a sfuggire dal piede, con un effetto erotico particolare. Ha le mani appoggiate al tappeto, quasi cerca di entrar dentro il tessuto con le unghie. Con il bacino fa lievi movimenti coordinati con quelli del mio piede.
Mi volto a guardare Michele ed Elisa, che si sono seduti su un divano. Lei si sta masturbando a gambe allargate, mi sembra anche che mormori qualcosa, ma non si capisce. Michele le è vicino, è in piena erezione, ma non si sta toccando.
Debra, così arrovesciata all’indietro, con i lunghi capelli neri che le ricadono all’indietro senza neppure sfiorarle la schiena, mi sembra una dea.
- Mi piace che mi masturbi con il piede - mi dice - riesci a essere ugualmente dolce.
- Vuoi che ti massaggi anche il bottoncino?
- Se ci riesci, ogni tanto...
Dopo uno o due minuti di questo trattamento capiamo che è bello ma non basta. Debra ha bisogno di qualcosa di più forte. Allora mi risdraio per terra e la invito a sedersi sulla mia faccia. Mi sono messa in modo che lei possa essere vista frontalmente da Elisa e Michele. Debra accetta di buon grado, si alza in piedi leggiadra, poi si acconcia su di me, prendendo subito a titillarsi il clitoride. Io intanto la penetro con la lingua, come lei faceva con me prima.
- Debra, ti prego, vieni ancora... per noi - la incita Michele - ho voglia di vederti venire sulla lingua di Matilde, la tua donna... la nostra amante... la nostra figa...
A queste parole io accelero, Debra si agita di più e ancora si arrovescia meravigliosamente all’indietro. Sono felice di essere io a provocare questo spettacolo della natura, io l’artefice...
Lei si tortura i capezzoli. Io le entro dentro con due dita. I suoi gemiti riempiono questa stanza enorme, piena di vetrate sul giardino.
- Sììììììì, cosìììììì, fottimi con le dita, sììììì.... amore, tra poco vengo, sììììì, dai, cosììì, ahhhhhhhhhhhhh, ahhhhhhhhhh, argghhhhhhhh, mmmmmmmmmm, ahhhhhhhhhhh!
- Ti piace quello che hai visto? - Debra chiede a Michele dopo un minuto di riposo, reclinata di fianco per terra - Quante volte mi avrai visto godere... Mille? Millecinquecento? E tu Matilde... quante volte mi avrai visto?
- Non so quante volte, ma so che ogni volta mi provochi uno sballo. E ora avrei voglia di fotterti come una cagna, per vedere se riesco a spegnere per una volta quella voglia di sesso che hai...
Vedo che Elisa continua a masturbarsi guardando Michele, ora geme anche, forse nella speranza di farsi notare. A questo punto decido di provocarli, non prima di aver fatto occhiolino a Debra.
- Elisa, te lo scoperesti Michele?
- Volete la verità?
- Sì, vogliamo la verità - dice Debra.
- Allora, come avete visto... ahhh... io sono venuta due volte sul sybian, e specialmente la seconda è stato fantastico... credo sia piaciuto anche voi... Ora ne ho una voglia bestiale, perché il cazzo di un uomo, di un uomo vero è assolutamente insostituibile. Quando siete andate via da qui, ormai parecchi giorni fa, la serata è finita in orgia. Con ancora voi due negli occhi, ci siano masturbate e leccate, ci siamo scopate con i dildo, siamo andate avanti fino alle cinque di mattina. Il mio cameriere ci ha trovate, non tutte, alcune avevano avuto la forza di andarsene, ci hanno trovate distese dove capitava, chi sui letti, chi sui divani, ancora nude e neppure lavate.... Ahhhh.... Ma... tutto questo, di fronte a come fate sesso voi, è niente... ahhh... e sapete perché? Perché voi vi amate, ecco perché...
- E dunque? - la insegue Debra.
- E dunque non sarò io a rompere le regole e le abitudini di un amore. Io non ho mai rubato l’uomo a nessuna, e sì che ne ho fatte in vita mia di porcate. Prima di sposarmi e soprattutto dopo. Sarò incapace di amare, però delle regole le ho pure io. Perciò lasciate che mi goda i miei orgasmi a vedervi, a stare un po’ con voi. Non vi chiedo altro.
- E se noi volessimo fare un’eccezione... per te? - la tenta Michele.
- Sapeste quante fantasie ho fatto su di voi... ahhhh... io vorrei essere scopata da tutti e tre voi... prima voi ragazze, con i miei dildo, e poi in ultimo da te, Michele. Se è per quello, è tutta la sera che non penso ad altro. E invece lo so cosa succederà. Che tu, Michele, adesso le scopi tutte e due, prima una e poi l’altra, mentre loro si leccheranno per tutto il tempo.
- Non penso che tu ci sia andata lontano - mormoro io, ormai straeccitata da tutto questo parlare e da tutte le fantasie.
- E allora niente eccezione? - la ritenta Debra.
A questo punto la situazione è davvero tesa, finché a proporre uno sgarro era Michele, nella mente di una donna la cosa è quasi normale. Ma quando lo stesso sgarro lo propone anche sua moglie, allora la tentazione diventa enorme. La sua reazione è quella di guardare me, come dire, se c’è l’unanimità...
Io guardo tutti negli occhi, nel silenzio generale, poi dico: - Sapete cosa penso? Penso che, neppure tanto in fondo, Debra, Michele e io avremmo tutti voglia di avere un’esperienza nuova. Con un’amica, magari anche con un amico. Però il nostro rapporto è bello così... e sarebbe un peccato rovinarlo per un capriccio... un capriccio, perdonami Elisa, che più che altamente erotico sarebbe forse un atto di elargizione, quasi un’elemosina. Ora io non credo che tu meriti un’elemosina. Io credo che tu debba, prima o poi, trovare il tuo amore vero. Sei ancora giovane, sono sicura che ti può succedere. Dunque, scusaci se non faremo l’amore con te.
- Sai, Elisa - riprende Debra - Matilde ha ragione, e tanta. È vero, sarebbe un po’ per compassione. Compassione del fatto che tu non stai vivendo un amore. Però, una cosa la possiamo fare. Sta diventando tardi, siamo stanche e domani bisognerebbe anche andare a lavorare. Però un finale lo vogliamo, dunque quello che suggerisco è che tu ci accompagni ora di nuovo nella camera del sybian e che ci prepari un dildo, per noi. Sybian, almeno per me, per stasera basta.
- Anche per me basta - dico io.
- Ok, allora mi godrò il vostro sesso squassandomi sul sybian.
- E noi ti guarderemo. E tutto quello che faremo sarà fatto con l’augurio che possa capitare anche a te - conclude Michele alzandosi e baciandola sulla guancia.
Ci avviamo verso la stanza del godimento, pronti all’ultimo atto. Elisa subito dopo ci consegna un dildo di dimensioni assolutamente normali, ma con la punta leggermente ricurva verso l’alto. Poi va a sedersi sul sybian, non prima di aver messo il comando a portata di mano su una sedia accanto.
- Io sono pronta.
Noi saliamo sul letto e ci baciamo tutti e tre, un po’ come fanno, senza baciarsi propriamente, i giocatori di una squadra prima della partita. Poi Debra e io ci disponiamo sdraiate una di fianco all’altra, ma in senso opposto, in modo che Elisa possa vederci entrambe quando saremo a 69.
- Oltre a urlare gli orgasmi, mi promettete di dirvi che vi amate?
- Sì, lo faremo, anche più del solito - dice Michele.
- Ti dispiace scegliere chi, tra me e Matilde, si prenderà dentro la sborra di Michele?
- Mmmmm... - ci pensa su Elisa - facciamo... Debra.
- Ok, dunque prima con Matilde - conclude Michele.
- Michele e Debra: mettete quei due cuscini sotto il sedere, così vi posso vedere meglio. E tu Matilde, siediti sul cazzo di Michele... sì, così, fronte a me... dio come sei sexy...
In due secondi m’impalo sul cazzo di Michele, mentre Debra s’introduce nello stesso momento il dildo nella figa, che le provoca un immediato gemito.
Elisa, che è a circa due metri da noi, ci guarda affascinata, senza scordarsi però di accendere la macchina.
- Oh, Michele... che bello! Sei fantastico... gemo subito io.
Lui mi sta tenendo con le sue mani forti e praticamente mi solleva un po’ ogni volta che spinge con il cazzo. Questo lo si vede chiaramente entrare e uscire dalla figa. Anche il dildo di Debra lo si vede fare la stessa cosa, manovrato da lei in modo magistrale.
- Uhhhhh - geme anche Michele - che figa hai Matilde... Mi sembra di essermi ridotto a puro cazzo...
- Sììì, Michele, scopami la figa, cosììì... questa figa che stasera ne ha già fatte di cotte e di crude... due orgasmi... ahhhh... sul sybian... poi la leccata di Debra... e adesso il tuo cazzo, meraviglioso... ahhh... ti prego, vedi di durare il più possibile... voglio godermelo per un po’ questo cazzo... lo so che poi vai a sborrare dentro a tua moglie... non sono gelosa... però adesso devi farmi godere... ahhhh... mmmm....
- Ragazzi, questo dildo è fenomenale... non pensavo mi piacesse così dopo tutte le sbattute di questa sera... mmmmm... Elisa, mi piace proprio... È il tuo questo, vero Elisa? O lo tieni solo per le ospiti? Ehi, Elisa... ahhhh... per cosa lo usi questo dildo del cazzo, eh?
- Per il punto G, carina... per cosa se no?
- Ma è tuo?
- Sì... è mio...
- Sbattimi così... guarda Elisa come mi sta scopando quest’uomo meraviglioso... ahhh!!
Intanto Elisa sta già cominciando a godere. Il sybian non fa sconti, ti dà orgasmo anche se sei morta. La vediamo agitarsi, è un’unica litania di gemiti e mugolii. Elisa ce la siamo giocata, sarà tanto se riuscirà a seguirci, dal mondo in cui è entrata. Aspettiamo solo che incominci a urlare.
Debra è anche lei chiusa nel suo mondo, il dildo che sta usando la intriga, se lo gira e rigira dentro, vuol provare tutte le sensazioni possibili. Anche lei sta gemendo a ruota libera e penso che tra poco esploderà.
E ora che, come un cane pastore, ho fatto la conta di tutti, posso dedicarmi a Michele e al mio di orgasmo. Voglio godere come una furia, ma non voglio che Michele mi sborri dentro. I patti sono patti, pertanto godo il dodibile ma non ritrasmetto, o almeno cerco di non farlo. E Michele mi pare che apprezzi questa cortesia, se io mi muovo poco lui riesce a trattenersi.
- Fammi godere, Michele... pompami, così, dio che roba...ora vengo... tra poco vengo, Michele... lo sento che mi stai cavando l’anima dalla figa... Dio... ora, oraaaaaaaaa, ahhhhhhhhh, ahhhhhhrghhhhh!!!!! Sborrooooooooo!!!!!
Le mie urla vanno ad aggiungersi a quelle di Elisa, che alle mie apre un momento gli occhi e continua a vociare il suo orgasmo multiplo sulla macchina infernale.
Anche Debra schiatta: - Eccomi anch’io... eccomi... ahhhhhhhhhh, ahhhhhhhhh, mmmmmmmhhhhh, ahhhhhhhhrghhhhh!!!!
Ma non si devasta la figa con il dildo come avrebbe fatto in altra occasione. Preferisce estrarlo, con ciò facendomi capire che è ora di sostituzione. Appena riesco a farlo, mi alzo a malincuore e vado a prendere il posto di Debra che mi consegna il dildo come un testimone. Un dildo fradicio e appiccicosa della sua venuta. Me lo infilo dentro immediatamente, in modo da usufruire ancora delle ultime ondate dell’orgasmo procuratomi così bene da Michele.
- Dai, Debra, cavalcami - la incita Michele - ora tocca te, voglio riempirti la figa di sborra... È tutta la sera che non ho voglia, dopo la sega su di te...
- Se sei capace di scoparmi quanto sei bravo a farti delle seghe...
- E se tu sei capace di sborrarmi sull’uccello almeno la metà di quanto hai appena fatto adesso su quel cazzo finto, allora forse sei meno troia di quanto pensi...
Michele si allunga un po’ all’indietro, come se il suo stirarsi potesse indurirgli di più un cazzo già marmoreo...
Debra praticamente , come me, non ha smesso di godere, ha solo sostituito cazzo con me. Si tiene con una mano a una coscia di Michele, con l’altra si masturba avidamente il clitoride: - Sto sborrando, amore, sto continuando a sborrare!!!! Oh... Michele!!! Oh, sì, cazzo!!!
- Anch’io sto continuando a sborrare... è incredibile questo dildo... è vero Debra.... è incredibile... ahhh... ahhh...
Poi sento che la figa mi si sta stringendo attorno al dildo, siamo alla fase finale della resistenza della donna... scoppio in un orgasmo pazzesco e lo urlo come mai credo di avere urlato in vita mia...
A sentire questo Debra non resiste più neppure lei, anche perché sa che Michele può durare ancora poco.
- Sborrami dentro, Michele... ora... sono la tua figa in orgasmo... ahhhh, ora, vedrai che... quando vieni... ti stacco l’uccello e me lo tengo sempre dentro...
I due vengono come animali, non sono urla, sono strida disumane. E quando tutto questo sta per desistere, perché anche noi abbiamo i nostri limiti, ho ancora la forza di dire: - Tutto questo è dedicato a te Elisa. Grazie.
Elisa non aspettava altro. È esausta. È venuta per tutto il tempo in cui abbiamo fatto l’amore e ci siamo scambiati. È davvero un cencio e dobbiamo aiutarla ad alzarsi.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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