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Trasferta A MILANO PER LAVORO


di Alvertn
07.02.2016    |    15.804    |    3 8.6
"Spasimo dalla voglia di sentirlo arrivare sulla cappella, si la lingua che scorre sino all’ombelico e li si ferma, sussulto dalla voglia di una discesa di..."
Tarda mattinata, il lavoro mi prende, sono concentrato su quanto devo fare e la scadenza è con tempi troppo ristretti.
Entra il capo, ma non lo vedo e non me ne accorgo. Mi parla con voce tranquilla e lenta, ma non avendolo sentito entrare mi fa fare un sussulto.
“spaventato? Scusa non pensavo di vedere una simile reazione”
“mi scusi ma non l’avevo sentita entrare, mi ha fatto prendere uno spavento. “
“ok scusa, non era mia intenzione. Ero venuto per dirti che pomeriggio parti per Milano, dove domai ci sarà un incontro per completare il lavoro che stai svolgendo assieme agli altri partners. E’ stato spostato il termine quindi abbiamo più tempo e definiamo meglio la strategia da adottare. La riunione è alle 10 di domani ma ritengo che stasera potresti sentirti con Alessio e Andrea che conosci bene. Chiarire e preparate l’incontro con una direzione unica almeno fra voi che siete i principali testi.”
“Va bene, finisco un attimo e poi passo a casa a prepararmi qualcosa per il viaggio. “
“ok va bene, Passa da Enrico per le chiavi dell’auto aziendale, è informato e sa cosa deve darti. Tienimi informato”
Tremino la relazione che stavo facendo, riordino le cose sul tavolo poi mi avvio da Enrico. “ciao, eccomi qui.” Un gran sorriso, c’è un buon feelling fra noi anche se non oltre alle questioni di lavoro
E’ simpatico pronto disponibile e risolve i problemi che arrivano. Non poco direi
Mi allunga le chiavi, con la targhetta della targa. “Volvo grigia parcheggiata di fronte, la seconda da destra, Questa busta per l’hotel, la prenotazione e tutto, Ok?”
“grazie Enrico” un grande sorriso “stai attento e sii prudente. Ti aspetto al ritorno”
“Ciao” lo saluto ed esco. Vado alla macchina che è dove mi ha detto. Accendo, pieno di carburante, perfetto. Vado a casa. Salgo preparo una valigetta per l’abbigliamento e toelette, La borsa dell’ufficio è in bagagliaio, una sacca per una bottiglia di acqua minerale e due snack.
Torno in auto e mi avvio verso il casello autostradale. Il viaggio è tranquillo, la viabilità scorrevole e arrivo velocemente all’albergo.
Il solito albergo. Parcheggio e vado in accettazione, mi registrano e mi danno la chiave o meglio la tessera chiave .
Vado in camera, Infilo nella fessura la tessera e la porta si apre, appena dentro la infilo nell’alloggiamento che attiva gli impianti della camera.
Mi riordino le quattro cose che ho dietro, mi lavo la faccia e le mani per riprendere la fatica del viaggio
Chiamo l’ufficio di Andrea e Alessio per comunicare che sono arrivato e essendo le 16.30 potevamo incontrarci per un riepilogo delle cose bevendo qualcosa o se preferivano li raggiungo in ufficio. Mi dicono ufficio dove vi è la documentazione così potevamo discutere sulle carte ufficiali. Ok
Mi sistemo e vado al metrò. Poco dopo sono da loro. Ufficio con diverse persone che lavorano in un ambiente bianco e puro.
Arrivano appena entro, una forte stretta di mano ed un abbraccio, Quanti lavori fatti assieme e portati a buon fine faticosamente, con nottate di lavoro e studio.
Anche questo ci prende subito, discussioni schemi, programmazione, variazione sui documenti già prodotti, e verso le 20.30 concludiamo quanto deciso.
Alcune modifiche su elaborati grafici le faranno dei collaboratori dell’ufficio. Decidiamo di andare a mangiare qualcosa e poi tornare per verificare la situazione
Domani la discussione definitiva con gli altri partners dell’operazione, ma se noi tre siamo decisi e uniti possiamo condurre le fila senza grossi problemi.
Al ristorante parliamo di tutto ma non di lavoro, battute su incontri, su vita, su sesso, sport e piatti.
Il tutto condito da del buon vino.
Finito torniamo in ufficio e assembliamo i vari documenti compresi quelli fatti dai tecnici.
Mentre facciamo la “composizione” gli ultimi colleghi presenti in ufficio salutano e vanno a casa
Andrea chiude la porta dell’ufficio “non si sa mai”
Non do peso al fatto. Sistemiamo tutto, riguardiamo sfogliando gli elaborati e finalmente concordiamo che dovremmo essere a posto. “Per questa sera abbiamo finito”.
Prepariamo il tutto per la riunione del’indomani e mettiamo in una borsa che Andrea prende in custodia.
“ecco fatto, per il lavoro abbiamo finito, i colleghi sono andati a casa e restiamo solo noi.”
Quella frase è come se avesse dato una disposizione ad Alessio, quasi un comando. Alessio si avvicina e abbracciandomi forte mi bacia sulle labbra, poi la sua lingua accarezza le mi e forza per entrare, arriva ai denti e io apro e gioca con la mia.
Intanto Andrea da dietro mi passa la mano fra le gambe e mi accarezza le palle, ed io sento un forte movimento nello slip, il cazzo comincia a agitarsi e li dentro è legato e stretto
Continuando a baciarmi Alessio mi apre la cintura e i pantaloni
Li fa scendere sino dove arriva con le braccia e Andera prosegue sino a terra e cosi per il nio slip.
Andrea mi alza canottiera camicia e maglietta assieme e la sfila dalla testa interrompendo il nostro bacio che riprende quasi subito.
Sono nudo con i pantaloni ai piedi, Alessio mi abbandona la bocca e si abbassa sui capezzoli, li succhia, li morde poi con le dita li stringe e li tira e torna a succhiarli. Andrea da dietro accarezza la schiena e si sofferma sulle culatte palpandole pesantemente e stringendole con forza. Alessio mi fa sussultare e quasi urlare con il morso che mi fa sulla tetta, ma al mio brusco movimento molla la morsicata.
Mi lecca attorno e scende al centro verso il cazzo che ormai è duro e vibrante di voglia. Spasimo dalla voglia di sentirlo arrivare sulla cappella, si la lingua che scorre sino all’ombelico e li si ferma, sussulto dalla voglia di una discesa di alcuni centimetri ma non prosegue, con le mani mi massacra i capezzoli e la lingua gioca con l’ombelico. Mi sorprende Andrea, che mi allarga le culatte e sento la sua di lingua che cerca il mio buchetto e finalmente lo trova e se lo lavora di gusto, Ogni tanto ci sputa sopra lecca e con le dita si infila dentro di me. Mi piace lo fa con delicatezza, con professionalità con costanza.
Infine sento la cappella che si appoggia , scivola fra le chiappe e si ferma sull’apertura, Mi concentro per non perdermi neppure un secondo di questo piacere che Alessio si sposta e mi affossa il cazzo nella sua bocca calda e vogliosa, mi fa trasalire di piacere.
E mentre godo di questo calore ecco che mi apre con un colpo ben assestato, forte e vigoroso. Non sono verginello quindi anche se un po’ di fastidio e male me lo ha provocato il godere di quell’asta dentro è nettamente superiore.
Un cazzo che mi pompa il culo e una bocca che mi succhia
Io cerco di prendere il ritmo di Andrea, e conseguentemente Alessio si deve adattare al movimento che provoco.
Mentre mi spompina mi palpa le palle e accarezza quelle di Andrea quando sbattono su di me.
Godo e partecipo ansimando. Sentire un bel cazzo dure dentro che scorre, che entra ed esce, che vibra del contatto con il tuo interno, che lo tiene stretto e compresso, che con concentrazione ascolti e percepisci ogni suo colpetto, vibrazione, espressione, e poi una bocca calda che lecca succhi e mena il mio cazzo marmoreo ed impaziente di godere.
Poi tutto si ferma , Alessio abbandona la pompa e Andrea esce dal mio culetto voglioso. Resto spiazzato, voglioso e non capisco. Che vogliono fare, sono delusi, stanchi , ma se ci conosciamo bene da anni.
Alessio libera una scrivania dai pochi documenti che ha sul piano, Andrea si spoglia del tutto ed io mi tolgo scarpe e pantaloni dai piedi.
Mi accompagna alla scrivania e mi fa stendere a pancia in su.
Cazzo che freddo ad appoggiare la schiena, mi sistemo per stare comodo ma è di lunghezza esatta Testa appoggiata a lisci e le chiappe che escono. Il freddo passa quasi subito ma mi ha ammollato un pochino l’uccello, ma non tanto
Alessio mi tira avanti e mi fa tenere la testa fuori dal piano, mi sostiene e mi piazza subito il suo cazzone da 21 cm grossetto in gola e mi scopa senza darmi il tempo di capire, ma subito lo lecco e lo succhio con gioia e piacere.
Andrea nudo anche lui, mi prende le gambe, le divarica , le appoggia alle sue spalle e impugnando il cazzo lo posiziona sul buchetto, lo pianta bene, preme e viene subito risucchiato nel mio culetto, la voglia è tale che lo stringo dentro di me per non lasciarlo più scappare, ma non è possibile e lui mi scopa nello stretto pertugio che gli lascio e che godo si questo.
Ora non riesco a muovermi, attento a non farmi soffocare da Alessio e a godermi il cazzo di Andrea.
Alessio mi scopa e per non venire subito lo tira fuori e me lo fa leccare sino alle palle, lo batte sulle labbra, i denti, le guance il naso e poi lo rinfila di nuovo. E mi scopa con bei movimenti del bacino
Andrea invece è ben concentrato nella scopata e con grinta e tigno mi scopa mi sbatte e a me piace un sacco, sentirlo dentro, scivolare e ogni tanto vibrate dalla voglia di venire.
Il tempo passa e le scopate continuano, Poi si scambiano il posto ed io provo la differenza dei loro cazzi, ma entrambi mi danno piacere come io sto dandolo a loro.
Lo scambio dei ruoli aumenta il tempo delle loro prestazioni, e io comincio ad avere il culo “rosso” e la mandibola stanca.
Mi sento Andrea di nuovo nel culo che aumenta fortemente il ritmo e che il suo cazzo sussulta dento di me. I colpi veloci e profondi arrivano dentro in profondità ed io godo quando lo sento venire e riempirmi con getti continui il mio addome
La linfa calda che fuoriesce e mi inonda tutto, godo e subito Alessio mi riempie in gola , direttamente in gola che devo ingoiare co velocità per non farla andare di traverso o soffocarmi.
Qui pur godendo la concentrazione e sul degluttire. Ma senza che nessuno mi tocchi ecco che inizio a sborrare anche io con schizzi che arrivano sino al mio viso dall’eccitazione che ho. Spossati per lo stress del lavoro e dalla stupenda scopata
Dopo un veloce lavaggio nel lavandino, ci rivestiamo e mi portano all’albergo. Saluto con bacio entrambi e salgo in camera dove crollo dal la stanchezza
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