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Crociera (3° parte - 1) - L'iniziazione di Fausto


di crigio
10.08.2013    |    16.506    |    5 9.2
"“Vabbè, dai! Lascia stare! Fa’ conto che non ti ho chiesto niente! Ma cosa mi è venuto in mente? Fare certe proposte ad un amico!”..."
1.
Oggi, quarto giorno di crociera, sono sul ponte della piscina seduto ad un tavolino con Fausto.
“Allora”, mi chiede, “che cosa hai fatto ieri? Non ci siamo visti quasi per niente!”.
“Sono venuto qui in piscina a prendere un po’ di sole e a fare un bagno…”.
“…e…?”.
“E che?”.
“Dai! Non mi dirai che sei stato tutto il giorno qui ad annoiarti! Non ci credo!”.
“Beh, diciamo che, come oggi del resto, c’erano molte distrazioni”.
“… e tu ti sei fatto tentare da qualcuna di queste distrazioni, giusto?”.
“Eh eh! Che vuoi: la carne è debole!”.
“Come immaginavo. Dai, su! Racconta!”, e dopo le insistenze del mio amico spiffero tutto, non solo sul giorno precedente con l’austriaco, ma anche sul primo giorno con i due turchi, descrivendo le mie esperienze sessuali in ogni dettaglio.
“Trenta centimetri!!! Ma dici davvero??? E chi l’ha mai visto un cazzo così grosso!!!”, esclama lui.
“Già! Chi l’aveva mai visto un cazzo così!”.
“E gli hai anche spillato 300 Euro!”.
“Ehi, un momento! Io non ho spillato niente a nessuno! Probabilmente, il mio modo di fare ha fatto pensare loro che facessi marchette. Oppure hanno tanti di quei soldi da potersi permettere di regalarne un po’ agli altri”.
“E poi com’è che li hai chiamati? Orgasmi anali? TRE??!! E io che pensavo che fossero solo leggenda!”.
“Macché leggenda! Sapessi che meraviglia, invece!”.
“Ma, quindi, li può provare chiunque, secondo te?”.
“Credo di sì. Se li provo io, non vedo perché non debbano provarli anche altri!”.
“E anch’io, credi?”.
“Suppongo di sì. Ma perché: non ne hai mai avuto uno?”.
“N… no…”, sussurra imbarazzato.
“Ok, tranquillo. Succederà prima o poi”.
Dopo una breve pausa, impiegata a perlustrare la zona, aggiunge: “Senti: non è che mi aiuteresti ad averne uno?”.
“Di che?”.
“Di orgasmo anale, no!”.
“IO! Non vorrai mica che ti scopi??!!”.
“No no, ma che vai pensando!”. Pausa. “A quello ci penseranno Christian e Fabrizio. Tu devi solo stare lì a dirigere la situazione… a darci dei consigli su come fare… ecco… quello che dobbiamo fare per… per farmi raggiungere un orgasmo anale… ecco… quello…”.
Io lo guardo basito. “Ma dici davvero?”.
“Sì, certo!”. Pausa. “Vabbè, dai! Lascia stare! Fa’ conto che non ti ho chiesto niente! Ma cosa mi è venuto in mente? Fare certe proposte ad un amico!”.
“No, ehi, aspetta! Se proprio vuoi… e va bene, dai!”.
“Davvero??!! Grazie, grazie mille! Con i tuoi racconti mi hai messo una voglia addosso, che mi sono permesso di chiedertelo. Non volevo metterti in imbarazzo e naturalmente sei libero di pensarci quanto vuoi”.
“Ma sì, dai. Facciamolo! Tranquillo. Cosa si deve condividere con gli amici se non le belle esperienze?”.
“Ok. Allora vado a cercare Christian e Fabrizio, e ti raggiungiamo nella nostra cabina, ok?”.
“Ok. A tra poco”.
Ah, quindi quei tre sono amanti abituali. Però: un menage a trois! Non ci avrei mai pensato! “Ma sì facciamolo!”, penso, “Può darsi che ci scappi qualcosa anche per me!”.

Dopo circa mezz’ora ci ritroviamo tutti nella cabina mia e di Fausto, seduti io e Christian sul divanetto e Fabrizio e Fausto sul letto. Avverto una certa tensione e allora rompo il ghiaccio: “Allora! Fausto vi ha detto perché siamo qui, vero?”.
“Oh, sì che ce l’ha detto”, risponde Christian, che tra i due sembra il più sveglio e disinibito.
“E che ne pensate?”, chiedo.
“Che se la cosa fa piacere a Fausto non può che far piacere anche a noi”, prosegue Fabrizio, dando una risposta da ragioniere. Temo che sarà dura farli sciogliere!
In verità, è Fabrizio quello più rigido, perché Christian fin da quando è entrato in cabina sembra avere una certa bozza tra le gambe: forse dal momento in cui Fausto ha illustrato loro quello che sarebbe successo lui si è eccitato particolarmente. Allora prendo l’iniziativa e allungo una mano sulla patta di Christian, che subito si volta stupito verso di me, poi si sistema meglio sul divano allargando un po’ le gambe. Io mi protendo verso di lui per iniziare a limonare e faccio cenno a Fausto di fare la stessa cosa con Fabrizio. A poco a poco la cabina si riempie di respiri affannati e schiocchi di lingue e labbra. Io sbottono i bermuda di Christian e infilo la mano nei suoi slip: avevo ragione! È già barzotto!
Vedo che Fausto mi imita in tutto e per tutto, mentre Fabrizio è ancora dritto sulla schiena che si lascia fare dal mio amico. “Questo tipo ha bisogno di una scossa”, mi dico, e allora allargo l’elastico delle mutande di Christian e mi precipito giù ad inghiottirgli il cazzo, fissando Fabrizio con sguardo voglioso. Non appena lui si volta verso di noi e si accorge che lo sto guardando, ha un sussulto, così come il suo pacco: bene, è un primo segno di vita! Ce la possiamo fare!
Mentre Christian inizia a gemere sotto i miei colpi di lingua e le mie ciucciate potenti, anche Fausto si china sul pacco di Fabrizio, leccandogli dapprima il cazzo attraverso gli slip e poi scostando quel sottile strato di cotone per iniziare a spompinarlo. Devo ammettere che non se la cava male: si vede che il cazzo gli piace molto!
Io mi stacco dal cazzo di Christian e salgo su lungo il suo ventre, sollevandogli la t-shirt fino ad arrivare ad un capezzolo che titillo con la lingua e poi mordicchio ritmicamente. Christian sospira, inarca la schiena e reclina la testa all’indietro. Gli sfilo la maglietta e continuo a salire lungo il collo fino al lobo dell’orecchio che lecco abbondantemente. Poi, continuando a masturbarlo, gli affondo la lingua in gola incollando il mio corpo al suo. Allora anche lui allunga le mani su di me: con una mi afferra la gola e mi tiene legato a lui, con l’altra percorre la mia schiena verso il basso entrando nei miei boxer per strizzarmi una chiappa. Il suo membro è ormai diventato bello tosto e inizia a pulsare: direi che uno è pronto!
Do uno sguardo all’altra coppia e mi accorgo che Fabrizio ha ancora lo sguardo su di me, sguardo che adesso è sicuramente molto più eccitato e voglioso. E il suo cazzo testimonia bene la mia interpretazione, perché, mentre viene ancora ingoiato dalla bocca di Fausto, cresce rapidamente, mettendo in evidenza le vene che lo percorrono. È fatta! Anche il secondo è cotto!
“Fabrizio”, suggerisco, “non ti andrebbe di far eccitare un po’ la tua puttanella? Perché non gli lecchi il culo?”.
“AAHH, o… ok…”, risponde sempre più paonazzo. Forse sono stato un po’ esplicito, ma quel ragazzo lì va svegliato in qualche modo. Fausto intanto si sta posizionando a pecorina e protende il culo. Fabrizio si accovaccia dietro di lui e affonda la faccia tra le sue chiappe. Non appena la punta della lingua entra a contatto col buco di Fausto, questo spalanca la bocca gemendo. Bene, ha un buchetto molto recettivo. Questo è positivo per quello che andremo a fare.
“Ehi, guarda Fausto come se la gode. Ti va di farmi la stessa cosa?”, chiedo a Christian. “Certo”, risponde lui.
Allora salgo in piedi sul divano e mi metto a gambe divaricate sulla sua faccia, poi piego un po’ le ginocchia per permettere alla sua lingua di raggiungere il mio buco. Mi afferro le chiappe e le spalanco per dare a Christian una visione migliore della mia rosellina. Dopo un po’ le mie mani vengono sostituite dalle sue ed io ne approfitto per chinarmi in avanti e proseguire a spompinarlo. Ne viene fuori un 69 da urlo e in quella posizione riesco ad ingoiare tutta l’asta del mio stallone che comunque non ha mai perso vigore. Devo dire che non è un cazzo dei migliori che abbia mai visto, però si fa sentire, tanto è tosto.
Mi volto verso Fausto e vedo che anche lui è bello eccitato mentre il cazzo di Fabrizio ha mantenuto l’erezione, forse perché di tanto in tanto continua a dare un’occhiata a me e Christian.
“Direi che a questo punto possiamo passare all’azione, ok?”. “Ok”, ribatte Fausto.
“Fabrizio, sdràiati sul letto e tieni il cazzo bello dritto. Tu, Fausto, impalati sul cazzo di Fabrizio, girato verso di lui”. I due si posizionano e dopo alcuni tentativi, la mazza di Fabrizio riesce a violare gli intestini di Fausto, che sospira mentre il cazzo gli affonda dentro. “Adesso scopate!”, ordino, e i ragazzi iniziano a muoversi con gran piacere per entrambi.
“Christian, tu mettiti in ginocchio sul letto dietro Fausto e accarezzagli il buco mentre Fabrizio glielo dilata. Cerca anche di infilargli un dito dentro”. Christian si sputa sulla mano e spalma la sua saliva intorno all’asta di Fabrizio e sull’anello di Fausto. Tuttavia, nonostante il cazzo in culo e le carezze di Christian, sembra che il mio amico non riesca a lasciarsi andare completamente. Allora, mi metto a cavalcioni sulla faccia di Fabrizio: “Leccami il culo!”, gli ordino, e intanto sussurro all’orecchio di Fausto: “Amico, in questa fase la parola d’ordine è relax. Devi abbandonarti completamente a tutto il piacere che il tuo corpo ti sta dando senza frenarlo, Non devi controllarlo, ma devi farti dominare, è chiaro?”.
“S… sì… “, sospira lui. Intanto, faccio capire a Christian che deve penetrare il culo di Fausto con un dito e lui subito ci prova. Per agevolare l’operazione io inizio a massaggiare la schiena di Fausto, percorrendola dalle spalle in giù non con i polpastrelli ma con le unghie. Questo gli fa venire la pelle d’oca, segno che si sta rilassando. Arrivato alle chiappe, risalgo su sempre graffiandolo dolcemente. Il suo sfintere si dilata un po’ e Christian riesce ad entrare con un dito. Fausto urla. “Rilassati, amico! È tutto ok. Goditi il tuo piacere. Siamo qui tutti solo per donarti un piacere profondo!”.
Mentre Fabrizio grufola tra le mie chiappe, faccio cenno a Christian di avvicinarsi a me e gli sussurro in un orecchio: “Adesso devi riuscire a penetrare anche tu Fausto”. Lui subito è perplesso, ma il suo cazzo sobbalza, perché probabilmente il ragazzo ha immaginato la scena della doppia penetrazione del suo amante. Io annuisco con la testa per confermargli che è assolutamente possibile. Continuo a massaggiare la schiena di Fausto e quando arrivo di nuovo alle sue chiappe vado a sostituire il dito di Christian dentro il suo sfintere, mentre con l’altra mano agguanto il cazzo del secondo stallone per rintostarlo un po’.
Quando è pronto, levo la mano dalla sua asta e la porto ad un capezzolo di Fausto, che comincio a strizzare sempre più forte. “Rilassati”, continuo a dirgli. Poi, tiro fuori piano il dito dal culo del mio amico in modo che questo rimanga dilatato per un po’. Subito Christian accosta la sua cappella a quel buco semiaperto e spinge per entrare. Quando Fausto si accorge di cosa sta succedendo, prova a protestare.
“Devi stare tranquillo e fidarti di me, d’accordo?”. “Mi guarda perplesso, ma si convince. Christian spinge di nuovo e il glande entra. Fausto urla di nuovo e una lacrima gli solca la guancia. “Lo so: inizialmente fa male, ma vedrai dopo…!”. Per compensare il dolore nel culo, io gli pizzico ritmicamente i capezzoli e la cosa sembra funzionare, perché Fausto si rilassa di nuovo e Christian riesce a scivolargli dentro lentamente. Io mi sputo su una mano e vado a massaggiare l’anellino di Fausto con due dita inzuppate di saliva. È eccitante sentire sotto la mia mano quel buco penetrato da due cazzi!
Intanto, Fabrizio continua a torturarmi il culo e la cosa comincia a piacermi sul serio: “Ehi, sei bravo! E pensare che credevo che fossi frigido!”. A questa battuta i suoi occhi mi sorridono. Bene, anche lui si è sciolto.
Parlando piano per non deconcentrarli, dico: “Allora ragazzi: siamo sulla rampa di lancio. Fabrizio e Christian, mi raccomando: da ora in poi qualunque cosa succeda al corpo di Fausto non fermatevi per nessuna ragione al mondo. Dovete scoparlo, alternatamente e sempre più forte”.
I due non si fanno certo pregare e iniziano a pistonare lo sfintere di Fausto, che dopo le iniziali smorfie di dolore adesso deve sicuramente godersi le due mazze e la dilatazione del suo buco.
Io mi chino su un orecchio del mio amico e alle stimolazioni tattili sui suoi capezzoli strizzati dalle mie dita e nel suo ano allargato dai suoi due amici aggiungo la stimolazione verbale: “Ehi, puttanella! Ma allora riesci a godere con due cazzi contemporaneamente, eh?”.
“Oh, sì, sììììì!!!”.
“E allora che cazzo protestavi prima? Guardati: non sei altro che una vacca!”. I suoi gemiti aumentano, il suo respiro si fa più corto e più frequente. “Inizi a sentire il calore al basso ventre?”, gli chiedo.
“Oh merda, sì! Ma che è?”.
“E’ il piacere, tesoro mio. Lascialo crescere lì dove si trova adesso. Lascia che si sviluppi ancora un po’ e poi rilassa lo stomaco e lascia che si espanda per tutto il corpo. Lo sentirai arrivare prima alle gambe”, e noto che le sue cosce cominciano a vibrare, insieme con le sue chiappe.
“Cazzo!”, fa Christian, “Si sta dilatando ancora!”, ed io gli sorrido annuendo, dicendogli col labiale: “Sta funzionando”.
“Dopo salirà lungo la schiena e arriverà al petto…”, continuo a sussurrare all’orecchio di Fausto, e lui si inarca, la sua pelle si accappona e i suoi capezzoli diventano di pietra.
“… e alla fine toccherà alla testa e il tuo cervello andrà in delirio”, e lui reclina la testa e il suo corpo è scosso da spasmi. Christian e Fabrizio si spaventano: “Vi ho detto di non fermarmi per niente al mondo!”, ordino loro. Capisco che lo sfintere di Fausto deve essersi aperto del tutto, perché vedo che Christian adesso gli cade completamente dentro. Il corpo del mio amico sobbalza preso da brividi incontrollabili e lui emette un gemito che si fa sempre più acuto.
“Oddio!”, urla, “ma cos’èèèèèè???”.
“E’ quello che volevi, tesoro mio. Dai, goditelo tutto!”, e gli spasmi si fanno più radi e le contrazioni più lunghe, finché Fausto si accascia tramortito tra le mie braccia, ansimando profondamente.
Ancora alcune scosse, però, lo prendono al culo, che continua ad essere stimolato dalla dilatazione provocata dai due cazzi. Le contrazioni del suo sfintere che ne conseguono masturbano i cazzi di Fabrizio e Christian, che, non riuscendo a controllare la situazione, si lasciano andare esplodendo all’unisono il loro piacere nelle viscere di Fausto.
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