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Gay & Bisex

Provini (5)


di crigio
01.03.2015    |    6.558    |    2 9.1
"Ma forse è solo la mia immaginazione..."
“Ma che succede là?”, chiedo a Tony. A pochi passi da noi, Enzo e Andrea parlottano e il grassone tiene sempre lo sguardo basso di fronte al biondino, nonostante questo sia molto più esile di lui.
“Là dove?”, ribatte Tony.
“Là!”, insisto indicando col dito. “Perché Andrea è così remissivo quando sta davanti a Enzo?”.
“Quando qualcuno controlla la tua vita…”.
“In che senso?”.
“Nel senso che la vita di Andrea è tutta concentrata in questo locale… E da circa un paio di mesi questo locale appartiene a Enzo e Seby!”.
“Che cosa? E perché?”.
“Che vuol dire perché?”, sbotta Tony, meravigliandosi della mia domanda. “Perché… hanno un sacco di soldi e non sanno come spenderli, forse! Oppure perché vogliono usare questo posto come location per i loro giochini! O magari perché…”.
“Va bene, va bene, ho capito! Non lo sai neanche tu!”, lo interrompo ghignando.
“Già!”, ride anche lui. Poi, il mio sguardo va oltre il mio amico, esattamente su Paolo che non smette di fissare un determinato punto della stanza. L’oggetto delle sue attenzioni è Seby che, sceso dal divano e rimessosi in piedi, si dirige verso i camerini, ma, arrivato sull’uscio che dà sul corridoio, si ferma e ammicca dietro di sé. Il cameraman abbandona i suoi attrezzi a terra a corre dietro alla troietta che sparisce cinguettando. Paolo, allora, non si trattiene più: si stacca da noi e va alla ricerca del suo boy. Attraversa la stanza e si infila nella porta che conduce ai camerini.
“Ma dove vai?”, fa Tony, andandogli dietro. La cosa mi incuriosisce e anch’o mi unisco all’allegra compagnia. Il corridoio è quasi completamente buio, ma riesco a vedere Seby e il cameraman che si infilano nell’ultima porta in fondo che si chiude rumorosamente alle loro spalle, mentre Paolo si ferma poco prima. Tony lo raggiunge e apre la porta accanto trascinandolo dentro. Mi avvicino e origlio: “Che c’è, amico?”.
“Niente! Solo che… aaahhhh!!!... Quella puttanella mi sta facendo morire! Avrei voglia di sbattermelo, ma lui non fa altro che scopare col primo che capita!”.
“Ma… Paolo! Da quando questo è un problema?”.
“Infatti non lo è! Però… ho il cazzo che mi esplode!”.
“Ah…! Mi spiace, ma io non so che farci”.
“Lo immaginavo”.
“Ma forse conosco qualcuno che fa al caso tuo”, chiosa Tony, e una mano spunta dall’uscio e mi afferra per un braccio tirandomi dentro. “Se non sbaglio, prima hai detto che ti saresti occupato di noi, giusto?”.
“G… giusto…”, balbetto.
“Ecco: credo che sia arrivato il momento!”, mi sussurra Tony chinandosi su di me. Poi, entrambi mi si avvicinano e con un gesto rapido si slacciano la patta e si tirano giù gli slip. I loro cazzi balzano fuori prepotenti e duri e i miei occhi si illuminano.
“Wow! Ma che vi succede ragazzi!”, esclamo.
“Diciamo che quella vacca di Seby ha acceso i nostri istinti più animaleschi e ora abbiamo bisogno di qualcuno che li soddisfi”, mi spiega Tony.
“Ma molto volentieri!”, rispondo, inginocchiandomi e impugnando le due verghe.
“Datti da fare, mi raccomando, perché ho proprio voglia di scaricarmi i coglioni!”, interviene Paolo, facendosi sotto. La sua è la prima mazza che ingoio e la sua reazione mi fa capire che gradisce molto le mie pratiche. “Oh, merda! Avevo dimenticato che hai una bocca favolosa!”.
“Sì, ma non dimenticarti di me!”, dice Tony con un pizzico di invidia e sbattendomi il suo glande sulla guancia.
Intanto, dall’altro camerino ci giungono le risatine effeminate di Seby, probabilmente palpeggiato in ogni dove da quel porcone del cameraman. E infatti, si odono le parole sconce dello stallone: “MMMMM!!! Che culetto da troia che hai! E com’è bello pieno di sborra… Slurp!... Ma guardati: sei pieno come un cannolo… Slurp!... E che buco slabbrato e succulento… Slurp!”.
“MMMMMMMMMM!!!”, mugola il biondino, mentre con ogni evidenza il cameraman gli sta leccando la rosellina.
“Di là mi stavi facendo… slurp!... scoppiare il cazzo, sai?... Slurp!”.
“Oh! Oh! Oh!”, singhiozza la troietta.
“Senti un po’ come se la spassa il tuo boy!”, fa Tony a Paolo, il quale si gode il mio pompino tenendo gli occhi chiusi.
“Già… Che puttana!”, e, in sincrono con queste parole, mi sferra un affondo in gola che mi strozza e mi fa tossire.
“Sì, è la tua puttana, amico!”, insiste Tony, che ora mi afferra per i capelli costringendomi a lasciare il cazzo del suo compare e ad inghiottire il suo. Anche questo è bello tosto e mi scorre avanti e indietro tra le fauci. Tony mi sta letteralmente fottendo la bocca, mentre continua ad eccitare il suo amico commentando quello che sta succedendo nell’altro camerino. Paolo è talmente infoiato che non aspetta neanche che io finisca di succhiare Tony per introdurmi anche la sua asta tra le labbra. Mi ritrovo con due cappellone a riempirmi il cavo orale, che scorrono lentamente una contro l’altra. Alzo gli occhi e vedo i miei due stalloni che si fissano vicinissimi. Tony è carico di libidine e, ormai fuori controllo, prende Paolo per la nuca e lo attira a sé. Le loro bocche si incontrano e la lingua di Tony si apre un varco tra le labbra del suo amico, il quale ricambia il bacio passionale grugnendo come un maiale. Una mano di Tony si infila sotto la maglia del suo amico e raggiunge un suo capezzolo. Non appena lo strizza, Paolo spalanca la bocca e rantola, mentre un rivolo di bava gli cola lungo il mento e sgocciola sulla mia faccia.
Poi, torno a concentrarmi sulle due minchie, ma non posso ignorare l’altra mano di Tony che, intrufolandosi nei pantaloni di Paolo, armeggia col suo culo. D’improvviso, lo stallone si irrigidisce e insulta il suo amico: “Che stronzo che sei!”.
“Lo so che ti piace così!”, sibila Tony. “Ti eccita avere qualcosa su per il culo, non è vero?”, continua.
“Sei un diavolo!”, geme Paolo, e il suo cazzo diventa ancora più duro. Allora, abbandono quello di Tony e mi concentro sul suo: lo stringo nel palmo e lo succhio e lo masturbo contemporaneamente, aumentando via via la velocità. “Ah!... Ah!... Ah!... Mi fate morire così!”, sbotta Paolo, ma Tony non sembra ancora soddisfatto. Tira su la maglia del suo amico e si avventa sul suo petto. Gli mordicchia un’aureola e Tony va in visibilio. Il suo corpo comincia a tremare tutto e un rantolo continuo gli esce dalla gola.
“Basta! Fermati!”, intima allora a Tony, spingendolo via. Contemporaneamente, estrae il cazzo dalla mia bocca, mi afferra da sotto le ascelle e mi fa alzare. Mi sbottona i jeans e mi fa voltare. Si sputa su una mano e lubrifica il mio solco e la sua asta. Poi, si accosta a me e con poche e precise manovre trova la mia rosellina. Un colpo di reni e la sua minchia è tutta dentro di me. Sto per cadere in avanti, ma trovo quel tronco di Tony a reggermi, mentre Paolo comincia a sferzarmi di brutto col suo manganello. I colpi alla prostata sono potenti e incessanti e il mio piacere viene tenuto costantemente acceso. Tony mi tira su il capo per il mento e mi fa un lingua-in-bocca come non ne ricevevo da secoli. Sono tutto un fremito: le sollecitazioni alle papille gustative e nelle viscere mi mandano in estasi e fatico a reggermi dalle spalle di Tony.
D’improvviso, delle voci provenienti dal corridoio disturbano il nostro amplesso. “Ma che cosa abbiamo qui?”, dice una, che sembra quella di Olly.
“E dove stavi nascosto tu?”, fa Felix.
“Ma guardate che chiappone sode!”, è Mario a parlare stavolta.
“Vi piacciono?”. Merda! Questa voce la conosco! È di Knut! Con tutto quello che è successo mi sono proprio dimenticato di lui. Probabilmente, si è infilato nei camerini in attesa dell’arrivo di quegli energumeni. Sicuramente, non sarebbe mai potuto rimanere loro indifferente. E infatti, dall’altra cabina, oltre alle voci di apprezzamento, arriva il suono delle sculacciate che quei maschioni stanno sferrando al culo muscoloso del mio amico. “Oh, sì, così! MMMMMMMMM!!! Ma che bei cazzoni… Sluuuuuuuuurp!!!”, mugola il tedesco, che subito sembra ingoiare una delle mazze dei negroni.
“Porca puttana! Ma sei affamata!”, esplode Felix.
“Sì! Ho fame dei vostri minchioni duri… sluuuuuuuurp!!!”, risponde Knut, riprendendo a ciucciare la verga.
Tony e Paolo non sembrano farsi distrarre dai rumori provenienti dai due camerini ai nostri lati e continuano ad occuparsi di me e dei loro rispettivi piaceri. Io, tuttavia, non riesco ad ignorare gli urletti emessi da Seby, da un lato, che, con ogni probabilità, si sta prendendo in culo il cazzo del cameraman; dall’altro, il risucchio potente delle fauci di Knut mi fanno pensare a quando il tedesco mi lecca e aspira la rosellina. Queste immagini alimentano la mia libido e il mio sfintere si apre ancora.
“Merda! Sei così largo!”, sbotta Paolo. “Quasi non ti sento!”.
“Ho un’idea!”, fa Tony, che mi tira su e in avanti, facendo sgusciare l’arnese di Paolo fuori dal mio budello. Si accomoda su una sedia e mi ordina di montargli sopra. Io lo scavalco e, afferrando la sua mazza, me la infilo su per il culo, chinandomi su di lui e riprendendo a baciarlo. Da dietro arriva subito Paolo che punta al mio buco e, con una leggera spinta, fa scorrere il suo palo sopra quello del suo amico.
“Ora sì che va meglio, non è vero?”, mi chiede Paolo.
“S… sì…!”, gemo, mentre le due verghe si alternano dentro e fuori le mie viscere.
“Dai! Monta qua, porcone!”, dice dal camerino di sinistra la voce di Olly.
Qualche secondo dopo, ci giunge il rantolo cavernoso di Knut. “OOOOOOOOOHHHHHHHHHH!!!”, ruggisce il tedesco, mentre è ovvio che i circa trenta centimetri dello stallone nero risalgono senza ostacoli il suo sfintere.
“E adesso cavalcami, stronzone!”, gli intima Olly e subito segue il cigolio di qualcosa, forse di una sedia, sollecitata dal movimento sussultorio di Knut.
“Ma è enorm… glough!”, sembra esclamare il tedesco, ma la frase viene spezzata per qualche motivo. La causa mi è chiara dopo qualche secondo, esattamente quando sento di nuovo il mio amico aspirare sonoramente. Mario o Felix devono avergli riempito le fauci e lui non deve essersi sottratto alla pompa richiesta.
“Oh, brutta troia! Mi fai sborrare… eeeeeeeeeee… eeeeeeeeeeeeeehhhhhhhh!!!”, sbraita il cameraman dal camerino di destra, mentre la risatina frivola di Seby schernisce il precoce orgasmo del suo stallone. “Toh! Ti riempio tutta! Prendi, puttana!”, insiste il cameraman. “E ora ciuccialo!”, intima a Seby, e anche di là si sente il rumore di un intenso risucchio. “Che battona! Non ti basta mai, vero? Uff!”, e segue ancora lo sghignazzo divertito del biondino.
Intanto, il mio sandwich prosegue e ora Paolo, chino su di me, cerca la mia bocca per unirsi al bacio tra me e Tony. Le nostre lingue si intrecciano e sento i primi spasmi contrarmi il ventre.
“Ci sei, vero?”, mi chiede Tony, accorgendosi delle mie convulsioni.
“S… sì…”, ansimo.
“Bene! Godiamo insieme, ok?”, dice sia a me che a Paolo, e le sue sopracciglia si sollevano come se mandasse un segnale al suo amico.
E infatti, non mi sbagliavo: d’un tratto Paolo scivola lungo la mia schiena verso l’alto. Il suo cazzo, duro come il marmo, arpiona la mucosa del mio sfintere e la tira su. La mia rosellina viene costretta a dilatarsi ancora, e più si apre più il mio godimento aumenta. Un improvviso scossone al ventre mi fa piantare le unghie nella spalle di Tony che si lamenta per il dolore.
“Sc… scusa… ah!”, mi affretto a dire, ma lui cerca la mia bocca e mi bacia per tranquillizzarmi. Paolo non smette di lacerarmi l’ano e contemporaneamente mi scorre dentro continuando a scoparmi. Un altro spasmo arriva violento, seguito da un altro e da un altro ancora.
“Sì, bravo! Godi così, dai!”, mi incita Tony. Il mio sfintere inizia a pompare le loro nerchie e Paolo mugola di piacere.
“Cazzo! Me lo sta succhiando… col culo! AAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHH!!!”, sbraita, e il suo ritmo accelera. “VENGOOOOOOOOOOOOOO!!!”, mi urla in un orecchio.
Da sotto, anche Tony mi fotte più velocemente e, dopo qualche secondo, annuncia anche lui l’esplodere del suo orgasmo.
“Ti riempiamo di sborra, amico! La senti?”, mi chiede Tony.
“S… sì…!”, rispondo con il fiato spezzato dalle convulsioni. “Sei grande… come sempre…!”, si complimenta lo stallone, mentre le due mazze si gonfiano ritmicamente sparandomi in corpo il frutto dei loro lombi.
“Eccolo… eccolo…!”, mormora Olly dall’altra parte, e il suono del suo ventre che schiaffeggia le chiappe sode di Knut ci giunge forte e chiaro. “Ti sborro tutta, puttaaaaaaaaaaaanaaaaaaaaaaaaaaa!!!”, grida, mentre uno strillo gutturale del tedesco accompagna il suo orgasmo.
“Anch’io… anch’io…”, si affretta a dire Felix.
“E io… iooooooooooooooo…”, si unisce anche Mario.
“Oh sì! Datemela tutta sta sborra, dai!”, chiede Knut senza più alcun ritegno. Mi sembra quasi di sentire il flusso degli schizzi fuoriuscire dalle aste dei due stalloni e infrangersi contro il petto del mio amico.
Ma forse è solo la mia immaginazione.
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