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Gay & Bisex

amsterdam, pranzo con sorpresa


di Alvertn
13.06.2013    |    9.361    |    2 9.5
"Degluttisco e lecco e pulisco il cazzo..."
Ritorno a sedermi sul sedile passeggero, Luca riparte lento abbandonando il parcheggio, in accelerazione sulla corsia di immissione e di nuovo a regime in viaggio.
I cartelli indicano Amsterdam a 350 km, quindi non abbiamo un lungo viaggio ma 4 o 5 ore si.
Sono felice e triste. Felice di aver conosciuto Luca, felice di avere avuto uno come lui, felice di aver conosciuto il sesso in questo modo, unico e difficilmente ripetibile.
Triste perché questa esperienza stà per finire, perché l’arrivo è alle porte e sono angosciato per cosa fare, decidere di passare la notte con Luca o cercare gli amici?
Ma dai che ho tempo, devo avvisare circa un oretta prima, perché per organizzarsi e venire a prendermi necessitano di un oretta, quindi posso chiamare dopo.
Il culo non mi da più fastidio, con il super trattamento avuto ovviamente si è abituato a dilatarsi, anche se la sensazione di avere ancora qual cosina dentro la percepisco chiaramente.
Luca accende la radio, voci in germanico credo discutono, ricerca automatica e dopo fruscii e salti vari un canale di musica.
La musica è un sottofondo ai mie pensieri e solo dopo mi accorgo che è folk.
Sono tornato alla realtà lasciano l’angoscia, la tristezza e la felicità alla mente. Parlo con Luca di me, del mio passato, dei miei sogni, del futuro che mi passa in testa.
Arriva ora di pranzo, Luca mi chiede di stare attento ai cartelli delle stazioni di servizio, non sempre hanno il ristorante self.
La 1^ è solo rifornimento e un bar, ma la successiva ha il ristorante. Avviso Luca, il cartello dice a 5 km, il languorino si fa sentire, e la sborrata non mi ha saziato, anzi mi ha attivato la fame.
Entra con molta attenzione e con velocità molto ridotta, si sposta all’area di parcheggio TIR.
Entriamo e subito diretti ai bagni. E’ una prassi utilizzarli ogni volta che si può per non dover fermarsi all’aperto.
Risaliti e al self ci prendiamo primo secondo contorno frutta e acqua. Pagamento sempre ognuno il suo.
Seduti al tavolo rettangolare, sul quale una tovaglia rossa scendeva ai lati coperta da un foglio di nailon leggero, con la schiena al muro, dominando la sala, uno affianco all’altro con Luca alla mia destra.
Aperta la bottiglia di acqua e versata nel bicchiere trasparente di plastica, sposto i piatti ed inizio il pranzo. Luca mi copia.
Fra un boccone e l’altro si parla di tutto, della gente che arriva, del camionista con i pantaloni in jeans cortissimi che arrivano all’inguine, facendo risaltare il pacco di discrete dimensioni, alla ragazza 30enne in minigonna da urlo che si piega a raccogliere qualcosa mostrandoci il culo delizioso segnato al centro dal filetto del tanga.
Luca taglia la carne, tutta. Popi continuando a mangiare, posiziona la mano sinistra sul mio sesso, mi fa allargare le gambe e palpa con forza. Il pranzo continua con indifferenza, ma con voglia mimetizzata, il mio cazzo è risalito vertiginosamente.
Finito il pranzo, bevuta tutta la bottiglia, ripongo tutto nel vassoio. Ci alziamo e lo depositiamo nell’apposito scafale.
Mi spinge alla cassa per due caffè. Al banco, posizionati al lato estremo, indifferente mi palpa il culo,ed io imbarazzatissimo. Caffè amaro per Luca io una bustina e mescolo.
Bevo sorseggiando. Luca mi dice di seguirlo, che vuole vedere quanto mi fido di lui.
Non capisco cosa vuol dire o fare. Mi fido di lui si, ma che intenzioni ha? A circa 10 metri da un tir mi dice di fermarmi li ed aspettare. Avrà un amico da salutare. Lo vedo bussare alla portiere ed il conducente che apre, confabulano un po’, noto gli sguardi su di me, prosegue la discussione, Luca sale sul predellino e continuano a parlare.
Luca scende e mi dice che devo salire sul predellino che vi è una bella sorpresa per me e che le sorprese non si possono rifiutare.
Lo guardo negli occhi e li vedo brillare di gioia e mi avvicino al tir , salgo sul predellino, l’autista è li seduto, nudo sotto, a gambe aperte, con un cazzo il tiro, un bel cazzo non grande ma +del normale, la cappella rossa fuori che mi ordina di succhiarlo. Resto esterefatto, guardo Luca che con la testa mi dice si. Disarmato, lo lecco e lo succhio. Dapprima lo spompino sentendo il respiro e i sospiri di piacere, succhio e lecco, il cazzo è sempre più duro, io scomodissimo in quella posizione e con la paura di essere visto, insisto e voglio farlo sborrare subito.
Sento che vibra si contorce e sospira forte. Penso che sono davvero bravo, ed ecco che inizia il fiume a sgorgare, caldo e a fiotti. Le mani mi spingono la testa giù e lui mi scopa per godere ancora di più ed io soffoco a tratti e riprendo aria in altri. Bevo e godo di lui che gode, godo di quel piacere indiretto che sto dando godo e lui sospira, freme e poi molla distese le gambe e sbuffa con un profondissimo sospiro.
Tolte le mani mi alza il viso, mi sorride e si complimenta con me, mi dice che sono stato veramente bravo.
Non so se è vero o se è cortesia ma mi ha fatto piacere e mi ha tolto dall’imbarazzo di quella situazione demenziale.
Scendo e torno verso Luca. Faccio l’incazzato con lui, gli dico che non è il modo di fare che non si può così, con il 1° che trova, che è imbarazzante e che non si deve ripetere. Lo dico ma sono contento di questo nuovo cazzo preso e con un sapore tutto suo gradevolissimo. Ma mica posso dire che mi piacciono così ora di punto in bianco?
Lui sorride, mi da una pacca sul culo, Mette la mano in tasca e mi passa 50euro. Lo guardo stupefatto. Gli chiedo che cosa sono , perché.
Lui sorride, mi abbraccia, mi dice che la trattativa è stata sul prezzo, cioè che gli son subito piaciuto e che però non voleva spendere 100 euro, 50 per uno ovviamente.
Ma cazzo mi hai fatto battere gli sparo in faccia a voce alta. Lui mi dice che è certo che mi è piaciuto, che è sicuro di me e che voleva verificare quanta fiducia ho riposto in lui.
Salito sul nostro mezzo, Luca vuole ora che gli faccia una bella pompa, ed io gli butto li che voglio 50euro.
Ride forte. Mi dice che li ho già ricevuti e che gli accordi restano quelli fissati. Gli apro i pantaloni, tiro fuori la bestia e ci gioco. Vedo che è turgido e voglioso, lo succhio e lo faccio scivolare in gola e mi sorprende sborrandomi subito. Quasi va di traverso.
Degluttisco e lecco e pulisco il cazzo. Dico a Luca che mi ha sorpreso, e lui di contraltare che assistere alla mia pompa con l’autista lo ha eccitato pazzamente.
Si riveste e riprendiamo la strada.
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