Lui & Lei
ZIA MARINA 3
di leonardodavinci1989
28.07.2024 |
6.491 |
7
"Li guardò per qualche istante, cercando di trattenere l'onda di emozioni che minacciava di travolgerlo..."
Leo, ancora immerso nei pensieri di quanto era accaduto, preso dalla voglia di segarsi, si rese conto che, essendo stata Marina a fare una proposta, non doveva aspettare troppo o cercare un momento speciale. Decise di approfittare della situazione, considerando che Marina si era resa disponibile.Fu così che mentre attendeva con ansia il momento giusto, i genitori e la colf decisero di andare fuori per fare la spesa, e Leo realizzò di essere solo con Marina in casa. Analogamente a quando decideva da di farsi una sega collegando in pc alla tv, ma con la differenza abissale che il “soggetto” del desiderio stavolta era reale ed in casa - dopo aver verificato che l'auto dei genitori era effettivamente andata via e aver chiamato al cellulare per assicurarsi che non stessero tornando presto, salì in camera con una scusa, deciso a scoprire cosa stesse facendo Marina.
Il cuore di Leo batteva all'impazzata mentre si avvicinava alla porta della camera di Marina. Ogni passo risuonava come un tamburo nella sua testa, il pavimento sembrava cedere sotto i suoi piedi per l'intensa adrenalina che lo attraversava. La tensione era così densa che si poteva quasi tagliare con un coltello. Con un respiro profondo, bussò alla porta, cercando di mantenere la calma.
Quando Marina lo invitò a entrare con un sorriso caloroso, il contrasto tra il suo nervosismo e la serenità di lei era stridente.
Marina: "Ciao Leo, entra pure."
La camera era ordinata e Marina era intenta a organizzare il suo guardaroba e a sistemare alcuni vestiti. Ogni gesto di Marina era calmo e metodico, un perfetto contrasto con il tumulto interiore di Leo.
Leo, sebbene imbarazzato, ma determinato, si fece avanti con decisione.
Leo: "Ciao, Zietta. Volevo sapere se potessi approfittare della tua offerta ora che siamo soli in casa."
Marina, con un sorriso malizioso e un tono leggero, accettò di mostrargli alcuni dei suoi capi, ma con una condizione: avrebbe dovuto fare tutto da solo.
Marina: "Beh, sembra che tu sia venuto nel momento giusto. Posso mostrarti alcuni dei miei capi, ma devi fare tutto da solo. Ricorda, sono ospite qui e dobbiamo tenere a mente che non possiamo esagerare, anche se il desiderio è forte. Contegno Leo."
Leo, però, voleva chiarire un dettaglio importante. Con un certo imbarazzo ma anche con sincera determinazione, spiegò a Marina.
Leo: "Zietta, si ok, però vorrei che sapessi che non sono interessato a vestiti nuovi e puliti. Per me è importante che questi capi siano stati già indossati da te. È questo che mi eccita."
Marina ascoltò attentamente, il suo sorriso si allargò mentre accettava la richiesta di Leo.
Marina: "Capisco perfettamente, Leo. Se è così che desideri, la Zietta sarà felice di accontentarti. Lascia che ti mostri come questi capi stanno su di me." - disse in maniera ammiccante.
Mentre Marina cominciava a mostrargli i capi, ognuno con il proprio fascino unico, la tensione nell'aria aumentava. Il reggiseno di pizzo nero, con il suo motivo delicato e raffinato, e le eleganti décolleté nere open toe, con il loro tacco alto e affusolato, erano particolarmente affascinanti.
Marina, consapevole della sua reazione, esibì con un certo orgoglio le décolleté nere open toe, notando il particolare interesse di Leo.
Marina: "Ah, so che queste décolleté nere ti piacciono. Sono davvero eleganti e il loro tacco alto e sottile le rende perfette per ogni occasione da una serata come ieri ad una colazione come stamattina" – disse con aria estremamente maliziosa e stuzzicante.
Leo, con gli occhi che brillavano di eccitazione e timore, osservava attentamente ogni capo che Marina gli mostrava. Lei, con un’aria di seduzione sottile, si divertiva a stuzzicarlo ulteriormente.
Marina: "Guarda questo abito nero, è perfetto per una serata elegante, ma lo so che tu sei più interessato a qualcosa di... personale."
Marina sollevò un reggiseno di pizzo nero e uno slip coordinato, entrambi con dettagli sofisticati. Poi passò a un costume da bagno rosso con tagli laterali audaci e un bikini blu elettrico con piccoli volant. Ogni pezzo era esposto con un gesto lento e provocante, rendendo chiaro che stava cercando di provocare una reazione nel nipote.
Marina: "Ecco queste décolleté con tacco alto, ti piacciono, ma mi sa non era proprio il caso di indossarle a colazione, vedendo come ti ho ridotto ora." – disse con aria maliziosa e provocatrice.
Leo sentiva il cuore battere all'impazzata. La stanza sembrava restringersi attorno a lui, ogni respiro diventava più difficile. Tentò di mantenere la calma, ma l'intensità della situazione era quasi insostenibile.
Leo: "Zietta….sono tutte cose davvero stupende... non posso non chiedere se le posso vedere indossate."
Marina: "Ottima scelta, Leo. Il reggiseno di pizzo è così elegante e sofisticato. È stato uno dei miei preferiti. E le décolleté nere... beh, sapevo che avrebbero catturato la tua attenzione. Sono perfette, vero? Il loro tacco alto e il design open toe sono davvero irresistibili."
Marina si avvicinò a Leo, mostrando i dettagli delle scarpe. Il tacco alto e il design raffinato delle décolleté esaltavano le sue delicate caviglie e il profilo del piede, un dettaglio che Leo aveva apprezzato particolarmente.
Marina: "Sai, ho notato che il design open toe delle décolleté mette in risalto la bellezza e le venature del mio piede, proprio come avevi scritto. Sono davvero felice che tu le apprezzi così tanto." - disse mentre si accarezzava le gambe sopra il letto.
Leo, estasiato dalla bellezza di ogni capo e dall'attenzione ai dettagli, non poté fare a meno di esprimere il suo stupore. Tentò più volte di chiedere a Marina di indossare qualcosa, e ogni volta Marina, divertita e maliziosa, accettava con un sorriso.
Leo: "Zietta, potresti indossare anche l'abito blu elettrico che hai mostrato?" - disse con voce tremolante ed eccitata come se volesse segarsi in quel momento.
Marina, con un sorriso seducente, rispose: "Certo, Leo. Ma ricorda, devi girarti mentre mi sistemo. Non voglio che tu veda nulla."
Mentre si cambiava, Marina parlava con tono giocoso e descriveva ogni dettaglio.
Marina: "Il vestito blu elettrico è un po' stretto sul seno. Sto cercando di sistemarlo senza farlo scoprire troppo. Ma se aspetti un attimo, lo tolgo e lo provo senza reggiseno."
Leo, con la curiosità ed eccitazione alle stelle, tentava di immaginare l'effetto mentre Marina si muoveva dietro di lui. Dopo qualche minuto, Marina, con fare malizioso, fece cadere il reggiseno in direzione di Leo.
Marina: "Oops, sembra che il reggiseno mi sia volato via. Se vuoi posso dartelo dopo, ma per ora, per favore, non girarti. Passalo a Zia senza girarti. Sii gentile."
Leo, completamente rapito dalla situazione e dalla descrizione dettagliata di Marina, seguiva attentamente le sue parole. Marina continuò a descrivere le sensazioni del vestito senza reggiseno.
Marina: "Il vestito si adatta molto meglio senza reggiseno. È così comodo e il tessuto scivola magnificamente sulla pelle. Ho quasi finito di sistemarmi."
Marina mostrò anche il reggiseno di pizzo nero e gli slip coordinati. Leo chiese ancora se potesse indossarli, e Marina accettò, ma con le stesse istruzioni.
Marina: "Ora mi sto mettendo il reggiseno di pizzo. Il pizzo è così delicato e si adatta perfettamente. Gli slip sono un po' stretti sui fianchi, ma sono quasi pronta. Devi girarti, per favore."
Con la curiosità che cresceva, Leo fece un'ultima richiesta.
Leo: "Zietta, come ultima cosa, potresti indossare tutto come l'ho scelto io? In questo modo avrei un'immagine più chiara di come appare tutto insieme."
Marina, con un sorriso affettuoso e un tocco di malizia, accettò la richiesta.
Marina: "Va bene, Leo. Seguirò la tua scelta e indosserò tutto come hai richiesto. Ma sbrigati a fare quello che devi fare. Tra poco ritorneranno tutti a casa."
Marina fece girare Leo per cambiarsi, lasciando Leo a immaginare l'effetto finale. Quando Marina si girò, indossando il reggiseno di pizzo nero e le décolleté nere open toe con l'abito blu elettrico abbassato sui fianchi perché era senza slip, Leo poté finalmente vedere la combinazione che aveva desiderato. Marina, con un ultimo sorriso seducente, gli fece un cenno di approvazione ammiccando e mordendosi il labbro.
Marina: “Ecco, come richiesto. Spero che questa combinazione ti piaccia. Ma sbrigati a fare quello che devi fare. Tra poco ritorneranno tutti a casa. Prendi il reggiseno e le décolleté e portali in camera. Non abbiamo molto tempo. E non dimenticare di trattare i capi con la massima cura”.
La tensione era palpabile, ma c’era anche un senso di rispetto e limite tra di loro, mantenendo la situazione quasi sotto controllo.
Leo, completamente eccitato, con cazzo gonfio e palle doloranti, rimase senza parole e con un sorriso soddisfatto raccolse gli oggetti e si diresse in camera sua senza neppure ringraziare Marina.
Mentre camminava lungo il corridoio, i suoni della casa sembravano amplificati. Ogni cigolio del pavimento, ogni scricchiolio delle pareti sembrava accentuare la delicatezza del momento che stava vivendo. Leo entrò nella sua camera e chiuse la porta dietro di sé, appoggiandosi ad essa per un momento, cercando di riprendere fiato e calmare il battito cardiaco. Annusava il reggiseno colmo del profumo di sesso che la Zietta emanava e si strusciava i tacchi sul pacco duro.
Con le mani che tremavano leggermente, posò il reggiseno e le décolleté sul letto. Li guardò per qualche istante, cercando di trattenere l'onda di emozioni che minacciava di travolgerlo. La combinazione degli oggetti e il ricordo della scena con Marina erano così intensi che quasi lo sopraffacevano.
La casa era silenziosa, ma il ticchettio dell'orologio nella sua stanza ricordava a Leo che il tempo stava scorrendo. Decise di non perdere altro tempo. Si avvicinò al letto e prese il reggiseno di pizzo nero, portandolo al viso e chiudendo gli occhi per assaporare ogni dettaglio. Il tessuto morbido e il profumo delicato di Marina lo avvolgevano, portandolo in una dimensione quasi onirica.
Leo: "È esattamente come immaginavo..." mormorò a se stesso, sentendo il desiderio crescere dentro di lui.
Nel frattempo, Marina si era chiusa in bagno, cercando di recuperare la propria compostezza. Anche per lei, la situazione era stata carica di tensione ed emozioni. Si guardò allo specchio, sistemandosi i capelli e riflettendo su quanto fosse accaduto. La consapevolezza di quanto Leo fosse coinvolto la toccava in modi che non aveva previsto. Si era bagnata.
Marina: "Devo essere cauta. Non possiamo permetterci che le cose sfuggano di mano," pensò tra sé e sé.
Si asciugò la figa bagnata e tornò nella sua camera e riprese a sistemare i vestiti, cercando di mantenere la calma. La casa era ancora silenziosa, ma sapeva che quel silenzio non sarebbe durato a lungo.
Leo, intanto, aveva preso le décolleté nere e le osservava attentamente. Le teneva in mano con reverenza, come se fossero reliquie preziose. Lentamente, avvicinò una delle scarpe al viso, inalando profondamente il profumo del cuoio misto a un leggero sentore del profumo di Marina. Ogni respiro lo avvicinava sempre più al ricordo del momento trascorso insieme.
Leo: "hmmm.. Zietta, sei incredibile….siii" sussurrò tra sé e sé, perdendosi nelle sensazioni che lo pervadevano.
Decise di seguire il consiglio di Marina e di farne un uso improprio. Posizionò una delle décolleté sul letto e l'altra a terra, cercando di ricreare la situazione della sera precedente, quando Marina gli aveva chiesto di aiutarla ad infilarsi i tacchi. Mentre annusava la scarpa sul letto, immaginando il piede bellissimo e abbronzato di Marina al suo interno, sentiva il desiderio crescere sempre di più.
Si inginocchiò col suo cazzone di fuori davanti alla décolleté a terra, la sua mente piena delle immagini di Marina che lo provocava. Mentre teneva il reggiseno di pizzo nero, si lasciò andare alle sue fantasie, strusciando il suo enorme cazzo sulla scarpa posata sul pavimento. Ogni movimento, ogni respiro, era un omaggio al desiderio che provava per Marina.
Leo: "Zietta... hmmmm che effetto che mi fai..." mormorò, chiudendo gli occhi e lasciandosi andare completamente al momento. Infilava il suo cazzone nella scarpa mentre aveva il reggiseno in faccia. Si toccava le palle e si tratteneva dal non sborrare.
Mentre cercava di capire cosa fare dopo, il suono dell'auto dei suoi genitori che rientrava nel vialetto lo riportò bruscamente alla realtà. Il tempo era scaduto. Si affrettò a riporre con cura le décolleté e il reggiseno in un borsone della palestra, cercando di far sembrare tutto normale prima che qualcuno salisse a controllare. Il cuore gli batteva ancora all'impazzata mentre riponeva tutto, cercando di non lasciare tracce della sua eccitazione.
I suoi genitori entrarono in casa, parlando tra loro della spesa e delle cose quotidiane. Leo si sedette sul letto, cercando di sembrare calmo e disinvolto quando sua madre lo chiamò dalla cucina: "Leo, vieni ad aiutare con la spesa!"
Leo: "Arrivo!" rispose, cercando di mascherare la voce tremante.
Mentre si dirigeva verso la cucina, l'ultima immagine di Marina con il reggiseno di pizzo nero e le décolleté open toe rimase impressa nella sua mente. Non poteva fare a meno di chiedersi cosa sarebbe successo la prossima volta che si sarebbero trovati soli in casa.
Marina, nel frattempo, era ancora assorta nei suoi pensieri. Sapeva che Leo era stato profondamente colpito dalla loro interazione e che probabilmente avrebbe cercato un'altra occasione per stare da soli. La sfida sarebbe stata mantenere il controllo della situazione, garantendo che i confini fossero rispettati.
Marina: "Devo trovare il modo di gestire questo senza farlo sentire rifiutato," pensò, tornando a sistemare i suoi vestiti con un misto di preoccupazione e anticipazione.
Leo, aiutando con la spesa, continuava a ripensare a ogni dettaglio del pomeriggio. Sapeva che quella non sarebbe stata l'ultima volta che avrebbe avuto un momento così speciale con Marina, e la sola idea gli faceva battere il cuore più forte.
Quella stessa sera, dopo che tutti si erano ritirati nelle loro stanze, la casa era avvolta nel silenzio della notte. Leo, nel suo letto, non riusciva a smettere di pensare a quanto era accaduto nel pomeriggio. Ogni dettaglio, ogni sguardo di Marina, continuava a ripresentarsi nella sua mente, alimentando il desiderio.
Verso mezzanotte, il suo telefono vibrò. Era un messaggio di Marina.
Marina: "Ciao Leo, sei ancora sveglio?"
Leo, col cuore che iniziava a battere più forte, rispose rapidamente.
Leo: "Sì, sono sveglio. Tu?"
Marina: "Sì, anche io. Pensavo a oggi pomeriggio. Come è andata con le scarpe e il reggiseno?"
Leo si sentì improvvisamente nervoso, ma l'eccitazione prendeva il sopravvento.
Leo: "Non ho potuto fare nulla, i miei genitori sono tornati presto."
Marina: "Davvero? Che peccato. Avresti dovuto approfittare di più del momento. Forse potresti farlo adesso."
Leo deglutì, leggendo il messaggio. L'idea di farsi una sega mentre Marina attendeva in chat era incredibilmente allettante.
Leo: "Adesso? Ma... tutti stanno dormendo."
Marina: "Proprio per questo è il momento perfetto. Prendi le scarpe e il reggiseno. Fai quello che non sei riuscito a fare prima."
Leo, sentendo il sangue pulsare nelle vene, si alzò dal letto e si diresse verso la borsa dove aveva riposto gli oggetti di Marina. Ritornò al letto e li posò accanto a lui. Il suo telefono vibrò di nuovo.
Marina: "Hai preso tutto?"
Leo: "Sì, Zietta, li ho qui con me."
Marina: "Bene. Ora, prendi una delle décolleté e tienila vicino al viso. Annusa il profumo del cuoio e immagina il mio bel piede dentro."
Leo fece come le era stato detto, sentendo il profumo della scarpa mescolarsi con i suoi pensieri. Ogni dettaglio della scarpa lo riportava alla scena del pomeriggio.
Leo: "Lo sto facendo."
Marina: "Ottimo. Ora, immagina che io sia lì con te. Prendi l'altra scarpa e mettila sul letto. Prova a sentire il contatto mentre ti inginocchi davanti a essa."
Leo si inginocchiò, posizionando una scarpa a terra come aveva fatto prima. Sentiva l'adrenalina scorrere attraverso il suo corpo, e ogni istruzione di Marina lo avvicinava sempre più a un'esplosione di emozioni.
Marina: "Perfetto. Ora, con una mano, tieni il reggiseno vicino al viso e annusalo. Con l'altra, tocca la scarpa sul pavimento e immagina di sentirne il contatto sulla pelle."
Leo seguì le istruzioni, inalando profondamente il profumo del reggiseno di pizzo nero. L'eccitazione era quasi insopportabile.
Leo: "Lo sto facendo, Zietta. È incredibile."
Marina: "Bene. Adesso, voglio che tu ti lasci andare completamente. Segati. Immagina che io sia lì, a guidarti in ogni movimento. Non trattenere nulla."
Leo, con gli occhi chiusi, seguiva ogni parola di Marina, sentendo il calore crescere dentro di lui. Ogni respiro, ogni tocco, lo portava sempre più vicino al limite.
Marina: "Sei così bravo, Leo. Ora fermati, voglio che tu immagini che io stia dormendo con i tacchi indossati. Avvicinati a me e immagina di sfilarli delicatamente, trovando il mio piede nudo sotto."
Leo, ormai completamente preso dalle sue fantasie, immaginava Marina che dormiva, con i suoi piedi elegantemente adagiati nei tacchi. Visualizzava ogni dettaglio mentre si avvicinava e iniziava a sfilare delicatamente una delle scarpe, rivelando il piede nudo e perfetto di Marina.
Marina: "Immagina di toccare il mio piede, sentendo la pelle morbida e calda. Prenditi il tuo tempo, assapora ogni momento."
Leo seguì le istruzioni, la sua mente completamente persa nel momento. Con una mano, continuava ad annusare il reggiseno, mentre con l'altra accarezzava la scarpa, immaginando il contatto con il piede di Marina.
Marina: "Ora, immagina di avere i miei piedi dove meglio credi. Lascia che siano loro a guidarti, a portarti al massimo del piacere."
Leo: “Sul cazzo, Zietta, voglio che mi avvolgono il cazzo come un panino”
Marina: “Bravo, a Zia, Leo”
Leo, con il cuore che batteva all'impazzata, lasciava che la sua immaginazione prendesse il sopravvento. Immaginava di avere i piedi di Marina sul suo cazzone, sentendo il loro calore, morbidezza e rugosità della pianta. Ogni dettaglio, ogni movimento lo portava sempre più vicino al culmine.
Marina: "Sei così vicino, Leo. Lasciati andare completamente. Sborra. Io sono qui con te, anche se solo con la mente."
Le parole di Marina erano la scintilla finale. Leo, ormai completamente perso nel momento, si lasciò andare completamente. L'idea di Marina che lo guidava lo fece esplodere in un'ondata di emozioni intense: sborrò copiosamente dappertutto.
Marina, dall'altra parte del telefono, nel ritardo della risposta poteva immaginare qualche dettaglio. Anche lei era travolta dalle emozioni, sapendo di aver creato un momento così intenso per Leo. I suoi pensieri erano un turbine di desiderio e soddisfazione.
Marina: "Sei stato fantastico, Leo. Ora riposati. Abbiamo ancora molte notti davanti a noi."
Leo, ancora respirando pesantemente, rispose.
Leo: "Grazie, Zietta. Non dimenticherò mai questa notte."
Marina: "Nemmeno io, Leo. Buonanotte."
Leo si sdraiò, sentendo la stanchezza e la soddisfazione prendere il sopravvento. Chiuse gli occhi, con il cuore ancora battente forte, ma con una calma interiore che non aveva mai provato prima.
Mentre la casa rimaneva silenziosa, il legame tra Leo e Marina si era rafforzato, e entrambi sapevano che quella notte sarebbe stata solo l'inizio di una serie di momenti indimenticabili.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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