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Gay & Bisex

Baracca con sorpresa


di crigio
09.06.2013    |    22.300    |    7 9.6
"Quindi, quella marmaglia di uomini sudati e caldi si alterna all’interno dei pertugi della vacca senza darle tregua, come lei stessa pretende, mentre il suo..."
Qualche anno fa, durante una vacanza a Taormina, decisi di passare una giornata al mare e quindi me ne andai in una di quelle spiagge della costa ionica siciliana che mi avevano detto essere molto frequentate sia da nudisti che avventurieri del sesso.
Arrivai al mattino forse troppo presto, perché la spiaggia era quasi vuota. Probabilmente, però, era la sua grandezza a rendermela un po’ desolata. Già in lontananza notai che dietro c’era un boschetto, così come mi era stato segnalato. Comprai una bottiglia d’acqua al bar e mi diressi a cercare un posto tranquillo vicino al bagnasciuga. Piantai l’ombrellone, stesi il telo e, sedutomi, mi spalmai dell’abbronzante sulla pelle. Nel frattempo mi guardavo intorno: lontano, in direzione del bar, scorsi delle famiglie con bimbi piccoli. Nelle mie vicinanze, invece, non avevo molta gente: solo una coppia un po’ più in là, con lei in topless, e due ragazzi dall’altro lato, devo dire niente male.
Dopo un’oretta, stufo di quella calma piatta, mi alzo e mi dirigo verso il boschetto, voltandomi e lanciando un’occhiata ai due ragazzi. Loro non sembrano colpiti dal mio sguardo. Guardando bene, noto che invece la coppia che avevo visto prima non c’è più: si saranno rotti le palle e se ne saranno andati.
Entrato nella sterpaglia, mi si aprono due strade una a destra e l’altra a sinistra. Decido di prendere la prima. La desolazione della spiaggia sembra essersi trasferita lì dentro: cammino per almeno un quarto d’ora ma non vedo anima viva. Ad un tratto, però, sento dei rumori e delle voci, quasi dei gemiti. Uscito da una curva, dietro ad un cespuglio scorgo la coppia che era prima sulla spiaggia aggrovigliata in un’orgia con 5/6 ragazzi: la ragazza, naturalmente, è il centro delle loro attenzioni e credo che siano lì da un po’, perché lei è già impalata sul cazzo del suo ragazzo, mentre un altro le scopa il culo e un terzo la stantuffa in bocca. Mentre quei tre pistoni la violano, lei geme come una cagna e appena ha la bocca libera per un attimo, chiede subito che un altro cazzo la riempia. Quindi, quella marmaglia di uomini sudati e caldi si alterna all’interno dei pertugi della vacca senza darle tregua, come lei stessa pretende, mentre il suo ragazzo non molla la presa dalla figa, che scopa sempre più infoiato. Di tanto in tanto le chiede se le piace e lei con un urletto rantolato lancia un lungo “sììììììììììììììì”. D’improvviso, la vedo contorcersi, abbandonarsi sul corpo del suo uomo e sputare umori dalla figa: un orgasmo l’ha colta all’improvviso, e questo genera grida di giubilo nella compagnia maschile. Ma la donna non si dà per vinta, e col cazzo del suo tipo ancora dentro si volta e chiede chi è il prossimo. I ragazzi non perdono tempo e si lanciano nuovamente a riempire i buchi della puttana. In bocca le arriva un megacazzo che mi fa venire l’acquolina in bocca. Il ragazzo che le viola il cavo orale, ad un tratto, dà uno sguardo nella mia direzione e con un cenno del capo mi invita ad unirmi a loro. Io tentenno, e lui, accorgendosene, si acciglia. Quindi, si stacca dal gruppo e mi viene incontro con la sua verga che svetta verso di me. Più si avvicina, più le gambe mi tremano, un po’ per la timidezza, un po’ per l’eccitazione.
Quando mi raggiunge, mi chiede se per caso volessi essere al posto di quella troia. Cazzo! Colto in castagna! Il morone ha capito tutto!
Io faccio un po’ il vago, ma lui insiste, soprattutto con lo sguardo, e allora mi invita a seguirlo. Lui mi supera e, con il cazzo ancora in tiro e il costume in mano, mi precede attraverso la sterpaglia. Dopo un paio di minuti di cammino, scorgo una baracca diroccata. Lui ci si infila dentro ed io lo seguo.
Dentro c’è poca luce, ma riesco a vedere il mio uomo che si volta e si smanetta il cazzo con una mano mentre con l’altra mi chiama verso di lui. Io, come ipnotizzato, faccio qualche passo e quando sono ad un palmo da lui, mi posa una mano sulla spalla e mi spinge giù. Mi ritrovo con quella mazza imperiale ad un millimetro dal mio naso e la mia bocca comincia a schiumare dalla voglia. Allargo le fauci e ingoio quella meraviglia. Prima la cappella, succhiandola avidamente, poi vado sempre più giù e torno indietro, e continuo così per un po’. Sto spompinando un cazzo fantastico! Il tipo ogni tanto trema di godimento e mi scopa la bocca come faceva poco fa con quella della troia nel boschetto. Un rumore alle mie spalle mi distrae, ma mi volto e non c’è nessuno, perciò torno al mio bel cazzo.
Intanto, il morone ha appoggiato le sue manone sulla mia testa: me la tiene bloccata mentre mi sfonda fino in gola, provocandomi dei conati. Io cerco di ingoiarlo tutto, ma è davvero enorme e con l’eccitazione sta crescendo ancora.
D’un tratto mi tira su per le spalle, mi fa voltare, mi fa piegare in avanti e si inginocchia affondando la faccia tra le mie chiappe. Annusa il mio culo attraverso il mio slip e poi lo tira giù ripetendo l’operazione, ma stavolta perquisendo davvero il mio solco. Sento la punta della sua lingua a contatto col mio buchetto e sobbalzo. Poi comincia a muoverla su e giù stuzzicandomi l’ano. Io divarico le gambe e accolgo meglio quella lingua che mi dona tanto piacere. Quindi, si rialza e punta il cazzo tra le mie natiche. Comincia a spingere per farmelo assaporare. Poi ci sputa su e spinge di nuovo. Lo fa 4/5 volte finché la cappella si apre la strada del mio sfintere. Oh, com’è grossa!
Aspetta un po’ per farmi abituare alla dilatazione e poi spinge piano per introdursi sempre di più nei miei intestini. Ad ogni millimetro la mia eccitazione aumenta, anche perché lui con una mano mi strizza un capezzolo e con l’altra mi cinge la vita tenendomi stretto a sé, mentre la sua lingua percorre il mio collo dal lobo auricolare alla spalla. Porca puttana: tre zone erogene stimolate contemporaneamente! Questo tizio la sa lunga!
Naturalmente, queste manovre fanno dilatare il mio buco e il suo cazzo può penetrarmi più facilmente.
Con gli occhi chiusi, la testa reclinata e la schiena tesa non mi accorgo di quello che sta succedendo intorno a me. Quando riapro gli occhi sono circondato da quattro maschioni eccitati sbucati dall’ombra della baracca. Probabilmente erano già dentro ed erano d’accordo col morone, o forse hanno sentito i nostri gemiti e si sono avvicinati a curiosare. Sta di fatto che adesso anche loro pretendono le mie attenzioni. E allora il tipo che mi sta scopando mi prende una mano e me la appoggia sul cazzo di uno di loro. Poi fa lo stesso con l’altra. Quindi, mantenendo il suo cazzo dentro di me, ci inginocchiamo e un terzo ragazzo mi punta la sua verga alle labbra. Il quarto invece si intrufola tra le mie cosce, e mentre il morone continua a stantuffarmi lo sfintere, tortura il mio ano con la sua lingua, passando di tanto in tanto a leccarmi e a succhiarmi anche il cazzo. Praticamente, sono nella stessa posizione della puttana di prima, tant’è che il morone mi sussurra all’orecchio: “E’ questo che volevi, non è vero? Eri invidioso della troia di prima, vero? Adesso fa’ tu la troia e goditi questi bei cazzoni! Fammi sentire come li prendi! Tutti te li diamo, tutti! A turno li dovrai prendere tutti, senza protestare, CAPISTI???”.
L’ultima frase mi mette un po’ di paura, ma di certo non posso svicolarmi da quella situazione per cui decido di godermela fino in fondo. E allora succhio, smanetto e muovo il culo avanti e indietro per ricevere la mazza del morone e la lingua dell’altro tipo che perlustra il mio scroto. Devo dire che mi sono sentito davvero una gran troia, e la cosa non mi è dispiaciuta affatto. Chissà quando lo racconterò ad Andrea: credo che la sua eccitazione aumenterà tanto che uscirà di testa e mi violenterà per l’ennesima volta.
Dopo un po’ il morone esce da me, il tipo che mi stava sotto si tira un po’ su e dalle spalle mi spingono in giù: allora il cazzo del tipo a terra penetra nel mio culo, ormai dilatato all’inverosimile dal primo stallone. Quello che mi scopava la bocca si stacca, mi gira intorno, si inginocchia dietro di me e mi stuzzica il buco con la lingua sputandoci sopra. Ogni tanto ci infila un dito, cercando di allargarmi ancora di più il culo. Le prime volte è fastidioso, ma poi mi abituo, tanto che non mi accorgo neanche quando lo stesso tipo sostituisce le sue dita (che nel frattempo erano arrivate e tre) con il suo cazzo. Oh mio Dio! Sto ricevendo due cazzi nel mio culo! Adesso sì che mi sento come la troia del boschetto. E allora urlo ai miei stalloni di darmi ancora cazzo, ne voglio sempre di più. Loro non si lasciano pregare e mi scopano sempre più velocemente, mentre con le mani continuo e smenazzare e a spompinare gli altri due. Il mio morone intanto si è messo in un angolo a godersi lo spettacolo e ogni tanto lo commenta, dandomi della vacca, della puttana, della ciucciacazzi.
Forse perché il mio culo non è molto largo, i due stalloni che mi scopano non resistono a lungo e dopo 15 minuti sfogano il loro piacere nei miei intestini contemporaneamente. Sento i loro fiotti colpirmi dentro, in modo alternato e la cosa mi eccita ancora di più, tanto che aumento il ritmo del pompino facendo venire anche il terzo maschione sulla mia lingua e nella mia gola.
Il quarto invece non si accontenta di quello e, quando i due cazzi escono da me, prende il loro posto: si posiziona alle mie spalle e affonda con un colpo secco. Io stranamente non provo dolore, ma ho uno scuotimento improvviso che dal culo sale lungo la schiena e arriva fino ai capezzoli, che si induriscono istantaneamente. Poi il brivido ritorna verso il basso ed il mio sfintere comincia a pulsare a ritmo frenetico, quasi come succhiando il cazzo che lo sta violando. Il tipo che mi scopa mi chiede cosa gli sto facendo al cazzo ed io gli dico che ho avuto un orgasmo anale. Lui protesta perché vorrebbe durare più a lungo, ma il massaggio che il mio culo gli fa, contraendosi in quel modo, lo costringe a sborrare di lì a qualche secondo. Lui bestemmia, mentre io mi godo l’ennesima scarica di sperma che inonda le mie viscere.
Quando anche lui esce da me, rimane il morone da soddisfare. Lui non sembra volere il mio culo né la mia bocca. Mi dice di inginocchiarmi e di ricevere il suo latte caldo sul mio petto: si posiziona davanti a me e si masturba sempre più velocemente finché quell’idrante che si ritrova in mezzo alle cosce non mi irrora di liquido caldo e aspro. Lo spruzza sulla mia faccia, sui miei capezzoli sulla mia lingua. Poi cola lungo tutto il mio corpo. Il morone si contorce per il piacere e quando ha finito di godere, mi spinge indietro e si sdraia su di me strusciandosi sul mio corpo. Così facendo tutto il suo sperma si sparge sui nostri corpi, mentre la sua lingua affonda nella mia gola.
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