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Gay & Bisex

LUOGHI DI INCONTRO IN ZONA prosegue


di Alvertn
27.11.2021    |    5.971    |    6 8.7
"Io contento del suo piacere e di avere un bel cazzo da degustare bene..."
Usciamo dalle macchine e ci avviamo lungo una stradina sterrata che segue la recinzione dell’ultimo capannone. La zona non è illuminata e si vede poco. Dopo una cinquantina di metri si incrocia la strada ortogonale che delimita il margine del bosco e segue il lato del capannone, a sinistra tornando indietro e prosegue a destra dalla parte opposta ma non so dove vada. La zona è molto buia, ideale per appartarsi e difficilmente si verrebbe visti se non da breve distanza.
“spogliati” lo guardo sorpreso, “dai che non arriva nessuno, o se arriva qualcuno è per sesso” Mi spoglio rimanendo in scarpe e calzini. Lui cala i pantaloni ma non li toglie, si alza e arrotola ma maglietta sino al seno. Il bel cazzo in tiro, bello appena curvo verso destra, poco pelo e corto, palle grosse e scroto chiuso. Corpo asciutto e bello. Mentre lo ammiro mi si avvicina lento, bloccato per i pantaloni alle caviglie, si piega e morde e succhia il capezzolo a lui vicino. Io adoro quando mi trattano i capezzoli e vado in estasi. Lo stringo al seno, sospiro e “siii si mi piace da morire” Mi morde e succhia passando da uno capezzolo all’altro. Bellissimo. La sua mano si poggia sulla mia testa e una lieve pressione verso il basso mi fa capire subito il suo desiderio. Mi abbasso e mi fermo davanti al suo uccello. Lo bacio, lo lecco dolcemente dalla punta alle palle, passo più volte e mi godo i suoi sospiti e la sua asta calda. Mi risucchio in bocca una per volta le sue belle palle piene di crema che aspetta me per uscire. Infine risalgo sempre lentamente, apro la bocca e mi mangio la cappella. Ingoiata, con la mano la scappello bene, poi la succhio la accarezzo con la lingua, la circondo, la gusto. Mi piace, ha un sapore dolce e di pulito. Risaltano alcuni aromi del cazzo personalizzati, nel senso che ogni persona ha un sapore diverso rispetto agli altri ma anche fra se stesso in momenti ed eccitazioni diverse.
Lui sospira e mugula. Io contento del suo piacere e di avere un bel cazzo da degustare bene. Inizio ad affondare scendendo sino alle palle, ingoio tutto il cazzo e mi fermo. Poco ma sufficiente a farlo godere e risalgo. Me lo scopo con piacere, con i ritmi miei, con i piacerei miei. Il membro vibra e pulsa a dirmi quasi urlando, in quel modo, che gli piace, che gode. Mi sto divertendo e tratto quel cazzo come un principino, dentro e fuori dalla bocca, affondi e leccate. MMMMM mi piace e lui gradisce moltissimo. Il sapore incrementato dai suoi liquidi pre mi piace ancora di più, anche presagendo il successivo avvenire.
Sto gustandomi questi umori che me lo sfila dalla bocca “Girati” imperioso deciso ma a voce bassa. Obbedisco, mi giro. Lui sputa sulla mano e mi prepara il buchetto, lo insaliva bene e vi entra con un dito portando dentro la saliva, poi stesso trattamento con due dita. MMm bello mi piace mi piego in avanti per dagli più passaggio. Una preparazione scrupoloso, con diversi passaggi e tanta saliva messa. Finalmente sento la cappella poggiarsi su una chiappa, poi scivolare in mezzo, salire e scendere alla ricerca dell’ingresso al paradiso. Ovviamente nel buoi non lo può vedere, prova ma non lo trova. Mi decido, passo fra le mie gambe e prendo il cazzo in mano, lo porto sul buchetto, lo posiziono bene, provo se va bene, arretrandomi e iniziando a farmi penetrare. Con il mio movimento mi sono infilato la cappella per un centimetro e lui ora mi blocca con le mani sui miei fianchi e spinge forte Affonda tutto senza rallentare ed un colpo deciso definisce che è arrivato in fondo. Sento il suo cazzo tutto dentro di me, che si è fatto strada allargandomi, aprendomi, prendendomi, un piacere immenso che pervade tutto il mio corpo, la mia mente. Godo con ogni parte di me di essere scopato, di averlo dento, di possederlo ed essere posseduto, l’eterno dilemma il cazzo e ovviamente la persona che scopa è posseduto da chi lo riceve o è lui che possiede il passivo?
Io tendo a definire una reciprocità di possesso, ti ho e mi hai in egual parte, ma godiamo entrambi in modo diverso ma GODIAMO
Dopo un a breve sosta con il cazzo piantato riprende a muoversi ed a scoparmi con un ritmo lento, un piacere che ascolto e sento profondo in me e che a lui piace molto sentendo i sospiti e la respirazione. Cambia il ritmo, aumenta con forza la penetrazione con violenza arriva in fondo e mi solleva e sposta, ma ritorna indietro lentamente. No so se lo fa per piacere e godimento o per allungate il tempo per sborrare, ma quale sia io me lo godo tutto e lui con me. Ora siamo entrambi a sospirare a godere, a mugolare ad urlare sommessamente per non farci sentire o individuare. Un colpo secco, tutto dentro, Piantato in me e così si ferma, il respiro affannoso, il sospiro che quasi anticipa l’esplosione, ma fermo piantato recupera, rallenta e si stabilizza. Due bei respiri profondi e lunghi e riprende a stantuffarmi con ritmo, forza, velocità. Alzo gli occhi da terra, piegato a quasi 90° e vedo una sagoma che entra nella stradina. Accenno a lui “arriva qualcuno”. Lui continuando a sbattermi guarda, “dai che è un curioso, fregatene, se vuole partecipa, per me va bene” “ma sei sicuro,“ non mi dice altro e prosegue nel montarmi. Sempre bloccato dalle sua mani sui miei fianchi, osservo quello che si avvicina, io in apprensione e stringo il culo in tensione. “bravo, così è splendido” L’intruso arriva a pochi metri e ci vede .”disturbo?” Risponde lui “no tranquillo. Se vuoi partecipare accomodati, è disponibile a ciò che vuoi. Altrimenti se vuoi guardare va bene ugualmente” io resto senza parole, spiazzato dalle sue parole, non mi conosce, non sa nulla di me, si mi stà sbattendo, può dire che sono una vacca da monta, una troia ma a sconosciuti…

L’intruso si apre i pantaloni e tira fuori il cazzo, è abbastanza vicino per vederlo. Un bell’attrezzo. Lunghetto e grosso anche se non è ancora duro del tutto. “ottimo, eccoti qui il mio cazzo, succhialo bene , fammi vedere che sei un bravo pompinaro.” E nel dirlo con la mano sulla testa mi spinge giù. Mi devo ancorate sui suoi fianchi per non perdere l’equilibrio e cadere, e mi prendo in bocca la cappella, che lecco e coccolo con la lingua. Non è un gran che pulito, un leggero sapore di piscio mi disturba ma non posso dire o fare nulla. Lo lavoro bene e il saporaccio sparisce velocemente. Un gran cazzo, non riesco a metterlo in gola per la grossezza e metà circa resta fuori dalla bocca. Mi affonda verso la gola ad ogni colpo violento e sempre più veloce nel mio culo. Lui ora è eccitatissimo, mi sbatte con violenza e profondamente, mi piace da morire e il cazzone in bocca non mi lascia esprimere verbalmente il grande piacere, ma sento lui che è strafelice. Il suo respiro è affannoso, i suo cazzo si ingrossa ed in esso sento il pulsare del suo cuore, si ora sborra, ora viene, ora si svuota. E ho ragione, due colpi ben assestati e inizia a esplodere in me. “vengo, cazzo vengo, che bello vengo, siiii” Sento il caldo che entra, il preservativo che si riempie, il cazzo che si contrae e gli spasmi con il getto di sborra. Gode ed io con lui ma sempre ciucciando il cazzo dell’intruso” Pochi colpi ancora e si ferma, il cazzo dentro me, respira profondamente, cerca di recuperare energia e respiro”bello cazzo, hai un culo da favola” poi si sfila ed esce da me. Sento il vuoto sia fisico che sensitivo, già mi manca… o cavoli. Si sposta al mio fianco mi dà una pacca sonora sulla chiappa, “bello e bravo, spero di trovarti ancora” poi rivolto all’intruso “ ti dispiace se me lo faccio pulire bene?” L’intruso si sfila subito dalla mia bocca “no figurati, tutta tua la bocca, provo il culo e vedo se è stupendo come dici.” Lui mi piazza il cazzo in bocca che lecco e pulisco bene assaporando la sua sborra, buon sapore anche se poca è rimasta. Si toglie, si pulisce con un fazzoletto di carta, si riveste e mi saluta mentre l’intruso dopo aver posizionato il suo palo, spingendo con delicatezza ma costanza e continuità è già in me con tutto il suo gran cazzo. Non ero sicuro che potessi riceverlo visto il diametro e la lunghezza Bellissimo Mentre “lui” se ne va ripercorrendo la strada buoi io resto con L’intruso che mi stà scopando. Il cazzo grosso e lungo mi allarga dall’ano tutto dentro e arriva in zone poco toccate da altri. Il piacere è tanto ma anche alla fatica di sentire tutto teso e dilatato, io dico al limite ma non so quale sia realmente il limite del mio intestino. Ogni volta che esce o arretra tende a rilassarsi ed a stringersi per poi riaprirsi, riallargarsi per prenderlo dentro ed abbracciarlo forte in me.
Entra ed esce, su e giù. Piano veloce, con colpi secchi e poi di nuovo rallentando. Io sono quasi verticale, piegato leggermente in avanti e le mani salde sulle ginocchia per offrirgli meglio il mio culo e per farlo scorrere meglio dentro di me. Godo e lui ansima e gli piace. “hai un bel culo, ha ragione il tuo amico a dire che hai un culo da favola, devo proprio sborrarti dentro e godermelo tutto. Vedo che ti piace da morire e godi da troia che sei” “si mi piace non smettere, ti prego non fermarti, dai sbattimi, dai sfondami, daiiiii”
Imperturbato prosegue con il suo ritmo, le sue voglie e con i suoi piacere. Ma questo mi fa godere, sentirmi usato utilizzato per il suo piacere ma anche il mio conseguentemente e contemporaneamente mi fa esaltare e dare il massimo della troia che ho dentro
Lo sento ora pulsare in me, si sento che si ingrossa, sento che aumenta il ritmo ed i colpi sono più forti e violenti, vorrebbe sfondarmi e scaricare il suo dono al centro di me o al mio cuore per essere tutto suo. Ansima e “dai troia, dai che sto per venire dai che ti riempio dai tutto in culo tutto” E sborra, si contrae e sborra, sborra forte, calda, il preservativo si ingrossa, ho paura che esploda dagli schizzi che fa. Poi come iniziato si calma, rallenta si appoggia alla mia schiena, respira affannosamente cercando di trovare il controllo, fatica ma alla fine riesce, “che bello, sei grande, un culo da sballo, una troia indimenticabile”. Si sfila lentamente, si toglie il preservativo strapieno quando lo vedo nella sua mano. “puliscimelo” Lecco e succhio. Sborra di un sapore gradevole, non pochissima e qualcosa ancora dentro il cazzo c’era. Il cazzo è quasi moscio ora ma sempre una bella bestia. Finita la pulizia si risistema, mi ringrazia di cuore e si avvia anche lui lasciandomi da solo usato e “gettato” li.
Mi pulisco anche io, e mi rivesto. Mi avvio alla macchina Cammino piano sullo sterrato buoi cercando di vedere dove metto i piedi, ma impossibile.
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