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Fabio - Nel capannone


di Membro VIP di Annunci69.it archer81
05.10.2019    |    17.620    |    5 9.1
"I tentativi di Alex di avere maggiori dettagli furono vani in quanto Fabio non rispose più ad alcun messaggio del ragazzo che passò i giorni seguenti..."
I giorni seguenti al primo incontro furono per Alex caratterizzati dagli eccitanti ricordi di quella scopata che venivano calmati con intense sessioni di masturbazione o con la fidanzata che apprezzava la straordinaria carica erotica ignara dalle cause da cui scaturisse.

Erano però frequenti i momenti in cui il ragazzo con razionalità riteneva che una situazione del genere non dovesse più ripetersi finendo però poi a spiare il profilo di Fabio sull’app di incontri con cui erano entrati in contatto e cercando il profilo di Gio per poter sapere qualcosa in più su di lui.

Passarono diversi giorni prima che Alex trovasse il coraggio e scrivesse nuovamente a Fabio una semplice frase interlocutoria “Hey ciao, come va?” a cui l’uomo, nonostante apparisse spesso on line, non rispose immediatamente ma attese un paio di giorni prima di scrivere lapidario “Sabato alle 16” seguito da un indirizzo.

I tentativi di Alex di avere maggiori dettagli furono vani in quanto Fabio non rispose più ad alcun messaggio del ragazzo che passò i giorni seguenti tormentato dai dubbi sul da farsi cercando più volte su internet l’indirizzo indicato e cercando di capire che posto fosse capendo solo che si trattava di un capannone in una zona industriale alle porte della città.

Giunto il sabato rimase indeciso sino all’ultimo sul da farsi ma intimamente sapeva che non si sarebbe sottratto all’opportunità di incontrare nuovamente Fabio che lo aveva fatto godere in un modo mai provato prima.

Alle 16 in punto era fermo davanti a un cancello in ferro di un capannone dove sembrava non esserci nessuno data l’assenza di auto parcheggiate ad eccezione della sua e non sentendo nessun rumore di attività umane.

Il cancello automatico si aprì nel momento in cui Alex ricevette sul suo telefono un messaggio che gli diceva di entrare nel cortile e di salire i tre gradini della palazzina sulla sinistra con la porta a vetri che doveva superare.

Con il cuore in gola il ragazzo eseguì gli ordini che gli erano stati impartiti sentendo dietro di sé il cancello chiudersi e capendo di non potersi più tirare indietro.

Entrato nella palazzina attesa qualche minuti prima che da un ufficio laterale si facessero avanti due uomini con una salopette in jeans e delle tshirt rosse con il logo di un’azienda e delle scarpe antinfortunistiche che gli si avvicinarono sorridendo.

“Quindi sei tu la troia vogliosa di cazzo?” esordì l’uomo più alto e con una barba nera che gli ricopriva il viso “non hai resistito all’idea di farti scopare nuovamente”.

Alex rimase in silenzio avvampando di vergogna mentre l’altro uomo gli si era messo alle spalle ed aveva cominciato a palpargli il culo saggiandone le rotondità delle chiappe sode.

Il ragazzo si aspettava di incontrare nuovamente Fabio del quale però non vi era traccia e si sentì ancora più in imbarazzo capendo che nonostante la situazione estremamente pericolosa sentiva montare dentro di sé l’eccitazione di aver capito che sarebbe stato il giocattolo sessuale dei due operai.

Il suo cazzo premeva turgido dentro agli slip mentre il secondo operaio biondo e con i lineamenti di un uomo dell’est europa aveva abbassato leggermente i pantaloni della tuta del ragazzo infilando una mano all’interno e massaggiando il culo del ragazzo sfiorando con un dito il buchino avendo scostato le mutande.

L’altro uomo disse al ragazzo di seguirlo invitando il collega ad essere un po’ più paziente visto che avevano tutto il tempo per divertirsi con calma con il ragazzo.

Attraversarono un lungo corridoio al temine del quale, superata una porta con il maniglione antipanico, entrarono in quella che era a tutti gli effetti una officina meccanica.

L’operaio con la barba scura si appoggiò ad un macchinario e sbottonò la salopette tirano fuori un cazzo semiturgido e di dimensioni ragguardevoli guardando negli occhi Alex: “vieni qua e fammi vedere cosa sai fare”

Il ragazzo sembrava ipnotizzato dalla situazione ma si sentì spingere alle spalle dal biondo e si trovò inginocchiato davanti all’uomo che senza esitazione gli cacciò in bocca il cazzo che il ragazzo cominciò a succhiare con gusto sentendo crescere dentro alla sua bocca la consistenza dello stesso.

L’uomo apprezzava l’abilità del ragazzo lasciandolo fare nell’opera di leccare il glande e di succhiare l’asta mentre alternava succhiate più decise ed arrivando a prendere il gola il cazzo dell’operario.

L’altro uomo invece si era tenuto alle spalle del ragazzo gustandosi la scena e segandosi per qualche minuto prima di avvicinarsi ai due e far alzare in piedi il ragazzo ma facendo in modo che piegandosi in avanti non smettesse di succhiare il cazzo del collega.

Gli abbassò alle caviglie i pantaloni e gli slip e cominciò a leccare il culo di Alex che, forse per l’occasione, era stato depilato con cura e in profondità permettendo alla lingua dell’uomo di insalivare senza difficoltà il buco del ragazzo che sembrava schiudersi davanti alla sua bocca.

Nel frattempo il pompino al primo operaio proseguiva con un’intensità crescente finchè l’uomo afferrò per la testa Alex e iniziò a scopargli la gola senza tanti convenevoli ed infischiandosene delle difficoltà di respirare del ragazzo che, nei brevi momenti di tregua che gli venivano concessi, tossiva e sputava una quantità significativa di saliva prima di riprendere in profondità il cazzo dell’uomo che non sembrava dare segni di cedimento.

Il culo di Alex si era nel frattempo completamente aperto sotto l’opera dell’operaio biondo che ora, dopo aver leccato avidamente il culo del ragazzo, aveva cominciato ad infilare dapprima un dito e successivamente due mentre con l’altra mano si segava il cazzo.

Ad un cenno dell’operaio con la barba il collega smise di scopare con le dita il ragazzo e fece girare Alex in modo tale che il culo del giovane fosse a sua disposizione; sputò sul buco del culo, non perché ce ne fosse bisogno ma per il gusto di farlo, ed infilò con un colpo deciso il suo cazzo in quel culo fino a far sbattere il pube peloso sulle chiappe rosee della sua preda.

Alex emise un grido, forse di dolore o forse di sorpresa mista a piacere, e cominciò ad ondeggiare sotto i colpi dell’operaio che lo aveva preso per le spalle tenendolo fermo sotto colpi così forti che ad ogni affondo facevano urlare il giovane.

Il ragazzo si sarebbe aspettato di dover succhiare il cazzo del biondo ma inaspettatamente invece di ritrovarsi di fronte l’uccello del secondo operaio, lo vide abbassarsi davanti a lui e, presolo per il viso, cominciò a leccargli le labbra e a baciarlo mentre con la mano continuava a masturbarsi.

Le gambe di Alex cominciavano a fargli male vista la posizione e le sollecitazioni a cui erano sottoposte considerata l’irruenza dei colpi che riceveva ed accolse con sollievo la decisione del toro che lo stava scopando di spostarsi verso una panca in ferro su cui l’operaio si sedette facendo impalare nuovamente sul suo cazzo il ragazzo.

L’operaio biondo continuò ad ammirare la scena con gusto senza mai smettere di segarsi avvicinandosi dopo qualche minuto al ragazzo che nel frattempo si sentiva leccare e mordere il collo e i lobi delle orecchie dall’uomo che col suo cazzo lo stava aprendo in due.

Si inginocchiò davanti al ragazzo e gli prese in bocca il cazzo stimolando con la lingua il glande e facendo sentire al giovane un piacere inusuale ed indescrivibile che lo portò in pochissimo tempo a sborrare in bocca all’operaio che ingoiò senza alcun problema tutto quanto fu in grado di riversargli in bocca.

Dopo questo trattamento il cazzo di Alex si ammosciò continuando però a sbattere sulle cosce del giovane per i colpi inferti al suo culo mentre il biondo si era allontanato e si segava guardando la scena a sborrando dopo poco sul pavimento dell’officina.

I colpi dell’uomo erano diventati ancor più decisi e profondi ed ormai Alex urlava di piacere e godimento non sentendo quasi più alcuna resistenza del suo culo e saltellando furiosamente sul cazzo dell’operaio che all’improvviso afferrò il giovane per i fianchi e lo tenne fermo riversando nel suo culo una quantità incalcolabile di sborra accompagnato da dei grugniti e mordendo in modo animale il collo del ragazzo.

Finito di sborrare sollevò di peso il ragazzo facendolo sdraiare a terra su una telo e fece avvicinare il collega al suo cazzo affinchè con la lingua lo ripulisse per bene prima di dargli il permesso di avvicinarsi al ragazzo e di leccare la sborra che stava lentamente fuoriuscendo dal culo di quest’ultimo.

Alex era esausto e quasi incosciente si godeva la lingua delicata del biondino sul suo culo ma fu destato improvvisamente dalle parole metalliche che uscivano da un altoparlante che riconobbe essere pronunciata da Fabio.

“Jack, spero che adesso il debito sia saldato…ho visto come ti sei divertito! Le telecamere di sorveglianza non si sono perse un istante della vostra scopata”
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