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Gay & Bisex

NAJA 2^ Parte


di Alvertn
16.04.2021    |    13.363    |    9 7.8
"Entra circa 100 metri prima di me ed io con alcuni commilitoni..."
Il giorno seguente mi sveglia entrandomi nel letto, mi sposta, mi allarga le chiappe, sputa più volte e posiziona il suo membro, e spingendo” buon giorno troia, pronto per il trattamento mattutino” ed è già entrato tutto mentre io sospiro di piacere e dalla voce fievole e addormentata “si pronto per essere tutto tuo” La voce è un sospiro di piacere, ansimo mentre lui mi monta disteso con la pancia sul letto
Sale sino quasi ad uscire ma si ferma e si butta di peso sopra di me per entrare in un istante facendomi godere come una troia, come la troia che sono oramai, come la sua troia. Prosegue con forza, lasciandosi cadere dentro di me e schiacciandomi sul letto dal suo peso ed il suo cazzo che sprofonda nelle mie viscere, dentro dentro me. Non so per quanto tempo, io sono in estasi e godo, sospiro muggisco dal piacere, Si ferma in fine corsa, mi impugna i fianchi e mi fa alzare il culo, resto disteso con le spalle ed il volto, do più possibilità a lui di sfondarmi tutto, e non perde tempo, Mi sbatte forte sempre tenendomi per i fianchi, affonda e esce per rientrare subito e sfondarmi “troia ti apro in due, poi ti riempio di sborra, sino a fartela usciere delle orecchie, troia godi che ti sfondo” e non serve dirmelo, sto godendo e sballo dal piacere, non so più dove sono, che succede solo piacere e quel cazzo dentro di me che corre come un treno ed ecco che sbuffa, sibila, vibra si gonfia ed esplode soffiando come un fischio di vapore ed il caldo mi inonda dentro e io sborro dalla felicità dal piacere sino a che lui si appoggia e si distende di peso su di me. Soffia e respira affannosamente ma recupera. “bellissimo, TROIA “ piano arretra e scivola fuori, cazzo sborrato e con sborra che cola, lo vedo e mi piombo subito a leccarlo e pulirlo tutto. Poi lo succhio e lo pompino. Guarda l’ora sono quasi le 7, “preparati che è ora Troia, muoviti.”
Mi lavo bene ma veloce, poi mi vesto, saluto e vado velocemente in mensa per colazione poi alzabandiera al piazzale con tutti schierati, con il sergente e sten presenti. Sten divide le squadre e dà gli ordini per ogni una. Il sergente con il rompete le righe inizia a far eseguire gli ordini seguendo i vari gruppi. Il tempo corre ed è ora di pranzo. Di nuovo adunata nel piazzale, e le disposizioni per il pomeriggio. Il rompete le righe per andare in mensa a pranzare. Fina a quel momento, l’attività non mi ha permesso di riflettere o pensare, ora che sono in fila per il rancio, mi rivedo sotto di lui, lui sten, e mi diventa durissimo. Cazzo sono davvero trasformato in troia, cazzo credevo che non fosse possibile in questo modo, ma sono qui che sospiro per avere il suo cazzo dentro, profondamente dentro, tutto dentro e sentire il suo schizzo, il caldo nettale, la sua sborra in me. Mi risveglia il soldato che distribuisce che mi chiama “cosa vuoi?” rientro in me e ordino il mangiare sul vassoio della mensa. Pranzo con il mio scaglione e ridiamo di tante cose.
Poi ci salutiamo, loro in camerata ed io da Sten. Arrivo e come mi ha ordinato di fare mi spoglio e nudo davanti a lui che legge il giornale dietro il tavolo. “vieni qui, forza. In ginocchio e succhia” Arrivo aggirando il tavolo è nudo dalla vita in giù con il cazzo quasi in tiro. Mi inginocchio e comincio a leccargli la cappella, l’asta giù alle palle e su ancora e ripeto in continuazione. Poi affondo la cappella in bocca, Sten mi pone la mano sulla testa e mi spinge giù ed il cazzo arriva in gola. Mi tiene bloccato, non respiro e faccio resistenza ma mi libera ed esco e respiro tossendo forte. Lo guardo e sorride “dai che fai, riprendi!“ Torno a lavorarlo bene e la paura della sua mano sparisce quando appoggiandola non spinge ma accarezza i miei capello. Sospira e gode del mio impegno. Mi fa alzare, mi sposta contro il tavolo, mi spinge e accompagna a distendermi sopra tenendo le chiappe appoggiate al bordo. Disteso con la testa che cade fuori dal piano, mi prende per le caviglie e mi alzale gambe divaricandole, si avvicina e appoggia il cazzo pulsante e al limite dell’esplosione al mio buco, e stringendo forte le caviglie spinge ed entra in me e due colpi due soli colpi ed inizia a schizzare caldo dentro, sborra a ripetizione, pulsa sbuffa mi scopa e ansima, si svuota e gode… oi appoggia le gambe alle spalle respira profondamente e regola il respiro. “che gran troia che sei… ora si che possiamo procedere con il passo successivo. In libera uscita ti fermi al bar appena entri in paese, sulla destra e mi aspetti davanti. Hai capito?” “si chiarissimo. Aspetto che arrivi“ mi stava uscendo la domanda per cosa ma riesco a tapparmi la voce. Pomeriggio esercitazioni varie e addestramento ma io sono a pensare cosa mi aspetta dopo. Finito torno in alloggio, Sten mi dice “a dopo” e mi cambio e preparo. Esco con gli altri e mi avvio al paese, pochi minuti e trovo il bar. Mi fermo e attendo, come ordinato.
Arriva dopo una decina di minuti mi saluta e “seguimi” prende per la strada affianco al bar ed il vicolo subito a sinistra, un centinaio di metri e si ferma. Suona un campanello “siamo noi” Il portone si apre con un colpo secco ed entriamo. Saliamo le scale al primo piano e ci attende un omone sui 42-43 anni, grosso, tozzo ma non grasso o flacido. Saluta con un gran sorriso sten e ci fa entrare “ciao Stefano eccoci qui, pronti per il tuo invito”. “è lui la troietta nuova? Mi sembra una bella scelta, un bel maschietto. E’ Troia abbastanza?” “si, cresciuto velocemente, sicuramente troia innata. Vedrai” Io li guardo e li ascolto e non capisco che vogliono dirsi e perché devono parlare così di me. Si vero che sono una troia adesso, e che forse lo sono sempre stata e non me ne ero accorta, e che sten mi ha solo tolto il velo ed è uscita questa mia indole innata e latente da troppo. Ma non protesto, li ascolto e aspetto per vedere cosa succederà e che programma mi ha fatto e riservato sten. “Stefano mi dice “dai spogliati adesso, forza” io lo guardo poi mi volto verso sten per avere conferma. Sorride “dai che aspetti.” Faccio il viso del sorpreso, ma sotto sotto ho ben capito dove vanno a parere questi due. Una volta nudo, anche sten e Stefano lo sono. Stefano rimane come avevo immaginato vedendolo all’ingresso assolutamente tonico e con un bel paio di palle grosse su cui è piantato un gran bel cazzo. Sta muovendosi ma credo che sarà un asta grossa lunga. Stefano mi si avvicina, mi bacia con lingua in bocca mentre contemporaneamente con una mano mi palpa le chiappe e si muove delicatamente alla ricerca del buchetto, con l’altra mi massacra i capezzoli, non posso urlare ma mi fa male veramente. Sten Da pima guarda poi vien a me mi prende il cazzo e le palle in mano e stringe lentamente. Stringe troppo e fa male anche lui. Soffio forte in bocca a Stefano e mi stacco, “cazzo mi state facendo un male del diavolo” Mollano entrambi la presa capezzoli uno e cazzo con palle l’altro. Stefano va dietro e si abbassa, con le mani lavora le chiappe per mostrare ai suoi occhi il buco del culo, ed una volta messo in bella vista di avvicina e lo lecca con passione, come fosse un gelato e succhia ogni tanto. Sten mi fa abbassare e mi pone il cazzo in bocca. Appoggiandomi ai suoi fianchi, piegato a 90° inizio a leccargli l’asta e scendo alle palle. So cosa gli piace e le prendo in bocca uno alla volta risucchiandole dentro e chiudendo le labbra. Sospira e gode e a me piace moltissimo questo giochino. Continuo a cambiare palla ma la trattengo in bocca succhiandola e leccandola. La lingua di Stefano è dentro e si diverte ad entrare ed uscire e a bagnarmi tutto. Proseguo con sten ma ora abbandono le palle e risalgo lentamente leccando lasta e slinguazzo la cappella con forza e la circunavigo con la lingua. Un sospiro dietro l’altro e mentre lui gode io mi gusto con piacere quel bel cazzo che conosco molto ma molto bene ormai. Stefano abbandona la lingua e gioca con le dita, credo siano due, che entrano senza grandi difficoltà. Ovvi pensa con le scopare di sten il mio culo è un tunnel aperto a chi vuole cimentarsi. Mentre spompino sten mi gusto le dita in culo che scopano, anche se sono corte, ed ora sono tre dentro. Dalle mani, entrambe sulle chiappe, dovrebbero essere medio ed indice di una e medio dell’altra. Così riprende a scoparmi piano ed ad allargare il buco. Sten mi blocca la testa ed è lui che con le anche, i fianchi inizia a scoparmi e a piantarmi il cazzo sino in gola. Mmm che bello. Sento gli umori uscire e li assaporo fra un ingresso ed uno ritirata del membro dalla gola. Buoni e deliziosi. Le dita escono e un pò mi mancano quasi subito. Mi piaceva, era un movimento appagante e dolce. Cavoli poteva continuare ancora. Ma mi risveglio subito da questo pensiero nell’attimo che sento la cappella calda poggiata sul buco allargato, Mi concentro per gustare lo sfondamento e nel contempo frenare l’eventuale dolore, Spinge lento, avanza millimetro dopo millimetro, l’ano si allarga senza dare resistenza, si dilata e accoglie con desiderio il cazzo voglioso. Passata la cappella subito lo sento risucchiato in me e ed è subito in fondo, dentro di me con una massa dell’asta che mi ha aperto molto di più del solito, o meglio di Sten, con un leggero fastidio ma con molto ma molto piacere. Le sue belle grosse palle sono appoggiare alle mie chiappe. Stefano ha deciso che il tempo di adattamento e di degustazione era terminato ed inizia a scoparmi con ritmo veloce, con forza con colpi violenti che mi spostano e mi fanno piantare il cazzo di sten in gola con la sua massima soddisfazione. Ogni entrata è un colpo secco, che mi penetra credo qualche millimetro in più, ma mi sposta fisicamente di alcuni centimetri contro sten e il suo cazzo affonda nella mia bocca e produce umori caldi sempre di più. I colpi aumentano di velocità, arriva a sollevarmi un attimo e farmi arrivare sulle punte dei piedi e sempre sprofondando nel pompinazzo. Prosegue e sospira, soffia ansima. Indizi del suo prossimo cedimento sono chiari. Respiro affannoso come dopo una gran corsa, cazzo vibrante, pulsante e leggermente si ingrossa ancora. I colpi ora affondano velocemente ma si fermano prima di indietreggiare. Infine con un muggito soffocato e “troia ti riempio, un culo fantastico che riempio troia .. sei una gran troia siiiiii” e viene sborrando copiosamente con tanti schizzi e contrazioni in me. Quasi fossero d’accordo anche sten viene e mi si svuota in bocca e gola soffiando come un toro prima della carica. Ed io bevo tutto come ormai faccio sempre, come lui vuole ed io obbedisco con piacere. Mi godo tutto la scopata con la sborrata in culo e quella in bocca e sono felice di essere stato usato per il loro piacere e senza tante evidenze il piacere che loro mi hanno dato per avere il piacere loro. Che contorto pensiero, ma reale. Do piacere a loro facendomi usare e loro cercano il loro piacere usando me e indirettamente mi fanno godere più di loro. Stefano ci fa notare l’orologio. Siamo quasi al limite e dopo un lavaggio veloce ci si riveste, sten ed io, salutiamo ed io “grazie Stefano bellissimo” “grazie a te troia da monta, a domani.” “ciao” esco e chiedo a sten “a domani?” “si adesso tutte le sere saremo da lui, vedrai che belle novità ogni sera”
Ci avviamo verso la caserma e ci separiamo per non dare credito a chissà cosa. Entra circa 100 metri prima di me ed io con alcuni commilitoni. Dentro ci fermiamo a parlare e a darci la buona notte. Io felice di quanto provato nella serata e sempre durante il giorno. Mi avvio all’alloggio stanco e desideroso di sdraiarmi a dormire, dopo una montata così sfido chiunque a non voler farsi una bella dormita. Entro richiudo, vado in camera e mi spoglio. Dei passi arrivano alla mia porta e Sten nudo si ferma. “allora che fai, lo sia che devi essere mio” Resto sorpreso, credevo fosse stanco anche lui. Mi alzo immediatamente “eccomi”. Si avvicina mi prende cazzo moscio e palle nella mano che la riempie tutta e lentamente chiude e stringe. Dal piacere di sentirsi desiderati al fastidio ed al dolore della stretta. Non dico nulla ma la smorfia la vede e la legge benissimo. Abbandona la presa e mi porta sul letto, mi fa distendere con le chiappe a bordo con il culo in altro ed il corpo disteso, come piace a me. Mi accarezza i glutei, scende e li bacia li lecca, li morde. Io mi rilasso e mi godo tutto
Passa a sputare sul mio buco, aperto e trapanato ormai, e distribuisce con le dita la sua saliva attorno e dentro. Penso che non era necessario, sarebbe entrato ormai un tir senza fatica. Allarga il culo e punta il so cazzo duro, cazzo che resistenza ha sten, lo appoggia “troia sei stanco, adesso ti riempio e dormi ben farcito. “ “si grazie” Spinge forte con colpo deciso ed è tutto dentro in un battibaleno. Mi fa sussultare ma di piacere, si oramai sono troia sensibile a tutto quanto mi fanno. Solo ad appoggiarlo comincio ad eccitarmi e a godere ora che è dentro mi sembra di essere al settimo cielo. Ha deciso di pomparmi forte e veloce. Colpi duri, profondi che mi spostano ad ogni affondo e a cui io prendo il ritmo e contrasto andandogli incontro e sentendolo entrare sempre di più, poco ma sempre di più. Senza un preavviso, od io sono troppo attento a godermi il momento mi sborra e viene. Pochi schizzi sempre abbondanti, sempre caldi che mi danno lo sballo definitivo. Si ferma e aspetta le ultime contrazioni con le ultime gocce. Esce e si fa pulire bene. Mi piace e mi gusto quella poca sborra che è rimasta sopra e dentro. “brava. Troia a tutti gli effetti, dormi farcita, a domattina per l’inizio della giornata!” si sposta e va a dormire, io mi giro, mi copro e mi addormento immediatamente
Mi sento prendere per le gambe, e con essa mi sento aiutato a girami a pancia sul materasso, sto sognando, ancora attratto dal sogni di sesso, ma che testa che ho. Due mani forti mi prendono le chiappe e allargano per far posto all’asta, alla cappella umida e vogliosa. La sento la percepisco, la apprezzo quasi fosse vera. Si appoggia ed io sospiro. Che bel sogno dolce e voglioso penetra velocemente e io sobbalzo. Cazzzzzo, cazzo ma … si risvegliato con il cazzo in culo anziché dalla sveglia. Sto per protestare, ma mi stantuffa così bene che è un piacere una dolcezza sentirlo, anche se veloce, anche se violento, anche se profondo, ma per me piacevolissimo e dolce. Sospiro e muggisco come vacca in calore e sten mi sbatte sempre con più vigore. Lo sento spingere, vuole aprirmi, vuole sventrarmi, vuole possedermi, vuole che sia suooooo. Godo come una puttana, come una troia vogliosa di cazzo e il cazzo lo ho tutto tutto dentro, freme, pulsa, spinge, si gonfia si contrae ed ecco, ecco il momento del piacere unico immenso per entrambi. Lui mi riempie, si svuota in me, tutto il nettare lo sperma dentro con il piacere suo di svuotarsi, di liberarsi e di sentire il piacere dell’evento. Io che lo sento fremere in me, lo sento arrivare, crescere aumentare sospirare ringhiare muggire e poi esplodere percependo ogni attimo suo e ogni mia reazione, ogni mio piacere, ogni mio godimento e di quel cazzo che pulsa e spinge e schizza e che mi riempie continuando a scoparmi, scivolando lubrificato dalla sua stessa sborra, che ora comincia a scendere ed uscire portata dal movimento del membro de esce colando lentamente e densa lungo la fossa delle chiappe e poi lungo le cosce, riempito e goduto, godo e mi faccio riempire per godere ancora di più.
Si ferma dentro sussurra” la mia troia, brava, con il culo ormai aperto e mio. Buon giorno troia.” “buon giorno, grazie della sveglia è bellissimo, sei fantastico. Mi tacita ficcandomi il cazzo sborroso in bocca “succhia troia, dai che sei troia succhiacazzi e lo fai benissimo forza” non lasci altri commenti e lo pulisco lecco pompo con avidità e desiderio. In pochissimo è di nuovo duro e prestante. Le sue mani mi prendono lateralmente la testa e mi ferma mentre insieme inizia a scoparmi la bocca, prima lentamente ma affondando sino in gola poi sempre più veloce, ma riesco a prendere il suo ritmo con il respiro e mi riempio i polmoni mentre esce e chiudo mentre entra. Mi scopa bene e a lungo io mi godo tutti gli umori che mi regala e capisco che è al limite. I liquidi aumentano e sono sempre con sapore più forte, buonissimo. Affonda in gola, io ho fatto una buona scorta di aria immaginando cosa sarebbe successo. Si ferma in gola, ostruisce tutto ma esplode ed io deglutisco immediatamente. Mi dispiace non poterlo assaporare, degustare, bere quella bontà ma non posso fare altro per avere libera la gola quando arretra e poter riprendere il respiro. Mi vede paonazzo e decide di arretrare sempre schizzando a fontana ma riesco a destreggiarmi e trattenere in bocca la sborra e respirare bene. Assaporo il nettare dolce amaro e denso e poi bevo come vino di gran pregio. Mi bevo tutto, tutto sino all’ultima goccia. Piano si ammoscia, non più di tanto e sten lo toglie e va in bagno. Mi fa andare con lui entro in doccia e mi fa piegare a 90° poi infila il cazzo semi moscio ma sufficiente a entrare e mi sorprende. Inizia a pisciarmi in culo, tanto liquido caldo che entra dentro di me, che si mescola con il suo sperma e che resta per un po dentro gonfiandomi poi esce attorno al cazzo dal mio culo e sprizza dalla pressione che mi mette dentro. Si sfila e dal culo esce tutto quel liquido giallastro caldo “in ginocchio subito” eseguo e mi piscia in testa in faccia e finisce. “puliscilo adesso, da brava troia” un pò schifato ma timoroso di una sua reazione lo prendo in bocca e succhio e pulisco. Finito si allontana e “dai preparati che è ora di iniziare la giornata” Io mi alzo e mi sposto in bagno. Mentre mi lavo bene culo facendomi doccia, ripenso alla pioggia dorata, schifo si me lo ha fatto, però la pisciata in culo mi ha dato una senzazione nuova, si di essere riempito e che questo riempimento proseguiva anche se non ero più in grado di trattenerla, dalla quantità e dalla pressione che alla fine esercitava nel chiuso delle mie viscere andando poi a spostarsi, sentendola muovere calda dentro di me per uscire a schizzi attorno all’ano ed il suo cazzo. Bello e piacevolissimo, direi che mi ha ampiamente soddisfatto e che lo rifarei volentieri, l’altra in testa e sul corpo insomma, a me non ha dato nessuna eccitazione, ma niente di nulla e se a lui piace ok. La succhiata per pulirlo poi si a parte inizialmente poi il sapore di acido urico e della mia saliva mescolato e ammorbidito, si dai poi non mi è dispiaciuto, si non ne andrei matto ma neanche rinunciarci. Bello lavato e pronto vado in mensa a colazione e poi adunata e ordine del giorno. Tutto si svolge normalmente come ogni giorno e si arriva al pranzo ed il riposo del dopo pranzo, il riposo che per me significa farmi fottere, scopare riempire godere e far godere. Arrivo ed è già in attesa, nudo con il cazzo quasi duro ed eretto. Mi spoglio appena entrato e nudo vado da lui. Il cazzo mi si erge subito. Gli arrivo vicino. Seduto con il cazzo duro eretto gli vado incontro allargo le gambe e le passo ai lati della sedia e lo abbraccio piazzandogli il capezzolo in bocca, che subito morde mentre lentamente mi abbasso, con la mano ce4rco il suo cazzo e lo impugno, lo sposto e lo faccio scorrere sotto di me sino a posizionarlo perfettamente in asse con il mio culo. Mmm bello sentire la cappella calda pulsante sull’ano, decido e mi siedo piano sino a che la cappella si è posizionata ed infilata nel condotto, poi mi siedo di peso godendomi quell’impalata violenta che lui non si aspetta. Sospira e gode e mi morde. Recupera il fiato, mi fissa negli occhi, mi sorride ”che gran troia che sei, ormai sei il top” Mi impalo e me lo scopo come voglio io. Ritmi variati, lenti veloci lentissimi e sempre con i muscoli contratti per alzarmi e per scendere lento o lentamente. Solo il veloce a impalarmi i muscoli sono rilassati lasciandomi cadere sopra il palo duro e vibrante. Proseguo, sten mi lascia far, e decido di proseguire spostandomi con il copro indietro sino ad appoggiarmi al tavolo, poco distante, con la schiena. Cambia l’angolo di ingresso. Si per me è divino lo sento tutto strusciarmi dentro e godo, lui ansima “troia che brava, bello datti da fare continua” ed io insisto e accelero. L mio cazzo si bagna sempre di più. Continuo a godere analmente ma ora sono al limite con il cazzo. Fra poco sborrerò. Non resisterò ancora molto e devo far sborrare sten prima, altrimenti rallento e lui protesta. Mi contraggo per resistere e con gioia mi esplode dentro. Un muggito liberatorio, una soffiata da toro, e mi riempie di schizzi forti, caldi. Godo della sua sborrata e anche il mio cazzo si libera e schizza su sino ai suo capezzoli. Quasi una fontana con i giochi di acqua, scusa di sborra. Crollo, mi appoggio di peso sul tavolo con la schiena e scarico il peso su sten con il cazzo duro dentro di me che viene avvolto dalla mia rilassatezza. Immobili, ansimanti così per una decina di minuti. Recupero le forze, mi sollevo piano, anche se il cazzo suo è moscio è bello sentirlo dentro. Salgo sino a farlo uscire, mi inginocchio e lo lecco sino alle palle, poi su e ingoio la cappella moscia. Pulito bene bene, lo guardo negli occhi sorridendo felice. Risponde al sorriso e con l’indice della mano mi indica la mia sborra sul suo petto. Chiarissimo. Mi sollevo e lecco e succhio la mia sborra da dove era schizzata. Due sapori diversi, la sua e la mia, ma buoni entrambi … forse ormai sono talmente troia dipendente dai cazzi che mi piace tutto. Leccato e succhiato mi fa alzare. “brava, troia perfetta. Stasera come ieri, mi aspetti fuori dal bar che andiamo da Stefano” “si va benissimo” Mi sposto in bagno per lavarmi e svuotarmi. Ormai è il tempo di riprendere le attività di caserma e mi avvio da solo al piazzale
Il mio periodo di naja proseguì così senza grandi varianti, un paio di permessi settimanali, tre 48 ore e due 24 ore. Le domeniche libere a girare con gli altri commilitoni ed il reso del tempo sempre scandito dalla sveglia di sten, attività militari varie, dopo pranzo di sten, attività militari varie e libera uscita a fare la troia puttana, a prendere cazzi, con poi Stefano e sten che concludevano sempre scopandomi in finale. E ne ho presi, presi tanti Mediamente erano almeno 6/7 a sera oltre sempre sten e Stefano, ma il sabato arrivavano ad essere 14 di media ed era una maratona, distrutto e alla fine avevo un’ora di relax per riprendermi. Il mio buco era una voragine, sempre ben apprezzato dai clienti e i miei due comandanti, anche molto richiesto. Tanti erano quelli che tornavano a sbattermi almeno un paio di volte al mese, chi un giorno tutte le settimane. Ma in tutto ho goduto magnificamente, ogni uno di loro, ogni cazzo mi ha dato un piacere infinito ed io ad ogni uno di loro ho dato felicità spensieratezza, soddisfazione delle loro voglie e si sono svuotati in me dandomi una parte di loro, una parte che ritengo importante, un seme che matura nel tempo e negli incontri
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