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Matilde 06-05 - Facciamo finta di...


di Alex46
31.07.2019    |    2.533    |    0 9.6
"Dopo qualche minuto di questo trattamento vengo come una cavalla imbizzarrita, urlando quanto li amo..."
Una sera a gennaio 2004, dopo le feste natalizie e il capodanno, Debra si stende sul divano e mentre lo fa le posso vedere le mutandine nere a laccio. Lei se ne accorge e non fa nulla per nasconderle. Debra non si cura mai di far vedere le intimità, anzi. In un momento in cui siamo tutti e tre nel soggiorno, dice: - Perché questa sera non facciamo finta che Matilde sia una collega di Michele, venuta qui per la prima volta a cena? Avete già parlato di lavoro, abbiamo già mangiato... adesso ci si potrebbe divertire un po’...
Michele ha ancora su camicia e pantaloni, può benissimo fare la parte. Io anche sono ancora vestita della giornata e l’idea piace anche a me.
Debra allora si alza (mi spiace non vedere più ciò che prima lasciava vedere) ma godo ugualmente del suo incedere regale verso la cucina, con quei sandali pazzeschi e quella gonna sì al ginocchio ma comunque da fuori di testa. Si è solo sbottonata la camicetta, per mettersi comoda. Torna dalla cucina con dei gin tonic e quando me lo offre si piega verso di me seduta facendo in modo che il seno sia totalmente offerto al mio sguardo. Sento anche il suo profumo, ora. È chiaro che il gioco è iniziato, cerca di sedurmi e di vedere fin dove può spingersi. Con la coda dell’occhio vedo che fa l’occhiolino a Michele.
- Parentesi - dice - prima di incominciare bisogna dire che io e Michele siamo d’accordo, tu non ne sai niente. Tu non sai che a me piacciono anche le donne, mi piace masturbarmi di fronte a lui e ad altre e che qualche giorno prima ne abbiamo parlato con lui di portarti qui.
- Sì, io le ho chiesto di tormentarti per bene, poi eventualmente, se ci stavi, di sedurti.
- Cominciamo?
- Cominciamo.
- Bella quella camicetta aperta, Debra... spero che la nostra ospite non abbia nulla da ridire...
Io sorrido come per dire che va tutto bene. Debra si accomoda di nuovo sul divano e assume una posizione in altro luogo oscena, cioè a gambe allargate.
- Grazie - gli risponde, mentre io vedo di nuovo le mutandine nere e a mia volta ripeto quanto è bella quella camicia.
La guardo con ammirazione: è davvero bellissima e riesce a non essere oscena, anzi del tutto rilassata. La luce calda della lampada sottolinea il ti vedo e non ti vedo sotto la camicetta aperta. Una bellezza innata.
Michele si scusa e si alza per uscire dalla stanza. Naturalmente io so che lui starà a guardarci dalla porta socchiusa, ma faccio finta di niente. Immagino che non veda l’ora di vedere come sua moglie mi sedurrà e come faremo sesso per il suo piacere voyeuristico.
Debra si alza e mi si mette davanti in piedi: - Bene, hai detto che la mia camicetta è bella... adesso cosa ne dici del resto?
E così dicendo si alza la gonna davanti al mio sguardo fintamente stupito. Riappaiono gli slip neri a laccio a coronamento di due gambe da sogno e da urlo. E mentre lo fa si avvicina ancora, quasi da farmi sentire il suo odore. Comincio ad avere un forte languore al basso ventre.
Lei si appoggia strisciandolo un dito sulle mutandine, sentendo il calore del sesso, io le appoggio una mano sopra, come transfissa...
- Come hai fatto a capire che io sono bisex? - le chiedo bisbigliando.
- L’ho capito e basta...
- E... lui? È nell’altra stanza e...
- Non ti preoccupare...
Lei si toglie la gonna e lo slip, con qualche acrobazia per via dei sandali.
- Mi hai eccitata, Debra...
- Guarda che lui in questo momento ci sta guardando... e sono sicura che ha già il cazzo in mano e si sta masturbando. Forse voleva solo che la seduzione fosse un po’ più elaborata, ma d’altronde io non sapevo che...
E mentre lo dice mi prende la testa con le mani e gentilmente se l’avvicina alla figa.
Io inalo la fragranza di Debra, ben conosciuta ma sempre uno sballo. E subito dopo con la lingua mi metto a lavorare accanto al suo clitoride. Lei lascia una mano sui miei capelli ma con l’altra si accarezza il seno ancora seminascosto dalla camicetta.
- Oh, sìì, così, continua ancora con quella lingua....
Ormai muove l’intero bacino contro la mia lingua, continuando ad accarezzarmi i capelli e a spingermi la testa contro di sé.
Le grandi labbra le si stanno spalancando perché io ormai sono eccitatissima e la sto leccando anche nella fessura.
M’immagino Michele con le mani sul cazzo, la vista di me che lecco la figa a sua moglie dev’essere uno sballo, come pure vedere quanto tutto questo piaccia a Debra.
Questa è ben vicina a esplodere in orgasmo, ma io ogni volta che la sento tendersi troppo rallento...
- Dovevo essere io a sedurti e a farti morire di desiderio... invece ora è il contrario... mi stai dando il tormento... - si confessa Debra con voce affannosa - ora per favore non fermarti, non provocarmi così... lasciami venire... dopo farò tutto quello che vuoi ma, per favore, fammi una buona volta...
È veramente dipendente da me, vuole esplodermi in faccia e non ci riesce. Con un dito si sgrilletta ma io, dura, non l’accontento.
- Hai un vibratore? - le chiedo (e in mente ho la nostra piccola collezione).
- Sìììì, ecco l’idea... aspetta.
Si allontana, va in camera da letto e torna con il suo vibratore, già acceso e me lo porge: - Dai scopami con questo, così, io sto in piedi e tu mi scopi...
Io le introduco il fallo vibrante, ma continuo a non scoparla come vorrebbe lei, cioè di brutto.
- Cazzo, porca puttana... ti ho detto di fottermi... ho bisogno di sborrare, Matilde!
Beh, forse ora posso accontentarla. Inizio a manovrare il fallo in modo più veloce, anche se non lo spingo mai fino in fondo. Lei se lo sta godendo, si è accucciata costringendo anche me a farlo per poterla stantuffare. Ovviamente è rivolta verso la porta della camera e la vedo ogni tanto sbirciare pur nella sua frenesia da pre-orgasmo.
Allora spingo di più, con un po’ di cattiveria.
- Cazzo, Matilde, disfami con quel coso... - e mentre lo dice vedo che si appoggia con sempre maggior violenza, nel tentativo di farlo entrare tutto.
- Mi piace come me lo manovri dentro, ora... sììì, cosììì.
Ora lo faccio entrare ritmicamente tutto, sento il fondo della figa, e lei ogni volta che questo succede mugola di piacere. Si spalma sul clitoride tutto il bagnato che cola, le dita che tengono il vibratore me le sento umide.
- Ora è in fondo, mi stai facendo godere... sì, fottimi ancora così, voglio sborrare sulla tua mano, dai, sììì, cosììì!!!
In quella sento un rumore dietro di me. Stravolto dalla scena Michele non ha potuto resistere e si sta avvicinando mentre io non cesso neppure per un’istante di martellare la moglie che sta godendo nel modo più lascivo, con un sacco di “Ooohh” e “Aahh”.
Ciò non le impedisce di accogliere il marito con un sorriso: - Eccoti qua, caro... sei venuto per entrare nel numero? Ti piace questo, vero? Ti piace vedere come Matilde, femmina, sa sbattermi la figa e farmi godere... ahhh... sapessi che gusto... Matilde mi farà sborrare tra poco. Sapere che anche lei ha la figa e godere, godere, sapere che tu ci guardi...
Michele senza tante cerimonie si avvicina alla bocca di Debra, libera il cazzo dai boxer e lei non perde tempo a ingolfarsi la bocca dell’uccello di suo marito.
- Ti piace essere la sua troia - le dico - probabilmente se fossi un uomo e ti scopassi con il mio cazzo ti piacerebbe lo stesso...
- Sì, ma scopami con quello... è questo che vuol vedere Michele... ahhha, ahh... è vero Michele che vuoi vedere come tua moglie si fa riempire la figa con un cazzo finto? Guarda come va su e giù, guarda... ahhh, arghhh, come è brava!
Debra sentiva avvicinarsi l’orgasmo ma nello stesso tempo non vedeva l’ora di prendersi una schizzata di sperma in bocca. E viene così, mugolando con il cazzo in bocca e stringendo le pareti interne della figa sul vibratore. Quando, nel bel mezzo del suo agitarsi esplosivo, si accorge che anche Michele ha superato il limite, si toglie il cazzo di bocca e se lo punta su seno e camicetta.
Allorché vedo questo, non resisto più. Fino a quel momento ero stata brava ma dopo i loro orgasmi sento prepotente il bisogno di venire anch’io. Sono ancora vestita, mi abbasso i jeans seduta sul divano a gambe larghe: ma sono scomoda, preferisco togliermeli del tutto e per fare ciò devo cavarmi i sandali e già che ci sono anche le mutandine. Ora sono lì a figa aperta e bagnata, con la muta richiesta che qualcuno faccia qualcosa.
Ed è Debra ad avvicinarsi con il vibratore, seguita subito dopo da Michele. Lei me lo infila in colpo solo, lui comincia a leccarmi.
Dopo qualche minuto di questo trattamento vengo come una cavalla imbizzarrita, urlando quanto li amo.
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