Gay & Bisex
Matteo
di archer81
03.06.2020 |
9.636 |
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"Risalendo lentamente con la bocca arrivai a leccare e mordere il suo collo mentre il mio cazzo si era adagiato sul solco tra le sue chiappe reso scivoloso..."
Sapeva che adoravo trovarlo pronto quando andavo da lui ed anche quella sera, chiusa la porta del suo appartamento, entrai nel salotto vuoto ed in penombra e cominciai a spogliarmi lasciando i miei vestiti sul divano e rimanendo completamente nudo.Il mio cazzo era già barzotto per l’eccitazione della situazione mentre mi dirigevo verso la camera da letto dove mi attendeva Matteo, un bel ragazzo di trent’anni dal fisico minuto ma definito: lo trovai nella posizione più sexy ed eccitante per me, nudo sdraiato sulla pancia con quel sedere tondo e sodo che aspettava solo me.
Mi inginocchiai sul letto ammirando come il segno del costume rendesse quel corpo e soprattutto quel culo ancora più eccitanti mentre una mano aveva iniziato ad accarezzare i suoi glutei e la mia bocca gli stava baciando dolcemente le spalle e la schiena scendendo sempre più giù.
Lentamente con la lingua arrivai al suo fondoschiena mordendogli delicatamente prima una natica e poi l’altra per poi usare le mani per divaricarle e tuffarmi sul suo buchino che non attendeva altro; non appena leccai il suo foro sentii Matteo gemere di piacere e inarcare la schiena percorso da un fremito di goduria mentre la mia lingua inumidiva sempre più quel culo completamente privo di peli.
Avevo il viso completamente immerso nel suo culo e non lasciavo la presa per evitare che il ragazzo sfuggisse dalle mie mani anche se, considerato il piacere che provava, testimoniato anche dai gemiti che risuonavano nella stanza, mai si sarebbe sottratto a me.
Il mio pene era ormai completamente turgido e reclamava anche lui attenzioni visto che Matteo, muovendosi sotto le mie leccate, lo sfiorava con le gambe aumentando ulteriormente la mia eccitazione.
Risalendo lentamente con la bocca arrivai a leccare e mordere il suo collo mentre il mio cazzo si era adagiato sul solco tra le sue chiappe reso scivoloso dall’abbonante saliva delle mie leccate e cominciai a farlo scivolare lentamente tra di esse mentre gli sussurravo all’orecchio se volesse essere scopato.
Mi eccitava sentirlo chiedermi di scoparlo e sentire le sue suppliche di desiderio e così senza alcuna fatica puntai la punta sul suo buchino ed entrai completamente dentro di lui; un piccolo urlo di piacere riempì la stanza e mentre le mie palle accarezzavano il suo culo con un braccio lo cinsi sotto il petto per stringerlo forte a me e cominciai a scoparlo con colpi sempre più profondi, decisi e ritmati.
Metteo godeva sotto di me e mi implorava di non smettere mentre sentivo nitido il suono del mio bacino che sbatteva contro i suoi glutei con un ritmo sempre più intenso.
Decisi che era giunto il momento di cambiare fermandomi ed uscendo dal suo culo sdraiandomi sulla schiena accanto a lui; Matteo si avvicinò a me e baciandomi dapprima il petto scese a succhiarmi il cazzo infilandoselo completamente in bocca fino alle palle e non mollando la presa neanche quando qualche conato di vomito lo colpiva.
Mentre mi godevo quel magnifico pompino accarezzavo e strizzavo le sue chiappe infilando di tanto in tanto un dito dentro al suo foro caldo ed accogliente che quasi lo risucchiava dentro di sé; volevo nuovamente il suo culo e glielo dissi mentre con una mano gli assestai uno schiaffo deciso su una chiappa.
Il ragazzo ubbidiente liberò il mio cazzo dalla sua bocca e salì a cavalcioni sopra di me mentre mi prendeva per i polsi e mi portava le braccia sopra la mia testa bloccandole con forza: voleva guidare lui le danze e scese col bacino fino a sedersi completamente dentro di me mentre il mio cazzo rientrava nel suo culo caldo ed arrivava ad accarezzare nuovi punti dell’interno del suo corpo.
Cominciò a impalarsi sul mio cazzo mentre mi godevo il piacere che provava il mio cazzo e mi gustavo la sua faccia stravolta dal piacere ad ogni affondo del mio pene dentro al suo corpo.
Sempre col mio cazzo ben piantato dentro di lui si accasciò sul mio petto ed avvicinando la sua bocca al mio orecchio mi sussurrò: “ti prego scopami, scopami, fammi godere” continuando poi a leccarmi e a mordermi il lobo.
Le mie mani ormai libere dalla sua presa scesero ad afferrare il suo culo e stringendo forte a me Matteo, ripresi a scoparlo con forza mentre il ragazzo urlava nel mio orecchio tutto il suo piacere con parole e frasi sconclusionate ma chiedendomi sempre di non smettere perché stava godendo come mai prima.
Quella scopata selvaggia stava facendo godere in maniera smisurata anche me e sapevo che non avrei potuto resistere ancora a lungo:
“se continuiamo così mi farai sborrare a breve” riuscii a dirgli ma Matteo era solo in grado di ripetere “non smettere, ti prego, ti prego non smettere” facendomi capire che era così che voleva essere scopato quella sera.
Proseguimmo in quella posizione ancora per qualche minuto finché ormai quasi esausto dalla lunga scopata lo avvisai che ero pronto a venire. Matteo sempre avvinghiato a me mi stava mordendo l’orecchio in preda al piacere: “continua, non uscire, riempimi” mi urlò ormai fuori di sé per il piacere.
Non potevo più farcela così e quindi lasciai che il mio cazzo esplodesse tutta la mia sborra dentro a quel culo; non so quanti schizzi riempirono Matteo perché il piacere provato era così intenso da quasi farmi perdere il contatto con la realtà.
Rimasi con il cazzo ben piantato dentro a Matteo che continuava a muoversi lentamente sul mio cazzo e che provava ancora brividi di piacere fino a crollare esausto su di me. Lentamente il mio pene tornò a riposo uscendo dal culo del ragazzo.
Matteo, seppur esausto, scivolò accanto a me scendendo a leccare il mio cazzo ormai molle prima di venire a riprendersi appoggiando il suo viso sul mio petto mentre un mio braccio cingeva il suo corpo e una mia mano accarezzava la sua schiena.
Ci rilassammo per qualche minuto prima di ritornare alla realtà: tornai in salotto e mi rivestii in fretta lasciando l’appartamento di Matteo e tornando alla mia auto scoprendo diverse chiamate perse sul mio cellulare.
Messa in moto l’auto, richiamai mia moglie che mi aveva cercato diverse volte: “Ciao Amore, eh sì le solite riunioni infinite!” “Mezzoretta e sono a casa…metti a letto i bambini così poi ci guardiamo un bel film tu ed io soli soletti”.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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