Gay & Bisex
Il compagno della palestra parte 2
di archer81
08.04.2013 |
23.569 |
5
"La situazione era davvero paradossale: il mio amico, quello dietro al quale avevo sbavato per anni, non solo si era fatto fare un pompino incredibile da me..."
Ero sotto la doccia che ripensavo a quello che era appena accaduto nel soggiorno di Dario. Mi sembrava di sognare ad occhi aperti rivivendo con la mente i momenti che erano trascorsi e che avevano portato alla realizzazione del mio sogno segreto. Mai avrei potuto sperare che le fantasie che ogni sera accompagnavano le mie seghe solitarie avrebbero potuto divenire improvvisamente realtà.L’acqua calda cadeva sulla mia testa e scivolava sul mio corpo mentre questi pensieri pervadevano la mia mente e rinvigorivano il mio pene che per tutta la durata del pompino fatto a Dario era rimasto imprigionato nei miei boxer.
La mia mano scese ad accarezzare il mio membro ormai inturgidito scappellandolo ed iniziando così una lenta sega che mi avrebbe portato ad appagare il mio desiderio di piacere estremo.
Ero totalmente in balia dei miei pensieri tanto da non accorgermi che Dario era in bagno nudo appoggiato al lavandino che si gustava la scena del suo amico che si segava pensando a lui.
Non esitò ad aprire l’anta della doccia e ad infilarsi dentro alla stessa senza che mi potessi accorgere di lui finchè non sentii il suo fiato sul mio collo e la presenza del suo corpo che sfiorava la mia schiena.
Avvicino la sua bocca al mio orecchio e mi sussurrò “Vedo che sei ancora voglioso….non ti è bastato prima?”
Per la sorpresa sobbalzai su me stesso cercando di girarmi ma il suo corpo muscoloso mi impedì di farlo schiacciandomi di fatto il ventre ed il pisello in erezione contro le piastrelle della doccia.
Si appaggiò totalmente a me impedendomi qualsiasi forma di movimento e avvicinandosi ancor di più al mio orecchio mi disse: “Stasera sono proprio voglioso di fare il bis”
Credevo che mi avrebbe nuovamente chiesto di inginocchiarmi tra le sue gambe per accogliere in bocca la sua verga dura e bollente ma quando sentii il suo pisello appoggiato al mio culo un lampo mi attraversò la mente.
Il desiderio di piacere e di goduria venne sostituito da una eccitazione mista a paura per il fatto di non essere molto abituato al sesso anale passivo che avevo fatto in passato ma che da tempo non avevo avuto modo o voglia di praticare.
La paura era altresì legata al fatto di non sapere se Dario avrebbe approfittato del mio culo con delicatezza o se avesse preferito una sessione selvaggia di sesso.
Riuscii solamente ad emettere una flebile lamento: “Ti prego fai piano”
La risposta di Dario fu una risata che non mi tranquillizzò affatto ed aumentò la preoccupazione per quella situazione.
Lo sentii muoversi alle mie spalle forse per menarsi leggermente il cazzo e per farlo arrivare alla massima consistenza prima di puntarlo al mio buchino.
La situazione era davvero paradossale: il mio amico, quello dietro al quale avevo sbavato per anni, non solo si era fatto fare un pompino incredibile da me ma ora nella sua doccia mi teneva schiacciato contro le piastrelle e cercava di infilarmi il suo cazzo nel mio culo mentre l’acqua incessantemente colpiva i nostri corpi e scivolava verso il basso.
La sua punta era appoggiata al mio buco e cominciò a spingere lentamente cercando di forzarlo sempre più. Non fu una manovra semplice sia per la posizione che per il fatto di essere più alto di lui ma soprattutto per il fatto che la paura di sentire dolore mi portava a non rilassarmi e a stringere i glutei cercando protezione.
Continuò a spingere con insistenza finchè non fu entrato per una buona parte dentro di me. Sentivo un dolore lancinante e un bruciore fastidioso finchè lui non si fermò dentro di me cercando di farmi abituare alla sua presenza e cominciando a fare un lento avanti indietro.
I miei lamenti cominciarono ad essere gridolini di piacere per il fatto di sentire quel bel pisellone sfregare contro la mia prostata e per la soddisfazione di sentire il mio stallone ansimare di piacere e congratularsi con me per quanto fosse stretto ed accogliente il mio culo.
Continuò a penetrarmi per qualche minuto finchè non sentii l’orgasmo partire dal mio cervello e percorrere tutto il mio corpo fino a raggiungere il mio pisello che schiacciato contro la parete cominciò ad eruttare una potente sborrata mentre urlavo tutto il mio piacere.
Dario prontamente mi tappo la bocca con la mano forse per paura che i vicini potessero sentire qualcosa e così facendo accentuò ancor di più il mio piacere.
Essendosi accorto della mia sborrata mi prese per un braccio dopo aver estratto il suo siluro dal mio culo e mi fece girare ed inginocchiare.
Mi aspettavo di sentir premere il suo cazzo sulle mie labbra per terminare il tutto con un appassionato pompino ma invece di spingere dentro la mia bocca il suo cazzo cominciò a segarsi furiosamente vicino al mio viso.
Cinque fiotti di calda sborra colpirono la mia guancia mischiandosi all’acqua della doccia e cadendo sul mio corpo per scivolare poi via mentre lui si spremeva il suo cazzo per far uscire fino all’ultima goccia.
Una volta terminata la sua sborrata si appoggiò al vetro della doccia mi guardò con decisione negli occhi sovrastandomi col suo fisico mentre ero ancora accovacciato sul piatto della doccia e mi disse: “Vestiti e vai via”.
Non mi aspettavo di poter passare la notte abbracciato a lui coccolandoci ma che neanche concludesse il momento appena passato con quella freddezza e assenza di tatto.
Cercai di obiettare qualcosa ma non diede la possibilità di replicare. Il suo sguardo duro era peggio di ogni parola.
Uscii dalla doccia, mi asciugai velocemente e sgattaiolai via con mille dubbi e pensieri che pervadevano la mia mente.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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