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Gay & Bisex

Glory hole (4)


di crigio
27.11.2013    |    7.911    |    4 9.3
"Posso solo immaginare quanti fiotti abbondanti stia sparando nella gola di Knut e, pur avendo già provato quella sensazione, vorrei tanto essere al suo posto..."
Mi sveglio nel lettone di Pino. Il mio amico dorme accanto a me. Mi stiracchio e mi alzo per andare a pisciare. Cerco di ricordare cosa è successo ieri sera dopo che Luciano e Gigi ci hanno sfondato. Ah, sì! Abbiamo cenato e poi, stremati, siamo andati a dormire. Vista l’ora tarda, i due stalloni sono rimasti con noi, e Pino li ha ospitati in un’altra camera. Chissà se stanno ancora dormendo?
Mi do una sciacquata al viso e, con addosso solo gli slip, mi avventuro per il corridoio. La porta della stanza degli ospiti è socchiusa e dalla fessura riesco a vedere un corpo steso di spalle. Dalla carnagione sembra il brasiliano. E Gigi dov’è?
D’un tratto, sento delle voci provenire dalla cucina. Mi avvicino di soppiatto e mi metto ad origliare.
“… cinque volte alla settimana. E tu?”, chiede il napoletano.
“Anch’io!”. Nella risposta riconosco la voce di Knut. Sarà tornato da poco… “Fa’ sentire un po’… MMMMMMMM, è bello tosto!”, prosegue il tedesco. Allungo il collo e vedo che sta tastando il bicipite di Gigi.
“Solo che ho dei problemi con i glutei: non mi si gonfiano più di così!”, fa il napoletano. “I tuoi, invece, sono belli sodi e rotondi! WOW!”, e palpa una chiappa a Knut. Trattiene la sua mano sulla natica del tedesco un attimo di troppo e questo non si lascia sfuggire l’occasione.
“Per quanto ho potuto capire tieni molto in allenamento anche questo”, e la sua mano agguanta il pacco di Gigi. “Ieri sera devi avere fatto molta ginnastica con quelle due puttanelle. Sono instancabili, non è vero?”.
“Oh, sì!”, risponde il napoletano. Knut si volta e, stringendogli più forte la patta, si avvicina a lui e gli pianta la lingua in bocca, cominciando a pomiciarlo come un gran porco. Gigi ricambia e i due energumeni iniziano a strusciarsi l’uno contro l’altro in preda ad una foga improvvisa.
Gigi è praticamente nudo: ha indosso solo i boxer, mentre Knut è in jeans e maglietta. Quest’ultima, in men che non si dica, vola via e il napoletano si aggrappa ai capezzoli del tedesco cominciando a svitarglieli. Knut mugola e intensifica il contatto col corpo di Gigi. Gli infila una mano nelle mutande e gli massaggia cazzo e palle.
“MMMMMMMMMMM!!!”, geme, sentendo il vigore della mazza del napoletano, che, intanto, gli sbottona e tira giù i calzoni, e gli agguanta a piene mani le chiappe. Gli infila gli slip nel solco e gli schiaffeggia il culo, che sobbalza sotto quei colpi decisi. Con uno strattone lo attira a sé e si china sul suo petto per mangiargli un capezzolo.
“Sìììììììì, mordilo! Forte! Più forte!”, rantola Knut, e Gigi glielo mastica, quasi staccandoglielo. Un dito si intrufola tra le chiappe del tedesco e si muove solleticando il buco. Knut volta il capo di scatto e spalanca la bocca e gli occhi, lasciandosi andare al piacere che il suo corpo sprigiona grazie alle carezze del napoletano. La mano di Gigi sparisce sotto il cotone degli slip di Knut e questo reclina la testa e chiude gli occhi, esclamando: “Sììììììììììì!!! Sìììììììììììììììììììì!!!”. Per quanto posso capire, deve averlo penetrato e gli sta facendo un ditalino col suo salsicciotto. La bocca del napoletano passa a torturare l’altro capezzolo e il tedesco risolleva la testa e inspira di godimento: gli afferra il capo e glielo tiene incollato al suo petto.
Poi, Gigi dà un sonoro schiaffo alla natica di Knut e gli ordina: “Levati tutto, porcone!”. Il tedesco si gira, si piega per togliersi i jeans e mette in mostra il culo in tutta la sua protuberanza. Gigi non resiste a palparlo e, infoiato com’è, gli stringe gli slip e li strappa via con forza. Si inginocchia e affonda la faccia nel solco. Non appena sfiora la rosellina, Knut sbotta in un “Oh, cazzo!” e cade in avanti a quattro zampe. Così facendo, le sue natiche si offrono completamente a Gigi e si aprono. Il napoletano si scosta un momento ed esclama: “Che meraviglia!”, e si rituffa per riprendere il suo lavoro di lingua, mentre una mano va a masturbare il cazzo del tedesco.
Knut biascica qualcosa nella sua lingua ed emette dei versi strani, che rivelano il suo elevato stato di eccitazione. Colpisce il pavimento con i pugni e inarca e rilassa la schiena ripetutamente. Poi appoggia il petto a terra e si porta le mani alle chiappe, allargandosele per far entrare di più la lingua di Gigi.
“Così così! Oh! Oh! Oh! Oh sì, lì, proprio lì!!!”, ansima, mentre si gode il servizietto che il napoletano gli sta facendo. Quindi, Gigi aggiunge un dito alla lingua: prima stuzzica il buco e poi spinge per entrare. Il busto di Knut si solleva e lui emette un lamento. Mentre il dito lo fotte, la lingua continua a solleticarlo. Dopo un po’, il tedesco inizia ad andare incontro alla mano di Gigi e praticamente si scopa da solo.
“Che vacca! Hai proprio voglia di cazzo, eh?”, lo apostrofa il napoletano.
“Sì… uff!... Sì, dammi il cazzo!”, ansima Knut. Allora il napoletano si tira su, gli gira intorno, si leva i boxer e, inginocchiatosi nuovamente, gli perfora le fauci con la sua verga dura.
“MMMMMMMMMMMMM… coff!... coff!... coff!... slurp!... mmmmmm… glugh!... glugh!...”, fa Knut, mentre succhia il palo vibrante di Gigi.
“Ma sei proprio affamato!”, sbotta il napoletano, mentre accompagna la ciucciata di Knut col movimento del bacino. Il tedesco spompina il cazzo come un forsennato, quasi abbia paura che gli possa essere sottratto all’improvviso.
“Ehi! Che fai lì?”. La voce di Luciano alle mie spalle mi fa venire un accidente.
“SSSSHHHHH!!!”, gli faccio, e poi con la mano gli faccio cenno di avvicinarsi piano. Sporge la testa oltre l’uscio e sussurra: “Cazzo! Ma chi è quello?”.
“Knut, il ragazzo di Pino”.
“Cha manzo! E guarda come succhia! È assatanato!”.
“Già! È un gran porco!”, sottolineo. “Ti andrebbe di unirti a loro?”.
“MMMMM, perché no!”.
“E allora va’! Voglio vedergli succhiare due cazzi contemporaneamente!”. Luciano non se lo fa certo ripetere e in un secondo mi sorpassa ed entra in cucina.
“Bene bene! Ma questa casa è un troiaio!”, e, mentre avanza, si leva gli slip ed il suo cazzo si inturgidisce rapidamente.
“Porcone, ti presento il mio amico Luciano”, dice Gigi. “Credo che desideri lo stesso trattamento. Per te è un problema?”, e, in tutta risposta, Knut allunga una mano e afferra la mazza del brasiliano. Lo tira verso di sé e sostituisce nella sua bocca il primo cazzo col nuovo arrivato. I due stalloni si posizionano ai suoi lati e lui li spompina alternatamente: un paio si ciucciate a destra e un paio a sinistra, senza sosta.
Quando i cazzi sono belli duri, Luciano e Gigi sollevano Knut e lo spingono verso una sedia. Il napoletano ci si siede sopra e il brasiliano ordina al tedesco di cavalcare il suo amico. Allora, Knut sale con i piedi sui pioli della sedia e lentamente si impala sull’obelisco di Gigi. Arrivato in fondo, sta fermo qualche secondo e poi inizia a rimbalzarci sopra come un ossesso. Luciano gli si mette davanti e gli offre la sua mazza da succhiare.
“Ma che succede?”. Stavolta è la voce di Pino a farmi prendere un colpo. Si è appena svegliato e, sbadigliando e stiracchiandosi, cerca di capire cosa sono quei rumori.
“Sta’ zitto e vieni qua!”, gli faccio. Lui si avvicina, allunga il collo ed esclama sottovoce: “E che cazzo! Ma è diventato più puttana di noi!”.
Mentre sorrido per le parole del biondino, dalla cucina si sente: “Scopami anche tu!”. Knut si rivolge a Luciano chiedendogli di fotterlo e il brasiliano gli va alle spalle. Il tedesco si solleva un po’ e sputa fuori la verga di Gigi. Luciano piega le gambe e, con un movimento secco e preciso del bacino, pianta il suo palo nello sfintere di Knut. La sedia si inclina pericolosamente, ma subito torna in equilibrio sui quattro piedi, sebbene continui a dondolare per i colpi che Luciano assesta al culo del tedesco.
“Sì, così, così! Che cazzo duro che hai! Lo sento tutto! MMMMMMMMM!!!”, geme Knut, che, dopo qualche altro affondo, si sfila la mazza del brasiliano, afferra quella di Gigi e si impala di nuovo riprendendo a rimbalzarci sopra. Quindi, la estrae e aspetta che Luciano lo penetri una seconda volta.
Gioca a cavalcare e a farsi cavalcare dai due stalloni portandoli quasi allo sfinimento. Non ne ha mai abbastanza, finché Gigi si stufa e, prendendolo in braccio, lo scaraventa a terra. Gli monta sopra e, caricandosi le sue gambe sulle spalle, lo perfora col suo trapano, dandoci dentro di brutto. Luciano, invece, gli scavalca la faccia e lo affoga col suo cazzo.
Nonostante la mole, il corpo di Knut e scosso dai colpi dei due energumeni che lo sbattono instancabili nei suoi due pertugi.
“Ehi, amico, dammi il cambio!”, fa, d’un tratto, Gigi a Luciano e strappa via il suo membro dalle viscere di Knut. Il brasiliano si alza e prende il posto dell’altro, mentre questo va a riempire la bocca del tedesco. Gigi non si cura affatto della troia che sta fottendo e la pistona fino in gola, provocandogli conati su conati. E’ tutto concentrato a raggiungere l’orgasmo e a scaricarsi i coglioni. E infatti, dopo un paio di minuti, comincia a tremare e ad imprecare.
“Oh, merda! Sborro!!! Toh, vacca! TOH!”. Posso solo immaginare quanti fiotti abbondanti stia sparando nella gola di Knut e, pur avendo già provato quella sensazione, vorrei tanto essere al suo posto. Ho l’acquolina in bocca e mi lecco le labbra. Pino mi guarda e mi fa: “Non preoccuparti: appena finiscono, andiamo a ripulirmi per bene!”.
Contemporaneamente, anche Luciano è colto dall’orgasmo e incolla il suo ventre alle chiappe di Knut, sparandogli dentro tutto il suo nettare e rantolando sempre più forte. Quando il loro godimento si esaurisce, si accasciano a terra vicino a Knut. Pino schizza dentro e si avventa sul cazzo di Gigi. Io gli vado dietro e mi inginocchio su quello di Luciano.
“Porc…! Ma da dove escono queste due troie?”, sbotta il napoletano, mentre Pino gli succhia e gli masturba la verga, forse memore di quello che è successo ieri sera. E infatti, dopo qualche secondo Gigi riprende a sborrare tanto quanto poco fa e il biondino inghiotte tutto con avidità. Io, invece, mi limito a lucidare il palo di Luciano, assaporando i resti del suo seme e degli umori di Knut, che, nel frattempo si sega in cerca del suo orgasmo. Ormai infoiato, mi precipito a dargli una mano e, ingoiata la mazza, la spompino energicamente. Lui si scuote e in pochi secondi mi innaffia le fauci di sperma.
“Ottima colazione!”, chiosa Pino, quando finisce di mungere il napoletano. E una risata corale riempie la cucina.
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