Gay & Bisex
I muratori
di archer81
14.08.2013 |
30.969 |
5
"Non resistetti oltre e sborrai anche io copiosamente sul pavimento mentre i due si erano scambiati di posizione ed ora era l’altro a prendersi cura del cazzo..."
Finalmente dopo quasi due anni di lavori le villette a schiera che stavano costruendo nel pezzo di terreno confinante con il giardino della mia abitazione erano quasi concluse.Due anni di rumori intensi e molesti a qualsiasi ora del giorno dal mattino presto sino a sera tarda quando si trattava di recuperare il tempo perso e che impattavano negativamente sui miei tentativi di studiare per gli esami universitari.
Mi rifugiavo in soffitta dove grazie a una maggior insonorizzazione poteva quanto meno attutire i rumori provenienti dal cantiere e dove, grazie al fatto di essere un piano più in alto rispetto alle villette in costruzione, potevo nei momenti di relax osservare i muratori all’opera.
A dispetto di quanto si possa pensare e contrariamente alle mie più rosee previsioni quel cantiere non era popolato dai bellissimi ed eccitantissimi muratori che sono spesso protagonisti dei film porno che spesso mi aiutavano nella mia arte masturbatoria.
Nel via vai di persone impiegate in quella costruzione avevo potuto solo vedere anziani muratori e giovani manovali i cui fisici erano spesso rovinati da pance prominenti e grasso superfluo uccidendo così sul nascere ogni mia fantasia.
Ma grazie al cielo quel supplizio era ormai terminato e da qualche giorno nessun operaio era più passato dal cantiere che probabilmente attendeva solo di essere chiuso.
Pertanto avevo deciso di tenere aperte le finestre del solaio godendo della brezza primaverile e dell’aria frizzante di quel giorno di sole quando il mio studio venne disturbato dal rumore di un furgone con una marmitta rumorosa, dallo sbattere di porte e portelloni e dal vociare incomprensibile di due uomini.
Mi affacciai curioso e indispettito per il disturbo che stavano arrecando ai miei tentativi di preparare un esame importantissimo e appena misi a fuoco le immagini, ciò che vidi mi lasciò senza parole.
Due splendidi ragazzi poco più che ventenni avevano iniziato a spostare ed accatastare tutto il materiale rimasto e dal loro parlare capii o quantomeno immaginai che si trattasse di rumeni o quantomeno di ragazzi dell’est.
Erano due pezzi di maschi alti quasi un metro e novanta con i capelli biondi e una carnagione chiara ambrata per il sole che bruciava la loro pelle durante le ore di lavoro.
Rimasi imbambolato a fissarli per non so quanto tempo con quei fisici definiti e muscolosi stretti dentro a pantaloncini corti e a due canotte sdrucite ma estremamente sexy.
Dopo parecchio tempo che lavoravano uno dei due si diresse verso uno di quei bagni chimici usati nei cantieri e tra me e me imprecai: avrebbe potuto tranquillamente espletare i suoi bisogni all’aperto permettendomi di ammirare o sperare di ammirare qualcosa in più del suo corpo statuario.
Uscì da quello sgabiotto parlando con il suo collega ma, fatti pochi passi, i pantaloncini caddero alle caviglie e lui quasi senza accorgersene inciampò e ruzzolò a terra.
Il suo connazionale proruppe in una sonoro risata e gli si fece incontro per aiutarlo ad alzarsi ma invece di dargli una mano cominiciò a deriderlo e a tirare delle sonore pacche sul sedere dell’altro quasi come se stesse sculacciando un bambino.
Questi si rialzò velocemente e, sempre con i pantaloncini alle caviglie, diede uno spintone all’altro spingendolo contro il muro della casa appena costruita.
Gli si fece incontro inveendo ed una volta giunto a pochi centimetri da lui fece qualcosa che mi fece sobbalzare: invece di colpirlo o insultarlo avvicinò le labbra alle sue cominciando a baciarlo con passione venendo ricambiato dall’altro.
Rimasi dapprima impietrito ma poi il turgore del mio cazzo prigioniero nei miei boxer mi riportò alla realtà: cominciai ad accarezzarmi e poi a masturbarmi osservando la scena di quei due che sempre baciandosi avevano iniziato ad accarezzarsi i pacchi ormai gonfi che lasciavano intravedere tutta la loro eccitazione.
Quello con i pantaloni abbassati se li era tolti rimanendo in mutande e si era inginocchiato davanti all’altro per estrarre un pisello di tutto rispetto che aveva iniziato a succhiare con passione spingendoselo in gola ed accarezzando le palle dell’altro che emetteva gemiti di piacere e parole a me incomprensibili.
Continuò con quel pompino per parecchio tempo finchè non vidi il ragazzo in piedi irrigidirsi e scuotersi come se fosse attraversato da una scarica di corrente e cominciò ad eiaculare nella bocca del compagno che un po’ riuscì a trattenere in bocca ed il restò lasciò fuoriuscire lungo le guance.
Non resistetti oltre e sborrai anche io copiosamente sul pavimento mentre i due si erano scambiati di posizione ed ora era l’altro a prendersi cura del cazzo del compagno succhiandolo con dedizione e massaggiando con due dita il culo di questi.
Probabilmente la carica erotica era tale ed il pompino coniugato al massaggio così eccitante che il ragazzo durò davvero poco riempiendo anch’egli la bocca del collega che però una volta terminata la sborrata sputò tutto a terra.
Si rialzò e limonò brevemente col compagno prima di rivestirsi.
Rimasero ancora poco tempo in cantiere prima di dirigersi verso il furgone. Uno dei due però volse distintamente lo sguardo verso la finestra da cui avevo osservato tutta la scena strizzando l’occhio e salutandomi con la mano.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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