lesbo
Matilde 02-22 - Le intimità con Debra
di Alex46
14.03.2019 |
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"Poi si riprende, bisbiglia che è il mio turno..."
Michele è di nuovo via per lavoro. Debra e io, dopo una cenetta insieme e un po’ di chiacchiere, abbiamo voglia di fare l’amore. Metto su un DVD porno, uno degli acquisti di Michele.Debra è eccitata, flirtiamo per tutta la durata del film. Ad una scena lesbica, sento di avere anch’io la figa bagnata e in fiamme. Osservo Debra ed è tutto un programma, perché anche lei mi sta guardando allo stesso modo.
Vogliamo la stessa cosa, vogliamo farci l’una con l’altra. L’abbraccio e la costringo a sdraiarsi sotto di me mentre la bacio sulle labbra. Ci esploriamo la bocca, io le accarezzo i capelli.
- Debra, ho voglia di fare l’amore...
- Certo, sono o non sono la tua fidanzata?
- Come fai a essere la mia fidanzata se sei già sposata... azzardo io, in fondo in fondo sempre un po’ insicura sul mio futuro.
Ma rimane una battuta, perché comincio a riempirla di bacini affettuosi, una tenerezza un po’ in contrasto con la decisa azione di slacciarle la blusa di seta rossa e sfilarle il reggiseno mettendole a nudo le tette. Chissà perché, ma stasera ha il reggiseno.
Sono così perfette che urlano di essere massaggiate e palpate, mentre con la bocca vago a casaccio sul suo petto. Gliele avvicino in modo tale da succhiarle assieme, quasi le struscio i capezzoli uno sull’altro: so che la cosa la manda via selvaggia.
Quando lei si solleva la minigonna nera scopro che sta indossando un tanga. Glielo sfilo rapidamente, perché non ne posso più dalla voglia di baciarla sulla figa, le lecco le grandi labbra, gliele allargo per gustarmi tutta la sua essenza mielosa, senza dimenticarmi del bottoncino.
- Ora ti lecco, voglio farti venire come una fontana.
Mentre le dico e le faccio queste cose, lei geme che è una delizia. Allora, leccandole il clitoride, comincio a scoparla con le dita.
- Ti piace, amore? Le vuoi queste dita dentro? Le senti come ti desiderano?
- Sì, le sento, le voglio. Matilde, mi stai facendo morire...
I gemiti diventano più forti, sta per venire: perciò le copro la figa con la bocca, in tempo per non perdermi nulla, fino all’ultima goccia.
Poi si riprende, bisbiglia che è il mio turno. E naturalmente mi fa venire come una regina, poco dopo, sotto le sue leccate da maestra.
Riprendendo a respirare le chiedo, nel modo più seduttivo possibile: - Sei pronta per una piccola sorpresa?
- Una sorpresa... sì, certo.
- Bene, chiudi gli occhi e mettiti sulle ginocchia e chinati.
Mi alzo, vado a prendere nel mio armadio uno strap-on che ho comprato da qualche giorno e che non vedo l’ora di provare. Mi avvicino a lei, che non vede nulla. Il suo culo è lì per aria, davvero invitante e orgoglioso.
- Ma che stai facendo?
- Aspetta e vedrai.
Le gambe le ha leggermente divaricate, la figa ben visibile da dietro. Dopo qualche esitazione tecnica, in silenzio riesco finalmente a indossare lo strap-on poi, così bardata, comincio a leccarla bene. Per sicurezza, perché in realtà lei è fradicia. Poi la penetro pian piano.
Lei sospira di sorpresa e piacere, mentre io spingo. Le faccio voltare la testa, la bacio tutta storta mentre la fotto, voglio farla sborrare un’altra volta.
È incredibile la sensazione di fare la parte dell’uomo, senza minimamente esserlo, anzi, mentre la figa è così eccitata da lasciarti qualche dubbio su cosa sei, un uomo o una donna.
Debra non ci mette molto ad avere un altro orgasmo, eccitata com’è dalla novità di quest’oggetto rosso attaccato a una specie di mutanda semirigida e nera al mio bacino...
Poi mi guarda da sotto e comprende che la mia eccitazione deve avere un sollievo in qualche modo.
- Mi devi far venire, Debra...
Lei sorride. È così bella... Mi slaccia lo strap-on e se lo aggiusta, un po’ impacciata, come me prima.
Io sono sdraiata a pancia in su, le gambe sollevate e ripiegate pronte ad accogliere quello strumento manovrato dalla figa e dal bacino della mia amante.
Lei mi penetra e comincia a sbattermi.
- Che bello, Matilde, questo è quasi quello che prova un uomo.
Ma intanto la figa le si attizza anche a lei. Dopo una ventina di colpi ben assestati io vengo come una cavalla in calore, lei urla che sta sborrando.
- Mi sembra di venire con il cazzo, di essere un uomo, è incredibile...
Ci rimane più poca energia, dopo. Solo quella di andare in bagno e risbatterci distrutte a letto.
Il giorno dopo entrambe e separatamente telefoniamo a Michele e gli raccontiamo delle nostre prodezze, dello strap on e tutto il resto. Michele non vede l’ora di provare anche lui a indossarlo, per gioco. Ci dice che siamo brave, che siamo sempre le sue grandi troie.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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