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Gay & Bisex

Svergination (5)


di crigio
20.07.2015    |    10.785    |    8 9.7
"Non sa ancora, poverino, che la scena si conclude solo quando gli stalloni sborrano..."
Non appena Filippo dà lo stop alle riprese, Enrico si precipita da Luca per chiedergli se va tutto bene. Il ragazzino sembra come ubriaco: tutta lo sperma che ha bevuto lo ha mandato in estasi e il mio boy deve schiaffeggiarlo un po’ per farlo rinsavire. Poi, lo vedo annuire, segno che si è ripreso.
Quando vedo che anche il regista va incontro alla puttanella, allora mi avvicino anche io. “Va’ a darti una ripulita, ché tra una mezzora ricominciamo. Non toccare il culo, però! Lo voglio bello lubrificato di sborra, capito?”, ordina.
“S… sì…”, risponde Luca, ancora scosso.
“Lo accompagno io!”, intervengo, e prendo per mano lo sbarbatello. Proprio mentre iniziamo a dirigerci verso i camerini, scorgo Ahmed e l’operatore che poco fa sbavava per lui sparire oltre l’uscio in tutta fretta. Allungo il passo, tirandomi dietro Luca, per vedere in quale camerino si infilano. Li vedo entrare nell’ultimo in fondo al corridoio e, quindi, decido di occupare quello vicino subito precedente.
“Vieni qua!”, sussurro a Luca, invitandolo ad inginocchiarsi davanti alla parete. Come ricordavo bene, ci sono dei buchi in questi muri di cartongesso che permettono di guardare da un camerino all’altro. Il ragazzino mi obbedisce e fa come me: avvicina il viso alla parete e, chiudendo un occhio, sbircia con l’altro attraverso il foro. Nell’altra stanza, Ahmed e l’operatore stanno pomiciando di brutto: il turco sta palpando le chiappe voluttuose del ragazzetto, mentre questo strofina con una mano il pacco dello stallone. Nel frattempo le loro lingue si intrecciano e ansimano forte per l’eccitazione.
“Giù! Va’ giù!”, esclama d’un tratto Ahmed, spingendo le spalle del suo partner verso il basso. Quello finisce in ginocchio proprio davanti alla patta dello stallone. La lecca e la ciuccia attraverso il cotone dei jeans. Poi, sbottona i calzoni e tira giù la lampo. Il cazzo preme contro il cotone degli slip e sembra chiedere di essere liberato. L’operatore non si fa certo pregare e, allentando l’elastico delle mutande, fa schizzare fuori la prorompente virilità del turco, che sobbalza più volte davanti al suo naso. Si lecca le labbra e, con uno scatto felino, inghiotte mezza asta, iniziando a succhiarla di gusto, come possiamo capire dall’incavo profondo delle guance.
Un respiro affannato mi distrae: stacco la faccia dalla parete e mi volto verso Luca. Sta ansimando come se fosse lui il protagonista della scena, e un filo di bava gli cola dall’angolo della bocca. Così in ginocchio, il suo culetto sporge in fuori ed è un piatto molto prelibato per me. Allungo una mano e gli accarezzo il solco.
“No!”, sussulta lui. “Filippo ha detto di non toccarmi lì!”.
“Tranquillo! Se dovessi perdere la sborra di Faruk, qui c’è sempre la mia!”, gli dico strizzandomi il pacco per fargli notare il gonfiore. E allora lo penetro con un dito e raccolgo un po’ del seme del turco: l’amplesso nell’altro camerino sta eccitando anche me e devo pur soddisfarmi in qualche modo. Lo estraggo e me lo porto alla bocca, succhiandolo avidamente. Il sapore dello sperma misto agli umori del ragazzino è inebriante. Mi sbottono i pantaloni e libero il cazzo che inizia a farmi male stretto lì dentro. Mentre ciuccio la falange torno a spiare attraverso il buco nella parete: adesso Ahmed sta trattenendo il ragazzo per i capelli e gli sta sfondando la gola con la sua nerchia. Quello tossisce e rantola ad ogni affondo, grondando saliva dalla bocca, ma non chiede al turco di fermarsi. Anzi, si aggrappa alle sue cosce e si lascia violentare.
Dopo diversi colpi, Ahmed si fa indietro ed estrae il suo arnese, che appare dritto e duro come il marmo e lucido di bava. Afferra l’operatore per la maglia e lo fa alzare. Quindi, lo prende per un fianco e lo fa girare. Gli cala i pantaloni e gli si avvicina, cominciando a strusciare il cazzo tra le sue chiappe.
“Sì, scopami, ti prego!”, implora il ragazzo.
“Tranquillo: è proprio quello che ho intenzione di fare!”, ribatte lo stallone, che si sputa su una mano e si lubrifica ulteriormente la mazza, infilando poi le dita umide nel culo della troietta. Si agguanta l’attrezzo e lo indirizza al buco del ragazzo. Spinge e sul volto dell’operatore appare un’espressione di dolore.
“AAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHH!!!”, urla, mentre la minchia enorme di Ahmed lo trapassa. Io mi allontano di nuovo dalla parete e vedo Luca ancora più su di giri di prima. Il suo culo sporge ancora di più in fuori e allora non resisto oltre. Mi posiziono alle sue spalle e appoggio il cazzo sulla sua rosellina che sta espellendo la sborra di Faruk. Probabilmente, la forte eccitazione gli provoca una spinta al bassoventre e, di conseguenza, i muscoli dello sfintere si rilassano e sputano il liquidi di cui è colmo. La mia cappella viene ingoiata subito dal buco del ragazzino e poi gli precipito in corpo in men che non si dica. Mi sdraio sulla sua schiena per cercare di vedere anch’io attraverso il foro e percepisco che Ahmed, aggrappato per le spalle dell’operatore, lo sta sbattendo come un ossesso.
Sento che la troia sbraita: “Sì, così, dai! Tutto dentro, tutto, tutto, sìììììììììì!!!”, e queste parole sono accompagnate dal suono del ventre del turco che colpisce ripetutamente le chiappette dell’operatore. Io, invece, cerco di fare più piano, per evitare che dall’altra parte ci possano sentire. Tuttavia, i muscoli interni di Luca sembrano molto affamati e si contraggono a ritmo elevato, vogliosi come sono di essere stimolati.
Purtroppo, io non ho la resistenza di tutti questi altri stalloni, per cui cerco di durare il più a lungo possibile. Ogni tanto mi fermo, ma lo sfintere del ragazzino non ne vuole sapere di prendersi una pausa: continua a pomparmi l’asta anche quando io non lo scopo, tanto che dopo un paio di minuti mi svuoto i coglioni nelle sue viscere.
“Ecco… ah!.... ecco!”, gli sussurro ad un orecchio. “Adesso sei di nuovo ben farcito e lubrificato, pronto a tutto quello che ti aspetta di là!”. Luca si volta verso di me, come se mi chiedesse lumi su che cosa succederà nella saletta. “Mi spiace”, gli rispondo, intuendo la sua domanda. “Non so che cosa abbiano in mente Filippo ed Enrico per te”. Il mio cazzo scivola fuori e lui si alza in piedi. Va in bagno e si dà una rinfrescata. Poi, uscendo, mi dice timidamente che torna sulla scena.
Io, invece, mi inginocchio nuovamente e mi gusto il finale della scopata che si sta consumando nell’altro camerino. L’operatore è ancora una volta in ginocchio con l’arnese di Ahmed piantato fino in gola, il quale, dall’impegno che ci mette nello sfondare il cavo orale della troia, sembra del tutto intenzionato a venire.
E infatti, dopo pochi secondi, lo sento imprecare nella sua lingua (almeno credo), mentre il gozzo del ragazzino si gonfia e si sgonfia ad intervalli regolari. Quella puttanella sta ingoiando tutto il seme del turco e, dall’espressione del suo viso, gli piace anche tanto! Sembra un bambino che allatta da un biberon e, quando lo stallone si è svuotato completamente, afferra l’asta e, con la bocca spalancata e la lingua penzoloni, la strizza aspettando che quella stilli ogni altra più piccola goccia possa avere ancora dentro.
Una volta finito di abbeverarsi, la troietta raccoglie tutti i suoi vestiti, li indossa e scappa fuori dal camerino. Io esco dal mio ed entro nell’altro. “Ti è proprio piaciuto!”, dico, sfottendo il mio amico, seduto su una poltrona a riprendersi dal potente coito. Lui sobbalza e, accorgendosi che sono io, se la ride divertito.
“Oh, sì!”, risponde soddisfatto. Poi, si rialza ed entra in bagno per rinfrescarsi. Quindi, usciamo insieme e torniamo verso la saletta.
Quello che ci aspetta oltre l’uscio è davvero sorprendente. Vediamo qualcosa che ci fa impietrire: rimaniamo sulla soglia senza neanche entrare per dirigerci all’altro ingresso dove c’è Enrico.
Luca, con la faccia rivolta verso noi due, è inginocchiato a quattro zampe sul divano. Sotto di lui Faruk; sopra, sdraiato sulla sua schiena, Olly. Entrambi gli stalloni hanno i loro cazzi negli intestini della troietta, la quale, dilatata all’inverosimile, è in uno stato di godimento esagerato. Il suo viso è stravolto dal piacere: la bocca è spalancata e la lingua dondola fuori, impregnata di saliva. Gli occhi sono sgranati, ma non c’è traccia delle pupille. Sono tutte rivoltate nelle orbite. Sembra quasi di vedere un fermoimmagine, perché il ragazzino è anche in apnea: il suo petto non si gonfia e si sgonfia come sarebbe normale, ma è immobile. Solo i due stalloni si muovono lentamente, facendo entrare ed uscire le loro nerchie dal suo culo.
Nonostante sia abbastanza alto, così stretto tra questi due energumeni, Luca vi sparisce quasi in mezzo. È Completamente dominato da loro e la sua rosellina deve essere aperta come non immaginava neanche potesse mai esserlo.
Voglio assolutamente vederla, e allora scuoto Ahmed e insieme, scivolando lungo la parete, andiamo verso Enrico. Da questa posizione si vede proprio quello che interessa a me. Le sue minchie sono dentro la puttanella e il suo anellino è farcito da umori biancastri, secreti dalla sua prostata stimolata oltremisura. Anche il mio boy è agitato, a differenza della scena precedente, perché cambia di continuo l’appoggio della gamba. Il cazzo deve premergli negli slip, tanto da fargli male. Vorrei tanto liberarglielo per dargli un po’ di sollievo!
Per non parlare di Ahmed, che, nonostante abbia appena sborrato, è di nuovo bello duro, come riesco a capire dal rigonfiamento in mezzo alle cosce. Filippo, dal canto suo, sta sudando e si asciuga con un fazzolettone di stoffa, mentre i due operatori stanno sbavando dietro le telecamere, che faticano a tenere stabili. Il regista li richiama spesso, parlando nel microfono della cuffia, ma con scarsi risultati.
All’improvviso, con un sonoro rantolo, Luca ricomincia a respirare, anche se a fatica. Inarca la schiena di scatto e, sollevando le braccia, si aggrappa al collo di Olly. Inizia a gemere a ondate, aumentando il volume della voce ogni volta che un cazzo affonda nei suoi intestini.
“Finalmente si gode, eh?”, lo provoca il negrone, tutto intento a profanargli la rosellina semivergine.
“Sìììììììììììììì!!!”, risponde con un urletto la troia, ormai priva di ogni controllo sul suo corpo e sulla sua mente. D’un tratto, uno spasmo lo scuote e le sue ginocchia scivolano in fuori. Olly ne approfitta per entrargli dentro ancora di più e allora il ragazzino allarga lentamente le labbra e smette di nuovo di respirare. Contemporaneamente, il suo petto viene in fuori, proprio verso Faruk, il quale si solleva sui gomiti e, allungando il collo, riesce a raggiungere i piccoli capezzoli di Luca per torturarli un po’. Immediatamente, al primo contatto tra la bocca del turco e la sua aureola, il ragazzino si riscuote e abbassa la testa per capire che sta succedendo. Vedendo le sue tettine tra le labbra e i denti dello stallone, sul suo volto si dipinge un’espressione di sofferenza mista a piacere.
È l’espressione tipica di chi non resiste più ed è sul punto di esplodere in un orgasmo anale con i fiocchi. Io lo so bene. E infatti, come previsto, le sue membra cominciano ad essere scosse da convulsioni, dapprima lievi, poi sempre più violente. Le sue mani stringono forte la seduta del divano, come se volessero strapparne via la tappezzeria. Il suo viso diventa paonazzo e due lacrimoni compaiono sotto i suoi occhi. Tutto questo nonostante Faruk ed Olly si stiano ancora muovendo molto piano dentro di lui. Chissà che sarebbe successo se l’avessero scopato con più vigore!
“OOOOOOOOOOOOHHHHHHHHHHH, NOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!”, grida all’improvviso Luca, mentre il suo corpicino viene sbattuto su e giù dagli spasmi. I due stalloni si fermano e spingono per tenere i cazzi dentro il suo sfintere ed evitare che, a causa delle contrazioni, li sputi fuori.
“Sì, sì!”, lo esorta Olly. “E’ così che si gode, dai!”, aggiunge il negrone, e gli scossoni non accennano a diminuire. I gomiti di Luca cedono e si accascia sul torso del turco, il quale, forse un po’ preoccupato per quella reazione così violenta, gli accarezza il viso in attesa che l’orgasmo si smorzi.
“Tranquillo, tranquillo. Stai solo godendo!”, lo consola, mentre le ultime convulsioni strattonano le sue membra martoriate. È come se avesse messo le dita in una presa ad alto voltaggio e adesso stia scaricando a terra.
Alla fine gli spasmi cessano: solo il suo respiro rimane corto. Poi, Olly esclama: “MMMMMMMMM!!! Ora si che ci divertiamo!”, e inizia a stantuffare nel culo di Luca pesantemente. Come succede anche a me, una volta provato l’orgasmo anale, le pareti dello sfintere cedono più facilmente e cazzi delle proporzioni di quelli del negrone scivolano dentro più facilmente. Solo che Luca non aveva idea che la scopata sarebbe proseguita: forse pensava che, dopo l’estremo piacere provato, ci sarebbe stata una pausa. Non sa ancora, poverino, che la scena si conclude solo quando gli stalloni sborrano.
Così, al primo affondo di Olly, la troietta tira su la testa sgranando gli occhi e urlando come un capretto sgozzato. “Sta’ buono, ché adesso tocca a noi godere!”, fa il negrone, continuando a violentare il ragazzino. I suoi colpi sono talmente forti che il cazzo di Faruk scivola fuori. A lui, però, non importa nulla: prosegue la sua corsa negli intestini di Luca e, anzi, per non sentirlo più lamentarsi, gli tappa la bocca con una mano. Faruk, per alleviare le sue sofferenze, gli strizza i capezzoli tra le dita. Poi, scorrendo sul divano, sale un po’ su finché il suo ventre non arriva all’altezza del viso di Luca. Quindi, lo invita a fargli un pompino, chiedendo ad Olly di staccare la mano dalla sua bocca. Il ragazzino ne approfitta immediatamente e sembra che questo gli piaccia particolarmente. Infatti, smette di protestare: il negrone, dal canto suo, appoggiandosi meglio con le mani sulla seduta, può scopargli il culo come si deve.
Allora, la troietta comincia a godere di nuovo e quello sofferente sembra essere invece proprio Olly. “Oh, merda! Sto culo mi sta ciucciando la minchia!”, sbotta. Come volevasi dimostrare, Luca gode molto di più succhiando cazzi che prendendoli dietro, solo che a provare piacere è tutto il suo corpo, non solo la bocca. Anche il suo sfintere reagisce e si contrae a ritmo serrato pompando il nerchione di Olly. “Mi fai sborrare, strooooooooooonzooooooooooooo!!!”, sbraita infine lo stallone, e il suo orgasmo esplosivo costringe Luca a sputare il cazzo di Faruk. Nello stomaco deve essergli arrivato uno schizzo talmente potente da provocargli un altro spasmo. Il turco gli accarezza di nuovo il viso per confortarlo, anche se stavolta il godimento si esaurisce in fretta.
Non quello di Olly, però, che continua a rantolare e a svuotarsi i coglioni nelle viscere della troietta, tanto che, non riuscendo più a contenerla, la sborra comincia a defluire fuori e a insozzare il divano. Quando la sua prostata smette di contrarsi, il negrone si abbatte indietro sul divano, stremato, ma trascinando con sé anche Luca. Lo afferra per i fianchi e lo fa girare. “Puliscimelo, puttana!”, gli ordina, spingendogli la testa sulla mazza, affinché spazzi via ogni residuo di sperma. Luca non si fa certo pregare e, con la lingua, raccoglie ogni più piccola goccia di seme.
Quando ha finito le pulizie, Faruk, che nel frattempo si è seduto sul divano e si accarezza l’asta, gli prende gentilmente una mano e lo invita ad impalarsi su quella meraviglia. Allora, il ragazzino si mette in piedi, lo scavalca e, dandogli le spalle, si accovaccia sul suo ventre. Lo stallone prende perfettamente la mira e la verga comincia a sparire nelle viscere della puttanella, la quale si abbandona sul corpo del turco, lasciandosi lavorare il buco da lui. Infatti, Faruk non si limita a muovere il bacino per scopare Luca, ma con una mano gli accarezza la rosellina profanata, amplificando il piacere di entrambi: il proprio, perché premendo sul perineo riduce lo spazio nello sfintere; quello della troietta, perché il massaggio all’anellino lo fa muggire di godimento.
Il ragazzino è diventato ormai così esperto che anche lui inizia a ondeggiare col bacino sopra lo stallone, accompagnando il suo movimento e regalandogli piacere. I due sembrano avere una certa intesa e stanno davvero bene insieme. Poi, un dito di Faruk viola la rosellina di Luca e, tirando verso l’alto, gliela dilata. Un effluvio di sborra (quella di Olly), cola abbondante dal buco e ricopre l’asta del turco, mentre la puttanella si contorce tutta per il piacere e solleva anche i piedi dalla seduta, infilzandosi più profondamente con la minchia. Faruk, ora, sembra sussurrare qualcosa all’orecchio di Luca e, subito dopo, il ragazzino, si tira un po’ su e comincia a rimbalzare sul ventre dello stallone. Il turco reclina il capo sullo schienale del divano ed emette suoni indistinti. Un minuto dopo quei suoni diventano più forti, finché non si trasformano in un urlo da cavernicolo e dal buco di Luca esce dell’altro sperma.
Anche Faruk ha finalmente raggiunto il suo orgasmo e, mentre continua a scaricarsi le palle, la troietta gli si sdraia sopra e, ruotando la testa, lo limona. I due rimangono avvinghiati più del dovuto, dandomi conferma di quello che pensavo. Ci saranno degli sviluppi.
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