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Gay & Bisex

Posto di blocco Parte 1


di Membro VIP di Annunci69.it archer81
06.05.2013    |    28.689    |    6 9.4
"Capii subito in che razza di guaio mi ero cacciato e subito realizzai che difficilmente avrei potuto levarmi da quella situazione indenne..."
Erano circa le 21:30 e stavo percorrendo il tratto di statale che separava la palestra da casa mia quando in lontananza intravidi un posto di blocco della polizia stradale dove un poliziotto mi stava facendo segno di accostare.

Mi fermai dove indicato ed attesi che il poliziotto si avvicinasse alla mia auto per il solito controllo di routine non nascondendo una certa scocciature per il tempo che mi avrebbero fatto perdere.

Abbassai il finestrino e attesi che, come da prassi, mi venisse chiesto di esibire patente e libretto che prontamente consegnai all’agente in attesa che eseguisse le solite verifiche.

In breve tempo mi vennero restituiti i documenti e pensando che tutto fosse a posto rimisi in moto l’auto quando una manata colpì il vetro della mia auto facendomi prendere un mezzo colpo e facendomi imballare.

Imprecando abbassai il finestrino e forse con eccessiva arroganza mi rivolsi al poliziotto chiedendo il motivo di quel gesto. Questi andò su tutte le furie urlandomi che solo con la loro autorizzazione potevo rimettere in moto l’auto e ripartire e che il controllo non era ancora finito.

Mi invitò ad entrare nel parcheggio deserto di un negozio di abbigliamento lì accanto senza fare scherzi perché con i dati della patente e con la targa non avrei fatto molta strada prima che mi riprendessero.

Con una incazzatura a mille e imprecando contro di me per la mia irruenza entrai nel posteggio ben sapendo che avrebbero spulciato tutto e che sicuramente avrebbero trovato una qualsiasi scusa per appiopparmi una bella multa.

Accostarono a me ed entrambi si avvicinarono alla mia auto. Decisi di scendere così almeno non sarei rimasto seduto come un allocco in una posizione di inferiorità.

Ero in piedi di fronte a questi due poliziotti abbastanza alti e ben piazzati entrambi sulla trentina di cui uno moro e l’altro castano chiaro ma tutti e due con i capelli rasati.

Controllarono il contrassegno dell’assicurazione e mi chiesero il certificato dell’assicurazione che, nonostante tutti i miei sforzi per recuperarlo, sembrava essere sparito.

Inesorabile la multa mi avrebbe colpito. Uno dei due agenti cominciò a fare il sarcastico e a dirmi con fare ironico che la mia era una grave mancanza; era evidente l’intento di volermi provocare e farmi trascendere.

Non riuscii più a trattenermi quando cominciarono ad asserire che le gomme erano troppo lisce e che avrebbero dovuto sequestrarmi l’auto. Esplosi in mille improperi urlando tutto la mia rabbia in faccia ai due agenti suscitando in loro una reazione inaspettata.
Senza accorgermene mi ritrovai spalle al muro con un manganello che mi premeva contro la gola e un ginocchio che mi schiacciava lo stomaco e con uno dei due poliziotti con il viso a pochi centimetri dal mio che mi urlava che a comandare non ero io ma lui e che quello scherzo mi sarebbe costato molto caro.

Capii subito in che razza di guaio mi ero cacciato e subito realizzai che difficilmente avrei potuto levarmi da quella situazione indenne. In realtà invece di avere paura una strana sensazione mi innescava adrenalina in tutto il corpo facendomi eccitare leggermente.

Cominciai a scusarmi con i poliziotti dicendo che se avessero chiuso un occhio avrei fatto di tutto per farmi perdonare e per ricompensarmi.

Mi sembrava di essere in una scena di uno di quei film porno con cui mi ammazzavo di seghe la sera e il fatto di indossare i pantaloni della tuta non nascondeva la mia eccitazione.

L’altro agente ridendo si avvicinò a noi due invitando il collega a lasciarmi andare non prima di avergli fatto notare il bozzo del pisello ormai turgido.

Entrambi si misero a ridere ed uno dei due esclamò: “Te l’avevo detto che stasera ci saremmo divertiti…e questa troietta fa al caso nostro”

Mi fecero inginocchiare con forza a terra e subito mi ritrovai con i loro piselli che penzolavano davanti ai miei occhi. Il primo mi cacciò il suo cazzo mezzo duro in bocca e subito non persi tempo cominciandolo a leccare e succhiare con avidità mentre il collega mi colpiva il viso con il suo cazzo ormai duro.

Avevo a disposizione due bei bastoni nodosi e a fatica riuscivo a dedicarmi a soddisfarli entrambi tanto che uno dei due si allontanò appoggiandosi al cofano della volante sempre con il cazzo in tiro ben in vista.

Mi fecero alzare ed avvicinare al poliziotto appoggiato all’auto obbligandomi a riprendere in bocca il suo cazzo stando in piedi piegato in avanti.

Di colpo l’altro poliziotto che era rimasto alle mie spalle mi abbassò i pantaloni insieme ai boxer cominciando a leccarmi il culo e a giocarci con un paio di dita prima di infilarmi in un sol colpo il suo cazzo.

Mi sentii aprire in due da quel pisello che non era tanto lungo quanto largo provocandomi un bruciore a cui non badai molto ormai preso dall’eccitazione della situazione.

Continuai a succhiare il cazzo dell’agente davanti a me che mi stava letteralmente scopando la bocca finchè non me lo piantò in gola sgorgando intensi e potenti fiotti di sborra che fui costretto ad ingoiare mentre il mio culo veniva continuamente allargato dall’altro.

Continuò a scoparmi per alcuni minuti quando di colpo lo sfilò dal mio culo lasciando un senso di vuoto dentro di me probabilmente per la dilatazione a cui era stata portata la mia cavità anale.

Si avvicinò al mio viso segandosi furiosamente e riempiendo in pochi istanti il mio viso della sua calda sborra.

Finito di schizzare il suo seme cominciò ad usare il suo cazzo ancora duro come un cucchiaino facendomi assaggiare tutto lo sperma che ricopriva il mio volto.

Rimasi a terra esausto e col culo dolorante mentre il poliziotto che mi aveva scopato la bocca stava compilando il verbale con relativa denuncia.

Mi lanciò copia del verbale insultandomi ironicamente: “per questa volta te la cavi con poco…ma attento perché alla prossima non saremo così gentili”.

Scoppiarono entrambi in una sonora risata risalendo in auto e schizzando via rapidissimi mentre io ancora incredulo rimasi seduto a terra guardando il lampeggiante che spariva all’orizzonte.
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