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Matilde 07-08 - Le pretese di Michele (luglio 2004)


di Alex46
16.09.2019    |    851    |    0 8.7
"Michele mi sta sbattendo come volevo io..."
- Bene... cominciamo? - dice Debra guardandosi il dildo.
- Io sono pronto a guardarvi...
- Bene... cominciamo con l’allargare le gambe - dice Debra voluttuosamente pregustando l’esibizione.
Io alzo una gamba a cosce divaricate. Controllo quanto sono bagnata e sento di essere pronta a una penetrazione vegetale.
- Perché prima non vi accarezzate un po’... solo per essere più bagnate?
- Ok, ora mi accarezzo un po’ - dico io.
- Io mi trastullo un po’ con il bottone - dice Debra imprimendo un moto circolare al suo indice appoggiato sul clitoride. E intanto comincia a gemere.
- Che fighe... che fighe che siete!
- Sono fighe che hanno bisogno del tuo cazzo - afferma Debra - ho un dildo in mano, ma io sto pensando a quel cazzo.
E intanto se lo appoggia, ci gioca vistosamente. Anch’io inizio a infilarmi lo zucchino.
- Ora me lo spingo dentro - mormoro.
- Pensate ancora al mio cazzo? Oppure adesso vi concentrate su quello che avete dentro?
- Io vorrei che tu mi sbattessi sul tavolo e mi prendessi da dietro - dico io.
- E io vorrei che subito dopo facessi la stessa cosa con me - aggiunge Debra quasi ansimando.
Ormai stiamo masturbandoci di gran lena. Gli oggetti vanno su e giù con l’intento di avere un orgasmo potente. E con l’altra mano entrambe ci stiamo accarezzando il clitoride.
Sia Debra che io mentre ci masturbiamo con furia guardiamo Michele, felici di farlo di fronte a lui, per lui. Per mostrargli tutta la nostra femminilità, l’intimo del nostro essere goduriosamente amorose. Ormai tremiamo in attesa del momento.
- Non hai paura... ahhh!... che godiamo di più così... che con il tuo cazzo? - ansima Debra.
- Io voglio che voi godiate, sempre, per tutto il giorno... Altra cosa è essere io a farvi godere... non temo confronto, non mi interessa...
- E allora... eccomi... sto per venire... Debra... Michele... - gemo io.
- Anch’io amore... ora... eccomiiiiii... sììììììììì.... ahhhhhhhhh! Ahhhhhhh! Ahhhhrghhhhhhhhh!!!!
Anch’io esplodo simultaneamente, le nostre grida riempiono la stanza per un buon mezzo minuto di furia orgiastica, siamo scomposte, oscene, vere troie.
- Adesso scambiatevi l’oggetto - ci ordina Michele.
- Ancora? Ne vuoi ancora? - gli chiedo appena riesco a riprendermi.
- Matilde, lo sai che non mi basta mai. Anzi, vorrei che faceste per una volta fatica ad avere un orgasmo... vorrei vedervi impegnate, incattivite, bisognose, ma senza la possibilità di averlo...
- Vaffanculo - gli dico, ma già sento che mi sto eccitando di nuovo al potente pensiero di ciò che lui ha evocato. Debra mi porge il dildo, il che mi costringe a darle lo zucchino bagnato.
Entrambe lecchiamo la sborrata l’una dell’altra, con gusto. Poi ci riproviamo, per il suo perverso piacere.
- Avrei più voglia di scopare con te - dice Debra.
- Come vedi sarei pronto - le risponde Michele - ma per una volta vorrei ignorare le tue esigenze. Ne avete ancora da spendere...
- Io sono venuta forte... ora avrei più bisogno di te... o magari di una bella leccatina... - piagnucolo io.
- No, voi stasera dovete essere troie fino in fondo... poi vedremo. Dovete vedere fino allo sfinimento quanto un pezzo di plastica o uno zucchino siano limitati.
- Saranno limitati, ma io ho goduto come una pazza - dice Debra per farlo incazzare - e non mi sembra che Matilde sia stata da meno...
Mentre così cincischiamo, in realtà qualche tentativo di ulteriore penetrazione lo facciamo. Non ne siamo convinte, ma ora il capo è lui.
- Io ho avuto l’orgasmo più forte di tutto oggi... - dico io.
- Sì, ma io ora voglio vedere che ti scopi il cervello da sola. Voglio vederti mentre ti martòri la figa allo scopo di godere... anche se non ne hai voglia.
- Io invece voglio sbatterti - esclamo alla fine, praticamente incazzata di dover subire l’isteria di Michele. E detto questo, butto sul letto il dildo, mi alzo e vado a mettermi in piedi di fronte a lui. Dio, che figo!
- Michele... sono tua... completamente... ma non chiedermi quello che non ho più voglia di fare.
Lui mi sorride e mi guarda mentre gli vado ancora più vicina. Sento il suo odore di maschio e ho quasi un giramento di testa. Debra si limita a guardare.
Il cazzo gli si è rizzato da un po’, ed è lì, tronfio, in attesa. Prendo Michele per mano, lo giro di tre quarti per Debra, in modo che lei veda sia il cazzo che il mio culo, poi mi abbasso all’altezza del membro e, senza troppi preliminari, lo ingoio. Poi, emettendo rumori osceni, comincio a pomparlo, aiutandomi un po’ con le mani.
Lui mi appoggia le mani sui capelli.
- Oh, sìììì... succhiami il cazzo... pompami!
Sento la mia sborrata precedente colarmi giù per le cosce, segretamente mi auguro che Debra la smetta con il suo zucchino e si alzi a leccarmela.
- Oh... sìììììì... ancora - implora lui - è il secondo che mi fai stasera!
Ma io ho altre intenzioni. A questo punto voglio essere scopata, e forte. Mi alzo, mi appiccico a lui , mi strofino, lo spingo sul letto... Lui già mi accarezza il clitoride, sente quanto sono fradicia. Mi mette sotto di lui.
E finalmente mi penetra. Lo sento entrare con un senso di necessità. Avrei potuto impazzire, senza. Michele mi sta sbattendo come volevo io. Si sente lo sciacquio della figa, mentre io alzo il bacino a ogni colpo.
- Cazzo, Matilde... che pezzo di figa che sei... dio se mi piace sbatterti...
- E pensa che lo stai facendo di fronte a tua moglie... - lo incito.
Entrambi cominciamo a gemere sempre più pesantemente.
- Sììì... amore... cosìììì... non fermarti... per favore, non fermarti... sto per venire...
Debra butta via lo zucchino e viene a sedersi sulla mia faccia, spostando la testa di Michele.
- Leccami... leccami, Matilde... stavo per venire... ma ora voglio solo la tua lingua.
- Sono vicina... sono vicina... - avverto io.
- Dai sborrale dentro... falla venire... come voleva... dai... - Debra incita Michele godendosi intanto le mie leccate frenetiche.
- Venite con me... - ho la forza di dire.
E improvvisamente noi donne ci lasciamo andare a un orgasmo potentissimo, almeno a giudicare dalle urla di cui riempiamo la stanza. Forte, dal profondo, il mio: l’orgasmo di una donna pienamente soddisfatta dal suo amante maschio; più acuto e delicato quello di Debra.
Ma Michele si lascia desiderare.
Ora è Debra che vuole la sua parte di uccello. Michele lo comprende ed esce da me. Lei subito si avventa sul cazzo con la bocca per slinguare tutta la mia sborrata. Per un po’ la guardo, poi vado un momento in bagno a rinfrescarmi. Mentre sono sul bidé mi domando cosa troverò alla mia uscita e al solo pensiero mi batte il cuore.
Quando torno la vedo ancora avvolgere con i suoi capelli neri il bacino di Michele che si bea di essere leccato e spompinato dalla moglie. Lei ha il culo per aria ma la figa appoggiata sulla bocca di Michele e sta gemendo.
È tempo che entri. Sento già altro calore svilupparsi tra le gambe. Ondeggiando sui tacchi mi avvicino. Debra sta ruotando il bacino sulla lingua di Michele.
Mi avvicino al culo di Debra e le sputo nel solco. La saliva cola in bocca a Michele che si mette a lappare ancora più forte. Poi vado a carezzare le balle a Michele e guardarmi la scena. Michele ha infilato due dita nella figa di Debra e la sta smanettando. Ciò mi permette di sistemarmi accanto a lui, fare in modo che Debra cavalchi la mia bocca o, meglio, si faccia leccare da me il clitoride mentre il marito la stantuffa con le dita.
La stiamo facendo godere ai massimi, praticamente lei sgroppa sulle dita e spinge il bottone sulla mia lingua. Michele mi fa segno di sostituire le sue dita con le mie. Intanto lui si divincola, s’inginocchia accanto alla sua faccia stravolta e la bacia con tutta la passione di cui è capace.
Ora la pressione del bacino di Debra sulla mia faccia è violenta, mi sta cavalcando e intanto respira sempre più rumorosamente.
A questo punto mi ricordo del dildo e dello zucchino, li cerco, li trovo, ma in tutto questo Debra si è allontanata, perché rapita dal bacio di Michele. È sudata, si vede che vuole godere, ma il bacio è una cosa importante tra di noi, quindi mi attira a sé, ci baciamo in tre. Avete mai provato a baciarvi in tre? Se non lo avete fatto, fatelo, perché è una sensazione unica. Bisogna amarsi, però.
Ma quando i gemiti di Debra si fanno insostenibili, sento che devo scoparla con il dildo, un preliminare alla vera scopata con Michele.
Lei è in ginocchio sul letto e io glielo infilo, lui si china fino a poterle leccare il clitoride.
- Sì... così... è quello che vuole... leccale il bottoncino... così!
Debra allarga le gambe al massimo, di più non potrebbe... come a dire “qualcuno mi faccia godere”!
E tale è la sensazione di abbandono che prova che si lascia andare pesantemente sul letto: - Matilde... scopami! Michele... scopala con lo zucchino!
Questo è ciò che vuole e l’accontentiamo subito. Michele mi penetra con il vegetale e la cosa mi piace di nuovo. Ma poi fa in modo che sia Debra a manovrarlo.
Siamo lì, distese una accanto all’altra, a gambe spalancate, che ci masturbiamo a vicenda mentre Michele lecca uno e l’altro dei clitoridi.
- Dio, come siete belle!
- Dammi il cazzo Michele... dammelo... ti prego - comincia a implorare Debra.
Basta. Ora Michele deve farlo. Debra sa che è giunto il momento. Michele si avvicina con il cazzo duro, io le tolgo il dildo in tempo perché lui la penetri con un colpo secco. Io sento che è questa la volta in cui verremo tutti e tre assieme. Debra continua a masturbarmi con lo zucchino anche se presa d’assalto da Michele che adesso la sbatte di forza, con una violenza inaudita, così potente da farmi un po’ d’invidia perché con me prima non è stato così.
Ma l’orgasmo è così imminente che presto non penso più al prima, riesco a malapena a connettere che sono in paradiso... dopo una serata in cui sono venuta già cinque volte.
- Dio, dio.... Michele.... ahhhhhhh - comincia a urlare Debra, sulle soglie di un orgasmo fulminante.
- Non smettere Debra... fa venire anche me, ti prego - le dico.
E poco dopo avviene. Un cataclisma. Urliamo tutti come pazzi, in preda a orgasmi micidiali. È come se sentissi il cazzo di Michele che riempie la figa di Debra a piccoli fiotti, gli ultimi scampoli di sperma. È come se lo facesse a me.
E alla fine crolliamo semisvenuti. A fatica ci diamo la buona notte poi cadiamo in un sonno profondo.
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