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Valentina la Camgirl: L'Incontro dal vivo 1


di leonardodavinci1989
17.11.2024    |    3.684    |    8 9.5
""Per rompere il ghiaccio, " spiegò con un sorriso, guardando Valentina..."
Leo era un giovane uomo di trent'anni, un commercialista affermato e sicuro di sé. Aveva costruito una carriera solida, guadagnando il rispetto dei colleghi e dei clienti. Nonostante il successo professionale, la sua vita personale era un mosaico di avventure amorose. Leo era un seduttore a 360 gradi, affascinato dall'eros e dalla conquista. Il suo cuore, tuttavia, rimaneva chiuso, mai davvero toccato da un sentimento profondo.
Una sera, spinto dalla noia e dalla curiosità, decise di esplorare un sito di videocam. Per lui, era un'altra opportunità di esplorare il mondo dell'eros, ma in un modo diverso. Scorrendo tra i vari profili, notò Valentina, una donna di quarant'anni dal sorriso enigmatico. La descrizione diceva che era una madre di due figli e moglie di un uomo spesso assente. Di professione infermiera, si era iscritta al sito per un pizzico di avventura e per arrotondare.

Incuriosito dal contrasto tra la sua immagine di rispettabile professionista e la sua presenza su quel sito, Leo le inviò un messaggio. La conversazione iniziò in modo leggero, come un gioco di seduzione. Leo era abile nel flirtare, e Valentina, sebbene più riservata, rispondeva con una calma e una sicurezza che lui trovava intrigante.

Con il passare del tempo, i loro dialoghi si fecero più profondi. Le videocam sessuali già sin da subito molto più intime del solito si trasformarono in un luogo di confessioni. Valentina rivelò che, nonostante una vita apparentemente perfetta, si sentiva intrappolata in una routine soffocante. Essere infermiera era una vocazione che amava, ma le lunghe ore e la responsabilità pesavano su di lei. Il matrimonio, iniziato con passione, era ora una formalità, con il marito spesso lontano per lavoro. Il sito di videocam era diventato un rifugio, un luogo dove poteva essere se stessa, lontana dai ruoli che la definivano.

Leo, sorpreso dalla sua sincerità, si trovò a condividere parti di sé che di solito teneva nascoste. Raccontò delle sue relazioni passate, tutte fugaci e superficiali, e della sua difficoltà a trovare una connessione vera. Nonostante l'apparente sicurezza, c'era un lato di lui che anelava a qualcosa di più profondo, qualcosa che non aveva mai ammesso nemmeno a se stesso.

I due iniziarono a scambiarsi fantasie e sogni. Tra una videocam e l’altra parlavano di viaggi in luoghi lontani, di città esotiche e spiagge isolate. Leo le raccontava di voler visitare Tokyo, con le sue luci al neon e la cultura affascinante, mentre Valentina sognava di perdersi nelle strade di una Parigi romantica. Le loro conversazioni, iniziate come semplici scambi di piacere, si trasformarono in una condivisione di desideri e speranze.

Leo apprezzava la naturalezza con cui Valentina si apriva a lui, senza giudizio né aspettative. Parlavano di tutto, dalle piccole gioie quotidiane alle più profonde incertezze. Lei lo faceva sentire capito e accettato, una sensazione rara per lui, abituato a relazioni superficiali. Da parte sua, Valentina trovava in Leo un confidente, qualcuno che la ascoltava senza pregiudizi, una presenza che le dava forza e conforto.

Nonostante la loro relazione fosse limitata allo schermo, e ad intensi momenti di masturbazione recirproca, entrambi si rendevano conto di quanto fosse diventata importante. Leo, il seduttore incallito, si scoprì più vulnerabile e umano di quanto avesse mai creduto possibile. Valentina, invece, ritrovò un senso di leggerezza e speranza che pensava di aver perso.

Tuttavia, entrambi sapevano che quella storia non poteva andare oltre il mondo virtuale. Valentina aveva una famiglia e una vita che non voleva abbandonare, mentre Leo, nonostante il legame profondo con lei, sapeva che una relazione reale era impossibile. Tuttavia, i due sembravano godersi a pieno tutto ciò che la vita gli offriva in quel momento. La loro intimità e passione era tale che durante la notte, mentre il marito dormiva, si sentivano per messaggi o video: Leo si sfondava di seghe mentre Valentina squirtava sul pavimento del bagno che condivideva con marito.

Dopo mesi di conversazioni intense su Skype, Leo e Valentina decisero di passare a Telegram, una piattaforma che offriva maggiore discrezione e funzionalità. Inizialmente, Valentina era reticente all'idea, preoccupata per le implicazioni che avrebbe potuto avere sulla sua vita familiare. Ma l'attrazione verso Leo e il desiderio di approfondire la loro connessione la convinsero ad accettare.

Su Telegram, la loro comunicazione diventò ancora più intima. Le chiamate vocali, in particolare, aggiunsero una nuova dimensione al loro rapporto. La voce di Valentina era per Leo come una droga, una melodia che non riusciva a togliersi dalla testa. Le sue parole, calde e seducenti, lo affascinavano. Continuarono a flirtare e amoreggiare virtualmente, costruendo un mondo tutto loro, fatto di fantasie e confessioni: il sesso era sempre presente, non c’erano sfumature, era un unico dialogo comprensivo di tutto.

In una di queste conversazioni, Valentina si aprì su aspetti del suo passato che non aveva mai condiviso con nessuno. Raccontò a Leo di aver avuto alcune esperienze libertine sia da single sia insieme a suo marito. Descrisse le loro avventure su spiagge naturiste e accennò a una vecchia amica, una donna molto libera e disinibita, che occasionalmente si univa a loro nel letto coniugale. Nonostante il suo matrimonio fosse più tranquillo negli ultimi tempi, la relazione con Leo aveva riacceso in lei la fiamma della trasgressione.

Valentina confidò a Leo che doveva andare a Roma per un convegno di lavoro. Questo risvegliò in entrambi l'idea di un possibile incontro. La fantasia di vedersi di persona, di trasformare quelle parole in sguardi e tocchi reali, li elettrizzava. Ma il destino aveva in serbo un altro piano.

Il marito di Valentina, sospettoso del cambiamento nella moglie, scoprì la relazione tra i due. Non ci volle molto per rendersi conto che ciò che li legava andava ben oltre il semplice rapporto nato su un sito di videocam. Infuriato e ferito, impose a Valentina di troncare ogni contatto con Leo. Valentina, sebbene riluttante e addolorata, obbedì. Bloccò Leo dappertutto, da Telegram a ogni altra forma di comunicazione. Per lei fu una decisione dolorosa ma inevitabile; doveva preservare la sua famiglia.

Leo, privato di quella connessione speciale, si sentì improvvisamente vuoto. Provò a concentrarsi sul lavoro, sulle sue amicizie, ma nulla riusciva a colmare quel vuoto. Il tempo passava, ma il pensiero di Valentina non lo abbandonava.

Dopo alcune settimane di silenzio, Leo decise di tentare un ultimo gesto disperato. Creò un nuovo account su Telegram e, con il cuore in gola, le inviò un messaggio. Il rischio era alto, sapeva che stava sfidando le volontà del marito di Valentina, ma sentiva di doverle parlare ancora una volta, anche solo per un addio definitivo.

Quando Valentina vide il messaggio, il suo cuore sobbalzò. Nonostante tutto, il ricordo di Leo e di ciò che avevano condiviso era ancora vivido. La curiosità e l'emozione la spinsero a rispondere. Lo riconobbe dal suo modo di parlare, scrivere e dal suo cazzo da record. Il contatto fu ripristinato, ma con una consapevolezza nuova e più dolorosa: ciò che c'era stato tra di loro doveva rimanere un segreto, un ricordo clandestino di una passione proibita.

Con questa riapertura, ripresero a parlare, ma il tono delle conversazioni era cambiato. Erano più cauti, consapevoli del limite invalicabile che li separava. Leo pagava e Valentina eseguiva la prestazione sessuale virtuale. Eppure, la connessione tra loro era ancora forte.

Un giorno, memore di una delle loro fantasie condivise e consapevole delle abilità professionali di Valentina come infermiera, Leo decise di fare un'ultima proposta audace, ma in linea con il rapporto professionale che si erano posti di rispettare. Entrambi avevano spesso scherzato sull'idea di un incontro in cui Valentina, con la sua competenza e delicatezza, avrebbe potuto prendersi cura di lui in un contesto sicuro e professionale con un semplice massaggio ed una sega: solo una sega. Così, Leo le scrisse un messaggio, proponendo un incontro in una città vicina al paese di Valentina, lontano da occhi indiscreti.

Leo sapeva che Valentina era preoccupata per le possibili conseguenze di un incontro, ma cercò di tranquillizzarla, proponendo una situazione che potesse sembrare innocente e professionale. Suggerì che portasse con sé la sua amica libertina, quella che occasionalmente aveva condiviso il letto coniugale con lei e suo marito. In questo modo, Valentina poteva sentirsi più al sicuro, sapendo che non sarebbe stata sola con un uomo che non aveva mai incontrato di persona.

L'idea di Leo era semplice e, a suo modo, geniale: una sega professionale. Valentina avrebbe potuto fornire un massaggio al cazzo che le era sempre piaciuto, mentre Leo l'avrebbe remunerata come un normale cliente solo che questa volta era reale. Questo avrebbe creato una scusa perfetta per l'incontro, rendendolo apparentemente innocuo e puramente professionale con quel pizzico di trasgressione della quale avevano sempre parlato.

Valentina, dopo aver letto il messaggio, rimase in silenzio per qualche momento. Era tentata dall'idea, affascinata dall'opportunità di vedere Leo di persona, anche solo una volta, per dare forma ai volti e alle voci che avevano popolato le loro conversazioni virtuali. La presenza della sua amica avrebbe offerto una certa sicurezza e avrebbe trasformato l'incontro in un'esperienza più controllata e gestibile.

Leo:

"Ciao Vale, ho pensato molto a quello che ci siamo detti l'ultima volta. Sai, quella fantasia della sega mi è rimasta in testa... E se la realizzassimo?"

Valentina:
"Ciao Leo, sì, ricordo quella fantasia. Ma cosa intendi esattamente? Una sega in videochiamata o...?"

Leo:
"Pensavo a qualcosa di più concreto. Incontrarci di persona, ma in modo sicuro e senza complicazioni. Potresti venire in una città vicina alla tua, e potrebbe essere un incontro 'professionale'. Tu, io, una seghetta, come un cliente qualsiasi."

Valentina:
"Un incontro di persona? Leo, non so... è rischioso. Cosa penserebbe mio marito? E se qualcuno lo scoprisse? Sai che sono sempre stata attenta a non far emergere niente..."

Leo:
"Capisco le tue preoccupazioni, Vale. E apprezzo la tua cautela. Ma pensa a questo come a una piccola fuga dalla routine, un momento tutto nostro. Potresti portare la tua amica. Quella di cui mi hai parlato, che ogni tanto partecipava con voi. Potrebbe essere lì con noi, per sicurezza. Sarebbe tutto molto discreto e professionale. Nulla di compromettente. Solo una sega retribuita, come faresti con un normale cliente solo che dal vivo. In fondo non ci sarebbe penetrazione, mi toccheresti qualche minuto. Sarebbe il giusto compromesso per goderci quell’adrenalina che con il resto ed i limiti che ci siamo posti non avremo mai la possibilità di sperimentare."

Valentina:
"Portare la mia amica... Questo potrebbe rendere la situazione più sicura, ma... non so, Leo. Mi sento come se stessimo giocando con il fuoco. Eppure, l'idea mi intriga, c'è qualcosa di elettrizzante nel pensiero di vederti, di rompere le regole..."

Leo:
"È proprio quell'elettricità, quella piccola scintilla di trasgressione, che rende tutto così speciale, no? La vita può essere così monotona e prevedibile. Con te, è diverso. Sei straordinaria, affascinante, e hai quel lato un po' ribelle che mi fa impazzire. Sarà solo un gioco di mani, ma anche solo vederti sarà una gioia. E con la tua amica lì, non ci sarà nulla di cui preoccuparsi. Avremo il nostro piccolo momento di libertà entro i giusti limiti."

Valentina:
"Mi lusinghi, Leo, davvero. Sai sempre come farmi sorridere e come stuzzicarmi. Mi fa sentire speciale, importante, anche se è solo per un momento. E questa è una tentazione... Ma non possiamo lasciare che tutto questo diventi troppo rischioso. E se poi succede qualcosa? Se qualcuno ci riconosce?"

Leo:
"Vale, ti assicuro che sarà tutto assolutamente discreto. Sceglierò un albergo lontano dagli occhi indiscreti. Nessuno saprà nulla, sarà il nostro piccolo segreto. E so quanto sei brava nel mantenere il controllo, anche nelle situazioni più audaci. Siamo adulti e possiamo gestire la cosa con intelligenza. È solo una sega, ma anche un'opportunità di condividere un po' di quella complicità che abbiamo costruito. E poi sai benissimo che con te mi sfinisco subito."

Valentina:
"Mi fai sembrare più coraggiosa di quanto mi senta. Ma forse è questo che mi attrae di te, la tua sicurezza, la tua capacità di farmi sentire al sicuro anche nelle situazioni più delicate. Non forzarmi. Ci devo pensare….”

Dopo qualche giorno di riflessione, Valentina rispose. Era d'accordo. Avrebbero organizzato l'incontro in una piccola città tra le loro, in un albergo discreto. La sua amica sarebbe stata presente, assicurando che tutto si svolgesse in un'atmosfera sicura e senza ambiguità. Leo, emozionato e nervoso allo stesso tempo, accettò la proposta e si preparò per l'incontro, rispettando tutti i dettagli concordati.

Valentina:
"Va bene, facciamo così: ci incontriamo in una città vicina. Porterò la mia amica, così sarà tutto sotto controllo. Ma deve restare tutto tra noi, Leo. Non posso permettermi scandali."

Leo:
"Non preoccuparti, sarà tutto come concordato. Discrezione totale. E non vedo l'ora di vederti, Vale. Sei una donna incredibile, e questo incontro, per quanto breve e diciamo innocente, sarà speciale. Grazie per la fiducia."

Valentina:
"Grazie a te per la pazienza e la comprensione. Sento che sarà un'esperienza unica, ma dobbiamo essere prudenti. A presto, Leo."

Leo:
"A presto, Vale. Non vedo l'ora."

L'intrigo, il desiderio di trasgressione e la preoccupazione di Valentina erano evidenti, mentre Leo, con la sua insistenza e il suo fascino, riuscì a convincerla a fare quel passo audace. Entrambi sapevano di giocare con il fuoco, ma l'attrazione per l'avventura e la voglia di vivere un momento unico li spinse ad accettare il rischio.

Il giorno dell'incontro finalmente arrivò. Valentina si preparò con cura, scegliendo un abbigliamento che fosse elegante e discreto, ma che al tempo stesso mettesse in risalto la sua femminilità. Indossava un vestito blu scuro, al ginocchio, con una scollatura a V non troppo profonda, ma abbastanza da suggerire una certa sensualità. Ai piedi, delle scarpe con tacco, perfette per l'occasione. I capelli, morbidi e castani, erano lasciati sciolti sulle spalle, e un trucco leggero le illuminava il volto.

Accanto a lei c'era Marta, la sua amica. Marta, con una figura minuta e snella. Indossava una gonna a tubino nera e una camicia bianca leggermente trasparente, che lasciava intravedere un seno prosperoso. I capelli neri, lisci e lucenti, le incorniciavano il viso, conferendole un'aria sofisticata ma anche intrigante. Marta era allo stesso una presenza rassicurante per Valentina, pronta a sostenerla in quella situazione particolare ed un valido sostegno per Leo nella riuscita dell’incontro.

Arrivate al bar vicino all'hotel dove avevano prenotato la stanza, Valentina e Marta si guardarono intorno nervosamente, cercando Leo tra la folla. Lui era già lì, seduto a un tavolo in disparte. Indossava un abito scuro, con una camicia bianca. Quando le vide arrivare, si alzò, facendo un respiro profondo per calmare i battiti accelerati del cuore. Anche lui era nervoso, ma allo stesso tempo eccitato dall'idea di finalmente incontrare Valentina di persona.

Valentina si avvicinò con un sorriso timido, e quando i loro occhi si incontrarono, ci fu un momento di silenzio carico di tensione. Leo le accolse con un sorriso caloroso, tentando di spezzare il ghiaccio. Marta, più disinvolta, gli strinse la mano con decisione, introducendosi con un tono amichevole.

"Allora, ecco finalmente il misterioso Leo," disse Marta con un sorriso malizioso. "Valentina mi ha parlato molto di te."

Leo rise e incalzò con una delle sue solite battute: "Spero solo ti abbia parlato molto male di me!" rispose, cercando di mantenere un tono leggero. "Grazie per essere venuta, Marta. E grazie a te, Valentina, per essere qui."

Si sedettero al tavolo, cercando di nascondere il nervosismo. Leo chiamò il cameriere e ordinò una bottiglia di champagne. "Per rompere il ghiaccio," spiegò con un sorriso, guardando Valentina. Lei annuì, accogliendo con gratitudine quel gesto che aiutava a rilassare l'atmosfera.

Quando i bicchieri furono riempiti, Leo sollevò il suo. "A un incontro speciale," brindò, guardando le due donne con sincera ammirazione. "E alla compagnia incantevole."

Valentina sorseggiò il suo champagne, sentendo le bollicine sciogliersi in bocca e una calda sensazione diffondersi nel suo petto. Era nervosa, ma anche eccitata. L'incontro con Leo, così diverso dal solito, era un'avventura in cui stava immergendosi con cautela e curiosità. Marta, al suo fianco, rideva e chiacchierava con facilità, cercando di mettere tutti a proprio agio.

"La situazione è sicuramente... nuova," disse Marta con un tono giocoso. "Ma devo dire che c'è una certa elettricità nell'aria. Voi due avete una storia interessante."

Leo annuì, lanciando uno sguardo a Valentina. "È vero. È iniziato tutto per caso, ma... è diventato qualcosa di più. E oggi, poterci vedere di persona... è davvero speciale."

Valentina si schiarì la gola, sentendo il bisogno di dire qualcosa. "Sì, è... è speciale," concordò, cercando di trovare le parole giuste. "Sono contenta che ci siamo finalmente incontrati, anche se ammetto che ero molto nervosa."

Marta rise. "Non sei l'unica. Anche io avevo qualche dubbio, ma Leo sembra un tipo a posto. E poi, chi non si divertirebbe con un po' di champagne e una buona compagnia?"

Continuarono a parlare, ridendo e scherzando, mentre la tensione lentamente si allentava. Leo si mostrò galante e rispettoso, senza mai oltrepassare i limiti. Ogni tanto lanciava a Valentina sguardi pieni di significato, che lei ricambiava con apparente timidezza. Marta, sempre più a suo agio, si rivelava una conversatrice brillante e divertente, aggiungendo un tocco di leggerezza alla serata.

Nel corso della conversazione, si raccontarono episodi delle loro vite, esperienze passate e sogni futuri. Leo ascoltava con attenzione, affascinato dalla profondità e dalla sensibilità di Valentina, che conosceva solo attraverso lo schermo di un computer. La loro connessione, nata nel mondo virtuale, stava prendendo forma nella realtà, arricchendosi di nuovi dettagli e sensazioni.

Sul finire dei bicchieri, Leo notò un momento di esitazione negli occhi di Valentina. Sentiva che la tensione tra di loro stava crescendo, e intuì che lei stava lottando con le sue emozioni e le sue paure. Deciso a rompere il ghiaccio e a mantenere il controllo della situazione, fece un gesto audace. Con un sorriso furbo, prese i soldi pattuiti per la sega e, senza esitazione, li infilò con galanteria nella scollatura del vestito di Valentina, sfiorando la pelle delicata del suo petto.

Valentina rimase a bocca aperta, il respiro bloccato per un istante. Sentì un'ondata di calore travolgerla, il cuore battere all'impazzata. Quel gesto, così deciso e quasi dominante, la fece ardere di un desiderio nascosto, un'emozione che le faceva girare la testa. Leo aveva osato, e quel tocco audace esprimeva in modo malizioso il suo desiderio per lei. Era esattamente il tipo di provocazione che, in fondo, le piaceva, qualcosa di estremamente trasgressivo che la sfidava e la faceva sentire viva.

Marta, che osservava la scena, ebbe un'espressione di sorpresa e compiacimento. Si sentiva eccitata da quel ragazzo così furbo e intraprendente. Il modo in cui aveva gestito la situazione la colpiva profondamente. Quasi ridendo, Marta diede una leggera spinta sul fianco di Valentina, come per dirle di muoversi e seguire il corso degli eventi.

"Vai, Vale, non vorrai certo far aspettare il cliente," sussurrò Marta con un tono scherzoso, sostenendo il gioco trasgressivo, ma con un chiaro sottinteso.

Valentina, ancora sconvolta dal gesto di Leo, si risistemò i capelli, cercando di riacquistare compostezza. "Beh, credo sia il momento di... procedere," disse con una voce che tradiva un misto di nervosismo e eccitazione. Il suo sguardo incrociò quello di Leo, e nei suoi occhi trovò una scintilla di comprensione e desiderio.

"Sì, è il momento," confermò Leo, mantenendo il suo tono sicuro. "Andiamo."

Si alzarono tutti e tre e, lasciato il bar, si diressero verso la hall dell'hotel. L'aria sembrava carica di tensione elettrica, ogni passo aumentava l'intensità delle emozioni in gioco. Arrivati all'ascensore, entrarono in un silenzio carico di aspettative. Leo si posizionò vicino a Valentina, la loro vicinanza quasi tangibile. Marta rimase leggermente indietro, osservando la scena con una curiosità intrigante.

Durante la breve salita, le parole si fecero più rarefatte, come se l'aria fosse troppo densa per permettere loro di parlare liberamente. Leo cercò di alleggerire la tensione, parlando di cose vaghe, ma le sue parole tradivano la sua stessa emozione. "Allora, avete trovato facilmente l'hotel? È uno dei migliori della zona, sai. Mi hanno detto che ha un ottimo servizio."

"Sì, molto accogliente," rispose Valentina, giocando nervosamente con una ciocca di capelli. "Non abbiamo avuto problemi a trovarlo. È molto... elegante."

Marta osservava la dinamica tra i due con un mezzo sorriso, affascinata dall'alchimia che si stava creando. "Sì, e devo dire che la scelta dello champagne è stata azzeccata," aggiunse Marta con un tono scherzoso. "Mi sento già più rilassata."

Mentre l'ascensore saliva, il silenzio tra loro divenne più pesante, carico di attesa. Ogni sussurro dell'aria condizionata sembrava amplificato, ogni movimento appariva carico di significato. Valentina si sentiva un turbine di emozioni: eccitazione, timore, desiderio e una strana sensazione di sottomissione che la faceva sentire viva come non mai. Leo, accanto a lei, sembrava calmo ma dentro di sé sapeva che stava per vivere un momento unico, uno di quelli che si ricordano per sempre.

Quando l'ascensore finalmente si fermò e le porte si aprirono, i tre uscirono nel corridoio. Si diressero verso la stanza prenotata, ognuno di loro consapevole che stava per accadere qualcosa di speciale. Marta, pur mantenendo il suo ruolo di "garante" dell'incontro, era sempre più incuriosita e affascinata dalla dinamica che si stava sviluppando. Valentina, con il cuore in gola, si chiese se stava facendo la cosa giusta, ma la determinazione e il desiderio negli occhi di Leo la spingevano a proseguire.


Arrivati alla porta della camera, Leo si fermò un attimo, guardando Valentina con un sorriso che esprimeva comprensione e desiderio. "Siamo qui," disse semplicemente, girando la chiave nella serratura. Il momento della verità era arrivato, e mentre la porta si apriva, il loro piccolo gioco di seduzione e trasgressione stava per raggiungere il suo culmine


Entrati nella camera grande e spaziosa, Marta si fece subito avanti, esplorando con curiosità l'ambiente. La stanza era elegantemente arredata, con un grande letto matrimoniale al centro, una comoda poltrona vicino alla finestra e un angolo dedicato al minibar. Marta, con il suo solito atteggiamento disinvolto, iniziò a ispezionare la stanza, toccando il letto e commentando il lusso dell'ambiente.

"Sembra tutto molto accogliente," disse Marta con un sorriso malizioso, mentre si avvicinava al minibar e faceva tintinnare i bicchieri di cristallo.

Nel frattempo, Valentina e Leo rimasero fianco a fianco vicino all'ingresso. Valentina si sentiva quasi incollata a Leo, una vicinanza che sembrava offrirle una sorta di ancoraggio in quella situazione al contempo elettrizzante e delicata. L'aria era carica di tensione, e mentre Marta continuava la sua esplorazione, Valentina e Leo si scambiarono sguardi furtivi, entrambi consci dell'attrazione palpabile tra loro.

Cercando di spezzare la tensione, Leo cominciò a parlare di argomenti banali. "Hai visto il panorama dalla finestra?" chiese con una voce leggermente tremante, indicando la grande vetrata. "È una vista davvero bella, si vede tutta la città."

Valentina annuì, cercando di concentrarsi sulle parole di Leo, ma la sua mente era altrove. "Sì, è davvero suggestiva," rispose, forzando un sorriso. "Sai, mi piace molto questo tipo di arredamento. È moderno ma accogliente."

Marta, intanto, si era avvicinata a uno specchio e si stava aggiustando i capelli, apparentemente ignorando i due, ma osservando attentamente ogni loro movimento con la coda dell'occhio. L'atmosfera si fece ancora più densa, mentre Valentina e Leo continuavano a scambiarsi parole senza peso, come per mascherare la crescente intimità che si stava instaurando.

"Quindi, hai mai fatto un incontro così prima d’ora?" chiese Valentina, cercando di mantenere la conversazione su un terreno neutrale.

"Beh, non proprio in questa forma," rispose Leo, sorridendo. "Ma sono sicuro che sarà un'esperienza unica…..con te."

Le parole rimasero sospese nell'aria per un momento, e senza quasi accorgersene, i due si avvicinarono sempre di più. Valentina sentì il profumo fresco e maschile di Leo avvolgerla, mentre lui osservava il suo viso con un'intensità che le fece tremare leggermente le gambe. Marta si voltò appena in tempo per vederli, con uno sguardo sorpreso e compiaciuto.

E poi accadde. In un attimo di cedimento emotivo, guidati da un impulso irresistibile, Valentina e Leo si trovarono così vicini che i loro respiri si mescolarono. Leo alzò una mano, sfiorando delicatamente il viso di Valentina, e lei chiuse gli occhi, lasciandosi andare a quel contatto. Le loro labbra si toccarono, prima con esitazione, poi con una crescente passione. Fu un bacio profondo e carico di emozione, che racchiudeva tutta la tensione accumulata in quei mesi di conversazioni e fantasie condivise.

Marta, osservando la scena, non poté fare a meno di sentirsi un po' eccitata. La situazione era carica di erotismo e trasgressione, e vedere Valentina, solitamente così controllata, abbandonarsi a quel momento, la colpì profondamente.

Valentina si staccò leggermente, il respiro affannoso, gli occhi lucidi di desiderio e confusione. "Non so cosa mi stia succedendo," mormorò, guardando Leo con un misto di paura e eccitazione.

Leo, con un sorriso gentile, le accarezzò il viso. "Sta succedendo quello che entrambi abbiamo desiderato per tanto tempo," rispose, con la voce bassa e rassicurante. "Non c'è nulla di sbagliato in questo. Siamo qui, adesso, e possiamo vivere questo momento."

Marta si avvicinò, posando una mano sulla spalla di Valentina. "Vale, non ti preoccupare," disse con un tono dolce. "Sei tra amici. Sei al sicuro. E non dimenticare, sei tu a decidere cosa fare e quando fermarti."


Valentina annuì, sentendosi rassicurata dalla presenza di Marta e dalla dolcezza di Leo. Sapeva che, nonostante l'intensità del momento, aveva il controllo. E in quell'istante, decise di lasciarsi andare un po' di più, permettendosi di godere di quell'esperienza unica e trasgressiva, con la consapevolezza che, qualunque cosa accadesse, sarebbe stata in buone man

Con Valentina ancora persa nel vortice delle emozioni del loro bacio, Leo si sentì audace. Sapeva che c'era qualcosa nell'aria, un'atmosfera di complicità e desiderio che andava oltre la loro semplice intesa. Gettando un'occhiata a Marta, notò il sorriso compiaciuto e lo sguardo intrigato che lei gli lanciava. Era evidente che anche lei era coinvolta nella tensione elettrica che permeava la stanza.

Con una mossa rapida ma delicata, Leo prese Marta per una mano. Sentì un leggero sussulto, come se lei fosse stata sorpresa, ma non si ritrasse. Al contrario, Marta ricambiò la stretta con una certa fermezza, confermando a Leo quello che aveva già intuito: in cuor suo, non aspettava altro. L'aria era carica di aspettative non dette, e Leo decise di sfruttare quel momento di vulnerabilità e trasgressione.

Avvicinandosi a Marta, le lanciò un sorriso furbo e un po' provocatorio, mantenendo il contatto visivo. Marta, colta di sorpresa ma evidentemente compiaciuta, ricambiò il sorriso, i suoi occhi brillanti di un'eccitazione palpabile. Senza perdere altro tempo, Leo si chinò verso di lei, posando le labbra sulle sue in un bacio deciso ma rispettoso. Marta rispose immediatamente, il suo corpo si rilassò mentre le loro bocche si incontravano in un contatto che era al tempo stesso dolce e carico di passione latente.

Valentina, che aveva osservato la scena con un misto di stupore e curiosità, sentì una strana sensazione di eccitazione mista a gelosia nascere in lei. Vedere Leo baciare Marta la colpì profondamente, amplificando i suoi sentimenti di desiderio e trasgressione. Era come se una parte di lei fosse spettatrice di un gioco pericoloso, mentre un'altra parte si sentiva intensamente coinvolta.

Marta, sentendo la dolcezza e l'audacia di Leo, si staccò appena, guardandolo negli occhi con un sorriso complice. "Sei un vero furbacchione, Leo," sussurrò con un tono giocoso e aria accaldata.

Leo sorrise, un bagliore malizioso negli occhi. "Non potevo resistere," rispose con un tono basso e avvolgente. "Non sei forse anche tu qui per vivere un'esperienza speciale?"

Marta ridacchiò, accennando un cenno di assenso. "Non posso negarlo," ammise, lanciando uno sguardo a Valentina, che osservava la scena con un misto di emozioni. "Dopotutto, siamo qui per divertirci, giusto?"


Valentina, colta in una tempesta di sentimenti, si trovò a sorridere leggermente. C'era una sorta di magia in quella situazione, un momento sospeso nel tempo dove tutte le inibizioni sembravano dissolversi. L'incontro si era trasformato in qualcosa di inaspettato, una danza di emozioni e desideri che coinvolgeva tutti e tre in modo profondo e inaspettato.

Tuttavia, l'incantesimo del momento si spezzò improvvisamente quando Valentina, colpita da un'ondata di coscienza e senso di responsabilità, si ricompose. La consapevolezza del suo ruolo di madre e moglie la colpì come un secchio d'acqua fredda, facendola tornare alla realtà con una rapidità che le tolse il fiato. Si allontanò leggermente da Leo, il suo volto si fece serio e il calore nei suoi occhi svanì, sostituito da un'espressione di inquietudine e determinazione.

"Ragazzi, dobbiamo fermarci," disse con una voce ferma, ma con un tremito sottile che tradiva il conflitto interiore. "Siamo qui per un gioco ben preciso. Quasi un servizio professionale. Questo non va bene... non va bene per niente."

Leo e Marta si guardarono, percependo il cambiamento nell'aria. L'atmosfera leggera e giocosa che avevano condiviso si era improvvisamente fatta tesa. Leo annuì lentamente, comprendendo il peso delle parole di Valentina. Avevano tutti e tre parlato a lungo di rispetto e limiti, stabilendo chiaramente che il loro incontro avrebbe dovuto rimanere entro i confini di un semplice massaggio professionale, senza altre implicazioni.

Valentina, visibilmente scossa, cercò di mantenere la calma. "Ci siamo promessi che sarebbe stato solo un gioco di mano," continuò, cercando di riaffermare il controllo della situazione. "Un servizio pagato ed eseguito in pochi minuti, niente di più. Non possiamo andare oltre questi limiti."

Marta, percependo l'urgente necessità di Valentina di ristabilire l'ordine, le si avvicinò e le posò una mano rassicurante sulla spalla. "Hai ragione, Vale," disse con un tono comprensivo. "Ci siamo fatti prendere un po' la mano, ma rispetteremo ciò che abbiamo concordato."

Leo, pur dispiaciuto, si mostrò rispettoso della decisione. "Mi dispiace, Valentina," disse sinceramente. "Mi sono lasciato trasportare. Manteniamo il nostro accordo e procediamo con la sega."

L'atmosfera si fece più calma ma anche più distante. Valentina si preparò per la sega “professionale”, cercando di mettere da parte i sentimenti di confusione e desiderio che avevano minacciato di travolgerla. Ristabilire la professionalità era essenziale, non solo per rispetto nei confronti del suo ruolo di madre e moglie, ma anche per mantenere l'integrità dell'incontro.


Con una decisione ferma, Valentina si avvicinò al capezzale del letto che Marta aveva già preparato con cura. L'intera scena aveva assunto un tono più formale, un tentativo di recuperare il controllo e di ristabilire i confini che avevano promesso di non oltrepassare.

Valentina, consapevole di essere già stata pagata e combattendo l'impulso di scappare via, cercò di mantenere un tono professionale. Nonostante la confusione e il tumulto interiore, sapeva che doveva concludere quanto iniziato. La sua voce era calma, ma c'era una punta di rigidità che tradiva la sua determinazione a chiudere la situazione nel modo più rapido e indolore possibile.

"Leo, siediti sul letto e spogliati," disse con una calma forzata, evitando di guardarlo negli occhi. "Lo farò in pochi minuti e poi... non voglio mai più sentirti o vederti."

Leo annuì, accettando la decisione di Valentina. C'era una tristezza nel suo sguardo, ma anche una comprensione della necessità di rispettare i confini che lei aveva imposto. Si tolse la camicia prima e i pantaloni poi con movimenti misurati, rimanendo in biancheria intima, e si sedette sul bordo del letto, la schiena dritta e le spalle leggermente tese.

Nel frattempo, Marta si sistemò su una comoda poltrona vicino alla finestra, osservando la scena con un misto di ansia e malizia. La sua curiosità era palpabile, e un leggero sorriso le si dipinse sul volto. Aveva sentito molte storie su Leo, compresi i dettagli che Valentina le aveva raccontato durante le loro conversazioni, e ora, con una certa eccitazione, si preparava a vedere se tutto corrispondeva alla realtà. Le foto che avevano scambiato erano state provocatorie, e lei era particolarmente interessata a vedere di persona il famoso cazzone di Leo, tanto descritto con ammirazione da Valentina.

Valentina prese un respiro profondo, cercando di riacquistare il suo aplomb professionale. Si avvicinò a Leo, stendendo una coperta di lino bianco sul letto per proteggerlo e si mise dietro di lui, iniziando a tirar fuori il cazzo dagli slip e iniziando massaggiare le palle dure. Le sue mani erano ferme, ma il contatto fisico, sebbene professionale, era intriso di una tensione silenziosa. Ogni tocco sembrava portare con sé una corrente sotterranea di emozioni non dette.

Marta osservava attentamente, notando come Valentina cercava di mantenere il controllo della situazione. La sua espressione era un misto di interesse e divertimento, ma non senza una punta di malizia. L'intera scena era carica di una tensione che andava oltre il semplice massaggio, un'energia che sembrava scorrere tra loro, palpabile e densa.

Mentre Valentina segava il grosso cazzo eretto di Leo, cercando di mantenere un tocco professionale e distaccato, sentiva i muscoli di Leo rilassarsi sotto le sue mani. Tuttavia, ogni movimento portava con sé una consapevolezza acuta della situazione delicata in cui si trovavano. Leo, dal canto suo, chiuse gli occhi, lasciando che le mani esperte di Valentina lavorassero su di lui, ma l'atmosfera tesa rendeva impossibile per lui rilassarsi completamente.

"Lo faremo velocemente," mormorò Valentina, più a se stessa che agli altri. "È solo un massaggio. Niente di più."


La sua voce era ferma, ma dentro di sé sentiva una tempesta di emozioni contrastanti. Era un momento surreale, un conflitto tra il desiderio e la realtà, tra la trasgressione e la responsabilità. Sapeva che, una volta conclusa la sega, tutto sarebbe finito. Le loro strade si sarebbero separate e lei avrebbe cercato di tornare alla sua vita normale. Tuttavia, la sensazione di quel momento sarebbe rimasta impressa nella sua memoria, come un ricordo dolce-amaro di una trasgressione mai totalmente consumata.

Valentina, notando la tensione della grossa cappella di Leo, si concentrò su quella zona, consapevole che l'uomo stava soffrendo per trattenersi da sborrare. Si avvicinò e iniziò a lavorare con entrambe le mani, massaggiando con movimenti fluidi e decisi in tutta la lunghezza l’enorme cazzo di Leo. Le sue dita scivolavano lungo il muscolo teso, premendo con la giusta forza sotto la cappella strofiando con le dita e sentendone ogni pulsazione. Ogni movimento era mirato, preciso, mentre applicava una pressione che sapeva essere efficace per far schizzare Leo il prima possibile.

Le sue mani esperte trovavano le nervature e le vene gonfie, e Valentina usò tecnica e velocità mentre traspariva una certa soddisfazione nel toccare il cazzo che aveva sempre tanto desiderato. Leo, pur mantenendo un aspetto calmo, sentiva il sollievo progressivo e il piacere del tocco professionale di Valentina.

Nel frattempo, Marta osservava con crescente interesse. Il suo sguardo si soffermò sul cazzo di Leo, grande e muscoloso, e non poté fare a meno di commentare ad alta voce, con un tono che oscillava tra il divertito e l'ammirato. "Wow, Vale, aveva ragione," disse con una risatina. "Il suo coso è davvero notevole. Non mi sorprende che tu fossi curiosa di toccarlo."

Mentre Valentina continuava il massaggio, Leo, sempre un furbacchione, fece un cenno discreto a Marta con il dito. Marta, già immersa nell'atmosfera elettrica della stanza, percepì il segnale e si avvicinò, cominciando ad accarezzarsi i capezzoli e l’inguine reagendo all'eccitazione del momento. Con movimenti lenti e quasi ipnotici, Marta si avvicinò ulteriormente a Leo e Valentina, il desiderio e la malizia visibili nei suoi occhi.

Quando fu abbastanza vicina, Marta allungò una mano e si unì a Valentina nel massaggio, posando delicatamente la sua mano sul cazzo eretto di Leo. La combinazione dei tocchi di entrambe le donne sul suo braccio creò una nuova dinamica, un'esperienza sensoriale che era al tempo stesso rilassante e altamente stimolante. Leo chiuse gli occhi, godendosi il doppio tocco e l'attenzione che stava ricevendo.

Con un gesto deciso e quasi teatrale, Marta prese dolcemente la testa di Valentina tra le mani, avvicinandola alla cappella di Leo. "A te l'onore," disse con un sorriso intrigante, le sue parole cariche di un significato più profondo.

Valentina, sorpresa ma anche incuriosita dalla piega che stava prendendo la situazione, si lasciò guidare. Con un leggero tremito, avvicinò le labbra alla cappella di Leo, baciandola con dolcezza. Il gesto, simbolico e potente, portava con sé un'inconfondibile carica emotiva. Era un segno di resa, di riconoscimento dell'esperienza condivisa, e forse anche un modo per ringraziare Leo per aver aperto una porta su un mondo di sensazioni nuove e proibite.


Marta osservava la scena con occhi brillanti, compiaciuta del corso che stavano prendendo gli eventi. C'era una sorta di intesa silenziosa tra loro tre, un momento carico di tensione erotica e complicità. Anche se Valentina aveva cercato di mantenere la situazione entro limiti professionali, era chiaro che il confine tra il professionale e il personale era stato ormai infranto.

Valentina, presa dalla situazione e dall'atmosfera carica di tensione, si trovò incapace di resistere all'attrazione del momento. Il contatto con il cazzo di Leo, odoroso di sesso, il tocco delicato di Marta che le guidava e il calore crescente nella stanza la travolsero. Quasi senza pensarci, passò dalla semplice carezza delle labbra a un gesto più intimo e provocatorio. Aprì leggermente la bocca e fece scivolare la lingua lungo un bel pezzo di cazzo di Leo, assaporando il momento con una lentezza studiata.

Il gusto della pelle di Leo, un misto di liquidi sessuali e calore, la fece fremere. Ogni movimento della sua lingua era un atto di resa e trasgressione, un modo per connettersi con lui in un modo che trascendeva le parole e le inibizioni. Sentiva il sapore e la consistenza delle dita di Leo, e l'intimità del gesto le faceva salire un brivido lungo la schiena. La tensione nella stanza divenne quasi tangibile, come un filo invisibile che legava i tre partecipanti in un nodo di desiderio e curiosità.

Marta osservava con occhi spalancati e un sorriso compiaciuto. La scena che si stava svolgendo davanti a lei era una perfetta manifestazione della tensione sessuale latente che avevano accumulato durante le loro conversazioni e i loro scambi. Vedere Valentina, sempre così composta e controllata, abbandonarsi in quel gesto di intimità e piacere era allo stesso tempo sorprendente ed eccitante. Il modo in cui Valentina leccava il cazzo di Leo era carico di un'energia erotica che Marta trovava estremamente affascinante: i vari glouh gluh uh uhmmm erano la musica di quel momento.

Leo, da parte sua, era in uno stato di puro piacere sensoriale. Sentire la lingua di Valentina sulle sue parti intime, così delicata e allo stesso tempo audace, era una sensazione inebriante. Ogni movimento della sua lingua era un invito a lasciarsi andare, a esplorare ulteriormente i confini del loro incontro. Leo poteva sentire il suo cuore battere più forte, e un caldo senso di soddisfazione si diffuse nel suo petto.


Valentina, con la lingua che scivolava lentamente lungo il bastone di carne di Leo, si rese conto di quanto lontano fosse arrivata da quella che doveva essere una semplice transazione professionale. Ma nonostante il conflitto interiore, non poteva fare a meno di godere del momento, di assaporare la strana miscela di proibito e liberatorio. Era come se ogni leccata fosse un passo verso la libertà, una ribellione silenziosa contro i ruoli e le aspettative che la sua vita quotidiana le imponeva.

Marta osservava con occhi brillanti e un sorriso malizioso, incantata dalla scena che si stava svolgendo davanti a lei. Non poteva fare a meno di commentare, la sua voce carica di eccitazione e desiderio di spingere oltre i limiti.

"Vale, sei incredibile," disse, la voce dolce ma con una punta di provocazione. "Non fermarti, continua... fai di più. Mostra a Leo cosa sai fare davvero."

Valentina, incitata dalle parole di Marta e dal suo tono seducente, si lasciò andare ancora di più. L'adrenalina le scorreva nelle vene, mescolata con una crescente eccitazione. Sentiva il respiro di Leo farsi più profondo e il calore della situazione la travolgeva.

Mentre il momento diventava sempre più intenso, Leo, preso dalla passione del momento, afferrò il suo bastone dal basso mentre Valentina segava la parte alta e Marta mugolando gli toccava le palle. Nel suo entusiasmo, strinse il cazzo con troppa forza, facendolo scoppiare in un'improvvisa esplosione di crema bianca. La sostanza si sparse ovunque, imbrattando le mani e la faccia di Valentina, gocce su quelle di Marta, il letto e persino il pavimento. Il caos improvviso fece sorridere Marta, che osservava con divertimento e una nota di compiacimento.

"Oh mio Dio," esclamò Marta ridendo, "guardate che pasticcio! Ma forse è solo un segno del destino..."

Con un gesto deciso, Marta si avvicinò a Valentina, le sue mani esperte e sicure si posarono sul petto di lei. Cominciò a massaggiarla lentamente, con movimenti che erano tanto sensuali quanto rilassanti spargendo la sborra sul suo corpo sensuale. Valentina sentì un fremito percorrerle la schiena, mentre il tocco di Marta aggiungeva un ulteriore livello di sensazioni alla situazione già carica di tensione.

Marta, sempre sorridente, commentò: "E ora, cosa facciamo con tutto questo disastro?" disse con un tono di voce intrigante e giocoso. "Mi sembra che l'unica soluzione sia una bella doccia per pulire tutto... e tutti noi."

L'invito era chiaro, e la sua voce portava con sé un sottinteso carico di tentazione e promessa. Marta si mosse con sicurezza, sapendo esattamente quale effetto stavano avendo le sue parole. Leo e Valentina si scambiarono uno sguardo, entrambi consapevoli che quel momento avrebbe potuto segnare un confine ancora più marcato nel loro gioco di seduzione.

Valentina, con la crema ancora tra le dita e sul corpo, annuì lentamente. La proposta di Marta era un'opportunità per stemperare la tensione, ma anche un modo per approfondire ulteriormente la loro connessione in un contesto più intimo. La stanza era ora impregnata di un'atmosfera di anticipazione e desiderio, sapore di cazzo e odore di sesso, e mentre si preparavano per la doccia, ognuno di loro si chiedeva fin dove si sarebbero spinti, consapevoli che i confini erano ormai scomparsi.

(continua...)
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