Una bella serata

Non era stato semplice organizzare a causa di impegni personali lavorativi e famigliari ma alla fine eravamo riusciti a trovarci.

Enrico aveva volentieri messo a disposizione il suo appartamento e, dopo aver atteso in strada l’arrivo di Riccardo, eravamo saliti al quarto piano di quel palazzo dove ad attenderci c’era il padrone di casa.

All’ingresso, tolte le giacche, Enrico e Riccardo si presentarono e subito il primo infilò la lingua in bocca al secondo stringendolo a sé e palpandogli quel bel culetto sodo che aveva.

Staccatosi da lui ci invitò ad accomodarci in camera facendo strada a Riccardo mentre io mi attardavo a togliermi le scarpe.

Sulla porta del corridoio abbracciai Enrico e lo strinsi a me sussurrandogli: “E me non mi saluti?”.

La risposta fu un bacio profondo e passionale mentre le mie mani gli accarezzavano la schiena scendendo a stringergli i glutei sodi e torniti.

Ci spostammo poi in camera dove nel frattempo Riccardo era rimasto in boxer e calze e subito lo imitammo.

Io rimasi completamente nudo mentre Enrico tenne addosso un paio di calze in spugna blu scuro che gli arrivavano al polpaccio.

Io ed Enrico ci sdraiammo al centro del letto matrimoniale riprendendo a baciarci con passione mentre Riccardo cominciò a giocare con i nostri cazzi infilandoseli alternativamente in bocca facendoci raggiungere la piena erezione.

Nel mentre io continuavo a giocare con Enrico baciandogli le labbra e mordendogli dolcemente i lobi delle orecchie mentre lui teneva fermo Riccardo e gli spingeva il suo cazzo in gola.

Quando finalmente il ragazzo tornò a prendersi cura del mio cazzo, gli afferrai il viso e cominciai a scopargli la bocca con forza ed intensità.

Nella camera risuonava il rumore della sua bocca che piena di saliva veniva scopata con insistenza.

Enrico cominciò a leccarmi e a mordermi in capezzoli facendomi raggiungere vette di piacere estreme.

Dovetti fermarmi per non raggiungere immediatamente l’orgasmo e, spingendo il viso di Riccardo sul cazzo di Enrico, mi alzai inginocchiandomi dietro al culo del primo.

Gli sfilai in boxer lanciandoli in un luogo imprecisato della stanza ed osservai il culo nudo del ragazzo.

Riccardo si muoveva ritmicamente mentre succhiava il cazzo di Enrico e vedevo ondeggiare davanti a me quel bel buco depilato.

Mi ci tuffai con la lingua, leccandolo e spingendo la punta della lingua a stimolare l’ano che sembrava dischiudersi ad ogni leccata.

Non lo leccai a lungo perché la voglia di farlo mio era tanta: avvicinai il mio cazzo al suo buco e con una leggera pressione entrai dentro di lui.

Afferrandolo per i fianchi cominciai a scoparlo, spingendolo ad ogni colpo ad accogliere il cazzo di Enrico fino alla base.

Le gambe di Enrico erano intrecciate sulle spalle di Riccardo e facendo leva così cominciò a scopargli la gola.

I nostri occhi si incrociavano ed era estremamente eccitante vedere il reciproco piacere che Riccardo stava procurando ad entrambi.

Poco dopo invertimmo le posizioni: io tornai a sdraiarmi sul letto e a farmi succhiare da Riccardo mentre Enrico in piedi ai piedi del letto gli puntava il culo col suo cazzo.

Decise di entrare senza troppa delicatezza e Riccardo, staccatosi dal mio cazzo, ruotò gli occhi al cielo gemendo, sentendo come il cazzo di Enrico fosse decisamente più largo del mio.

Durò poco il suo smarrimento e tornò subito a succhiarmi mentre da dietro Enrico lo stava aprendo per bene.

Uscito dal suo culo lo spinse in avanti e lo fece sedere sul mio cazzo. Non attesi molto e subito iniziai a scopargli il culo con colpi profondi e decisi mentre Enrico si era allontanato dal letto.

Tornò subito con del lubrificante che cominciò a spargere sul mio cazzo e sul culo di Riccardo facendomi rientrare dentro al ragazzo mentre anche lui con la sua punta si avvicinava a quel bel culo.

Non fu facile coordinarsi ma per qualche minuto riuscimmo ad entrare contemporaneamente dentro il culo di Riccardo.

Sentivo il cazzo di Enrico scivolare sul mio mentre Riccardo, accasciato su di me, gemeva tutto il suo piacere nelle mie orecchie.

Temevo che avrei sborrato da lì a poco e quindi feci alzare Riccardo facendolo sdraiare sul letto sulla schiena.

Enrico prese immediatamente le gambe di Riccardo e se le portò sulle spalle scopandolo in quella posizione con colpi lenti profondi e decisi.

Io mi inginocchiai alle spalle di Enrico abbracciandolo da dietro e baciandolo sul collo e sulla schiena mentre il mio cazzo duro scivolava sui suoi glutei.

Scesi a leccargli il culo ma la posizione non sembrava ideale a provare ad infilarlo nel culo di Enrico che a sua volta scopava Riccardo.

Enrico decise quindi di lasciarmi il posto e nella stessa posizione cominciai a scopare Riccardo.

Enrico in piedi accanto al letto aveva offerto il suo cazzo alla bocca avida di Riccardo mentre era tornato a limonarmi.

Ero al settimo cielo e decisi che non era più opportuno trattenermi: tenendo strette le gambe di Riccardo a me cominciai a scoparlo sempre con più forza ed intensità al fine di raggiungere l’orgasmo.

Cominciai ad urlare: “Cazzo, sto per sborrare, ti riempio Troia” ed infine gli riempii il culo di cinque o sei getti intensi di sborra calda.

Mi sfilai da lui e mi accasciai esausto sul letto mentre il mio posto veniva preso nuovamente da Enrico che dopo pochissimi colpi riempì a sua volta il culo del ragazzo.

Svuotatosi anche lui, si sdraiò al mio fianco riprendendo a limonarmi dolcemente mentre Riccardo, ubbidiente come sempre, era accucciato a pulirci i cazzi con la sua lingua.