Gay & Bisex
Messo in mezzo
di archer81
10.11.2018 |
20.180 |
5
"Il mio sguardo probabilmente fu più eloquente della mia risposta tanto che mi rispose di non preoccuparmi e che non avrebbe fatto nulla che non mi fosse..."
Era un sabato pomeriggio di metà ottobre e ancora le temperature erano tali da permettere di avere un abbigliamento estivo e per ingannare il tempo avevo deciso di andare in città per fare una passeggiata e un giro tra negozi.Dopo un paio di ore spese tra vetrine e prove di qualche capo d’abbigliamento senza però trovare nulla di mio interesse, decisi di fermarmi a bere un caffè sedendomi ad un tavolino sotto i portici da cui potevo ammirare la gente passare e soprattutto apprezzare ragazzi più o meno giovani che suscitavano il mio interesse.
Avevo del tutto ignorato il telefono in quel pomeriggio quando una vibrazione attirò la mia attenzione e decisi pertanto di dargli un’occhiata; qualche messaggio whatsapp dei soliti gruppi inutili in cui tutti scrivono cose a caso e un paio di notifiche su una app di incontri.
Entrai nell’app incuriosito da chi avesse potuto scrivermi ed aprii un messaggio di un profilo anonimo dove mi era stata inviata la fotografia di una coppia di giovani ragazzi che mi chiedevano se volessi unirmi a loro in quel pomeriggio per divertirci insieme.
I due ragazza erano decisamente interessanti, mori con dei fisici che sembravano definiti e due bei visi uno dei quali incorniciati da una barbetta incolta molto sexy e decisamente mascolina.
Risposi con interesse ai loro messaggi scambiando anche qualche foto che fece accrescere ulteriormente il mio interesse nei loro confronti e che fece nascere il desiderio di provare a condividere con loro un momento di divertimento.
Mi diedero il loro indirizzo che non era particolarmente distante e decisi di raggiungerli immediatamente nel loro appartamento sito al primo piano di una palazzina in una quartiere residenziale della nostra piccola cittadina di provincia.
Giunto al pianerottolo mi aprì la porta uno dei due, il ragazzo con la barbetta, che era decisamente carino come sembrava in foto e che mi diede una vigorosa stretta di mano presentandosi ed invitandomi ad accomodarmi sul divano.
Antonio, questo era il suo nome, intavolò una breve discussione dove mi disse che gli piaceva condividere il suo ragazzo con altri quando si poneva l’occasione e che il suo compagno era solito fare tutto ciò che gli veniva richiesto e che pertanto se avessi voluto qualcosa di particolare sarebbe bastato farglielo presente.
Questa premessa mi aveva un po’ intimorito dato che non ero solito trovarmi in situazioni di dominazione o affini ma ormai ero in quell’appartamento e decisi di vedere come sarebbe andata a finire.
Antonio si alzò dal divano e scomparve in un’altra stanza dicendomi di seguirlo: entrai in una specie di studio in cui era presente una enorme scrivania e un divano letto che era stato aperto e che aveva le dimensioni di un letto matrimoniale e sul quale era sdraiato a pancia in giù un ragazzo con i capelli lunghi raccolti a coda completamente nudo fatta eccezione per un jockstrap che metteva in mostra le sue chiappe sode.
Il ragazzo che mi aveva fatto strada in quello studio colpì violentemente i glutei dell’altro ragazzo sdraiato con un rumore secco ed invitandolo ad alzarsi e ad avvicinarsi a noi. Quest’ultimo si alzò e si mise sdraiato sul bordo del divano letto attendendo che gli venisse detto cosa fare.
Da parte sua Antonio tirò fuori dai pantaloni della tuta che indossava un cazzo semi turgido di dimensioni ragguardevoli ed afferrando per la testa il suo fidanzato lo forzò ad avvicinarsi infilandoglielo completamente in bocca e spingendoglielo sino in gola.
Si vedeva lo sforzo che stava facendo per tenere un pisello di quello dimensioni dentro al suo cavo orale e la fatica che faceva per cercare di respirare ma Antonio non mollava la presa e teneva il suo viso premuto sul suo pube dicendogli che doveva ingoiarlo tutto comprese le palle.
Ero piuttosto sorpreso da questa scena non essendo abituato a queste pratiche ma ero al contempo eccitato sentendo il mio cazzo premere all’interno dei miei boxer continuando a fissare i due fidanzati e rimanendo impressionato dalla violenza di quell’atto.
Dopo un tempo imprecisato Antonio decise che era giunto il momento di dare un attimo di respiro al suo fidanzato sfilando dalla sua gola il cazzo che aveva ormai raggiunto la piena erezione e spingendo nel contempo il ragazzo verso di me invitandolo a fare gli onori di casa e chiedendomi di dargli il mio cazzo da succhiare.
Abbassai pantaloni e boxer alle caviglie ed il ragazzo si avventò immediatamente sul mio pisello facendolo sparire nelle sua bocca. Aveva fatto tutto questo con estrema facilità considerato anche il fatto che il mio pene era decisamente più piccolo di quello del suo fidanzato.
Sentivo la sua lingua roteare sulla mia cappella che si spingeva ogni tanto in gola mentre con una mano mi massaggiava le palle facendomi provare dei brividi di piacere raramente provati in precedenza; mentre ad occhi chiusi mi gustavo quella pratica sentivo il rumore di sonori ceffoni che colpivano le chiappe del ragazzo unitamente a degli insulti che Antonio gli rivolgeva e che quest’ultimo dimostrava di apprezzare confermando di essere una troia nei brevi istanti in cui il mio cazzo usciva dalla sua bocca vorace.
Poco dopo Antonio decise che dovevo sedermi sul divano in modo tale da essere più comodo nel gustarmi il pompino che stavo apprezzando e potei vedere che nel frattempo aveva preso a giocare con le mani con il culo del suo ragazzo.
Aveva versato una quantità notevole di gel sul culo del suo fidanzato ed aveva cominciato a infilarci non so quante dita allargando il culo di quest’ultimo che mugulava di piacere mentre ancora non si staccava dal mio cazzo.
Mi invitò a colpire le chiappe del fidanzato e scoprii di provare del piacere nello sculacciarlo sentendo diventare il cazzo ancora più duro rispetto a prima come se questo fosse possibile mentre Antonio aveva appoggiato il suo cazzo al culo del ragazzo ed aveva cominciato a scoparlo con colpi decisi e ben assestati che lo spingevano ad ingoiare il mio cazzo fino alla radice facendolo scivolare in gola.
Antonio si divertiva ad alternare delle sessioni di scopate del suo ragazzo con momenti in cui lo allargava con le dita e con le mani fino a quando cosparse nuovamente il culo di gel e prese a spingere lo stesso tubetto di crema dentro allo sfintere. Il suo fidanzato non si scompose più di tanto, essendo forse abituato a questa pratica, e dopo una fatica iniziale il flacone entrò completamente dentro al ragazzo che si sfilò il mio cazzo dalla bocca urlando tutto il suo piacere.
Ero allibito dalla scena e senza parole ma estremamente eccitato da tutto quanto stava succedendo. Antonio continuò per diverso tempo a martoriare il culo di quel ragazzo che sembrava aver perso la ragione dimenando il culo e chiedendo di essere riempito sempre di più mentre continuava a prendersi cura del mio cazzo.
Ad un certo punto Antonio decise che il suo fidanzato aveva goduto abbastanza e che era giunto il momento di dedicarsi al mio piacere completo chiedendomi se mi piaceva essere scopato. Il mio sguardo probabilmente fu più eloquente della mia risposta tanto che mi rispose di non preoccuparmi e che non avrebbe fatto nulla che non mi fosse piaciuto.
Fece stendere il ragazzo sotto di me che nel frattempo mi ero inginocchiato sul bordo del divano sfilandomi completamente ogni indumento e gli ordinò di riprendere in bocca il mio cazzo mentre lui si posizionò dietro di me e cominciò ad accarezzarmi i glutei mentre con la lingua mi leccava il collo.
Lo sentii armeggiare e mi resi conto che stava cospargendo le sue dita e parte del mio sedere con della crema continuando ad accarezzare il mio culo che senza che volessi si contrasse come a volersi difendere; continuando a massaggiarmi mi disse di rilassarmi che se non fossi stato a mio agio avrebbe smesso appena glielo avessi chiesto.
Mi rilassai e sentii che un suo dito stava lentamente entrando dentro il mio culo mentre al contempo massaggiava le mie palle. Sentivo una sensazione di calore a tutto il sedere e di benessere generale non rendendomi conto di quante dita potesse aver infilato dentro di me.
Sentivo il suo cazzo duro sbattermi sulle gambe e sui piedi mentre ormai in estasi per quella splendida sensazione di piacere che stavo provando avevo cominciato a muovere il bacino agevolando la sua penetrazione del mio culo.
Mi sentivo le palle completamente piene di sborra che ribolliva ma il piacere che stavo provando era molto più intenso e appagante di qualsiasi sborrata avessi mai fatto prima di allora.
Mi sentivo completamente pieno e non avvertivo nessun fastidio per la penetrazione nonostante non fossi abituato ad avere un ruolo passivo nel sesso ma mi stava piacendo e mi stava letteralmente facendo perdere la testa.
Non so per quanto tempo andò avanti tutto quello ma arrivò il momento in cui sentivo che stavo per venire ed avvisai Antonio di questo che mi rispose con estrema tranquillità che avevo il permesso di sborrare in gola al suo ragazzo che non avrebbe sprecato neanche una goccia del mio liquido.
Lo ringraziai di questo e successivamente mi stupii di averlo fatto capendo che aveva comunque creato in me una forma di seppur lieve sottomissione e non mi trattenni più di tanto eruttando un cospicuo numero di getti di sborra nella gola del ragazzo che per tutto quel tempo non aveva smesso di succhiarmelo.
Come previsto ingoiò tutto e mi ripulì la cappella da ogni traccia di sperma nel momento in cui mi accasciai sul divano per riprendere fiato mentre il ragazzo seguendo un ordine di Antonio si alzò e dopo averlo baciato sparì dietro ad un’altra porta.
Antonio rimase in piedi di fronte a me con il cazzo ancora turgido e mi porse delle salviette per pulirmi passandomi poi i miei vestiti. Mi disse che dovevo allenare un po’ di più il mio culo se volevo godere maggiormente come se fosse possibile godere più di quanto avessi appena fatto.
Una volta rivestito mi accompagnò alla porta e salutandomi mi disse che mi aspettava il martedì successivo alle 20.30; non attese nessuna risposta, chiuse la porta di casa e mi lasciò da solo sapendo, come probabilmente già sapevo anche io, che non avrei disobbedito alla sua richiesta.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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