Gay & Bisex
Incontro inaspettato
di archer81
23.07.2017 |
14.001 |
8
"Giunsi in leggero ritardo al posto convenuto e lui mi aveva già sollecitato temendo che potessi dargli buca..."
Lo scambio di messaggi in chat era stato breve e intenso e in pochi minuti avevamo concordato di trovarci in un posto appena fuori città tranquillo e sicuro.Non era mia abitudine organizzare incontri così al buio senza uno scambio di foto del viso e qualche messaggio più approfondito ma quella sera la voglia aveva preso il sopravvento e le foto di quel fisico tonico e tatuato mi avevano ingolosito al punto di accettare un incontro fugace.
Avrebbero potuto essere foto false, questo era un rischio, ma le probabilità di trovarmi di fronte a qualcosa di diverso da quanto prospettato dalle immagini erano le stesse di qualsiasi altro incontro da chat.
Giunsi in leggero ritardo al posto convenuto e lui mi aveva già sollecitato temendo che potessi dargli buca.
Ed ora eravamo lì uno di fronte all'altro imbarazzati e, dal canto mio, sorpreso della persona che mi aveva contattato in chat consapevole di chi fossi in quanto la foto del mio viso era ben evidente.
Era Ale, ma tutti lo chiamavano Ciccio, ragazzo di pochi anni più giovane di me ed amico del marito della mia migliore amica.
Un ragazzo non molto alto ma con un fisico tonico e definito ricoperto da una quantità di tatuaggi indefinita e con i suoi capelli biondi pettinati all'ultima moda.
Il classico figaccione un po' tamarro, sempre vestito come la moda vuole, auto super sportiva giocatore di calcio e, a detta di molti, gran sciupaffemine.
Si era fatto avanti nella penombra delle fronde dell'albero che copriva la fioca luce del lampione ed era immobile fissando il terreno, imbarazzato ed incapace di proferire parola.
Lo squadrai da capo a piedi ammirando la sua bellezza e rimanendone turbato anche per la mia eccitazione sempre più prorompente.
Indossava una camicia bianca a maniche corte che fasciava perfettamente i suoi pettorali e terminava sopra a dei pantaloncini jeans stracciati in più punti che mettevano in risalto le sue gambe muscolose e depilate.
Mi avvicinai a lui sovrastandolo con la mia altezza e gli chiesi se aveva voluto farmi uno scherzo o se era davvero lí per quello che mi aveva scritto in chat.
Sempre tenendo lo sguardo fisso a terra mi rispose dicendo che riteneva che di me si potesse fidare e da parte mia annuii confermando che sarebbe rimasto tutto tra noi.
Come mi aveva chiesto nel nostro scambio di messaggi, mi inginocchiai sull'erba davanti a lui e armeggiando con il bottone e la cerniera feci cadere i jeans a terra trovandomi di fronte i suoi slip bianchi e pieni della sua erezione che tradiva l'eccitazione del momento.
Scostai leggermente l'elastico e spuntò fuori come una molla il suo pene eretto con la cappella che puntava violentemente verso la mia bocca.
Con la lingua cominciai a stimolarne la punta mentre con una mano massaggiavo le due palle perfettamente lisce e depilate mentre lui aveva buttato indietro la testa emettendo piccoli gemiti di piacere.
Non era un cazzo eccessivamente grosso ma una volta preso in bocca e cominciato a succhiare con avidità mi riempí piacevolmente toccando con la punta la gola.
Alternavo succhiate in punta con altre più profonde cambiando velocità ed intensità mentre lo sentivo gemere e tremare sulle sue gambe.
Gli slacciai la camicia salendo a leccare il suo addome e i capezzoli che si erano inturgiditi mordendoli leggermente mentre con una mano continuavo a masturbarlo.
Salii ancora a leccare il collo mordicchiandogli i lobi delle orecchie cercando poi le sue labbra per baciarlo ma lui, in un piccolo barlume di lucidità, rifiutò le mie labbra spingendomi giù a succhiare nuovamente il suo cazzo.
Non la presi a male, dopotutto era difficile che un etero convinto come lui potesse limonare un ricchione (come li chiamava lui quando era in compagnia degli amici) come me.
Tornai quindi a succhiare il suo bel cazzo duro aggrappandomi ai suoi glutei sodi dettando il ritmo al suo bacino che prese a scoparmi la bocca spingendo ripetutamente la cappella nella mia gola e facendomi eccitare ancor di più.
Mi scopò la bocca per diversi minuti provocandomi anche conati di vomito da quanto mi spingeva in fondo il cazzo.
Decisi poi che dovevo assaggiare ogni angolo del suo corpo e lo feci girare baciandogli dapprima le chiappe e poi salendo con la lingua fino alle scapole e tornando poi a leccargli il collo mentre una mano continuava a segarlo.
Il mio pacco duro come il marmo era appoggiato al suo culo e lui cominciò col sedere a premere sul mio cazzo compiendo dei leggeri movimenti rotatori col bacino.
Gli sussurrai all'orecchio di stare attento perché continuando così non avrei più risposto delle mie azioni; lui non rispose ma spinse ancora di più il suo culo contro di me.
Mi slacciai i pantaloni e li abbassai insieme ai boxer e il mio cazzo si infilò quasi naturalmente nel solco delle sue chiappe strofinando contro il suo buchino umido.
Lasciai condurre a lui il gioco facendolo strusciare per diversi minuti sul mio cazzo che sembrava esplodere da quanto era duro finché con voce flebile e rotta dall'eccitazione mi disse che voleva sentirlo dentro.
Non me lo feci ripetere due volte e facendolo chinare leggermente in avanti puntai la cappella al suo buchino entrando leggermente; la sua reazione fu di irrigidirsi stringendo le chiappe ma lo invitai immediatamente a rilassarsi e a non temere che sarei stato delicato.
Spinsi con un colpo secco dentro di lui tutto il cazzo facendolo gridare dal dolore ma poi ripresi a baciarlo sul collo facendolo rilassare.
Rimasi fermo e lasciai che fosse lui a muovere il culo sul mio cazzo dettando la velocità e la profondità della penetrazione.
Ero estremamente eccitato per la situazione e la scopata inaspettata e lo avvisai che ero ormai vicino a sborrare prendendolo per i fianchi e cominciando a scoparlo con colpi secchi e profondi per alcuni istanti fino a riempirlo completamente con fiotti di sborra che mi sembrarono infiniti.
Uscii da lui che si portò una mano al culo girandosi leggermente e notai che anche lui era venuto mentre lo scopavo.
L'imbarazzo iniziale tornò tra di noi e, recuperati i vestiti e risistemati in qualche modo, tornammo alle nostre macchine salutandoci a malapena.
Sono passati un paio di giorni dal nostro incontro e questa sera, come suo solito, è arrivato al bar salutando i suoi amici chiamandoli brutti ricchioni e cominciando a parlare della figa con cui è uscito ultimamente.
Chissà cosa penserebbero i suoi amici se sapessero che poco prima di arrivare mi ha scritto dandomi nuovamente appuntamento a notte fonda per scopare con un ricchione...
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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