Gay & Bisex
Svergination (2)
di crigio
21.06.2015 |
10.271 |
5
"Godo talmente tanto che le mie gambe si sollevano quasi involontariamente, offrendo così alla troietta la mia rosellina da piluccare con più facilità..."
Senza darmi la possibilità di riprendermi completamente, Ahmed mi afferra per un braccio e mi trascina letteralmente verso la parete, alla quale vedo appoggiato Faruk che si accarezza piano piano il suo obelisco di carne, svettante fiero verso l’alto. Mi sento sollevare e mi ritrovo in piedi: due braccia forti mi costringono a girarmi, dando le spalle allo stallone, e poi ad accovacciarmi sul suo ventre. Piegate le ginocchia, sento subito il contatto tra il mio solco e il glande del cazzo di Faruk, il quale armeggia per penetrarmi. Ci riesce in men che non si dica e mi impalo sulla sua alabarda spaziale.Con quell’attrezzo tutto su per lo sfintere, la mia schiena si inarca e la mia testa si riversa sulla spalla del turco. Il godimento riparte come e più di prima. Inoltre, qualcosa sta solleticando la mia rosellina profanata: risollevo il capo lentamente e scorgo la faccia di Luca tutta spiaccicata contro il mio culo. La sua lingua mi percuote ripetutamente l’anellino, adesso molto più sensibile, sia a causa dell’orgasmo appena provato, sia per la dilatazione cui è costretto dalla verga di Faruk.
Alle spalle della troietta si sta posizionando Enrico, che si sputa sul cazzo e poi punta al buco di Luca. Spinge e la rosellina della puttanella cede subito, dal momento che vedo l’asta del mio ragazzone sparire nel suo budello in quattro e quattr’otto. Naturalmente, anche stavolta lo sbarbatello non fa una piega: riceve quel ben-di-Dio senza colpo ferire, mentre continua a torturare il mio buco già sommamente stimolato.
All’improvviso, una mano mi afferra per i capelli e mi fa torcere il collo. Un attimo dopo le mie fauci sono colme della minchia spropositata di Ahmed. L’affondo mi strozza e un colpo di tosse mi fa sputare muco dal naso, visto che la mia bocca è completamente ostruita. Non mi faccio certo spaventare e inizio a spompinare lo stallone con estrema perizia.
“Guardati! Che gran porcona che sei! Tutta aperta!”, mi insulta Ahmed, sempre tenendomi per i capelli e fottendomi il cavo orale. Godo talmente tanto che le mie gambe si sollevano quasi involontariamente, offrendo così alla troietta la mia rosellina da piluccare con più facilità. La sua attività preferita, però, è succhiare, e perciò incolla le sue labbra alla parte alta del mio anellino, e inizia una intensa ciucciata, come se stesse torturando un clitoride. L’effetto suppongo sia lo stesso, perché le mie membra vengono percorse da capo a piedi da un brivido che mi scioglie completamente. Il mio ventre sembra svuotarsi e dal buco espello degli umori che Luca si affretta a ingurgitare, come capisco dal risucchio che si sente risuonare nella cantina. Il suo corpicino, intanto, viene sballottato dai colpi impietosi che Enrico gli sta inferendo nello sfintere, anche se lui non gli dà troppo peso, pur percependosi che sta godendo come un porco.
La verga di Faruk ha ormai raggiunto la bocca del mio stomaco: non mi dà più fastidio, ma mi procura un piacere diverso, che avevo quasi dimenticato, essendo passato un secolo dall’ultima volta che ben trenta centimetri di carne hanno profanato le mie intimità. Gli cingo il collo con il braccio sinistro e abbandono per un momento il cazzone di Ahmed per voltarmi e baciarlo. Lui ricambia con passione e poi mi fa rivoltare per riprendere a spompinare suo fratello.
“Queste puttanelle hanno proprio bisogno di essere ripassate a dovere!”, esclama, d’un tratto, il fratellone, e, con uno strattone, mi priva della sua virilità. Si avvicina ad Enrico e gli dà due colpetti sulla spalla. Il mio boy svuota il budello di Luca e si alza in piedi.
Subito il turco gli sussurra qualcosa all’orecchio ed Enrico, fissando il culo della troietta, mormora: “Sì, credo che ce la possa fare”. Dopodiché, Ahmed afferra Luca per un braccio e lo trascina un po’ più in là da noi. Si sdraia a terra e punta la sua mazza dritta verso l’alto. Enrico costringe il ragazzino a sedersi sulla minchia del turco e quello obbedisce senza protestare. Il cazzone gli si pianta in corpo come un coltello nel burro: solo un lieve sospiro esce dalla gola di Luca. Poi, il gigantone gli mette una mano sulla nuca e lo spinge verso il basso. Con l’altra mano si regge il randello e ci sputa sopra, spalmando ben bene la saliva per lubrificarlo. Lo stesso fa con la rosellina della troietta e, quindi, si accovaccia alle sue spalle e punta il cazzo al buco, proprio sopra quello di Ahmed.
“Merda!”, penso. “Vogliono fargli una doppia!”. Immediatamente ritengo che sia impossibile: il cazzo di Faruk è lunghissimo, ma gli altri due sono ben più grossi. Che entrambi riescano ad entrare in quel piccolo canale mi sembra fuori da ogni ragionevole previsione.
Ovviamente devo ricredermi. Il glande del cazzo di Enrico sparisce in un lampo oltre l’anellino del ragazzo e il resto dell’asta non fatica a trovare spazio nel suo sfintere. In pochi secondi, Luca è colmo di carne dura, calda e pulsante, e anche stavolta rimane quasi impassibile, salvo sollevare lentamente il capo, tenendo gli occhi chiusi, mentre il mio boy gli affonda dentro. Sta puttanella è una continua sorpresa!
“Hai due cazzoni su per il culo!”, gli sussurra Enrico all’orecchio. “Una settimana fa l’avresti mai creduto possibile?”, gli chiede.
“N… no…!”, sibila quello, tradendo nella voce una forte eccitazione che non traspare invece dalle espressioni del viso. Forse è troppo timido per lasciarsi andare completamente. Col tempo imparerà a manifestare maggiore partecipazione, che non guasta assolutamente, soprattutto per gli stalloni che ti stanno scopando. Loro gradiscono molto le esternazioni anche eccessive della troia di turno: li rende più fieri della loro virilità.
La mano di Faruk sulla mia rosellina mi riporta a noi due. Con indice e anulare me la tiene dilatata, per quanto possa fare visto che è già sbragata dal suo minchione, mentre col medio me la tortura, proprio nello stesso punto in cui prima Luca me la succhiava. D’improvviso, lo stesso dito mi viola, iniziando a scorrere sopra la sua verga. Mi inarco di nuovo e godo sonoramente.
“AAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHH!!!”, gemo, mentre lui con l’altra mano mi accarezza il petto e mi strizza un capezzolo.
“Come sei caldo!”, mi sibila all’orecchio, e il suo dito mi perquisisce in lungo e in largo.
“Così io godo!”, riesco a dire in un rantolo, e poi la falange viene estratta e la mia bocca viene riempita da due sue dita. Le succhio, e da una assaporo i miei umori. Qualche secondo e le mie fauci sono di nuovo vuote, mentre il mio anellino è aggredito da quelle due stesse dita che gli premono contro e lo trapassano.
“MMMMMMMMMMMMMMMM!!!”, mugolo ancora, mentre le falangi si allargano e mi dilatano il buco.
“Sì, dai apriti, che ora tocca a te!”, sussurra Faruk, e faccio appena in tempo a sollevare il capo, dopo aver capito che intendono praticare una doppia penetrazione anche me, che vedo Enrico sovrastarmi e armeggiare col suo attrezzo davanti al mio culo. Ci sputa sopra e lo lubrifica ben bene. Quindi lo appoggia sopra quello del turco, che prontamente estrae le dita, e spinge senza alcun riguardo. Il secondo cazzo mi entra dentro facilmente, avendo approfittato della sbragatura favorita dalle due falangi, ma, a differenza di Luca, non riesco a nascondere le mie sensazioni. Me lo sento scivolare in corpo e premere contro le pareti dello sfintere. Respiro a fondo per rilassarmi il più possibile ed evitare di lacerarmi. Ci riesco e il godimento è massimo.
“Bravo il mio porcellino!”, si complimenta Enrico, il quale, arrivato a fine corsa, si china su di me e mi bacia affettuosamente. Poi, scivola lungo la mia guancia e raggiunge la bocca di Faruk. Le loro lingue si incrociano e li vedo con la coda dell’occhio. Questa scena mi manda in estasi: vedere questi due stalloni limonare è qualcosa che va oltre le mie fantasie e i miei più profondi desideri. Mi aggrappo al collo del mio boy ed esplodo in un orgasmo improvviso e dirompente.
“Go… do… Oh, a… mo… re… io… go… do…!”, singhiozzo, mentre gli spasmi al mio bassoventre aumentano di numero e di intensità.
“Sì, amore! Godi, dai! Godi per me! Non trattenerti!”, mi esorta Enrico, e le sue parole sono il colpo di grazia per me. Gli pianto le unghie nella pelle delle spalle e il mio sfintere si contrae all’inverosimile. Strizzo loro le nerchie con tutta la forza dei miei muscoli interni e li sento lamentarsi. Mi contorco e pompo i loro cazzi col mio culo. Faruk impreca in turco ed Enrico è paonazzo e dalla sua bocca spalancata sbava sulla mia faccia. Gli occhi sgranati del mio boy mi fanno capire che sta per venire e, infatti, un attimo dopo, uno schizzo potente mi colpisce le profondità dello sfintere. Poco dopo, al suo orgasmo si unisce quello di Faruk, che, invece, è molto più animato nel suo godimento. Oltre ad imprecare nella sua lingua, mi insulta anche in italiano.
“Oh, che vacca! CHE VAAAAAAACCAAAAAAAAAA!!! Col culo, mi fai venire! COL CUUUUUUUUULOOOOOO!!! PUTTAAAAAAANAAAAAAAAA!!!”.
Non lo ricordavo così sboccato: col tempo deve essersi disinibito, come e più del fratello.
I due cazzi mi pulsano in corpo ad alta frequenza e sputano tutto il nettare prodotto dai rispettivi coglioni. Vengo invaso da una quantità impressionante di sborra: lo capisco quando comincia a colarmi giù per le natiche, mentre i sue stalloni continuano a godere e a schizzare.
Alla fine, Enrico si accascia su di me e lo sento di nuovo limonare Faruk, entrambi stremati. Io mi abbandono tra i loro corpi e sarei dell’idea di addormentarmi volentieri, se non fosse per gli urletti che arrivano dal centro dalla stanza. Apro gli occhi e vedo Luca sdraiato a terra, di schiena, a cosce larghe, tenute spalancate dalla presa potente alle caviglie delle mani di Ahmed, il quale, come un ossesso, sbatte la troietta con laceranti colpi di bacino.
“Finalmente qualcuno è riuscito a tirare fuori da questa puttanella un briciolo di reazione!”, penso, guardando quel corpicino letteralmente violentato dalla furia del turco. Poi, Ahmed rallenta il ritmo e il suo respiro si fa più pesante. La corsa del suo randello nello sfintere del ragazzino diventa più lunga e, quando torna indietro, lo estrae quasi completamente per poi riaffondarlo per intero. D’un tratto, all’ennesimo tornare indietro, la verga balza fuori dalla rosellina di Luca e subito un lungo e abbondante schizzo attraversa tutto il suo corpo e si infrange sulla sua faccia. A sentire quella crema calda insozzargli il volto, Luca si riprende dal suo godimento e cerca di afferrare i fiotti successivi con le mani, che si porta rapido alla bocca per assaporare l’aroma del suo stallone.
Lo sfogo dell’orgasmo rende tutti i muscoli di Ahmed spaventosamente tesi: il suo viso è rosso fuoco e digrigna i denti come un animale feroce. Un rantolo da cavernicolo si sparge per la cantina e, ad ogni spasmo della prostata, spara una quantità incalcolabile di sperma sul corpo della troietta. Questa, avendo intuito che il turco ne ha ancora per un po’, si gira e si mette in ginocchio davanti al suo ventre; quindi, ingoia tutto il randello e lascia che le scariche successive gli finiscano dritte in gola.
Luca mugola di piacere mentre si gusta il frutto dei lombi di Ahmed e le sue membra tremano sempre più forte, finché vengono scosse da un vero e proprio terremoto. Ricordo che accadde la stessa cosa quando Enrico gli venne in bocca in auto, la sera in cui lo conoscemmo. Sta avendo un orgasmo orale, proprio come allora.
E proprio come allora, ingoia ogni goccia di nettare, sebbene le convulsioni dell’orgasmo gliene facciano colare un po’ dagli angoli della bocca.
“TROIA!”, sbotta, alla fine, Ahmed, spingendolo via e alzandosi in piedi. Scuotendo le braccia e tutto il corpo, va avanti e indietro per la cantina in modo da smorzare l’eccitazione, che a quanto pare non ne vuole sapere di esaurirsi. Solo dopo un paio di minuti si calma e si abbandona su una poltrona, respirando affannosamente.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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