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Matilde 06-10 - Sono bagnata!


di Alex46
07.08.2019    |    2.180    |    0 8.7
"So che hai il cazzo duro come l’altra sera, so di non sbagliarmi..."
Abbiamo deciso, sempre nell’ambito dei nostri giochetti serali, di fare due sere “individuali”, focalizzate perciò su una di noi. Si può recitare, si può partecipare, ma l’attore principale è uno solo. La prima sera è per me.
Decido di registrare tutto quello che dirò, su un vecchio nastro, con un vecchio registratore, senza fare videoriprese. E qui ho trascritto la serata, nell’esatto modo in cui si è svolta, senza correggere niente o adattare il linguaggio parlato a quello scritto.
«Siamo in soggiorno, rilassati dopo una buona cena assieme. Ho addosso un paio di shorts senza mutandine e una t-shirt. I piedi sono nudi.
- Allora, ragazzi, non so bene che fare ma so più o meno cosa abbiamo voglia di fare. Voi volete vedermi la figa, vero? Vi piace vedermi e a me piace che mi guardiate. Sono già bagnata, credo. Vi piace la mia figa bagnata? Adesso tiro da parte i lembi di questi shorts e comincio a toccarmi, così, con un dito... guardate si sta già aprendo, si vede il rosa interno... Vi piace come tengo le gambe, aperte, i talloni sul pavimento? Vi piace come sono semisdraiata su questo divano? Oggi ne avevo voglia e tanta. Questa figa ha bisogno del tuo cazzo, Michele. Lo vorrei sentire duro, dentro. Non sai cosa vuol dire per me quando me lo metti dentro e vai su e giù...
E tu Debra, oggi ti ho pensata, come sempre ti ho desiderata. Sapessi quanto bisogno ho di te. A volte mi sembra di essere una ragazzina di sedici anni che non potrebbe vivere senza la sua amica del cuore... A volte ti vedo come l’oggetto sessuale più bello del mondo.
Ma ora dovete cambiare stanza, andate in cucina o in camera da letto. Questo è il gioco, questa sera. Ma state sempre a sentire quello che dico.
Ecco, adesso che non vi vedo mi strofino e sto pensando all’ultima volta che siamo stati tutti e tre assieme. Ve lo ricordate? Ero arrivata a casa per prima e non vedevo l’ora di avervi con me. Tra le gambe avevo una figa arrapata, oh sì, se era arrapata... ero pronta per voi, quando vi ho sentito entrare, casualmente assieme. Ero nuda nella stessa posizione di adesso, le gambe spalancate, ma con un paio di sandali preoccupanti... Entrambi mi avete guardata, soprattutto la figa, già luccicante di qualche umore, perché mi ero toccata poco prima, trattenendomi dal venire. Avevo su l’ultimo buon profumo che mi hai regalato tu, Debrina... e desideravo solo che Michele si cavasse i pantaloni e mi scopasse lì all’istante...
Non ti sei fatto desiderare, Michele. Ti sei avvicinato a cazzo diritto, ti sei inginocchiato per leccarmi, ma io volevo solo scoparti. E allora, senza altre esitazioni, mi hai preso come si prende una figa da sballo. Hai cominciato a darmi dei colpi quasi violenti, ma io era proprio quello che volevo, essere sbattuta. Debra, hai visto come sono venuta... una volta forte e poi quando lui mi ha riempita di sperma... ancora una volta. La serata è andata avanti, ti ho leccata fino al primo orgasmo e poi fino al secondo... fino a che Michele ha preso anche te e ti ha sbattuta in maniera selvaggia.
Ma questa sera è un’altra sera... e io mi sto masturbando davanti a voi... no, vicino a voi. Sì, ma-stur-ban-do, voglio dirlo chiaro che mi sto sfregando la figa da sola. Dio come desidero che lo facciate voi... ma non voglio. So che hai il cazzo duro come l’altra sera, so di non sbagliarmi... e tu hai una figa che più fradicia non si può e non vedi l’ora di tirarti via qualche indumento e andare avanti con questo gioco...
Perché non vi toccate un po’ anche voi? Lo state già facendo? Non fatevi vedere però...
Sì, ora è come se vi vedessi. Tu con le tue mutandine bagnate, non toglierle... stai in piedi a gambe larghe e fagliela vedere... Tu, Michele, non toccarla, pensa solo a quel tuo cazzone...
Mmmm, mi piace... è quasi come se ti sentissi dentro... Adesso metto dentro un secondo dito... sentite che rumori... è uno sciacquio... sono fradicia... mi piace sentire tutto questo bagnato. Ah, sento dei gemiti... vero, Michele. Ti stai masturbando quel tuo uccello meraviglioso? Stai pensando alla mia di figa o stai guardando quella di tua moglie?
Sì, lo so che vi piace la mia sborrina, lo sapete che mi piace leccarvi la faccia dopo che mi avete portato all’orgasmo con la lingua. So di essere quasi dolce, mi piacerebbe tanto avere le vostre lingue qui dentro... oh, dio, sono come una scalmanata, non riesco a non sfregarmi sempre più in fretta... ma vi prego di non venire assieme a me... tenetevi per dopo... io ormai sono oltre il limite... ahhhha, ahhhha, dio che sballo, ahhhh, dio come sborro, eccomi che vengo, ahhhhhhhhh!
Adesso vorrei davvero che mi leccaste ancora, vorrei che pretendeste da me una seconda sborrata. Avete lingue così dolci, così amorose... ohh, sì, li conoscete i miei punti deboli... Allora, venite sì o no, vi prego....
Sììì, così, Michele, leccami tutta la sborrata di prima, sto colando ancora, così, dai... ora baciami, ché la voglio assaggiare anch’io...
Mmmm, mmm, è una roba da depravati questa, io ci muoio dietro... Debra non guardarmi con quello sguardo implorante... ora toccherà a te, lo sai... Ah, vuoi leccarmi anche tu? Oohhh, sììììì, continua a leccarmi così, sììì, cosììììì, così mi fai venire ancora, sììì, conosci ogni centimetro di questa figa....
Ahhh, non sono mai stata così pronta per il tuo cazzo, Michele... e per provartelo adesso mi infilo tre dita, e mi scopo pensando a questo cazzo che ho qui a un palmo dalla faccia... Ohh, sto per venire, ancora. E tu Debra, sì leccami anche le dita, sgrillettati, masturbati per me, così dai, ora, ora, ahhhha, ahhhha, dai, lo vedo che stai per sborrare, ora, con me, sìììì, oraaaaaaa!»
E qui s’inserisce l’orgasmo selvaggio di Debra che, semisvestita, sembra una baccante in preda alla convulsioni più divinamente erotiche. Si è lasciata andare sul tappeto, ha quasi una mano dentro la propria figa e sta urlando: - Sì, Michele, voglio il tuo cazzo in questa figa FRADICIAAAA! Dai Michele sbattimi, ti prego, sto venendo, prendimi ora, scopami duro, sìììììì, cosìììììì. Oh dio che roba, sì, sìììììì... ohhhhhh, dioooooo, sto venendo!!!!
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