Gay & Bisex
RITORNO DALLA MONTAGNA .. CON INCONTRI
di Alvertn
06.12.2017 |
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"Mi concentro su questa bocca calda che mi sollazza il cazzo e le palle, e mi rendo conto che una mano mi stà aprendo la cintura, poi apre i pantaloni e li..."
Sono le quattro di pomeriggio, sono in montagna, ancora in cammino per tornare alla macchina, ne avrò almeno altre due o tre ore per raggiungerla.Ho valutato male i tempi, e scegliendo al bivio il giro largo ora mi trovo a camminare con la penombra, e fra poco arriva il buio.
Oltretutto da solo poiché gli amici non potevano venire.
Mi sono incasinato da solo e adesso devo rientrare con maggior attenzione. Sono ben attrezzato, nello zaino oltre a vestiario pesante, guanti, berretto di lana già in testa, a mo di preservativo, coltello e torcia a batteria.
La luna si vede da alcune ore, è quasi luna piena, quindi luce stana rimane, ma fra poco entro nel bosco e li filtra fra i rami.
Al margine del bosco mi fermo, un goccio d'acqua per bagnare la gola, e prendo la torcia. Riprendo il cammino illuminando dove mettere i piedi e il tratto di sentiero che mi precede.
Il bosco è fitto, i pochi raggi di luna che passano disegnano una sciabolata di luce che taglia le tenebre, visione quasi surreale ma bellissima.
Qualche rumore del bosco, uccelli notturni che vanno sentire la loro voce, non sempre gradevole, ma anche qualche ramo spezzato.
Sara qualche animale che gira.
Sono tranquillo, non mi spaventano queste situazioni, vissute già diverse volte sia da solo che in gruppo.
Un chiarore davanti a me, una radura che mi permette di vedere attorno, capire dove sono, fare il punto sulla cartina.
Non mi sbagliavo, ora circa due ore mi separano dalla meta.
Prendo una barretta energetica bio, la mastico piano, così mi prendo un attimo per riposare.
Sistemato lo zaino riparto illuminandomi il cammino.
Dopo circa mezzora vedo nel bosco alla mia sinistra un fascio tenue di luce, che sale quasi orizzontale e torna a riabassarsi.
Sicuramente un altro su un sentiero che raggiunge quello che sto percorrendo.
Poco dopo infatti raggiungo un bivio e da sinistra vedo distintamente la luce di una torcia a circa un centinaio di metri. Mi fermo e aspetto scrutando con gli occhi per vedere chi arriva. Sono due, le sagome che sono riuscito a definire nel buio tagliato dalla luce giallastra della torcia.
Ormai vicini distinguo i due, saranno sui 35-40 anni, imbottiti nel vestiario come me.
Ci salutiamo.
Anche loro, mi raccontano, hanno sbagliato a calcolare i tempi di percorrenza e si son fatti sorprendere dal buio.
Hanno la macchina poco distante dalla mia ed il percorso è lo stesso per arrivarci.
Riprendiamo in cammino, ora in tre chiaccherando e prestando attenzione ai segni del sentiero.
Poco davanti a noi una radura, la definisce il chiaro della luna che la illumina.
"Mi fermo a fare pipi" Avviso i due.
"Ok ti aspettiamo"
Tirato fuori l’uccello inizio una lunga pisciata, con il freddo l’urina fuma partendo dalla cappella ed il fumo sale veloce.
“ma che cosa fai hai il cazzo che sputa fuoco, guarda che fumo che fai”
“dai che è il freddo”
Ma va, mostra quel cazzo che fa tutto questo fumo, manda fuori il calore interno, le voglie e l’uomo caliente?”
“Ma non dite cazzate”
“ma va , dai mostra la bestia fumante”
Da prima cerco di non farmi coinvolgere, ma poi comincio a sentirmi cercato, vogliono vedere, ma per curiosità o altri fini, A me potrebbe andare bene, una o l’altra soluzione, ma devo mostrarmi.
I due si sono avvicinati.
“e va bene ecco la bestia che volete vedere, un cazzo normale dai, niente di strano.” E mi giro verso di loro e abbandono la presa dell’uccello per farlo vedere bene.
“ ma guarda un po che bell’uccello, ed ora niente più fumo, chissà da dove veniva?”
Si avvicinano e uno dei due impugna il no cazzo, lo mena piano “lo scorlo io il cazzo”
“mmm, ma questa non è una sgocciolata, direi più una sega” ma dai che non capisci nulla” e prosegue imperterrito con la sega. Io non oppongo resistenza e lascio fare, è bello sentirsi menare l’uccello, e mi rilasso. L’altro mi prende per il mento e mi gira verso di lui, si avvicina alle mie labbra e mi bacia ed io condivido, giocando con la sua lingua. Mi lascio trasportare e bacio con passione mentre improvvisamente la sega si trasforma in un pompino. Si il mio cazzo finisce fra le fauci dell’amico che subito passa a succhiarlo e leccarlo con dovizia.
Mi concentro su questa bocca calda che mi sollazza il cazzo e le palle, e mi rendo conto che una mano mi stà aprendo la cintura, poi apre i pantaloni e li cala a metà gamba e subito dopo anche lo slip fa la stessa fine. Rimango bloccato nel bacio e nella pompa che mi fa godere. Una mano scende al culo e lo palpa e cerca poi l’ingresso. Il bacio viene interrotto, si mette due dita in bocca e le insaliva bene. Poi Torna a baciarmi e cerca il buchetto nuovamente e dopo averlo ben inumidito, prova a entrare e senza grandi problemi un dito passa, e subito sostituito da due con un attimo di resistenza.
Si stacca dalle mie labbra “credevo fossi verginello, ma mi son sbagliato, anzi ne son contento, così …”
L’amico muggisce per far capire che ha sentito e continua a succhiarmi il cazzo con maestria ed io me lo godo con gusto Abbandonate le labbra si sposta dietro di me, sento la zip scivolare e poi la cappella calda fra le mie chiappe. Scorre su e giù , ed io allora arretro il culo per farlo posizionare meglio, ed infatti trova l’ingresso, lo appoggia, si posiziona con attenzione.
Sono con il culo nudo che inizia a sentire il freddo pungente, tutto indietro per farlo entrare con comodo, ma il bastardone mi sfonda con un colpo solo, deciso, profondo e mi sventra arrivando a sbattere le sue palle alle mie e spingendo ancora. Un salto in avanti mi obbliga per cercare di frenare quell’impeto violento e inatteso e pianto il mio cazzo in gola all’amico succhiatore che tossisce e sputacchia.
Si ferma mi afferra per i fianchi, mani fredde per non dire gelate, e parte con un ritmo veloce, indietro sino a lasciare la sola cappella dentro e poi con forza tutto dentro, colpo secco e si sente il rumore dell’urto contro le mie chiappe. Il ritmo e i colpi però mi fanno piacere perché oltre al godere quel bel cazzo dentro gli urti mi scaldano il culo e sento poco il freddo.
Mi godo i due che mi stanno prendendo, di bocca vellutata e splendida e del cazzo duro che mi apre tutto e lo sento vivo in me.
Mi concentro e decido che forse è meglio accelerare i tempo, L’auto è lontana ancora. Mi muovo anche io e sento che sto per venire, accelero il movimento e tengo strette le chiappe per sentire meglio quel cazzo e nel contempo faro venire .
“succhiami dai , dai che sto per riempirti la bocca, dai che sborro daiiiiii sbooooooooooo”
E vengo con spasi e colpi, sospiri e urla soffocare dal freddo.
Rallento il movimento e tengo serrate le culatte, ed è lui che inizia a sospirare e a accelerare ancora il ritmo Ansima e respira “dai troietta, hai un colo favoloso, dai che sei mio, dai che ti farcisco, ti riempio di sborro, siiiiiii”
Lo sento ingrossare, vibrare, pulsare, sento il battito del suo cuore dentro di me, in quell’asta calda, in quel cazzo dentro me e mio .
Poi esplode un lancio di nettare caldo, che percepisco e godo con lui di questa scopata
L’amico pompinaro si stacca dal mio cazzo, sento subito il freddo sulla cappella umida, e sale, viene alla mia bocca e riversa la mia sborra in bocca, tutta e un pò di saliva sua. Si stacca “beviti tutto il tuo succo troietta.” Poi bacia l’amico che finisce di sbattermi.
Si sfila dal mio culo continuando a baciare l’amico che credo sia il suo compagno ora che li vedo assieme. Mi abbasso e spingo fuori la sborra, mi pulisco bene e mi passano delle salviette igieniche per completare l’opera. Mi rivesto in fretta perché è veramente freddo.
Dopo tutto questo finalmente ci presentiamo riprendendo il cammino. Sono Matteo, il pompinaro, e Massimo lo scopatore. Sono una coppia che convive da diverso tempo
Massimo è solo attivo mentre Matteo è versatile, ma nella coppia fa il passivo.
Il rapporto così inatteso e insperato per la mancata conoscenza ci ha affiatato ed unito. Scendiamo a passo veloce raccontandoci un pò della nostra vita e delle nostre esperienze, sesso e maschi.
Matteo mette in chiaro che vuole scoparmi prima di tornare a casa e che se sarà possibile ci si può incontrare ancore anche in città. Si perché nella presentazione abbiamo scoperto che viviamo nella stessa città e non molto distanti loro da me.
“per me non è un problema se vuoi scoparmi anzi mi fa solo piacere, ma dove lo facciamo. Il freddo è ormai pungente e non sarei in grado di rimanere rilassato e la penetrazione sarebbe fastidiosa o dolorosa perché resterei contratto.”
“tranquillo, lo faremo in auto, la scaldiamo bene e poi ci divertiamo. Io ti scopo e Massimo si fa succhiare. Ingoi anche il suo sperma, dopo che hai bevuto il tuo. Io ho voglia di svuotarmi e vedrai quanta te ne metto dentro.”
“a si una bella pompa mi va proprio, così mi rilasso del tutto e guidi tu Matteo per il ritorno.”
“Si guido io, ma voglio divertirmi senta fretta.”
“in macchina va bene ma se arriva qualcuno?”
“ma chi vuoi che venga al parcheggio per la partenza dei sentieri a quest’ora, con questo buio anche se illuminato dalla bellissima luna, e con questo freddo, semmai qualche coppia per scopare, ma sicuramente non ci darà nessun fastidio”
“ok avete ragione. Abbiamo fatto quasi le 19, ed il buoi ormai è forte, solo qualche sprazzo di luce lunare taglia fra i rami degli alberi e le luci delle torce ci permettono un cammino veloce e sicuro.
Il passo veloce ci permette di essere al parcheggio della mia auto alle 19.40.
Arrivati all’auto, li porto io alla loro macchina, ma ne approfitto per telefonare e dire all’amico a cui ho detto dove andavo, che tutto era a posto e che stavo per rientrare, anche se ho fatto tardi.
Poi messo via lo zaino saliamo in auto e partiamo per il parcheggio. In auto sono 10 minuti a piedi credo più di mezzora.
Appena la temperatura del motore segna che è caldo, attivo il riscaldamento dell’auto e le ventole per scaldare l’ambiente il prima possibile. Finalmente si comincia a stare bene.
Arrivati al parcheggio, scarichiamo gli zaini di Massino e Matteo nella loro auto.
“Allora che si fa?” dice Matteo.
“ti faccio una proposta, che ritengo più comoda e tranquilla. Vengo a casa vostra direttamente e li potremmo fare tutto quello che vorrete.”
“mmm, sei sicuro? Tutto proprio tutto” Massimo.
“ormai l’ho detto e non ritiro la parola”
Massimo guarda Matteo, “che ne dici, meglio a casa al caldo e si fa tutto quello che vogliamo, tutto nostro. Direi che è una bella proposta e sicuramente meglio che in auto al semifreddo”
Matteo ”ho voglia ma la proposta è molto più allettante di una scomoda auto. Ok va bene. Però io salgo con lui così se ci perdiamo di vista gli indico la strada.”
“per me va bene “ dico subito.
Massimo sospira un attimo. “ immagino che ti vorrai fare qualcosina durante il viaggio vero?
Io solito porcellone troia.”
“ma no dai , gli indico la strada”
“a cosa alludete voi due?” mi inserisco io nel dialogo.
Poi si sale in auto e si parte
Massimo davanti e noi due dietro. Qui il traffico è nullo e si viaggia bene senza problemi o ostacoli
In viaggio il riscaldamento scioglie il freddo preso nell'ultimo percorso e nel sesso all'aperto.
Matteo allunga la mano sulla mia patta dei pantaloni, palpa cercando il cazzo che si sta muovendo, ingrossando, ma bloccato nello slip dallo stesso.
Mi prende la mano e la mette sulla sua patta.
Il cazzo è bello duro. Lo palpo guidano e mi piace sentirlo, anche se sotto gli abiti.
Si apre i pantaloni, li cala assieme ai boxer sino alle ginocchia e mi mette la mano sul cazzo duro.
Bello impugnalo, caldo e voglioso, lo guardo un attimo e torno ad osservare la strada.
Un bel cazzo, come il mio, sui 17-18 grosso come il collo della bottiglia del latte, turgido, pulsante.
Lo coccolo e lo masturbo.
Lascia fare continuando a palparmi sopra i pantaloni.
Il viaggio continua seguendo l'auto di Massimo.
"Ti piace?" Mi chiede
"Si, mi piace, sia sentire la tua mano sia armeggiare con il tuo cazzo"
" mmm si anche a me"
Si sposta verso di me e mi apre i pantaloni "alza culo che li abbasso cosi ti posso sentire al naturale"
Eseguo continuando a guidare, alzo il culo piantando la schiena sullo schienale e il piede sinistro sul tappetino.
Matteo mi sfila i pantaloni sino al ginocchio, mi sistemo sul sedile, e lui mi prende l'uccello palpandolo e alternandolo con carezze alle palle.
Io lo coccolo e lo masturbo mentre continuo la mia guida rilassata.
Matteo si sposta, "tira via il braccio adesso"
Alzo il braccio destro e cerco di capire a qual pro me lo abbia chiesto.
Si infila sotto e si prende in bocca il mio cazzo facendomi trasalire dalla sorpresa, e dal piacere.
Gli deve piacere il mio cazzo, o meglio credo gli piaccia il cazzo in genere di chiunque.
"Dai, lascia perdere, sto guidando, mi deconcentri, diventa pericoloso."
Si stacca dal cazzo " ma che pericoloso, l'unico pericolo e che sborri fuori dalla mia bocca, guida e goditi questa pompa"
Taccio e guido godendomi la sua bocca.
È disteso rannicchiato sul sedile poggiando un fianco, lasciandomi intravvedere le chiappe nude.
Sposto la mano e le accarezzo, non resisto a sculacciarle, poi scivolo cercando il buchetto.
Lui si contorce per farmelo arrivare a portata di mano.
Finalmente ci arrivo e lo trastullo esternamente con il medio.
Mentre mi succhia con perizia ed esperienza inizio a forzare l'ingresso ed il medio avanza.
Non riesco ad entrare con oltre due falangi, per la posizione di guida che non posso stravolgere.
Matteo apprezza e gode del mio ditino, vorrebbe di più ma non riesco oltre a inserirlo oltre.
Mi sta succhiando e leccando splendidamente e faccio fatica a resistere e a dover essere concentrato alla guida. “dai smettila che non riesco a guidare”
Non gli interessa, si gode il mio cazzo ed io ormai non resisto più e scoppio urlando in auto senza remore “vengo… cazzo vengo, sei bravissimo, mi fai godere come una troia e la troia poi sei tu, dai bevimi tutto, tutto non perderti nulla.”
Mi svuoto co lunghi caldi getti dentro la sua bocca ed in gola. Si beve tutto, tutto sino all’ultima goccia. Si alza e sorride felice. “ora mi metti le dita bene i culo” si gira dall’altra con la testa dal lato del finestrino e mi mette il culo vicino. Lo guardo, un bel culo liscio e bianco, guardo la strada ed il culo posizionando le dita, due, nel suo buchetto e inizio a scoparlo così. E’ proprio una gran troia, appena inizio inizia mugolare e sospirare poi gode, gode come se stessi riempiendolo e venendo in lui, ma sono due semplici dita.
Alle prime luci del paese mi stacco e mi riposiziono tirando su i pantaloni e mi ricompongo. Anche Matteo si riveste e guardandomi felice “fra poco a casa ci divertiamo senza problemi e spazi ridotti”
Sistemati e rivestiti arriviamo alla casa. In bel condominio con una zona parcheggio ampia e comoda
Ad uscire dalla macchina il freddo pungente da il cambio al calore del mezzo e alle coccole li fatte.
Le giacche si chiudono in fretta, i berretti si infilano
"Cazzo che freddo, pensavo fosse più caldo"
Guardo l'orologio e sono le 22,45, non proprio presto direi.
Massimo apre velocemente il portone ed entriamo nel vano scala, freddo ma più accettabile. Attendiamo l'ascensore e saliamo. Entriamo in appartamento, bello caldo, mmm si sta benissimo e ci si torna a rilassare
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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