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Gay & Bisex

Incesto, orgia e gagging (3)


di crigio
09.10.2016    |    11.211    |    1 7.5
"“Porca vacca! Che troia deve essere!”, esclamo istintivamente..."
“Leggi qua!”, mi fa Enzo mentre siamo in macchina, diretti verso casa sua. Mi porge il suo cellulare, aperto sulla pagina di una nota community gay ed in particolare sul profilo di un ragazzo straniero che, dalla foto, sembra un figo indescrivibile. Moro, capelli arruffati, muscoli ben definiti e gonfi, nonostante i suoi ventiquattro anni. Il nickname è Poldo (il sottotitolo chiarisce che il nomignolo è stato scelto perché gli piace gustare dei begli hotdog farciti). L’annuncio, tradotto da Google, recita: “In Italia da oggi, cerco cazzo perché... ne ho bisogno. Non ho un tipo definito: a volte mi piacciono i muscoli, a volte il pelo, a volte un bel viso, a volte un grosso cazzone, a volte semplicemente un macho volgare. Chattiamo e vediamo... Non ospito e non rispondo a messaggi senza foto; no over 40. Cosa mi piace?
- quando il maschio dice: "Porco Dio, tu sì che sai succhiare!"
- quando la sborra mi gocciola dal mento sul petto
- spalmarmi la sborra su tutto il corpo
- quando devo stringere i denti per prenderlo tutto
- quando il maschio lo chiama fica
- quando i muscoli del maschio si tendono durante l'orgasmo
- quando il maschio mi fa mettere le mutandine della moglie
- quando sento sgusciare dentro la seconda cappella
- leccare i coglioni del maschio dopo che ha sborrato
- quando il piscio del maschio dalla schiena forma un rivolo fra le mie chiappe”.
“Porca vacca! Che troia deve essere!”, esclamo istintivamente. Poi, mi metto subito una mano davanti alla bocca per la vergogna di quello che ho detto. Enrico, seduto davanti, accanto a Tony che sta guidando, si volta e mi strappa il cellulare di mano.
“Merda! Se prima il cazzo mi faceva male, adesso potrebbe anche esplodermi!”, sbotta dopo aver letto il profilo e mentre sta scorrendo le foto, anche esplicite, del ragazzo.
“L’ho contattato ieri”, ci dice Enzo. “Gli ho preannunciato che posso fargli avere tutte le nerchie che vuole: lui deve solo fare la puttana. Non se l’è fatto ripetere due volte!”.
“E quindi?”, chiede il mio boy.
“E quindi adesso è a casa mia, nel dungeon, con delle nostre vecchie conoscenze che gli stanno facendo un trattamento con i fiocchi”, chiosa il biondino. Già le immagini che ho visto mi hanno acceso dentro; il pensiero di chi possa essere questa “vecchia conoscenza” che sta abusando di quel torello mi infiamma ancora di più.
“E chi sono?”, provo a chiedere, sapendo già che Enzo non mi risponderà. E infatti, il mio amico schiocca la lingua contro il palato e agita l’indice a destra e a sinistra, negandomi ogni risposta. Metto il broncio e intreccio le braccia, fingendo di essere offeso.
Arriviamo a casa sua, seguiti dalla macchina di Paolo, sulla quale viaggiavano anche Seby, Hektor e Pino. Giriamo intorno all’edificio e passiamo dal retro, proprio come ho fatto io qualche giorno fa. Mentre scendiamo le scale, Pino chiede: “Ma dove stiamo andando? Che cos’è questo posto? C’è sempre stato?”.
“No”, risponde Paolo. “Lo abbiamo creato pochi mesi fa, trasformando la cantina”.
“Trasformandola… in che cosa?”, insiste la troietta.
“In una stanza dei giochi!”, e mentre pronuncia queste parole, entriamo nella piccola saletta con due file di poltrone. Al di là del telo, il ragazzo del profilo è steso supino su una sling, con le gambe sollevate e le caviglie legate in alto. La testa è reclinata indietro e, per non ribaltarsi, si regge dalle cinghie laterali. Davanti alla sua faccia rovesciata si staglia, completamente nudo e più bello che mai, Faruk, il fratello minore di Ahmed, mentre quest’ultimo armeggia al tavolo in fondo con un barattolo di non si sa bene che cosa.
Faruk ha il cazzo tutto infilato tra le fauci e nella gola del ragazzo, e con i pollici e gli indici si strizza i capezzoli, mentre muove avanti e indietro il bacino ingozzando di tanta bella carne bollente la troietta. Questa emette continui rigurgiti a causa del randello del turco che gli stimola la glottide provocandogli dei conati che, però, non giungono mai a conclusione. Deve essere esperto di gagging: gode nel farsi affogare da un bel minchione e sbavare copiosamente. Stringe forte le cinghie tra i palmi e inarca la schiena più che riesce per ingoiare tutta l’asta dello stallone. Le sue labbra arrivano a toccare il pube di Faruk e ci restano incollate, mentre tossisce più volte e sputa saliva. Il liquido vischioso gli cola giù per le guance e fino agli occhi. Tossendo vomita anche muco dalle narici e, in men che non si dica, la sua faccia è una maschera di secrezioni degna di un film dell’orrore.
Poi, Ahmed finalmente si volta: le mani sono fasciate da due guanti di lattice e lui le strofina una contro l’altra. Ecco che cosa c’era nei barattoli sui quali armeggiava! Del lubrificante!
Si inginocchia davanti al culo di Poldo e fa scorrere lentamente le dita di una mano tra le sue chiappe di marmo. Il petto del ragazzo sussulta al primo contatto, ma non fa in tempo a sollevare il capo per vedere che cosa succede che già due dita gli invadono lo sfintere.
“MMMMMMMMM!!!”, geme, e continua a farlo mentre Ahmed rigira in entrambi i sensi le falangi nel suo budello. Poldo torna a reclinare la testa e riacciuffa l’uccellone di Faruk con le labbra, ricominciando a succhiarlo. Intanto, l’altro braccio di Ahmed si alza e con la mano fa un cenno verso di noi.
“Ragazzi, andiamo!”, sussurra Tony. “Voi, invece, restate qui a godervi lo spettacolo”, aggiunge, rivolgendosi a me, Enzo, Seby e Pino. Escono da una porta laterale e, pochi secondi dopo, entrano nella stanza dei giochi. Si spogliano in tutta fretta ed Enrico è l’unico ad avere il cazzo duro. Se l’è portato dietro così dal locale di Andrea e non gli si è mai ammosciato. Quindi, si posiziona accanto a Faruk e lo sostituisce nelle fauci di Poldo che, pur sorpreso dalla presenza di un altro stallone, ingoia anche questa seconda asta, soffocandosi nuovamente. Hektor, dal canto suo, si munisce di un paio di guanti di lattice e li unge ben bene. Poi, si inginocchia accanto ad Ahmed e si alterna nelle viscere della troietta, spingendole in corpo anche le sue dita quando il turco tira fuori le proprie.
Da due ben presto passano a tre e poi a quattro. Entrambi gli stalloni violano lo sfintere di Poldo con quasi tutta la loro mano. Ormai la rosellina ha assunto una dilatazione vergognosa, tanto che, ad un tratto, Hektor e Ahmed riescono a penetrarlo contemporaneamente, ciascuno con quattro falangi.
“E’ meglio di una fica!”, mormora il turco, esaudendo uno dei desideri dal ragazzo.
“MMMMMMM… yeeeeaaaaahhh!!!”, urla quello, felice dell’appellativo dato al suo buco.
“Porca puttana, come succhi!”, rantola, quindi, Enrico, aggrappato alle cinghie laterali e intento a scopare la bocca di Poldo.
“MMMMM… glough!... coff!... coff!... slurp!”, bofonchia la troia, ingozzandosi con la trave del mio boy. Subito dopo, Enrico si fa di lato e viene sostituito nuovamente da Faruk, che scaraventa il suo enorme arnese in gola a Poldo, tutto d’un colpo. Il ragazzo inarca la schiena, scollandola dalla sling, e le sue guance e il suo collo si gonfiano spaventosamente. Stavolta sta veramente per vomitare.
E infatti, non appena il turco estrae il cazzo, Poldo rimettere litri di bava e di succhi gastrici. Quindi, si tira su facendo forza sulle cinghie e, con gli occhi sgranati, inspira profondamente con un sonoro rantolo. In quella posizione, ne approfitta per ripulirsi il viso dalla saliva con il dorso della mano e, quando riapre gli occhi e vede che gli stalloni che gli stanno lavorando il culo sono due, esclama: “Oh, yeah! Fuck me, guys!”. Ahmed non se lo fa certo ripetere e, scostando la mano di Hektor, chiude la propria a cuneo e spinge scivolando nell’intestino del ragazzo, inesorabilmente.
La troia spalanca la bocca e solleva lo sguardo, che cade in fondo alla stanza, dove ci sono, ritti e nudi come due Bronzi di Riace, Tony e Paolo che si stanno masturbando. “How many boys! MMMMM!!!”, esclama, ansimando. “How many hard cocks! MMMMM!!! Gimme them all, come on!”, chiede, invasato, e poi si abbandona nuovamente sulla sling, con la testa che gli ricade indietro pesante. I due stalloni chiamati in causa si avvicinano anche loro alla sua bocca e gli danno contemporaneamente i loro uccelli, mentre, dall’altra parte, l’avambraccio di Ahmed è quasi del tutto inghiottito dallo sfintere di Poldo.
Nel frattempo, Hektor si è alzato in piedi e si sta lubrificando la nerchia, anche quella ormai dritta e pulsante. Il turco estrae lentamente il suo arto dal budello svangato della troia ed entrambi aspettano un momento che il buco si richiuda un po’. Poi, il tedesco afferra le caviglie di Poldo e lo penetra con un colpo preciso e profondo.
“AAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHH!!!”, sbraita la puttanella quando il grosso glande gli percuote la prostata. “Yeah… sput!... sput!... Gimme that dick!!!”, grida come impazzito, lasciando perfino andare una cinghia per acciuffare il cazzo di Tony con la mano e mangiarlo fino alla radice. Il mio amico, sovraeccitato da questa mossa, cinge la nuca di Poldo e gli fotte la gola con violenza. Il ragazzo ricomincia a vomitare bava e a tossire, mentre ripetuti conati sopraggiungono di quando in quando.
Nel momento in cui Hector strattona indietro per sottrargli la verga, la mucosa anale della troietta si estroflette completamente e, quella che in origine era una deliziosa rosellina, si trasforma in una spaventosa pianta carnivora. Ahmed ne approfitta per trafiggerlo ancora col suo braccio e praticargli un intenso massaggio prostatico. La troietta si dimena sulla sling, senza però smettere di ciucciare cazzi a tutto spiano.
Il tedesco e il turco si alternano nel suo sfintere finché non ne hanno abbastanza. Poi, Ahmed si leva i guanti e slaccia le cinghie che tenevano sollevate le gambe di Poldo. Da uno zaino appoggiato su una sedia estrae un paio di mutandine da donna, rosa con un merletto a guarnizione, e, quando, il ragazzo cade in ginocchio, stremato dalla incessante invasione di tutti i suoi buchi, gli ordina: “Dress it!”.
Lo sguardo di Poldo si riaccende e, riacquisendo le forze, si alza in piedi e se le infila. Quindi, il turco, colpendolo dietro le ginocchia, lo fa rovinare nuovamente a terra; con un cenno della mano chiama Tony e Paolo e fa sdraiare il primo sotto Poldo, mentre il secondo si accovaccia alle sue spalle. Con una leggera pressione alla base, Tony fa ergere la sua asta e il ragazzo ci si impala sopra, dopo aver scostato il filo del tanga. Paolo, invece, struscia per un po’ la sua cappella contro la rosellina della troia per poi puntarla contro e spingere.
“Oh, nice! Two cocks… Two cocks in my asshole!”, gioisce Poldo.
“Che fica favolosa!”, mormora Paolo dietro di lui.
“Yeah! Come on, use it”, lo esorta la puttanella, mentre lo stallone inizia a muoversi dentro di lei, alternando il proprio stantuffo a quello del suo compare. I miei due amici abusano di quella passera ormai ampiamente sverginata e, dopo qualche minuto, Paolo viene fuori e schizza sulla schiena di Poldo.
Paolo è subito sostituito da Enrico, il quale, avendo accumulato una quantità esagerata di eccitazione, già da quanto vissuto nel locale di Andrea, assale la troia come farebbe un leone con una gazzella. In un secondo gli è dentro e il suo uccello scivola velocemente sopra quello di Tony. Quindi, si appoggia con le mani a terra e comincia a fottere energicamente il ragazzo senza alcun riguardo per lui.
“MMMMM!!! What a hung!”, si complimenta Poldo, torcendo il collo indietro e ammiccando verso il suo stallone sempre più infoiato.
“Ti allago tutta, puttana!”, sbraita Enrico, e un attimo dopo esplode nelle viscere del ragazzo.
“Merda! Fai venire anche me così!”, protesta Tony, da sotto, e anche lui si irrigidisce e trema, mentre eiacula diverse volte in fondo all’intestino di Poldo.
“Oh, I feel them so much! MMMMM!!!”, miagola quello, godendosi i getti potenti contro la sua prostata.
Nel frattempo, Faruk si è sdraiato accanto a loro, spingendo leggermente in avanti l’asta, che ora si erge imperiosa verso il cielo. Non appena Poldo la vede, gli si illuminano gli occhi e, smontando da Tony e liberandosi delle due verghe che lo riempivano, scavalca il turco e si impala sul suo obelisco. Scende giù finché le sue chiappe non toccano il ventre del mio amico e poi si guarda la pancia e si mette una mano sullo stomaco.
“Oh, so deep! So deep!”, geme. I trenta centimetri del cazzo di Faruk fanno sempre un effetto estasiante, per chiunque li prenda. E questo ragazzino, nonostante sia stato penetrato finora da qualsiasi cosa, riesce comunque a percepire lungo le pareti del suo sfintere e in fondo alle viscere la potenza e la consistenza di quella mazza di tamburo. Accovacciato sul turco e con i piedi ben piantati a terra, inizia a cavalcare il turco, sbattendo sonoramente il culo contro le sue cosce.
Ahmed ed Hektor li si avvicinano per farsi spompinare. Lui si aggrappa alle loro aste e se le porta contemporaneamente alla bocca. Le labbra si sformano mentre le ingoia fino a metà e le sue pupille esorbitano. Faruk, da sotto, preme con le mani sul pavimento e comincia ad inferirgli profondi colpi alla prostata. Poi, un suo braccio si allunga sul culo della troia e con le dita le strappa letteralmente le mutandine. Ne fa una pallina e la strofina contro una guancia di Poldo. Il ragazzo, sputati i due cazzi, inghiotte le mutandine e ne gusta il sapore, un misto di sborra e umori.
Poi, d’improvviso, tutte le sue membra vengono scosse da un brivido. “Secondo me, gli arriva!”, mi sussurra Pino, alla mia sinistra. Si riferisce al fatto che Poldo potrebbe avere un orgasmo anale. Neanch’io lo escludo. Credo che, nonostante quello che va sbandierando sul suo profilo, non abbia mai avuto a disposizione tutti questi cazzi, o, quantomeno, tutti questi bei cazzi duri e grossi, appendici di stalloni altrettanto prestanti.
“… hot… hot…!”, biascica il ragazzo, dopo aver sputato le nerchie di Ahmed e di Hektor. Si strofina la gola e continua a tremare. La sua testa si reclina lentamente e la bocca si apre. Le pupille spariscono oltre le palpebre ed inizia a schiumare dalla bocca. Non cavalca più Faruk, ma è il turco a fotterlo da sotto, aggrappato ai suoi fianchi.
D’un tratto, il busto della troia si ribalta indietro e cade sul pavimento. La verga di Faruk viene espulsa e Poldo piega le ginocchia. Spingendo con i piedi a terra scorre sul cotto e freme con sempre maggiore violenza. Dalla bocca continua a sbavare e ora anche dal culo escono umori e sborra. I tre stalloni si mettono sopra di lui e si masturbano freneticamente. Schizzano tutti insieme, inondando il petto della puttanella di caldo nettare. Con le mani, Poldo si spalma quel meraviglioso succo dappertutto, arrivando fino in mezzo alle cosce. Si infila due dita lorde di sperma su per il culo e si fa un ditalino veloce, mentre due dita dell’altra mano, anche queste insozzate di sborra, vengono risucchiate dalle sue labbra, che assaporano con gusto il succo dei lombi di quei tre maschioni.
Infine, le sue gambe si serrano intorno alla mano e lui si dondola a destra e a sinistra, in attesa che l’orgasmo si smorzi.
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