Lui & Lei
Sorpresa alle terme - Racconto completo


11.04.2025 |
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"Raggiunsi il mio primo orgasmo quasi ululando di piacere, chiedendogli di non fermarsi mentre con le mani strinsi le sue marmoree natiche quasi ad invitarlo..."
Quella era una serata piovosa come ce ne sono tante, ma ancora non sapevo che sarebbe stata la serata piovosa più bella che potessi passare.Lui era appena arrivato sotto casa mia ed io scesi di casa con un sentimento di curiosità misto a preoccupazione: in fondo ci eravamo conosciuti solo virtualmente e, per quanto mi fosse sembrato un bravo ragazzo, non potevo averne la certezza; almeno fino a quando non mi fossi trovata faccia a faccia con lui.
Ma tutta questa preoccupazione svanì quando, entrando nella sua macchina, mi accolse con un sorriso ed un bacio, che se chiudo gli occhi, ancora oggi mi riporta alle emozioni di quella serata.
Restammo avvinghiati in quel bacio per cinque minuti buoni, staccandoci solo di tanto in tanto per guardarci negli occhi, sorriderci e capire che quella serata non ce la saremmo dimenticata troppo facilmente.
Mi aveva chiesto di non indossare il reggiseno e così avevo fatto; volevo sentirmi libera, pur con quel dubbio che mi stava assalendo circa il fatto che potesse essere uno dei tanti “pazzi” che si possono incontrare sul sito.
Ma quella paura venne fugata quando sentii scivolare la sua mano sotto la mia maglia, accarezzare il mio seno in maniera delicata e con la punta delle dita pizzicare i miei capezzoli che stavano diventando sempre più duri.
Fu chiaro fin da subito come sarebbe proseguita e trascorsa la serata, ma eravamo proprio sotto casa mia e quindi non potevamo sbottonarci più di tanto, anche se il pensiero dei passanti che avrebbero potuto vederci mi elettrizzava facendomi bagnare ancora più di quanto non lo fossi.
Appoggiai la mia mano sui suoi pantaloni perché volevo sentire quanto anche lui fosse eccitato. Slacciai lentamente i bottoni e la mia mano scivolò dentro i suoi boxer. Ebbi un sussulto… anche lui era eccitato ed incredibilmente duro. Iniziai a massaggiarlo delicatamente, passando la punta del pollice sulla sua cappella che sentivo pulsare e bagnarsi sempre più, ma rimasi sorpresa dalla sua durezza: sembrava un pezzo di marmo di Carrara, nonostante lui non fosse una statua.
Ci guardammo negli occhi e sorridendomi lui mi disse: “Ho una sorpresa per te”.
Accese la macchina e con la mano poggiata sulla mia coscia inizió a guidare. Ero sempre più eccitata; dove mi avrebbe portato? In un hotel? In un B&B? Oppure solamente in un luogo appartato per rimanere in macchina lontano da sguardi indiscreti.
Le mie domande trovarono una risposta quando l’auto si fermò. Aveva parcheggiato proprio di fronte alle pozze termali che avevo visto molte volte e che avevano sempre stimolato le mie fantasie.
Da una sacca sul sedile posteriore dell’auto tiró fuori due accappatoi, delle infradito e qualche asciugamano. Per me fu naturale spogliarmi, così come fece lui.
Il temporale, nel frattempo, era diminuito di intensità e noi scendemmo dalla macchina mentre le gocce di pioggia bagnavano i nostri corpi nudi. Mi sentivo libera come non mai.
Notai che lui era ancora incredibilmente eccitato ed il suo membro sempre duro. Lo presi con una mano e lo strattonai facendogli capire che era ora di entrare nella piscina. In risposta lui appoggiò le mani sul mio sedere e schiaffeggiandolo esclamò: “Che facciamo? Entriamo o rimaniamo qui a guardarci?”
Entrammo in acqua e ci sdraiammo l’uno accanto all’altra. Prese la mia testa tra le sue mani e iniziò a baciarmi con passione e trasporto, più di quanto non avesse fatto con quel primo bacio in macchina, prima sulla bocca e poi sul collo. Le nostre bocche si cercavano, le nostre mani si intrecciavano e ci ritrovammo in un attimo avvinghiati dalla passione. Mi misi sopra di lui perché volevo che oltre ai baci potesse giocare con i miei seni. Inizió ad accarezzarli delicatamente, li sfiorava con la punta delle dita e ad ogni tocco sentivo il mio corpo fremere e sussultare. Bació i capezzoli e con la sua lingua ne percorreva la circonferenza, li mordicchió leggermente e dalla mia bocca uscì un mugolìo di piacere di cui quasi mi vergognai, ma eravamo soli per cui mi lasciai andare ansimando in maniera sempre più sonora.
La mia mente ed il mio corpo si lasciarono andare sempre di più, mentre muovevo il mio bacino sopra di lui creando vortici di acqua, facendo strusciare il mio fiore proibito sopra il suo meraviglioso virgulto, fino a che quel movimento non lo fece scivolare dentro di me….
Era entrato dentro di me in maniera naturale e potevo sentirlo pulsare mentre con il mio bacino regolavo il ritmo e l’intensità della nostra danza.
Continuavamo a baciarci con sempre maggior trasporto e passione, mentre le sue mani strizzavano il mio seno, alternando strizzate a schiaffi sul mio sedere. Schiaffi che mi facevano incrementare ancora di più il ritmo del mio movimento.
Rotolammo su di un fianco fino a scambiarci la posizione. Ora era lui ad essere sopra di me.
La pioggia aveva ripreso a cadere più intensa e, nonostante fossimo dentro l’acqua, quasi istintivamente cercai di alzarmi come se dovessi correre a cercare un riparo, ma lui mi bloccò le braccia tenendole aperte e mi bació sulla bocca mentre manteneva un ritmo costante nel farsi strada dentro di me.
Raggiunsi il mio primo orgasmo quasi ululando di piacere, chiedendogli di non fermarsi mentre con le mani strinsi le sue marmoree natiche quasi ad invitarlo ad andare ancora più in profondità.
Lo sentii scivolare fuori e pensai che stava per raggiungere l’orgasmo anche lui. Mai pensiero fu più sbagliato.
Si mise in piedi e potevo vedere il suo fallo rigido e gonfio, la cappella sembrava scoppiare per quanto era rossa. Ero pronta a ricevere il suo nettare su di me…
Invece si mise sopra di me e capii subito.
Delicatamente si abbassò sulle gambe e lo accolsi stringendo con le mani il mio seno intorno al suo virgulto, mentre lui iniziò a dondolare avanti ed indietro. Ogni volta che la sua cappella mi veniva incontro, la mia lingua lo sollazzava e solleticava.
Avevo perso ogni freno inibitorio; mi sentivo in sua balía e ne ero estasiata.
Mi prese un istinto quasi primordiale e animalesco e, lasciando la presa, mi voltai di scatto mettendomi a 4 zampe, ondeggiando il mio culo per invitarlo alla monta della sua docile pecorella.
Non si fece pregare troppo ed entrò con tutta la vigoria che fino a quel momento mi aveva dimostrato ed iniziò a possedermi con forza.
Il mio seno ballava al ritmo delle sue spinte ed i capezzoli sfioravano la superficie dell’acqua di quella calda piscina termale, resa ancora più bollente dalle nostre evoluzioni.
Per cinque minuti alternó spinte poderose a spinte più dolci e profonde, condite da sonori schiaffi sulle mie natiche, mentre io urlavo sempre più dal piacere.
Lo sentii sottrarsi ed uscire da me perché stava per venire.
Si mise in piedi ed io, in ginocchio di fronte a lui, iniziai a segarlo affondando la mia bocca perché volevo che esplodesse tutto il suo piacere.
Il ritmo combinato della mia bocca e delle mie mani lo portarono all’orgasmo che manifestó con dei poderosi schizzi sul mio viso e sul mio seno. Ma non mi bastava; volevo sentire il sapore del suo seme per cui iniziai a ripulirlo con la mia lingua, affondando di tanto in tanto la mia bocca.
Ci sdraiammo l’una accanto all’altra carezzando i nostri corpi, guardandoci sorridendo e baciandoci nuovamente.
Confesso che per me fu una vera e propria sorpresa alle terme.
Ma non sarebbe stata né l’unica, né l’ultima…
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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