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Il Convitto Maschile


di Chubby1977
01.03.2023    |    224    |    0 8.0
"Sono qui per te", disse il signor Bianchi con un sorriso..."
C'era una volta un convitto maschile situato in una piccola città italiana. Era un luogo austero, dove i giovani studenti erano tenuti a seguire regole rigorose e a concentrarsi sui loro studi. Ma c'era un'atmosfera di tensione sessuale che aleggiava tra i corridoi del convitto, un'energia che non poteva essere repressa.

Il protagonista di questa storia è un giovane studente di nome Alessandro. Era un ragazzo attraente, con gli occhi azzurri e i capelli biondi, che faceva girare la testa di tutti i ragazzi del convitto. Ma non era solo l'oggetto del desiderio degli altri studenti: era anche oggetto dell'attenzione dell'assistente universitario, il signor Bianchi. Il signor Bianchi era un uomo maturo, con una barba folta e occhi verdi che sembravano scrutare l'anima di Alessandro. Era un uomo rispettato, ma aveva un'aria misteriosa che attirava l'attenzione di tutti.

Un giorno, Alessandro venne chiamato in ufficio dal signor Bianchi per una lezione privata. Mentre parlavano di letteratura, Alessandro notò che il signor Bianchi gli lanciava sguardi intensi e bramosi. Improvvisamente, il signor Bianchi si avvicinò ad Alessandro, lo spinse contro la scrivania e lo baciò appassionatamente. Alessandro fu sorpreso, ma si lasciò andare al desiderio che aveva covato dentro di lui per tanto tempo.

Ma non era solo il signor Bianchi ad essere attratto da Alessandro. C'era anche un altro studente del convitto, un ragazzo di nome Marco, che lo guardava con occhi brucianti di passione. Marco era un ragazzo dal fisico muscoloso, con i capelli neri e gli occhi scuri che brillavano di lussuria. Anche Marco aveva una cotta per Alessandro, ma non sapeva come confessargli i suoi sentimenti.

Un giorno, durante una partita di calcio nel cortile del convitto, Alessandro cadde a terra e si ferì alla caviglia. Marco si avvicinò a lui per aiutarlo ad alzarsi e Alessandro poté sentire il calore del suo corpo contro il suo. In quell'istante, capì che il desiderio che provava per Marco era reciproco.

Da quel momento in poi, la passione tra i tre protagonisti non poté essere più trattenuta. Si incontravano di notte, sotto le coperte, in momenti di piacere e di trasgressione. Ma non erano gli unici a nutrire sentimenti proibiti. C'era anche un altro studente del convitto, un ragazzo timido di nome Matteo, che aveva una cotta per il signor Bianchi. Ma quella è un'altra storia.

Matteo era un ragazzo timido, con gli occhi verdi e i capelli castani. Era molto riservato, e trascorreva la maggior parte del suo tempo a studiare o a leggere. Ma aveva un segreto che teneva nascosto nel suo cuore: era innamorato del signor Bianchi, l'assistente universitario del convitto.

Matteo aveva notato il signor Bianchi fin dal primo giorno in cui era arrivato al convitto. Era un uomo affascinante, con la barba folta e gli occhi verdi intensi. Matteo si sentiva attratto dalla sua personalità misteriosa e dal suo fascino virile.

Ma sapeva che i suoi sentimenti erano proibiti, e non osava confessarli al signor Bianchi. Aveva paura che se ne andasse via dal convitto, o peggio ancora, che lo facesse espellere. Così rimase in silenzio, coltivando la sua passione in segreto.

Ma un giorno, durante una lezione privata, il signor Bianchi gli fece una domanda che lo fece rabbrividire: "Matteo, hai mai provato desiderio per un uomo?".

Matteo rimase senza parole, con il cuore che gli batteva all'impazzata. Non sapeva cosa rispondere, ma il signor Bianchi sembrava capire tutto.

"Non devi aver paura di confessarmi i tuoi sentimenti, Matteo. Sono qui per te", disse il signor Bianchi con un sorriso.

Matteo si sentì sollevato, e confessò tutto al signor Bianchi. Il signor Bianchi lo guardò negli occhi e gli disse che anche lui aveva provato lo stesso sentimento per un uomo, e lo abbracciò calorosamente.

Da quel momento in poi, il signor Bianchi e Matteo diventarono amanti. Si incontravano di nascosto, sotto le coperte, in momenti di passione e di intimità. Anche se sapevano che la loro relazione era proibita, non riuscivano a resistere al desiderio che li univa.

La loro passione era un segreto condiviso tra loro due, ma con il tempo cominciarono a confidarsi con gli altri studenti del convitto. Scoprirono che alcuni di loro avevano anche avuto esperienze simili, e che il convitto era un luogo di desiderio e di passione, dove l'amore poteva fiorire anche tra ragazzi che sembravano più riservati e timidi.

E così, il convitto maschile del novecento divenne un luogo di scoperta e di libertà, dove la passione e l'amore potevano fiorire in modi imprevedibili e sorprendenti.
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