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Gay & Bisex

ferie al mare -nottata


di Alvertn
04.09.2012    |    9.306    |    2 9.8
"Ed è Stefano che mi dice” cazzo era ora, con il buco contratto godo di più, lo tieni con forza, mi piace, non cedere..."
Non so quanto tempo sia passato, sdraiati a riposare a accarezzarci reciprocamente. E’ Stefano che riattiva la compagnia.
Si sdraia lasciando spazio dagli altri. Accarezza Giorgio e lo tira dolcemente per i capelli portandoselo sul pub, e lo spinge sopra. Giorgio lo impugna, è a riposo ed allora lo accarezza lo mena, lo lecca, lo succhia ed eccolo in tiro, di nuovo prestante. Marco ed io stiamo a guardare l’operazione. La lingua che scorre lungo l’asta che viene mordicchiata e addentata, poi la cappella rossa che viene circondata e bagnata dalla saliva, ed improvvisamente sparisce affondando nelle labbra. Inizia una pompa splendida fatta di movimento succhiato, di leccate sino alle palle.
Osserviamo e ci palpiamo, i nostri cazzi sono di nuovo vigorosi.
Stefano blocca Giorgio. Lo toglie dal suo cazzo ormai durissimo e vibrante dalle pulsazioni di voglia.
Mi chiama “dai vieni qui, bene siediti sopra, no schiena a me, dai impalati”. Ruoto, metto le gambe fra le sue mi piego, impugno il suo cazzo veramente duro e rigido, lo faccio girare sul buco e attorno, lo bagno della saliva di Giorgio abbondante sulla cappella, lo impunto delicatamente, provo a scendere piano, cerco di capire se si dilata, se ha resistenza. Sento che fatica ad avanzare, lo tolgo e mi passo la mano sulla bocca e ci sputo sopra, mi lubrifico così il culo e riprovo. La resistenza cede e piano lo faccio entrare, mi accuccio bilanciando il movimento piantando le braccia all’indietro, quasi a panchina, o se preferisci a pecorina rovesciata. Scendo lento assaporandomi ogni millimetro del percorso e del piacere che mi da l’allargamento e la penetrazione. Arrivo in fondo, sento il sue pube sulle chiappe. Appoggio lento tutto il peso del bacino su di lui, sospiro e mi rialzo piano. Giorgio e Marco ammirano il movimento e la strano posizione che ho assunto. Il mio cazzo è durissimo e vibra palpitante con i battiti folli del mio cuore per il piacere che sto assaporando con delicatezza e dolcezza.
Mi scopo cos’ sino a che Stefano mi dice “fermo così, …. Scendi un po’.. bene. Ora resti li e non ti muovi. Ti scopo io come piace a me. Posizione non comoda ma vedrai come godi. Da vera troia professionista.”
Il suo cazzo in culo lo sento bene, un po più grosso del precedente ed è l’intermedio far i tre, il secondo che mi ha scopato prima.
Inizia lento a scoparmi. Stefano è ben disteso sul letto e mi scopa senza fatica entrando tutto, dando colpi decisi in fondo che mi fanno sobbalzare e poi scendere giù ma non esce e ripetere così . Io in una posizione scomoda che mi affatica sia le gambe che le braccia che mi sorreggono ma godo di quel gioco, percepisco ogni movimento vibrazione colpo. Un piacere che cresce con il perdurare del trattamento. Marco probabilmente arrapato, perché lo vedo venirmi vicino con il cazzo durissimo, ha deciso di partecipare al gioco e si muove per posizionarsi fra le mie gambe e quelle di Stefano, si fa spazio e si piazza, si piega con la testa e mi lecca dall’uscita della scopata salendo alle palle, risucchiandole in bocca e giocandoci con la lingua. Fa male ma la situazione non permette di muovermi, anzi sono veramente immobilizzato ora che la bocca mi preclude l’eventuale via di fuga da Stefano. Ci gioca mentre l’inculato prosegue calma e profonda piacevole da non far finire mai. Marco gioca leccando tutto il cazzo, lo scappella lo lecca, la morde delicatamente, ci gioca con le dita, la ingoia e mi spompina prendendo il ritmo di Stefano. E qui finisce la mia visione su Marco e mi resta solo la percezione del piacere che mi sta dando. Giorgio si piazza vicino al mio viso, mi sbatte più volte il cazzo duro sulle labbra che apro e subito me lo pianta in gola e comincia anche lui a scoparmi. “bellissimo, dai succhia, daiiiii”.
Io comincio ad avere difficoltà a mantenere la posizione ma resisto irrigidendomi per sostenermi anziché rilassandomi per il piacere.
Ed è Stefano che mi dice” cazzo era ora, con il buco contratto godo di più, lo tieni con forza, mi piace, non cedere.”
Hai capito il furbetto. Altro che posizione starna del momento. Così sia il culo che il cazzo si mettono in tensione e la percezione per tutti, dico proprio tutti è al massimo.
Marco sorride e gode di quel mio cazzo sempre più duro, Stefano aumenta i ritmi e mi prende un capezzolo e lo martiria stringendolo, tirandolo schiacciandolo, Giorgio segue i compagni e mi pompa in bocca aumentando il ritmo e cerca di entrare ancora, oltre la gola ormai.

E’ Stefano che tirandomi fortissimo il capezzolo verso l’alto, con urlo sommesso gode e comincia a sborrarmi dentro, e sento le pulsazioni del cazzo sulle mie pareti, le contrazioni che anticipano il getto possente e abbondante del caldo liquido che mi riempie sempre di più, seguito da Giorgio che impuntandosi a fondo corsa, in fondo alla mia gola e trattenendomi la testa con forza contro il suo pube, anche lui mi regala il suo caldo liquido ancora in grande quantità che ingoio degluttendolo a fatica con quel caldo cazzo in gola. Ed io che bevendo e ricevendo, mentre continuano a scoparmi godo e sborro in bocca a Marco e anch’io ne ho in abbondanza, eccitato come sono. Giorgio si stacca sfilandomelo dalla bocca e passandolo come per pulirlo sulle labbra e le guance, poi mo nette sotto il mio naso… “senti che buon odore, lo hai goduto tutto” Marco si alza lasciando scivolare le labbra chiuse l’ungo l’asta e a gattoni si avvicina a me sorridendo. Capito tutto al volo. Raddrizzo la testa verso l’alto bocca aperta e aspetto. Marco sopra di me, occhi negli occhi, occhi che sorridono, occhi pieni di dolcezza, di voglia, direi amore. Fa un cenno con la testa e sento arrivare in bocca il mio sperma rilasciato dalla sua bocca. Svuotata ed io piana ed aperta “ora bevi che poi ti bacio” eseguo e passa a baciarmi perdutamente, mentre sono in posizione scomoda e sto per crollare su Stefano, ed è lui che capisce al volo la situazione esposta di peso Marco.
“Dai una mano a sfilarsi” e Marco e Giorgio mi aiutano a togliermi da quello splendido caldo palo che mi ha dato emozioni infinite.
Il mantenere quella posizione mi ha contratto i muscoli proprio come Stefano voleva, ma mi ha fatto godere come un maiale e gli altri ne hanno avuto la loro parte.
Sento il culo aperto, colante la bocca impastata, il cazzo risucchiato. Non mi butto a riposare, vado dritto in bagno a lavarmi ma fatico non poco a sedermi sul bidet e molto di più ad alzarmi.
Mi ha seguito Marco che piegandosi su di me, mi bacia mentre mi sto lavando, e completato il bacio mi tiene aperta la bocca con la mano sotto il mento e pollice e medio nelle guancie, ci posiziono il cazzo duro vibrante bagnato di liquidi lubrificanti e qualcosa di sperma.
Mi tiene la testa e mi scopa con colpi decisi duri forti dentro e fuori. Non sono molti che mi trovo improvvisamente e inaspettatamente per la velocità, la sua sborrata che mi riempie sino a gonfiami le guance e ingoio per non perderla e si ripete più e più volte sino a che me sue mani abbandonano la mia testa e la sua pancia si appoggia a me. Esauto fa un passo indietro, ed io impugno l’asta ancora dura, la meno e la lecco alla ricerca delle ultime gocce che erano in lui.
Assieme rientriamo e ci lasciamo cadere sul letto.

Siamo cotti tutti. Decidiamo lo stop per la serata. Marco ed io salutiamo e usciamo. Apro il mio alloggio affianco a quello lasciato entro e sto salutando Marco, il quale entra e “non vorrai mica passare la notte da solo dopo tutto quello che abbiamo fatto?” “vieni dai che mi fa piacere, facciamo una doccia veloce come sento che fanno Giorgio e Stefano di la della parete del mio bagno. Doccia assieme lavandoci e palpandoci ancora e baci ovunque. Asciugati a letto un abbraccio un bacio e crolliamo.
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