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INTERVALLO PRANZO - RITORNO AL SECONDO APPUNTAMENTO – A SORPRESA
di Alvertn
27.04.2015 |
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"Non so se per la maschera o perché il locare credo sia insonorizzato, almeno lo credo..."
INTERVALLO PRANZO Continua i precedenti ….
Il suono della sveglia mi fa sobbalzare dal letto. Sono rincoglionito totalmente. Ieri ho dato troppo e non ho ancora recuperato ed in più è lunedì. Da zombi mi alzo e vado sotto la doccia che lascio volutamente tiepida. Pronto e colazione veloce e mi fiondo stanchissimo a lavoro.
Arriva mezzogiorno senza che me ne accorga, Produttività scarsa ma quello fatto è venuto splendidamente. Ho recuperato energia ed ora ho fame.
Alle 12.30 inizia la pausa pranzo di un’ora e mezza. Con il tempo così vado al solito bar che fornisce anche piatti caldi a prezzi economici e fatti al momento
Entro e mi siedo al tavolino a tre sedie sulla vetrina mimetizzata da una tenda. Controllo tutta la sala ed attendo Alice, la cameriera, per ordinare.
Arriva e ordino. Prendo il giornale del bar e mi sfoglio alcune pagine quando una voce nota mi saluta “ciao tutto bene?”
Alzo gli occhi e vedo Renzo e dietro a lui Giacomo, i miei amici di vecchissima data. Li invito a sedersi con me e pranzare assieme.
Accettano volentieri e si chiacchera di tutto e di nulla mangiando. Intravvedo entrare una persona nota, si.. cazzo è lui, quello di stanotte. Il cuore mi pulsa da impazzire, cazzo non vorrà mica sputtanarmi davanti ai miei amici e qui al bar.
Mi vede, mi saluta e mi viene incontro. Io mi alzo e gli vado incontro da bloccarlo e dirgli di non sputtanare.
Mi saluta affettuosamente, sorride e ringrazia della nottata, che si rifarà tranquillo. Poi mi chiede
Se ho tempo per un incontro, mi dice che abita vicinissimo.
Io dico che la pausa pranzo che ho è di un’ora e mezza, 45 minuti l’ho quasi passati per venire qui e mangiare qualcosa. “Bene dai, hai altri 45 per divertirti”
“no 30 al massimo poi mi servono 10-15 per rientrare a lavoro”
“non tanto ma dai che può essere piacevole ugualmente, ti aspetto qui.”
“No, aspettami fuori che saluto i due amici, pago ed arrivo. Ok?”
“Bene sono fuori”:
Torno al tavolo e racconto che devo scappare per una questione improvvisa. Renzo e Giacomo hanno le spalle al bancone e quindi non hanno visto la scena, o almeno dubito.
Vado alla cassa, pago e lascio i caffè pagati per gli amici, saluto e esco.
Appena fuori mi prende a braccetto e mi fa accelerare il passo, mi chiede se conosco i due che erano al mio tavolo. Gli rispondo “si, da tanto.”
“ok” un ok strano che mi lascia delle domande, ma non ho il tempo di porle, arrivati al portone lo apre e saliamo al 1° piano, apre e mi fa entrare per primo, chiude a chiave bene.
“vivi da solo qui?” domando curioso, “no vivo con il mio compagno.”
“cazzo non rischiamo che ci sorprenda?” “non tranquillo, poi se arriva al massimo ti farà il culo e la bocca anche lui. Tanto ti piace” Mi blocca e mi bacia tenendomi stretto a lui, le sue mani scendono e aprono la cintura e il pantalone. Dai fianchi impugna e in un sol colpo mi fa scendere pantalone e slip. Prende la maglietta e ma sfila distendo le braccia per farla scorrere veloce.
Mi succhia i capezzoli, li morde e impugna le palle e le stringe nel suo palmo e fra le dita. Scivola veloce giù con la testa e la sua bocca mi prende il cazzo, che indurisce in un attimo. Mi spompina bene, una bocca calda ed una lingua rovente. Mi godo questo momento. Finisce brevemente perché mi fa girare e mi lecca il culo, il buchetto cercando di entrare e bagnarlo bene, scende alle palle e tirando il mio cazzo indietro lo lessa e lo succhi facendomi inarcare ed aprire il culo. Lo nota e allora mi tira in cazzo da sotto indietro e torna a leccarmi il culo. Si stacca e sputa, distribuisce con la lingua, ripete e ora passa le dita e mi pianta il medio che entra leggermente contrastato. Esce sputa e ora son due le dita che prova a passare, lentamente sputando ancora, passano e le spinge in fondo e ruota e scopa su e giù. Io concentrato sui suoi movimenti mi godo questo lavoro che fa sul mio buchetto. “cazzo hai un bel culo, pensavo di trovarlo sfondato dopo stanotte ed invece è quasi chiuso, un verginello fantasioso ma strettino. Fra un attimo te lo sfondo e ti sbatto come la troia che sei”
Non rispondo, mi godo il trattamento. Esce con le dita e per il tempo di togliersi i pantaloni resto li piegato a 90°
“Poggiati con le mani al tavolo” ed obbedisco. Sento la cappella turgida e calda che si appoggia, strusci e , cazzo entra senza preavviso, colpo duro preciso e violento. Sobbalzo e arretro stringendo le chiappe, e lui con un a sberla sulle culatte mi obbliga a ritornare alla posizione da lui voluta.
Inizia una cavalcata forsennata, violenta, profonda con ritmo velocissimo che mi incendia il culo e nel contempo godo di essere su, essere il suo piacere, il suo godimento e godo del suo cazzo in me, che mi allarga e sfonda il culo. Mi accorgo che mi stà riempiendo, pur mantenendo il ritmo e la forza perché sento il getti caldi, sento il nettare fuoriuscire da quella stupenda cappella, la sento scorrere lungo il suo cazzo e arrivare all’esterno umidificando il fuoco che mi ha provocato e raffreddando e godo.
Ora si inarca e mi impala piazzando il cazzo tutto dentro e rimanendo eretto. Qui lo sento come se mi stesse squartando. Tutto, duro forte sulle pareti del mio interno.
Resta così per diversi minuti, io godo di quella posizione scomoda e violenta.
Esce e si posiziona seduto al mio tavolo d’appoggio, mi prende per i capelli e mi tira al suo cazzo. Apro la bocca e scendo.
Lo spompino bene e a lungo, non si smoscia ma resta duro duro. Sento che si apre la porta di casa, faccio per staccarmi ma mi blocca e mi spinge in giù, protesto muggendo ma no da risultato.
“Ciao, tutto bene, vedo che sei indaffarato con l’amico, avevo giusto giusto un bel prurito all’uccello. Proprio vaglia di una bella scopata e ho un bel culo pronto. Lo hai già usato tu?”
“si pronto per il tuo ingresso, bello dilatato e caldo come ti piace.”
Riesco a staccarmi e a dire “ho 20 minuti per tornare in ufficio. Non riusciamo a fare nulla”
“tranquillo, ho la moto qui sotto in 5 minuti arriviamo, e ne restano 15 per sbatterti.”
“ma….” E mi ritrovo zittito dal cazzo in gola.
Provo a liberarmi ma non serve, già le mani del nuovo arrivato rovistano nel mio dietro, controllano e insalivano l’ingresso. Poggia la cappella, la posiziona e entra con forza e sino in fondo a farmi sentire le sue palle sulle mie chiappe. Un urletto mugolato mi esce.
“non hai tempo quindi ti sbatto bene subito. Una sveltina ma ti riempio bene ugualmente.”
Mi prende per i fianchi e mi scopa, meglio mi sbatte co forza e come un forsennato. Dopo un inizio fastidioso ora mi godo quel cazzo. Un grande cazzo da quanto sento teso tutto il mio ano, ma pur essendo forzato mi piace e mi godo quella violenta scopata, riversando il mio piacere sul cazzo che succhio. Si vede che ‘arrivo del compagno lo ha eccitato perché mi viene in bocca copiosamente e con urli soffocati.
Io mi bevo tutto, la gusto come un prelibato vino. Mentre mi godo questo sapore ecco che mi sento riempire il culo con il caldo sperma che a getti continui si svuota dentro me.
Sospirando mi ordina di voltarmi, e mi fa pulire il suo uccellone. Su una bestia, grossa e non troppo lunga. La pulisco veloce perché il tempo passa.
“pronti rivestiti, eccoti degli scotex per pulirti il culo e tenerlo nello slip in caso di perdita. Non hai il tempo per un buon bidet.”
Eseguo e mi vesto in tutta fretta, scendiamo in strada quasi di corsa, monto sulla moto e mi porta all’ufficio in un attimo, Guardo l’orologio mentre smonto, ho 3 minuti ancora.
“grazie del passaggio, grazie del trattamento e … con più calma si potrebbe ritrovarsi.”
Il motociclista “sicuramente, hai un culo accogliente e non è facile soddisfare le mie dimensioni. Tu lo hai fatto. “
“avete il mio cellulare… contattatemi con un messaggio che poi vi richiamo io, ok?
“ok alla prossima , ciao”
Ci salutiamo e mi avvio a tornare in ufficio.
Squilla il cellulare e rispondo senza vedere chi è.
“ciao sono Giorgio. So che il preavviso è scarso ma stasera sarei felice di riverti fra noi”
“ciao, Noi significa Franco e te?” “no ho altri due amici stasera e se va sarà un incontro unico a 4+ te. Ti riempiremo come un otre, e sarai il centro di 4 bocche, 8 mani, 4cazzi affamati, e il resto”
“non ho impegni al momento, si dai , va bene. A che ora devo arrivare.”
“verso le 21, niente cena, solo divertimento. Se arrivi anche un po’ prima va bene”.
“ok faccio il possibile. Ciao a dopo.”
Rientrato in ufficio fra i pensieri sulla giornata e notte trascorsa e il programma della serata ancora nebuloso tranne che mi trovo a fare i conti con quattro mi impediscono di lavorare profiquamente.
Mi sposto in bagno dove mi tolgo pantaloni e slip per sedermi sulla tazza e vedere se esce qualcosa. Lo scotex è fradicio ma non ha intaccato lo slip per la pellicola da cibo messa sotto. Qualcosa esce, poi mi poggio al lavandino e faccio scorrere l’acqua e mi lavo penetrandomi con le dita per pulire bene dentro. Mi asciugo con le salviette di carta per asciugarsi le mani.
A flasch ripercorro il sesso appena fatto, i cazzi dei due e soprattutto quello del compagno ma goduto poco e preso tanto, per quanto grosso, e tanto riempito.
Terminato l’orario mi avvio a casa. Subito nudo per una buona doccia e pulizia interiore ben curata. Ne sento la necessità. L’ano non è ancora del tutto chiuso, ancora dilatato da quell’ultimo cazzo enorme che mi ha aperto come mai nessuno.
Penso a chi saranno i due amici nuovi di stasera. Saranno due dell’altro incontro?
Mi rilasso, non serve farsi seghe mentali. Quando arriverò vedrò.
RITORNO AL SECONDO APPUNTAMENTO – A SORPRESA
Continua i precedenti ….
Ho cenato presto, verso le 19.30, per essere certo di non rimanere con lo stomaco bloccato per qualche motivo. Tutta roba leggera, nutriente. Immagino cosa mi aspetta, ma è senz’altro una sorpresa e una novità. Non credo che Franco e Giorgio si ripetano, quindi qualcosa di nuovo ci sarà, qualche giochetto che li stimoli in modo diverso a cui dovrò essere totalmente disponibile.
Ma questo l’ho già fatto e mi è piaciuto nella serata scorsa.
Guardo la TV, mi vesto velocemente, vado in bagno a fare pipì, devo essere vuoto altrimenti poi entro in crisi io.
Alle 20.40 esco, mi avvio con calma verso casa loro. Ci arrivo alle 20,54, un po’ prima delle 21 come chiesto. Forse volevano prima ancora.
Ma non hanno specificato quindi va bene così, penso io
Suono:”chi è” “Sono io,” si apre il portone con il tiro elettrico. Li raggiungo veloce.
Appena dentro Giorgio mi ordina di spogliarmi in cameretta. Mi spoglio velocissimo ed esco nudo.
Mi dice di seguirlo. Apre una porta e entriamo in una stanza da me non vista sino ad ora. Non molto grande, senza finestre e tutta rivestita in tessuto nero. Vedo che vi sono delle catene che scendono dal soffitto e una tavola di forma strana appesa anch’essa.
Mi fa posizionare al centro, la tavola che poggia sulla schiena e che la copre solo in parte liberi i glutei e poggia alle spalle, mi fa alzare un braccio e poi l’altro legandomi i polsi con delle polsiere fisse alle catene del soffitto. La tavola ora mi viene fissata con cinghie ben tirate in vita e blocca le spalle.
Poi delle catene che non avevo notato fisse a terra mi blocca alle caviglie. Ora noto che tutte le catene sono movibili collegate a carrucole e fissate a perni sulle pareti o soffitto.
“ora ti metto una maschera, con foro per gli occhi, ma che posso chiudere, e uno per la bocca che ti rimane aperta. Poi non dirai nulla se non ti viene chiesto direttamente. OK?”
“va bene”
Mi mette questa maschera che mi avvolge tutta la testa, compresi nuca, capelli, tutto. Da due piccole fessure vedo fuori solo davanti a me, lateralmente posso solo girando la testa. La bocca è tenuta aperta da un cerchio metallico foderato e reso morbico. Degluttire a bocca aperta non è bello ne comodo, ma ci si riesce. Non mi sento a mio agio, anzi.
“ora vado ad accogliere gli ospiti poi arriviamo e ci si divertirà. Resti la mia troia ricordatelo, tutto quello che voglio è ordine e devi, DEVI ESEGUIRE. A DOPO.”
Si avvia, spegne la luce e chiude la porta. Allungo le orecchie per sentire, ma nessun rumore arriva. Non so se per la maschera o perché il locare credo sia insonorizzato, almeno lo credo. Buio totale, non filtra nulla. La tavola rivestita lungo la schiena me la tine calda. Provo a lasciarmi andare per riposare le gambe. Sempre in piedi stanca. Le polsiere sono comode e sostengono il mio peso senza incidere sui polsi, sono larghe. Pur non sentendo male la posizione di appeso per le braccia è molto più scomoda di quella in piedi, e ritorno in posizione eretta. Probabilmente quello che sto facendo è per distrarmi da questo buoi, tenere la mente occupata per non crearmi pensieri strani. Il buoi fa perdere la nozione del tempo, non so quanto tempo sia passato, poco o tanto ma non sono in grado di rendermene conto.
Buio, solo buio!!
All’improvviso si apre la porta, non ho sentito nessun rumore sino al l’apertura, si accende un faro che mi acceca, dal buoi assoluto alla luce intensa.
Quattro sono le voci, Franco e Giorgio e altre due che mi ricordano qualcosa ma non metto a fuoco ne con la mante ne con gli occhi.
Giorgio mi presenta e mi offre a tutti. “ecco il nostro servo schiavo troia. A nostra disposizione per tutto quando vorremo fare.”
Due mani si posizionano sui capezzoli stringendoli e tirandoli con forza. Fanno male, muggisco perché non riesco a parlare, ma anziché smettere aumenta la pressione delle dita e a tirare. Un secondo lo trovo sul cazzo, con le mani lo prende per le palle e le stringe forte, male che sale, ma passa al cazzo scappellandolo e a dare sberle alla cappella. Un terzo è dietro e dopo avermi sculacciato con foga, ora gioca con le chiappe e il buco.
Il tutto avviene in simultanea per cui fatico a seguire le senzazioni e le mani
Smettono assieme tutti. Intravvedo che Giorgio va alle catene. Dalla posizione verticale in piedi mi trovo disteso sulla tavola posta orizzontalmente, le braccia aperte a croce, le gambe divaricate ma tirate tese verso l’alto. Neanche qui mi sento comodo
Uno mi infila il cazzo nel buco della maschera e arriva in bocca ed in gola. La testa reclinata indietro e quando è tutto dentro mi chiude la respirazione, ma è in fondo alla gola. Ed il cazzo è grossetto e lungo. Lo godo tranne quando si ferma in gola e non respiro e sudo.
Un secondo si piazza fra le gambe e posizionata la cappella mi sfonda con un colpo solo diretto e entra tutto per la sua lunghezza. Lo sento grosso largo, lungo e un entrata così fa un male bestia. Ma non esce nulla, nessun grido anche se dall’anima è esploso, perchè il cazzo che mi riempie tutto soffoca la voce.
Il terzo è sul mio cazzo. Mi “lavora” coglioni e cazzo, Li palpa, li stringe, li succhia, mena il cazzo e spompina.
Il Quarto è sulle mie tettine, Gioca con i capezzoli, li stringe li tira li morde, li succhia. Quattro che ti usano senza nessuna remora, sono tanti direi quasi troppi. Non riesci a seguire nessuno e tutti insieme contemporaneamente alla fine ti danno piacere e senti che godono nell’usarti. Si divertono scambiandosi commenti su quello che fanno, sulle mie reazioni, e quello che mi sta scopando avvisa con voce cavernosa che stà per sborarre, che si svuota tutto, e aumentando il ritmo sento che
Fra un attimo esplode e così avviene. Un fiume di getti caldi esce e inonda tutto il mio addome interno, e godo con lui. Subito dopo senza preavviso piantato in gola mi sborra l’amico. Fatico sia a respirare che a bere. Ma bevo velocemente per lasciare lo spazio all’aria peri miei polmoni. Il liquido caldo, di un sapore agrodolce e pastoso mi sazia e riempie lo stomaco.
Svuotato tutto in me lentamente escono e mi abbandonano. Io respiro e mi godo questo attimo senza occupazione degli accessi.
Vedo con quello che posso che si danno il cambio, I due che mi hanno scopato prendono il posto dei due che giocavano con il mio cazzo e le tette.
Un tonfo al cuore….Nel passaggio del testimone fedo i due che si fanno dare il cambio da Giorgio e Franco.
Cazzo ma sono Renzo e Giacomo. Gli amici di vecchia data dalle elementari, quelli che avevo visto al bar e con cui ho pranzato.
Cazzo spero che non mi abbiano riconosciuto. A si che stupido, con la maschera come possono.
Ma che cazzi splendidi anche se di delicatezza on se ne parla. Ma forse si sono immedesimati in questa situazione.
Ora sono Giorgio e Franco che mi prendono. Il rapporto è dolce e tranquillo, mi sbattono con foga e forza sia culo che bocca, ma non va sino in gol, mi lascia respirare senza problemi.
Mi stanno succhiando i capezzoli assieme, e di tanto in tanto sento i loro denti. Poi mi passano il cazzo e spompinano senza remore e si baciano tenendoselo in mezzo.
In uno di questi baci vengo sborrando a fontana, tata e continua, e vengo succhiato e leccato dalle due bocche che si limonano.
Le scopate bocca e culo continuano con piacere reciproco. Renzo e Giacomo continuano nel baciarsi e leccarmi il cazzo e tirarmi i capezzoli.
Poi assieme i due mi riempiono culo e bocca. Godo e bevo di tutto questo ben di Dio che mi viene donato anche se non proprio delicatamente.
.Credo che sia tutto finito, Vedo che tornano a manovrare le catene. Si dai che mi liberano. Mi ritrovo a testa in giù, con la testa all’altezza dei cazzi. Mi entrano uno dopo l’altro, si fanno leccare e spompinare nuovamente. I cazzi entrano mosci e d escono duri per il secondo passaggio li sento vogliosi e carichi.
Fra un entrata e l’altra vedo che si masturbano a vicenda per non diminuire le voglie, ed una cosa che non avevo neanche pensata ecco che succede. Un giro, uno dietro l’altro si svuota sborrando tutto nella mia bocca, finito uno neppure pulito dalla mia lingua usciva della maschera e entrava l’altro per sborrare immediatamente. Quattro sborrate calde, di sapore differente, piacevoli e gustose che ingoio e fatico perché a degluttire rovesci non è facile, ma ci riesco. In quella posizione mi lasciano, vedo che stendono qualcosa per terra, non vedo bene. Che idee avranno ora? Dovrebbero essere stanchi come me o almeno in parte. Che voglie hanno?
Non finisco il pensiero che mi sento arrivare addosso acqua calda, non capisco, cerco di vedere e …Cazzo mi stanno pisciando addosso tutti insieme mirano dapprima al torace, acile bersaglio poi una voce “dai che vediamo chi riesce a centrare il buco della bocca”.
Direzionano i getti verso l’apertura della maschera, tento di tenere indietro la testa per impedire l’ingresso che, con la bocca bloccata aperta non mi lascerebbe scampo.
Il grosso lo evito ma una parte entra e arriva in bocca. I flussi diminuiscono e ormai hanno finito. Tento di rigurgitare quanto entrato, ma qualcuno mi prende la testa e la alza, “bevi troia, bevi… Franco e Giorgio ci hanno pregato di non riempirti di piscio al primo incontro per non terrorizzarti. Il prossimo sarai pieno di tutto il nostro sperma e il nostro piscio.”
Attende che ingoi poi mi lasci la testa per tirarmi violentemente i due capezzoli. “godi troia, godi di tutto questo.”
Poi i quattro prendono il pelo per terra, uno pe angolo e lo alzano raccogliendo l’urina al centro. “vedi tutta questa sarebbe stata tua, ricordate per la prossima Troia”
Ed escono avviandosi . La porta è di nuovo chiusa, la luce accesa io a testa in giu.
Passa poco che torna Franco, Lavora con le catene e mi rimette in piedi. Mi libera la vita i polsi e le caviglie.
“ sei stato fantastico Sei uno schiavetto splendido “ Fa per togliermi la maschera ma lo blocco. Fatico a parlare ma riesce a capire alla fine .I due sono di la e io non voglio che mi vedano senza maschera.
Acconsente e mi accompagna nel 2° bagno dove vado sotto la doccia mascherato. Deve essere lavata visto che l’urina l’ha impregnata.
Renzo e Giacomo sono a lavarsi nell’altro bagno, Franco e Giorgio attendono.
Giorgio viene nel mio bagno e “ cazzo con quella maschera e così bagnato mi fai tornare voglia di scoparti. Lo guardo pensando ad un complimento ma il suo attrezzo stà crescendo a vista d’occhio.
Dalla docci prende lo schiampo doccia e lo versa sulla mano, poi mi viene dietro e mi spalma il culo e il buco ancora dilatato. Il suo cazzo è notevole e meglio che scivoli senza atriti.
Mi fa appoggiare al lavandino e inizia a penetrarmi dolcemente sino in fondo. Sosta respira, ansima ed inizia a sfondarmi con forza e velocità, sempre più velocità e sempre più forza, colpi duri decisi forti io stringo le chiappe, sono stanco e vorrei che venisse in fretta, poi con le chiappe strette godo di quel palo marmoreo che mi stà aprendo tutto, e quando viene , baciandomi sul collo, lo sento come fosse il mio. Godo con lui e vengo senza essere toccato.
Finiamo in doccia assieme e nel lavarci mi spinge e succhiargli il cazzo. Non per molto. Credo sia stanco anche lui.
Entrano Renzo e Giacomo mentre siamo ad asciugarci, la maschera ancora indosso, salutano e ringraziano della bella serata Giorgio, “franco lo abbiamo ringraziato. Prossima volta se hai questa troia saremmo felicissimo. Ti è piaciuto, troia?”
Annuisco con la testa, mi arriva una pacca violenta su ogni chiappa da una mano di ogni uno dei due e vanno. Sento la porta chiudersi e faccio per togliere la maschera. Interviene Giorgio che procede a liberarmi. Vado al lavandino e mi sciacquo la bocca e lavo bene il viso.
Ci spostiamo in soggiorno
Mi rifanno i complimenti e che avrò altre serate interessanti.
“benissimo, fatemi sapere per tempo, al cellulare. Se non avete più bisogno vado a casa a riposare.” Guardo l’orologio, cazzo sono le 0.30 In camerette mi rivesto e pronto saluto. Un abbraccio affettuoso e una palpata al cazzo, moscio ormai.
Vado e la porta si chiude dietro me.
Appena fuori l’aria fresca mi colpisce e mi sveglia. Una leggera brezza soffia e gradita mi accarezza il viso. Respiro profondamente a pieni polmoni, voglio aria fresca e nuova.
Mi guardo intorno, il buio spezzato dai coni di luce dei lampioni, fra uno e l’altro si intravvedono le stelle in alto, sorrido felice e mi avvio verso casa.
Il percorso è tranquillo, poca gente, soprattutto coppiette che “tubano” sbaciucchiandosi ogni due-tre passi. Li guardo e peso a quanto successo in tutta la giornata e mi viene addosso tutta la stanchezza.
Accelero il passo per andarmene a letto.
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