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Gay & Bisex

sosta per Amsterdam


di Alvertn
10.05.2013    |    8.147    |    3 9.5
"Finisco di godere, di venire in lui, inizio a distendermi e rilassarmi quando un fiume di sborra calda arriva senza preavviso, o forse ero distratto dalla..."
SOSTA

Il sole splende, il cielo azzurro blu, ma il culo lo sento ancora semiaperto.
Tolgo le scarpe e poggio i piedi sul cruscotto distendendo le gambe chiedendo “Posso Luca?”
Gira la testa, mi guarda, sorride, “si certo. Dai raccontami qualcosa di te, così passiamo il tempo e ti conosco meglio.”
“ma dai, che vuoi che ti racconti?”
“ok, cominciamo con: che vai a fare ad Amsterdam?”
“Vado a trovare vecchia amici, amici che conosco da molti anni e che mi hanno invitato tante volte e questa è quella buona:”
“amici? O amanti?”
“ma che domande, è personale ed intimo. Dai “
“personale ed intimo che vuol dire?”
“Che è una cosa mia dai.”
“Scusa sai ma due cose” mi apostrofa con voce seria e cupa” la prima: come accordato sei mio a mia T O T A L E disposizione, quindi obbedisci e STOP!!!! La seconda: ma se ti ho scopato e riempito come un bel cannolo siciliano un attimo fa, che intimità più di questa, ma sei scemo?”
Parzialmente offeso ma conscio dell’accordo…..
“ok la seconda la posso accettare, la prima meno, ma è un accordo e lo rispetterò. OK…… Bene. Con la famiglia siamo andati al mare per anni nello stesso posto. Qui abbiamo conosciuto, da subito, una famiglia olandese con due figli uno della mia età ed il secondo Mark di due anni più giovane.
Ovviamente abbiamo subito fatto combutta e giocato. Fra noi si parlava in latino, studiato a scuola, italiano e olandese poco che ci insegnavamo reciprocamente. La sera si andava spesso in spiaggia a giocare e fare il bagno nudi, lasciando un falò acceso per localizzare nel buoi il punto di approdo. Nelle varie serate passate nudi in spiaggia si giocava a mostrarsi il pene, a vedere chi piscia più lontano tracciando una linea nella sabbia con il tallone, ha chi lo ha più grosso, a segarci per vedere chi resisteva meno e viene per primo, a chi sborrando la schizza più lontano posizionandoci sempre su la linea tracciata con il tallone nella sabbia e mettendo i bastoncini a segare lo schizzo lontano di ognuno.”
“si e poi?”
“Poi con il crescere, il passare degli anni, si vedeva chi lo aveva più grosso o più duro, passando poi a farci seghe reciprocamente, ascoltando le senzazioni dell’altrui cazzo portava, contemplando e emozionati percepire quanto è duro, rugoso, scappellabile, come vibra nel prepararsi e nel venire, scambiandoci i cazzi e le impressioni.
Poi in una di queste esibizioni il più piccolo, Marck, appena finito di farmi sborrare segandomi mi sorprende e si mette il cazzo in bocca e lo succhia e lo lecca. Da in piedi che ero, mi abbasso piano per non uscirgli dalle labbra e mi distendo sull’asciugamano poggiato sulla sabbia. Marck non molla e il cazzo torna subito turgido e duro. Guardo le stelle nella via lattea e poi socchiudo gli occhi per godermi tutto concentrato, questo strano evento. Il mio primo pompino, cazzo che bello e godo gli istanti con la bocca aperta e gli occhi che ora sono chiusi ed ascolto i movimenti.
Mi trovo un cazzo sulle labbra, un cazzo umido e sbborroso che può essere solo del fratellone di Marck. Apro gli occhi e vedo il fratellone che si è inginocchiato e senza che mi accorgessi ormai il suo uccello era nella mia bocca. E mi diceva Luciano succhia anche tu come Marck, prova vedrai che ti piacerà.
I pompini durarono tanto, almeno così mi sembrò, godevo e facevo godere, sentendo il sapore dolciastro e colloso dello sperma precedente. Improvvisamente ambedue veniamo assieme. Mentre godo sborrando in Marck, con mugolii perché il cazzo mi ostruisce la bocca, mi trovo quasi soffocato dall’idrante che stà innaffiandomi la gola, obbligandomi a deglutire e respirando a fatica ingoio, ingoio ed ingoio tutto. Svuotandomi nel contempo in Marck che succhia beve lecca e gode sborrando sulla sabbia. Mi fila il cazzo dalla bocca e me lo fa leccare e pulire bene. Poi da allora i pompini sono diventati subito a tre, ognuno con un cazzo in bocca sino a svuotare e a rotazione si cambiava il pisello.”
“Ma che belle esperienze. Ciuccia cazzi e bevitore. Ora anche scopato. Ho proprio scelto bene, un buon occhio. Una bella troietta vogliosa tutta mia con cui fare quello che voglio.
Fra poco siamo alla stazione di servizio. Devo fare carburante e mi faccio un caffè. Tu o stai su o vieni. Vado anche a farmi una bella pisciatona. Che con il cazzo duro che mi hai fatto venire è proprio necessaria. Fermo, piscia, caffè, carburante. Tu?”
“Vengo anche io se non ti scoccia. Una bella pisciata scappa anche a me, ed un caffè posso anche offrirtelo se mi lasci.”
“ok vada allora”.
Freccia a destra, rallentiamo, corsia di uscita, corsia per autoarticolati, parcheggio, freno a mano, scendiamo, colpo delle portiere che si chiudono, suono dell’allarme inserito. Ci avviamo a , porta esterna maschi, davanti alla quale un omino seduto con un cestino in vimini per le offerte. Sembra le elemosina di un poveraccio. Davanti agli urinatoi, uno a fianco dell’altro sento il rumore della pressione dell’urina di Luca che esce, quasi un sibilo rispetto al mio silenzioso getto pieno. Una bella scrollata e vado a lavarmi le mani e ne approfitto per la faccia. Asciugamani di carta mi tolgono l’acqua e Luca è li da me a lavarsi le mani.
Saliamo al bar “cosa prendi” gli chiedo? “un caffè liscio”.
Alla cassa pago i due caffè e poi al banco, dove pochi avventori erano presenti, li riceviamo velocemente.
Con calma si ritorna al mezzo e saliamo dalla porta non conducente. Salgo prima io e lui mi aiuta spingendomi o meglio palpandomi il culo “ è a posto o ancora sente il mio passaggio”
“non ne sono sicuro ma mi sento meglio. Non chiuso se è la domanda ed il tua passaggio è ancora presente. Ma vuoi vedere?” lo dico provocatoriamente scherzando.
“E si, visto che ti proponi SI”
O cazzo…… sale dietro me e mi spinge dolcemente dietro le tende. “giù i pantaloni, non serve che li togli.” Mi mette alla pecorina, mi scruta il culo ed il buco con attenzione, lo palpa, si mette saliva sulle dita e le distribuisce attorno e sputa dentro aprendo il foro ancora molto elastico e vi entra con due salsicciotti subito e “bravo fai il bravo. Ti ispeziono così rimani in esercizio per prendermi per il prossimo incontro”. Mi fa abbassare la testa e la schiena verso il letto, il culo in alto. Sento un zip….un movimento di tessuti….. un corpo caldo appoggiato “pronto???” “ma…. No dai aspetta un attim…” ed è dentro tutto dentro e mi pompa “stringi le chiappe, stringi che voglio riempirti subito, fammi sbborrare bene che ripartiamo” obbedisco, stringo più che posso e sento il suo cazzo gigante godo di quel movimento forte e possente e stringo ancora. Non so se il mio racconto o se fosse voglia antica ma in cinque minuti mi affonda e riempie. Non ha finito di sborrare che esce e si trattiene, mi fa girare immediatamente, mi ordina di aprire la bocca e lo infila proseguendo la sbborrata interrotta. Non è molto il liquido caldo rimasto. Saporito, caldo diverso, denso, colloso, piacevole. Leccato tutto bene inizia a rivestirsi “resta qui. Pulisciti e mettiti a posto, intanto faccio carburante e quando riparto ti chiami io per uscire da li.
OK?”
“OBBEDISCO” rispondo secco.
Mentre riattiva e fa carburante, con l’odore del gasolio che sale, io finisco di pulirmi bene e lavarmi ne minilavandino, mi palpo il buco che è aperto e credo siano 3 4 centimetri. Cazzo penso, ma che bello. E’ una favola. Mi rivesto e mi riordino. Attendo poco ed è già ripartito, “vieni fuori e siediti. Piaciuta questa sveltina?”
“sai che stavo pensando proprio ora la stessa cosa. Sono felice di averti conosciuto. Ripenso a poche ore fa, quando mi hai lasciato di ghiaccio chiedendomi sesso in cambio del viaggio, ed io titubante dubbioso, pauroso di cosa potesse attendermi ero quasi tentato a dire NO. Ma sai che coglione sarei stato?? Scusa se te lo dico ma hai goduto di me coma hai voluto e mi hai fatto godere da morire. Indimenticabile anzi da sogno.”

“questa non è considerata sosta, quella programmata ogni 2 ore. Questo è stato un regalo che ti ho voluto fare, sfondarti di nuovo e riempirti. E vedo che ti è piaciuto un casino, che sei obbediente e disponibile come ho chiesto e che a me piace tanto.”
Procediamo in autostrada costante velocità chiacchierando di tante cose e di stupidate. A volte Luca parla di sesso spinto, un sado-maso o uno schiavo totale, e propone a me se mi piacerebbe esserlo.
Io resto sul vago, non so poi esattamente di cosa si tratta. Si legati e violenza ma non so che succeda davvero.
Luca mi dice che siamo allo scadere delle due ore. Io lo guardo con espressione di chi vuole sapere cosa intende dire. “fra poco alla prossima stazione di servizio ci fermiamo. Sosta pranzo, riposo e sesso. In questo ordine.
Scesi dal mezzo andiamo verso il bar ristorante, ma prima al bagno per scaricarci nuovamente la vescica.
Al self service ognuno prende quello che gradisce e paga il suo conto. Mangiamo scherzando parlando di dopo. “Mi sdraio e mi spompini sino a farmi venire e non fare uscire una sola goccia. Mi distendo mentre succhi, per me è rilassante.”
Mangio pensando a quanto programmato….. e stranamente ho il cazzo duro

Finito si esce, mi butta il braccio sulle spalle accarezzandomi il lobo opposto a lui, giocandoci e guidandomi al camion.
Salendo mi dice di spogliarmi tutto e subito. Ed altrettanto fa lui. Nudo si distende, con l’uccellone in tiro.
“vieni qui siediti sopra” mi siedo a cavalcioni su di lui con il duro cazzo disteso lungo le chiappe.
Seduto sopra mi scuote, poi mi tira a se, mi bacia con una lingua larga e calda che dapprima mi ispeziona l’antro della bocca, gioca a braccio di ferro con la mia. Bacio lungo caldo, forzato da lui che mi tiene stretto e vincolato.
La lingua poi passa al mento al collo, mi sposta in avanti per arrivare ai capezzoli, li lecca, succhia, morde, li strizza e tira con le dita facendomi male.
Poi torna a baciarmi.
“girati” e mi porto la bocca sul sua cazzo e subito mi spinge giù “pompa forza” e nel contempo mi impugna, circondando lo scroto con le dita, cazzo e palle e stringendo mi abbassa e inizia a succhiarmi il cazzo.
Non molla la prese ed il mio cazzo è duro e rigido, la stretta mi fa leggermente male ma lo sto spampinando bene quel suo bel cazzo magico, e lui il mio con vera destrezza. Vengo io per primo, son contrazioni fortissime per il godimento, e lui non molla beve e succhia e stringe. Finisco di godere, di venire in lui, inizio a distendermi e rilassarmi quando un fiume di sborra calda arriva senza preavviso, o forse ero distratto dalla mia goduria, che a schizzi continui innonda la bocca e faticosamente riesco a starci dietro degluttendola e bevendola per dare lo spazio alla successive e non perderla e farla uscire dalla bocca.
Con gli ultimi getti lascio uscire e lecco con cura la cappella, con la punta della lingua riprendo ogni goccia rimasta o che spunta dal condotto. Luca piano lascia il mio “vieni qui” mi giro mi stendo sopra di lui, mi bacia mentre il braccio sinistro si avvinghia alle spalle il destro scende sul culo, la manona con due sculacciate schiocca l’aria e lentamente le dita salgono a cercare l’ingresso. Trovato entrano senza ostacoli e continuando a baciare gioca con me.

Mi sposata di lato e restiamo distesi per diversi minuti. Riprendiamo il fiato.
Luca poi “dai che ci prepariamo alla partenza … forza”

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