Gay & Bisex
In attesa del referto
di archer81
28.04.2013 |
15.619 |
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"Sparì dietro la porta e ricomparve con un mazzo di chiavi invitandomi a seguirlo in archivio per recuperare la mia busta..."
Uscito di corsa dall’ufficio ero riuscito per un pelo ad arrivare in ospedale per ritirare gli esiti di alcuni esami che erano indispensabili per la visita medica che avrei dovuto sostenere il giorno seguente.Mancavano pochi minuti alle 7 e attendevo che la signora in coda davanti a me terminasse di ritirare i propri documenti quando, per un non ben definito motivo, cominciò a discutere con l’impiegata allo sportello.
Capendo che la discussione sarebbe andata avanti per un po’ decisi di sedermi su uno dei divanetti della sala d’attesa e cominciai ad armeggiare con il mio cellulare aprendo l’applicazione di una delle chat di incontri tanto per vedere chi c’era in giro e per passare un po’ il tempo.
Subito mi apparve la notifica di un messaggio di un ragazzo che era a poche centinaia di metri da me che mi chiedeva come stessi.
Risposi con le solite frasi di circostanza e cominciammo a chattare per un po’ finchè mi chiese se anche io mi trovassi all’ospedale vista la poca distanza che ci separava.
Gli dissi che ero in attesa di ritirare degli esami e la sua risposta non si fece attendere. In sostanza si proponeva di raggiungermi per bere un caffè insieme per ingannare l’attesa.
Forse un po’ inconsciamente gli indicai dove mi trovavo e neanche il tempo di inviare il messaggio che dalla porta accanto allo sportello dove continuava la discussione uscì questo splendido ragazzo.
Vestito con la divisa da infermiere dell’ospedale con un fisico tonico e due occhi verdi brillanti e una barba molto corta a far da cornice a due belle labbra sottili, si avvicinò a me presentandosi come Marco.
Chiacchierammo un po’ e subito si offrì di consegnarmi lui gli esiti che attendevo da ormai più di mezzora per non farmi perdere ulteriormente tempo.
Sparì dietro la porta e ricomparve con un mazzo di chiavi invitandomi a seguirlo in archivio per recuperare la mia busta.
Percorremmo un lungo corridoio e giunti in fondo aprì una porta facendomi entrare in una stanza in cui erano presenti molti schedari e anche un lettino. Lo sentii chiudere la porta a chiave e non appena mi girai per chiedergli il motivo di quel gesto me lo ritrovai addosso con le sue labbra incollate alle mie e la sua lingua che esplorava la mia bocca.
Mi lascia andare eccitato per la situazione e per la sorpresa del gesto ricambiando il suo bacio con la stessa intensità e passione che lui stava usando nei miei confronti.
Le mie mani esploravano il suo corpo ancora stretto nel camice tastando la consistenza di due pettorali ben definiti e di un sedere sodo.
Ma la sorpresa che mi riservò quando scesi a palpare il suo pacco fu inaspettata: sotto i pantaloni sentivo la consistenza di un pisello che prometteva essere di dimensioni considerevoli.
Smisi di baciarlo accucciandomi tra le sue gambe e tirando fuori quel pene che scatto come una molla appena abbassai l’elastico delle mutande; mi trovai di fronte a un pisello grosso e pulsante che subito mi infilai in bocca gustandomelo in tutta la sua lunghezza e larghezza.
Lo spompinai per qualche minuto finchè lui mi fermò e si spogliò completamente invitandomi a fare lo stesso; poi si appoggiò al lettino dandomi le spalle e mettendo in bella mostra il suo bel culetto sodo.
Era chiaro l’invito a penetrarlo e non mi tirai di certo indietro: entrai dentro di lui e cominciai a stantuffarlo dapprima lentamente e poi sempre con più forza incitato dai suoi lamenti di piacere e dal rumore delle mie palle che sbattevano contro il suo culo mentre mi aggrappavo alle sue spalle e gli leccavo il collo.
Ero quasi giunto all’apice del piacere e ancora pochi colpi e sarei esploso dentro di lui quando, forse intuendo di avermi portato quasi al punto di non ritorno, si fermò sfilandosi il mio uccello da suo culo e facendomi sedere sul lettino.
Si impalò su di me dettando il ritmo e riprendendo a baciarmi con foga mentre con le mani si masturbava intensamente.
Durammo pochi minuti in quella posizione. Lo avvisai che stavo per venire e lui prese a cavalcarmi con sempre più intensità e forza finchè non eruttai il mio seme dentro di lui e lui non cominciò a schizzarmi il suo piacere sulla pancia e sul petto.
Rimase con il mio pisello dentro di lui limonandomi ancora per qualche minuto poi, quando ci fummo ripresi, mi invitò a rivestirmi perché ormai si era fatto troppo tardi.
Ci ricomponemmo e uscimmo dalla stanza: lui ritornò al suo lavoro e io mi diressi verso casa.
Appena uscito dall’ospedale mi arrivò un suo messaggio: “Abbiamo dimenticato di recuperare i referti…ti aspetto domani per consegnarteli di persona”.
Il mio pisello si era già risvegliato al pensiero di tornare in ospedale il giorno seguente.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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