Gay & Bisex
Il fidanzato del mio miglior amico
di archer81
19.04.2017 |
22.054 |
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"Proprio per questo spesso, al fine di evitarmi di percorrere i km che separano la mia abitazione dalla città, mi invitavano a trascorrere la notte a casa..."
La mia decennale amicizia con Andrea non era stata minimamente scalfita quando, circa sei anni fa, entrò nella sua e nella mia vita Claudio, un ragazzotto biondino simpatico e intelligente.Poco a poco la loro relazione era divenuta sempre più solida ed importante fino a quando, circa un anno fa, decisero di compiere un passo importante ed andare a convivere in un appartamento nella prima periferie milanese.
Il mio rapporto con questa inossidabile coppia era forte e profondo e spesso organizzavamo insieme ad altri amici vacanze ed uscite serali in locali alla moda e discoteche che terminavano ad orari proibitivi.
Proprio per questo spesso, al fine di evitarmi di percorrere i km che separano la mia abitazione dalla città, mi invitavano a trascorrere la notte a casa loro offrendomi un comodo divano nella zona living che era ormai diventato a tutti gli effetti il mio giaciglio per i week end.
Quel sabato sera avevamo deciso di andare a ballare in un noto locale gay milanese ed avevamo un po’ esagerato con i cocktails sicuri che tanto Claudio ci avrebbe riportato a casa sani e salvi non toccando abitualmente un goccio di alcool.
Come al solito in pista si scherzava, giocando a fingere di sedurre Claudio con balli sensuali e strusciatine e palpatine innocenti che, volente o nolente, il malcapitato subiva partecipando ilare alla goliardia.
Come spesso accadeva però Andrea aveva esagerato con i bicchieri e verso le 3 del mattino avevamo dovuto alzare bandiera bianca riportando a casa il nostro amico che, per comodità, avevamo gettato come un sacco di patate sul sedile posteriore.
Io, seppur un brillo, mi ero messo accanto al guidatore Claudio che nel tragitto verso casa cominciò a chiacchierare con me.
Ricordo ancora la sua esternazione circa il fatto che anche quella sera, essendo Andrea ko, sarebbe andato a bocca asciutta e di rimando la mia stupida risposta che gli ricordava che a casa ci sarebbe stato un altro maschio a sua disposizione.
Il tutto si concluse con una fragorosa risata da parte di entrambe proprio mentre Claudio parcheggiava la sua autovettura nello spiazzo sotto il palazzo dove viveva.
Messo a letto Andrea mi gettai sul divano e, lanciati via jeans e camicia, mi accoccolai in boxer sotto la coperta in cerca di tepore e di un sonno ristoratore.
Non so quanto tempo fosse passato, ma mi svegliai nel buio della notte sentendo una presenza vicino a me. Ci misi qualche secondo a realizzare che la coperta era stata spostata e che qualcuno si stava dando da fare nella zona del mio basso ventre.
Messo a fuoco nell’oscurità realizzai che qualcuno mi aveva levato anche i boxer e che si stava dando da fare sul mio cazzo con la bocca al fine di portarlo ad una completa erezione.
Ci sapeva proprio fare il ragazzo ed io non riuscii a rimanere indifferente a quel servizietto di una bocca golosa che succhiava con avidità e si infilava in gola tutto il mio uccello.
Con una mano cominciai ad accarezzargli la testa dandogli anche il ritmo della pompata e la soffice chioma che incontrai fu l’inequivocabile conferma che era Claudio a darsi da fare in quel pompino sublime.
Andò avanti ancora per qualche minuto prima di staccarsi con uno schiocco dalla mia cappella ed avvicinare le sue labbra alle mie orecchie per sussurrarmi che un’occasione tale non poteva più farsela sfuggire e che aveva bisogno di soddisfare le sue esigenze.
Quel modo di fare da navigato seduttore produsse in me un’ulteriore eccitazione tanto che mi alzai di scatto, lo feci sedere sul divano ed appoggiando le sue gambe sulle mie spalle cominciai ad umettare il suo buchino caldo con la mia lingua.
Ad ogni leccata il suo forellino si schiudeva sempre più rivelando la sua eccitazione e la sua voglia di cazzo finché, alzandomi leggermente, infilai in un solo colpo il mio cazzo turgido dentro di lui.
Entrai molto facilmente dentro di lui che mi accolse con un sospiro profondo di godimento e cominciai dapprima lentamente e poi con ritmo sempre più serrato a susseguire colpi profondi e decisi dentro Claudio che si dimenava sotto di me.
I suoi lamenti si facevano sempre più forti tanto che decisi, onde evitare il rischio di svegliare Andrea nella stanza accanto, di uscire da lui e di farlo inginocchiare sul divano facendomi dare le spalle.
Entrai nuovamente dentro di lui da dietro senza la minima delicatezza e facendolo sussultare; lo abbracciai poi al torace e lo feci alzare facendo combaciare la sua schiena al mio addome in modo tale da avvicinare la mia bocca al suo collo.
Con la mano rimasta libera gli serrai la bocca smorzando i suoi gemiti di godimento mentre, sotto colpi sempre più decisi, cominciai a morderlo sul lobo dell’orecchio destro chiamandolo con epiteti offensivi che sembravano eccitarlo ancora di più.
Claudio non subiva passivamente i miei colpi ma con il bacino riusciva a far venire il suo culo incontro al mio basso ventre acuendo ancor di più il ritmo forsennato della nostra scopata.
Sapevo di non poter resistere ancora molto e, dopo averglielo detto, Claudio si sfilò da me e si inginocchiò a terra davanti al mio cazzo segandolo e succhiandolo avidamente mentre con le mani mi stringeva e strizzava le palle.
Non resistetti più e un numero imprecisato di schizzi densi e potenti colpirono il suo viso che divenne una maschera bianca.
Terminò la sua performance ripulendomi voracemente la cappella per poi alzarsi di scatto e correre in bagno.
Dal canto mio io mi infilai i boxer e mi rimisi a dormire crollando nuovamente di sasso per risvegliarmi l’indomani mattina ed infilarmi in bagno per una doccia prima che i padroni di casa si svegliassero e trovando con mia somma sorpresa Andrea che mi aspettava sulla porta della zona notte…
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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