Gay & Bisex
Pomeriggio di pioggia


11.04.2025 |
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"Da quel giorno Alex prese a passare ogni giorno davanti al bar dove Thomas e la sua banda era solita riunirsi attendendo un cenno del ragazzo per potersi..."
Era già da qualche tempo che Alex, un bel ragazzo al quinto anno dell’Istituto Tecnico Commerciale, aveva smesso di fingere che gli piacessero le ragazze e che era diventato più intraprendente con qualche ragazzo che attirava la sua attenzione.Aveva così iniziato, seppur con discrezione, ad incontrare qualche compagno di Istituto dandosi appuntamento alle volte anche all’interno del plesso scolastico approfittando di ore buche o della fine delle lezioni per fare veloci pompini nei bagni.
Amava inginocchiarsi slacciare i pantaloni e veder saltar fuori cazzi già duri grazie all’eccitazione ed al livello ormonale che a quell’età è sempre alle stelle.
Godeva nel sentirsi la bocca piena ed ingoiare fino alla base quei membri duri, incurante delle dimensioni ma traendo piacere dal vedere le smorfie sul viso di chi poteva apprezzare le sue capacità orali facendosi dapprima sborrare in faccia e scoprendo poi il gusto di ingoiare i caldi schizzi di sborra.
Aveva poi conosciuto Luca, un ragazzo più grande di lui che era sempre appostato sul suo motorino al di fuori dell’istituto all’orario di uscita e che era il fratello di un ragazzo che frequentava l’istituto e che Alex aveva avuto il piacere di succhiare in più occasioni.
Fu lui a fargli scoprire il piacere del sesso completo che consumavano dapprima nelle campagne circostanti quell’ultimo lembo di città in cui era ubicata la scuola e successivamente, con l’avvicinarsi dell’autunno e delle prime piogge, nei locali della palestra della scuola stessa che dopo le 14 non erano più presidiati da nessuno.
Alex aspettava con ansia che Luca gli dicesse di farsi trovare negli spogliatoi dove il copione prevedeva sempre un lungo ed accurato pompino e poi una bella scopata, il più delle volte a pecora sulle panche, che terminava con una abbondante sborrata nel culo di Alex.
Il ragazzo adorava essere inculato da Luca e riusciva in molte occasioni ad eiaculare senza neanche toccarsi complice la discreta dotazione del partner e la sua resistenza unita a colpi decisi e profondi che facevano gemere il ragazzo senza ritegno.
Era un pomeriggio di novembre ed all’esterno una pioggia insistente e continua aveva lasciato in penombra gli spogliatoi in cui Alex aveva da poco accolto il cazzo di Luca con facilità complice la voglia accumulata negli ultimi giorni di astinenza.
Non avevano potuto accendere le luci per evitare che qualcuno, passando all’esterno, si insospettisse per una presenza non preventivata all’interno della palestra.
Alex era completamente nudo e in ginocchio su una panca con il culo spinto in fuori e le mani appoggiate ad un attaccapanni mentre Luca aveva pantaloni e mutande alle caviglie e spingeva con decisione il suo cazzo dentro a quel culo sodo che tanto lo eccitava.
La stanza risuonava e quasi echeggiava dei suoni del bacino che sbatteva contro i glutei di Alex che a suo volta gemeva godendo anche degli insulti di Luca che adorava apostrofarlo con epiteti come troia e vacca.
Non prestarono minimamente attenzione a cosa succedeva intorno a loro e non si accorsero del fatto che da qualche momento non erano più soli.
Se ne accorsero quando sentirono sghignazzare alle loro spalle e qualcuno con una voce rauca dire: “Ma non vi fate schifo froci di merda?”
Luca si arrestò immediatamente e si girò vedendo davanti a se le sagome di 3 ragazzi, due dei quali appoggiati al muro che li fissavano senza esitazione.
Alex invece ci mise qualche istante in più a realizzare quanto stava accadendo poichè quando si faceva scopare da Luca perdeva completamente il contatto con la realtà.
Luca cercò immediatamente di coprirsi tirando su i pantaloni e gli slip coprendosi in qualche modo alla bene e meglio ma il povero Alex, completamente nudo e con i vestiti gettati poco lontano, non potè coprirsi se non con le mani ad altezza dell’inguine.
“Cosa volete?” ebbe il coraggio di dire Luca.
“Volevamo farci una canna in santa pace al riparo dalla pioggia, ma abbiamo trovato due froci che si inculano” ripose prontamente uno dei ragazzi.
Alex, messe a fuoco le sagome nell’oscurità dello spogliatoio, riconobbe i tre ragazzi.
Erano un gruppetto che gironzolava nel quartiere, uno di quelli che perdeva le giornate al bar o ai giardinetti e che si atteggiava a padroni della zona.
Alex aveva in più occasioni adocchiato uno di loro, un moretto di nome Thomas che però non gli aveva mai dato corda impegnato a correre dietro a qualsiasi ragazza avesse la sventura di incrociarlo.
Aveva circa ventanni ed un bel fisico forgiato dalla palestra.
Gli altri due erano in un certo qual modo i suoi scagnozzi, Marco detto Mark e Carmine; non erano due fulmini di guerra ma erano due ragazzi ben messi fisicamente, forgiati dalla vita di strada.
“Al ragazzino piaceva proprio prendere la minchia in culo” proseguì Carmine a cui rispose Mark con una bestemmia proseguendo poi: “Fate schifo cazzo, dovrebbero rinchiudervi”.
Thomas non proferiva parola ed osservava Alex che sembrava quasi tremare per la paura.
Gli si avvicinò facendo cenno a Luca di spostarsi e guardando Alex negli occhi gli mise un dito sotto il mento sollevando leggermente il viso verso di lui: “Quindi era vero quando mi dicevano che ti piace farti scopare dai ragazzi”.
Alex cercò di abbassare lo sguardo per la vergogna ma Thomas glielo impedì e gli ordinò di girarsi.
Il ragazzo rimase un po’ interdetto alla richiesta ricevuta ma poi decise che forse era il caso di non opporre resistenza e quindi ruotò di 180 gradi dando le spalle al gruppo di ragazzi.
“Piegati in avanti e poggia le mani sulla panca” fu l’ordine perentorio di Thomas a cui Alex obbedì senza esitare.
Inaspettatamente uno schiaffo deciso e secco gli colpì il culo echeggiando nella stanza e facendo gemere leggermente Alex. Non era un gemito di dolore, bensì di piacere che porto il suo pene a riprendere il turgore che la situazione inaspettata gli aveva fatto perdere.
Luca osservava la scena con curiosità a paura per quanto sarebbe potuto succedere e notò che Carmine aveva iniziato a massaggiarsi il cazzo duro da sopra i pantaloni della tuta.
Thomas allargò le natiche del ragazzo e osservò il buchetto arrossato di Alex che era stato messo a dura prova dai colpi che fino a poco prima Luca gli stava riservando.
Sputò nell’incavo dei glutei e gli disse di mettersi a 90 allargandosi con le mani le chiappe.
Si girò poi e vide che Carmine aveva tirato fuori dai pantaloni e dalle mutande il cazzo duro come il marmo e guardandolo gli disse: “Dai, divertiti un po’ ma non perdiamo troppo tempo”.
Carmine si avvicinò al ragazzo quasi correndo e senza alcuna cautela gli puntò la cappella al culo e con un colpo secco e deciso glielo piantò fino alla base.
Alex si sentì violato ed emise un grido più per la sorpresa che per il dolore in quanto il cazzo di Carmine era di dimensioni ordinarie ed in vita sua si era già allenato con calibri più significativi.
Il grido del ragazzo ebbe l’effetto di far eccitare ancora di più Carmine che prese a scoparlo con insistenza tenendolo per le spalle.
“Prendilo troia, ti piace la minchia eh?” erano le parole che il ragazzo riversava su Alex che apprezzava decisamente quel trattamento.
Alex godeva del fatto di essere trattato come una troia e per aver realizzato che stava dando spettacolo agli altri ragazzi che si stavano godendo la scena.
Luca si stava masturbando con decisione davanti a quella scena, Thomas che si era seduto su una panca si accarezzava il pacco gonfio da sopra i pantaloni ed anche Mark, da sempre schifato da pratiche sodomite, aveva iniziato a godersi la scena.
Dopo qualche minuto che Carmine abusava del culo di Alex, Mark cerco negli occhi di Thomas un cenno di assenso che non mancò ad arrivare: “Vai, divertiti pure tu”
Mark si avvicinò ai due ragazzi che scopavano e si posizionò davanti ad Alex afferrandolo per il collo e spingendo il suo viso giù verso il suo cazzo che nel frattempo aveva tirato fuori dai pantaloni a sua volta.
Alex lo prese in bocca spingendolo da subito in gola ed arrivando con le labbra a toccare il pube del ragazzo che non riuscì a trattenersi ed urlò: “Minchia che pompinara”.
Con un cazzo in culo ed uno in bocca Alex era al settimo cielo ed aveva nuovamente perso il contatto con la realtà godendo di quel trattamento che sino a quel momento aveva solo immaginato durante le seghe che si sparava quotidianamente.
Quasi non si accorse che i due ragazzi si erano dati il cambio, ma lo realizzò quando Mark glielo infilò in culo senza riguardo visto che il suo cazzo era decisamente più largo di quello di Carmine.
Gemeva ma i suoi gemiti erano soffocati dal cazzo di Carmine che lo teneva fermo per il viso e lo scopava come fosse un culo fino a riversare nella sua gola fiotti di sborra calda e densa.
Alex ingoiò tutto senza esitazione, anzi apprezzando quella sborrata consistente.
Si appoggiò nuovamente con le mani alla panca per resistere ai colpi di Mark che a sua volta stava raggiungendo l’orgasmo.
Dal fondo della sala Thomas, ancora seduto sulla sedia tuonò: “non sborrargli in culo”.
Mark dovette ubbidire e finì anche lui in bocca al ragazzo sprecando però metà della sborrata che cadde a terra.
Carmine e Mark si ricomposero ed uscirono dalla stanza chiudendo la porta alle loro spalle.
Thomas, incurante della presenza di Luca, ordinò ad Alex di avvicinarsi a lui.
Il ragazzo era nudo in piedi di fronte a Thomas che gli ordinò di togliergli scarpe pantaloni e mutande.
Alex si inginocchiò ed eseguì gli ordini trovandosi di fronte un cazzo di tutto rispetto turgido e leggermente curvato in avanti.
“Siediti sul mio cazzo, non perdere tempo” fu l’ordine impartito dal Thomas a cui Alex si attenne con piacere facendo entrare dentro la sua cavità anale il membro duro del ragazzo.
Cominciò a fare sù e giù su quel meraviglioso cazzo per qualche minuto finchè Thomas decise di guidare i giochi e tenendo Alex per le chiappe iniziò a spingere da sotto il suo cazzo nelle viscere di quel culo facendo sussultare il suo padrone ad ogni colpo.
“Non fare rumore, trattieniti” fu la richiesta di Thomas a cui Alex cercava di attenersi mordendosi le labbra per non lasciar scappare fuori nessun gemito non riuscendo però a trattenersi.
Ogni qual volta un gemito usciva dalla sua bocca, Thomas lo colpiva con una ceffone sulla guancia facendo eccitare ancora di più il ragazzino.
Lo fece poi sdraiare sul pavimento e cominciò a scoparlo tenendo le sue gambe sulle spalle spingendosi fino in fondo al culo e rimanendoci dentro ruotando il bacino per allargarlo.
Alex impazziva di piacere e gemeva ed ogni volta che gemeva veniva colpito da uno schiaffo o da uno spunto di Thomas che provava un piacere infinito ad abusare di quel ragazzo che in fondo stava godendo di quel trattamento.
Gli occhi di Alex erano rivolti verso l’alto ed il suo corpo si contorceva sotto i colpi di Thomas fino a quando il suo cazzo, duro ed appoggiato sul suo ventre, iniziò a sborrare come mai prima di allora con una sborra densa bianca e copiosa.
Non erano schizzi potenti quanto più una inarrestabile fuoriscita di calda crema che gli si riversò sul ventre.
“Vedo che hai goduto puttanella” fu il commento di Thomas che non smetteva di scoparsi avidamente quel bel culo e che aumentava costantemente il ritmo e l’intensità dei colpi fino a raggiungere a sua volta l’apice del piacere.
“Sto per sborrare troia” cominciò ad urlare ansimando “Adesso di riempio e di marchio con la mia sborra” proseguì “questo culo d’ora in poi deve essere solo mio” continuò fino ad urlare parole sconnesse riempiendo il culo di Alex di una quantità imprecisata ma abbondante di sborra.
Alex si accasciò al suolo esausto, sfinito ed appagato non prestando attenzione a Thomas che rivestitosi era uscito dalla stanza ed aveva raggiunto i suoi compari.
Rimase a terra per un po’ incurante del tempo che passava ma riportato alla realtà dagli schizzi della sborrata di Luca che fino a quel momento era rimasto in disparte a godersi la scena.
“Sei stato fantastico” gli disse prima di fuggire via a sua volta.
Da quel giorno Alex prese a passare ogni giorno davanti al bar dove Thomas e la sua banda era solita riunirsi attendendo un cenno del ragazzo per potersi divertire nuovamente insieme.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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