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Gay & Bisex

Partenza per Amsterdam


di Alvertn
09.05.2013    |    13.499    |    6 9.4
"Un camion si avvicina rallentando, mi tiro fuori dalla carreggiata, non si sa mai, spostando lo zaino con me..."
Mattina di sole, l’aria ancora umida della pioggia notturna e la nebbiolina si alza dall’asfalto scaldato dal sole.
Finisco di preparare lo zaino per andare ad Amsterdam a trovare amici che incontro tutte le estati al mare e che mi hanno invitato tante volte di andare a trovarli.
Due fratelli, il più grande della mia età ed il 2° di due anni più giovane. Alti, biondo chiaro di capelli, magri e slanciati, ma tonici.
Le estati sempre insieme a giocare, conoscere e goderci le vacanze.
Avvisati che parto ma non so la data esatta di arrivo, mi hanno confermato che no ci sono problemi, basta che contatti uno di loro al cellulare lasciandogli un oretta di tempo per raggiungermi.

L’idea è quella di fare il viaggio in autostop, provare in questo modo per risparmiare e per visitare eventualmente i luoghi di transito nelle attese fra un passaggio e l’altro.
Se non riesco a trovare i passaggi nella giornata di oggi allora prenderò il treno. Già programmato e documentato l’itinerario per ambo le soluzioni.
Chiudo casa, scendo le scale con lo zaino in spalla sopra una polo chiara senza nulla sotto e pantaloni jeans leggeri.
In strada l’aria è ancora fresca, mentre mi avvio alla fermata dell’autobus per arrivare in zona del casello autostradale. Da li dovrebbe essere più facile trovare il passaggio.
Ho preparato il cartello con scritto in grande Amsterdam in modo che sia immediata la mia richiesta.
Arrivo che è ancora mattina presto, circa le 8.30, e mi posiziono a circa 200 metri dai caselli per dare modo di fermarsi senza intralciare il traffico, proprio all’inizio della zona allargata che porta alle numerose corsie di immissione ai caselli stessi.
Passano alcune auto ma non rallentano per nulla. Altre poi rallentano squadrandomi e proseguono lentamente.
Un camion si avvicina rallentando, mi tiro fuori dalla carreggiata, non si sa mai, spostando lo zaino con me.
Mette la freccia destra, rallenta e si ferma vicino a me.
Mi porto allo sportello, il vetro elettrico che abbassa ed esce la voce “apri la portiera”, apro e salgo il predellino e prosegue “ciao sono diretto ad Amsterdam anche io. Ho rallentato perché volevo vederti bene, mi sei piaciuto, proprio un bell’uomo. Mi hai fatto venire dei bei pensieri.”
Rispondo “grazie del complimento. Un bel colpo di culo trovare il passaggio diretto sino alla destinazione.”
“si vero hai proprio un bel culo”
Resto in silenzio un attimo per pensare una risposta educata a queste provocazioni
“spiegati meglio non capisco che vuoi dire”
“Ok senza tanti giri di parole. Il viaggio è lungo e voglio avere un bel diversivo rilassante. Quindi se vuoi venire su con me, io ti voglio a mia disposizione.”
“per voler venire con te mi andrebbe, è un viaggio unico senza nuove ricerche. Ma che vuol dire a tua disposizione”
“ ma sei ingenuo o cosa? Se vuoi il passaggio agratis, in cambio voglio sesso da te, ti voglio nudo a mia disposizione, per scoparti e riempirti bocca e culo e altro. Sono stato chiaro? E per essere sicuri che sei di parola, se accetti a circa 30 km da qui c’è un bel parcheggio. Li vediamo come sei bravo. Se non ti va o adesso o dopo al parcheggio sei a terra. Decidi che vuoi fare”
“o cazzo, non mi sarei mai aspettato una situazione del genere, sarei tentato di dirti CIAO..”
“ok, chiudi la portiera”
“no aspetta, l’idea di non dover più cercare un altro trasporto mi stimola a credere che sarebbe meglio accettare, ho qualche riserva e dubbio però. Ok va bene, tieni conto che hai un inesperto e spero che ci metterai delicatezza, vero?”
“ ma certo Sali che poi ti apro bene fra poco. Ho il cazzo gonfio”.
Prendo la zaino e lo butto sul sedile e lui subito lo butta nella cuccetta dietro i posti a sedere e mi allunga la mano per tirarmi su di forza.
Salgo e mi dice “ sono Luca il tuo padroncino”
“piacere Luciano”.
Riparte verso il casello e lo passa rallentando con il doppio bip del telepas.
Guida allungando la mano che si posa sulla mia coscia e, non arrivando più in su “dai avvicinati che ho voglia di sentirti”
Resto un attimo fermo, ma ripenso all’accordo, al rischio di essere scaricato, al pensiero che forse vale la pena di provare prima di decidere se poi abbandonare la situazione, e lentamente mi sposto verso di lui, che subito butta pesantemente la manona sul mio cazzo e stringe pene e balle assieme facendomi sobbalzare per il male. Ammorbidisce la presa e “tranquillo sarò più delicato dopo”.
“Eccoci quasi al parcheggio, vai in cuccetta e spogliati nudo, via tutto. Parcheggio e poi arrivo, così recuperiamo tempo prezioso.”
Sposto con la mano il pesante tendaggio che nasconde la cuccetta e la protegge dalla luce, mi siedo sul materasso, comodo penso fra me, tolgo le scarpe, entro lasciando che il tendaggio si richiuda.
“scusa ma dove trovo la luce” chiedo. Mi spiega dove e come accendere e dove mettere i miei vestiti e lo zaino, di spostare le coperte sino al lenzuolo. Obbedisco. Sono NUDO disteso a pancia in su, immobile che ascolto il rumore dei giri del motore cercando di capire se si ferma realmente o era solo un gioco per verificare se obbedisco.
Sento che scala le marcie, che volta a destra e rallenta, si ferma, il rumore secco del freno a mano, il colpo della chiusura delle sicurezze, il bip dell’allarme.
Mi sento quasi angosciato, freddo e teso, rigido come un bastone. Attendo la figura che dovrà entrare e chissà che vorrà da me. Io che ho avuto pochissime occasioni di giocare con maschi e a parte qualche pompino e sega ho fatto con gli amici olandesi. Ora chissà? E se poi resta insoddisfatto di me e mi scarica. Cazzo a questo mica avevo pensato, ma si dai lo lascio fare quello che vuole assecondandolo così non potrà incolpare me di essere indisponibile.
Ma ormai siamo qui e si deve ballare, cazzo, CAZZO
La tenda si apre e Luca appare, entra e richiude dietro se.” Ho avuto un buon occhio, un bel fisico come piace a me, magro ma non troppo.”. Si toglie la canotta girocollo mostrando il torace peloso ed i capezzoli turgidi e grossi. Porta la mano sul cazzo moscio. “a riposo?”
Si siede apre i pantaloni e li sfila insieme a slip o boxer, in un sol colpo. E’ di schiena alla mia vista, si gira e rimane in piedi sulle ginocchia davanti a me. Lo guardo, un bell’uomo, grosso ma muscoloso, pelo sul torace pube e gambe, il cazzo già duro, grosso e lungo, mi sembra quasi una latina di birra da 33 cl, cazzo che grande!!!!.
Il vederlo mi stimola e il mio si muove e indurisce in fretta.
Luca sorride. Si piega in avanti impugna il mio e lo mena piano, scende e senza lasciarlo lo lecca, lo scappella e lo inghiotte, abbandonandolo al sostegno delle sue labbra e lingua. Mi spompina divinamente e io mi rilasso. Non dura molto. Abbandona l’asta scende alle palle, mi alza le gambe, mi solleva con forza e mette il cuscino piegato a metà alla fine della schiena prima delle chiappe per tenermi alzato il bacino, ed inizia a leccarmi il buco del culo, passarlo su e giù con la lingua per poi staccarsi per sputare con forza a volte sul buco a volte sulle chiappe e riprende a leccare. Sente ora la sua lingua che prova forzare il pertugio, che resiste, ma Luca non molla e ripete l’operazione e questa volta al posto della lingua sento un dito, un salsicciotto a dire il vero, che piano entra. Penetra poco poi esce e tenendo aperto sputa e lecca ed entra con la lingua e di nuovo il dito.
Partito teso e timoroso ora sono qui che godo di tutta questa attenzione e sono disteso e a sua disposizione. Si gira, si sposta verso di me, mi prende la testa e mi ficca il cazzo in bocca, o meglio dire in gola. “bagnalo e succhialo bene che fra poco ti apro e ti faccio godere da troia”
Non posso fare molto perché è lui che mi scopa la bocca mentre continua a giocare con il mio buchetto ormai non più “etto” poiché è dentro con due dita, due salcicciotti grossi assieme meno del suo pene, che si muovono velocemente scopandomi e tirando lateralmente, allargano l’ingresso.
“eccoci qui sei pronto!”
Sfila in cazzo dalla mia bocca si posiziona fra le mia gambe che tengo alte in aria, appoggia la grossa cappella, la fa scorrere nella saliva abbondante, un colpo secco unico, immediato e istantaneo ed è tutto, tutto dentro di me sino alle balle che sbattono sul culo facendomi sobbalzare e urlare dal male, urlo mozzato dalla sua bocca sulle mie labbra a farmi tacere.”zitto, goditi questa scopata che fra poco sarai pieno. Poi lo leccherai tutto”
Forse un attimo di paura dal tono imperioso, o forse perché il male stava andando via sostituito dal piacere crescente, mi azzittisco e mi godo questa scopata. Sento il culo aperto con la pelle tesissima, penso che ancora un po e si lacererà tutto, sento questo enorme cazzo troppo enorme per me che si muove piano, che scorre, che si fa spazio, che aumentando il ritmo aumenta il piacere, che con l’aumentare del ritmo la pelle si rilassa e non è più tesa, lo sento dentro, lo sento duro, lo sento caldo, lo sento poderoso, lo sento … stranissime sensazioni e splendidi piaceri. Prima volta e non avrei immaginato una cosa così stranamente dolorosa, fastidiosa ma piacevole anzi di goduria pura. Luca con colpi secchi profondi e continuamente veloci, con il volto contratto e mugolii soffocati, mi guarda e sommessamente ma con voce profonda” Vengo troia, vengo tutto, ti riempio, tutto pieno di me siiiiiii” e con i colpi sempre più veloci sento i suoi getti caldi, li percepisco con le contrazioni, godo con lui di questa nuova sensazione. Godo, GODO DI CULO.
Mai provato ed è una novità. Poi con gli ultimi schizzi che traboccano e rigano le mie chiappe sborro anche io, con schizzi che mi arrivano in faccia, mentre lui mi guarda godente e gioisce dell’immagine.
Si sfila di colpo che schiocca con il rumore di tappo di spumante, si stende e mi tira per i capelli a lui, mi lecca la sborra sul viso, mi spinge al suo petto. “lecca e scendi al cazzo, leccalo tutto, pulisci sino all’ultima goccia succhiando e leccando”
Con il viso ancora un po’ sborrato gli lecco e succhio i capezzoli scendo e al pube, giro intorno all’asta e passo alla palle, grosse e compatte nello scroto, ma la mano tira i capelli e mi porta al cazzo che impugnato mi viene messo in bocca e la testa spinta giu in contemporanea al salire del suo bacino. Quasi vomito per il colpo alla gola.
Lecco e succhio sino a renderlo appagato.
“girati” e mettendo il culo verso di lui, mi penetra con le due dita” l’ho allargato bene, prima passavo a fatica ora nessun problema, dai che ti pulisco”
“ci credo”rispondo io “con quel paracarro che hai come potevo restare chiuso?”
Mi pulisce bene e con cura. Mi fa lavare nel mini lavandino, anche la faccia ovviamente.
Ci rivestiamo “Ottimo, mi sei piaciuto. Sei stato di parola. Sei a mia disposizione sino all’arrivo. Ho due consegne intermedie quindi hai da restare con me tutto oggi, almeno questa notte e tutto domani, poi se vorrai anche la prossima notte. Io sono a Amsterdam da solo.”
“Grazie. Se penso che non mi ha mai scopato nessuno e tu sei il primo devo ammettere che è stato favoloso. Mi hai fatto un male boia ad entrare ma poi ho goduto.”
Sorride “ si hai goduto, mia bella troietta. Prima di arrivare vedrai che ci divertiremo ancora. Poi stasera dove ci fermiamo se c’è il mio collega…….. vedrai come godrai. Il mio programma di guida prevede che ogni due ore debba fermarmi almeno 30 minuti per riposare, come vuole la normativa, altrimenti mi bloccano il camion e mi ritirano la patente.”.
Non so se mi dice la verità o mi racconta palle, ma se la prendo come proposta di giornata vuol dire che ogni 2 ore mi scopa o facciamo sesso. Cazzo che bella resistenza che ha, ma il mio buco sarà una voragine.
Rifletto in silenzio e non capisco se sono contento ed eccitato da questo programma o se terrorizzato. Penso la prima.
“Si, è giusto dai, così non si guida mai stanchi e si evitano gli incidenti”
“si è giusto in questo viaggio, così mi godo la tua presenza tutta sino all’ultimo istante”
Rivestiti, usciamo dalla cuccetta e ci risediamo ai posti. Accensione del motore, fermi alcuni minuti, parte.
Ridotta, 1^, 2^ 3^ in corsia di accelerazione, entra in autostrada e in un attimo 4^ e 5^.
Siamo a regime.

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