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Gay & Bisex

Vita di coppia 20


di FRANK_1987
15.12.2019    |    3.705    |    1 4.4
"Il contatto della sua epidermide con la mia fa risvegliare il mio membro ancora di più..."
PREMESSA (DA LEGGERE E NON SALTARE): Un nuovo capitolo uscirà ogni domenica. Questi racconti si collocano dopo la saga “IL FIDANZATO DI MIA SORELLA”

Il testimone dello sposo o il cugino della sposa?

CAPITOLO 20

“Ehi, fag” (Ciao frocio), esclama il testimone dello sposo “how are you?” (come stai?)
“Fine, thanks” (Bene, grazie), gli rispondo
“Are you having fun?” (Ti stai divertendo?), mi chiede
“Now yes. Especially with your hands on top my ass” (Adesso si. Soprattutto con le tue mani sopra il mio culo), gli dico
“You like” (Ti piacciono?)
“A lot” (Un sacco)
“You are really beautiful” (Sei davvero bellissimo)
“Thanks you too” (Grazie anche tu)
“I’m getting bored” (Io mi sto annoiando)
“What do you advise?” (Cosa consigli?)
“It’s still early to go to church”, assoda “would you like to come with me there to have some fun?” (Ancora e’ presto per andare in chiesa. Ti andrebbe di venire con me di là a divertirci un po’?), continua domandandomi
“Of course” (Certo), gli dico andandomene con lui
Il testimone del futuro marito di mia cugina si chiama Clyde. Vi risparmio la descrizione perché l’avrete letta nel capitolo precedente quindi continuo con la narrazione. Non so se sia fidanzato o no ma non noto nessun anello alle sue dita. Raggiungiamo una camera ed entriamo baciandoci. E’ sicuro che non lo cercherà nessuno per un bel po’ perché in America si usa avere più di due testimoni e quindi non noteranno la sua assenza, almeno fino al momento di andare. Mi getto su un grande letto e si mette davanti a me. Mi sdraio a pancia in su tenendomi il busto sollevato con i gomiti poggiati sul materasso e Clyde armeggia alla sua patta. Si abbassa la zip, sposta il boxer verso sinistra e tira fuori il suo cazzo leggermente ricoperto dal prepuzio. Una bella verga americana di 20cm mi finisce in bocca. Mentre gliela succhio e lecco con la mia linguetta affamata, si allenta il papillon cominciando a sbottonarsi la camicia. Un fisico muscoloso e con dei peli intorno ai capezzoli, mi si presenta davanti. Clyde comincia a spingere il suo bacino contro la mia bocca anche se io cambio continuamente la mano per afferrarglielo perché la posizione assunta mi sta arrecando dolore ai gomiti. Pompo il suo bastone nel mio cavo orale sentendo la sua pelle muoversi lungo i suoi corpi cavernosi. Gli lecco l’asta e la cappella rimettendomelo in bocca proseguendo a ciucciarglielo come se fosse una tetta piena di latte.
“I want to suck your cock” (Voglio succhiare il tuo cazzo), mi dice sorprendendomi
“Really?” (Davvero), gli chiedo
“Yes, do you want?” (Si, tu lo vuoi?)
“Naturally”, gli rispondo
“Lie down on the bed” (Stenditi sul letto), mi ordina
“In this way?” (In questo modo?), gli domando sdraiandomi con i piedi penzoloni e la testa sotto il suo cazzo
“No, with your back on the cushions” (No, con le spalle sui cuscini), precisa
Poggiandomi alla spalliera del letto, Clyde si inginocchia sul tappeto. E’ lui che prende l’iniziativa di sbottonarmi la patta tirando fuori il mio cazo che suscita in lui ammirazione e anche meraviglia. Non si immaginava che un frocetto come me avesse un cazzo del genere. Se lo ficca immediatamente in bocca mentre io gli metto una mano sulla spalla. Tiene uno dei suoi arti vicino ai miei coglioni e muove le sue dita tra i miei peli facendomi il solletico e allora gli pianto in bocca altri centimetri della mia minchia. Clyde sembra gradire molto questo trattamento e mi chiedo chi tra noi due sia adesso il frocetto della situazione. Gli metto entrambi le mani sulla nuca e muovo il mio pube contro il suo cavo orale scopandoglielo e lui emette i classici rumori di risucchio. Me lo sega lentamente, mi succhia un po’ la cappella e poi se lo rimette in bocca. Vuole lucidarmelo così bene perché non ha mai visto una minchia come la mia attaccata al corpo di un altro ragazzo che si e’ scopato prima d’ora.
“I want to fuck you” (Voglio scoparti), mi dice Clyde
“Finally” (Finalmente)
“Show me your gay ass” (Mostrami il tuo culetto gay)
“Only if you promise e you’ll stick your cock” (Solo se mi prometti che ci infilerai il tuo cazzo)
“I promise you, I promise you” (Te lo prometto, te lo prometto), mi fa “I brought you here for this” (Ti ho portato qui per questo)
“Ok, stud” (Ok, stallone), gli dico abbassandomi un po’ il pantalone e mettendomi a pecorina sul letto
“Motherfucker” (Figlio di puttana), esclama Clyde meravigliato “this ass is a tunnel” (questo culo e’ una galleria), constata e poi inizia a leccarmi la rosellina aprendomi le chiappe con le sue mani grandi
Clyde mi slinguazza il buco del culo segandomi il cazzo che pende tra le mie gambe. La sua lingua mi fa letteralmente impazzire e non riesco a stare fermo sul materasso nella posizione della pecorina perché mi muovo in continuazione a volte facilitando altre ostacolando il suo lavoro con la lingua. Mi massaggia le chiappe e me le strizza leggermente per poi schiaffeggiarle. Ci sono persone di là in salotto e quindi non posso gridare altrimenti verrebbero a bussare alla porta. Clyde smette di leccarmi il buchetto e si alza, prende un preservativo dal suo portafoglio e, dopo averlo indossato, mi scopa. Afferra entrambi i lembi posteriori della mia camicia e della mia giacca usandoli per guidare la scopata e spingere il pube contro le mie natiche e il suo cazzo dentro il mio pertugio. Sospiro mugolando di piacere con le mani, strette in dei pugni, poggiate saldamente sul materasso. Chissà se Mario mi sta cercando oppure se ne frega di me e si sta facendo scopare anche lui da un altro testimone dello sposo. Forse si starà facendo scopare addirittura dal futuro sposo oppure dal cugino della mamma così incline a provare varie emozioni familiari.
“You’re a filthy slut” (Sei una lurida troia), mi offende Clyde
“Fuck my ass” (Scopa il mio culo), lo incito
“You’re alike all the others” (Sei come tutte le altre), continua l’americano “A disgusting bitch” (Una disgustosa puttana), mi fa
“Yes, continue” (Si continua)
“I break this hole” (Te lo spacco questo buco), mi minaccia
“Open it again” (Aprimelo ancora), lo esorto
“More than this?” (Più di così?), mi chiede
“Yes, I want you to expand it” (Si, voglio che me lo allarghi), gli dico sperando che lo faccia veramente “I do not want tomorrow to force me to shit as much ad I’ve opened it” (Voglio che domani non debba neanche sforzarmi per cacare per quanto me l'hai aperto)
Lo stallone americano prosegue a scoparmi. La sua giacca, sebbene se la tiene allargata con una mano, urta contro la pelle delle mie chiappe ad ogni sua spinta. Non mi sta scopando con vigore ma con dolcezza. Probabilmente lo fa non per compassione ma per evitare che io gridi ancora di più e farci sentire. Quello che sento io, invece, e’ tutto il suo enorme cazzo texano che fa dentro e fuori dal mio culetto calabrese. Non so cosa abbia portato Clyde ad avvicinarsi a me ma ringrazio ogni divinità celestiale responsabili di questo suo interesse verso la mia persona. Mi piego più in avanti con la schiena in modo da aprire ancora di più il mio budello. Clyde deve fermarsi un attimo ed aggiustarsi il preservativo che stava perdendo perché la carne del mio intestino, lo sta risucchiando quasi come se volesse toglierglielo. Lascia andare i lembi della mia giacca e per la prima volta durante questa scopata, le sue mani mi toccano le chiappe. Per la precisione e’ solo quella destra che lo fa, arpionata sul mio gluteo sinistro, mentre l’altro arto e’ intento a spostare la giacca in modo che non gli copra la visione della trombata.
“Change” (Cambiamo), fa Clyde
“How?” (In che modo?)
“Lay down on the bed” (Sdraiati sul letto), mi ordina
“Mmh, I like looking in your eyes” (Mmh, mi piace guardarti negli occhi), gli confesso mentre mi sollevo, faccio adagiare la mia schiena al suo petto e ci baciamo
“You’re my bitch” (Sei la mia puttana)
Clyde esce dal mio culo e continuiamo a limonare. Le nostre mani finiscono sui rispettivi cazzi e li masturbano delicatamente. Poi mi getta sul letto e inizia a togliermi i pantaloni lasciandomi solo con le scarpe e i calzini. Mi apre la camicia e mi lecca il cazzo per poi passare all’ombelico e salire raggiungendo i miei capezzoli. Dopo avermeli succhiati per un po’ si solleva e mi allarga le chiappe puntando il cazzo contro il mio buco. Mi sego la minchia e lui mi pianta nuovamente la sua nel buco dove non batte il sole. Tenendomi per una caviglia e l’interno del ginocchio, mi tromba facendomi poggiare la testa sul materasso. Sono davvero al settimo cielo che rallento i movimenti sul mio pene. Mi riporta alla realtà un applauso che sento provenire dall’altra stanza. Clyde affretta i movimenti del suo bacino ma non ha ancora intenzione di venire ed io ne sono contento perché non ho nessuna intenzione di far uscire quel pezzo di carne dal mio intestino che ne ha accolto parecchi, alcuni di voi direbbero “anche troppi”. Sulla sua faccia emergono le tipiche espressioni di chi ci tromba. Sono delle manifestazioni che il mio culo sta dando al suo membro e anche al suo corpo ma soprattutto alla sua mente. Io lo guardo ammiccando con la bocca aperta cercando di sfidarlo a spingere ancora di più.
“Fuck you, dickhead” (Vaffanculo, testa di cazzo), mi fa dandomi una tremenda bordata
“Fuck me hard” (Scopami forte)
“Look, I do it” (Guarda che lo faccio), mi risponde Clyde
“Do it, do it” (Fallo, fallo)
“Ok fag” (Ok, frocio), fa lui
Il ragazzo mi fotte poggiando le mani sul materasso. Io mi sego e lui mi bacia mordicchiandomi leggermente le labbra. Quando si toglie dal mio culo, si siede sul letto ed io mi accomodo sopra il suo cazzo impalandomi. Mi tiene per le chiappe mentre mi spinge la sua banana nell’ano ed io mi piego verso sinistra aggrappandomi con la mano alla spalliera del letto. Ogni tanto lascio che sia lui a sorreggermi così posso riprendere a masturbarmi il cazzo. Mi fanno male le gambe ma questa posizione dura poco. Infatti sborro sopra la coperta e poi mi tolgo da sopra il suo cazzo sdraiandomi vicino a lui che se lo masturba. Uno schizzo di sperma mi colpisce la fronte e tutti gli altri finiscono sul suo pube. Ci ripuliamo i cazzi a vicenda e poi ci alziamo dal letto.
“Let’s go back there” (Torniamo di là), mi dice
Ci rivestiamo in silenzio, come se non fosse successo nulla. Clye apre la porta e spia per poi uscire ed io lo seguo. Più in lontananza, vedo Mario che mi fa il segno dell’ok avendo capito cosa abbiamo fatto io e Clyde. Finalmente e’ arrivato il momento di andare in chiesa. Mia cugina di terzo grado viene accompagnata all’altare dal suo aitante padre. Tra i testimoni dello sposo c’e’ Clyde ma anche Christopher, il fratello della nostra anch’egli mio cugino di terzo grado. Ha gli occhi di un celeste profondo. Un colore che risalta grazie alla sua capigliatura scura e al vestito che lo rendono un figo pazzesco.
“Sai, credevo che vivere in Texas, in un posto molto cattolico ti avrebbe dato problemi con la tua omosessualità”, dico a Christopher durante una splendida giornata di Luglio poggiato ad una staccionata qualche giorno dopo il matrimonio della sorella
“In alcuni posti e’ così ma qui a casa no. Mio padre e’ di larghe vedute”
“E certo. Così larghe che si e’ scopato la mamma”, gli rivelo
“Che cosa?”, mi chiede lui incredulo
“E’ stato tanto anni fa quando erano piccoli e stavano tutti e due in Italia”
“Cazzo, che bella visione mi sono creato in testa”
“Ti eccita l’incesto?”
“No”, mi risponde mentendomi “ok, si. C’ho fantasticato un paio di volte. Ho visto mio padre quasi sempre a torso nudo lavorando nel ranch e mi sono chiesto come sarebbe stato bello fare l’amore con lui ma so che e’ proibito”
“Perché proibito? Io l’ho fatto. Ho fatto sesso con mio nonno, pace all’anima sua, mio padre, mia madre e anche con mio cugino”
“No, non ci credo”, fa lui
“E’ la verità”
“Senti”, mi fa “non e’ che ti andrebbe di inserire nella lista anche un cugino di terzo grado?”, continua spiazzandomi
Ci giriamo l’uno verso l’altro e ci guardiamo negli occhi. La sua canottiera mette in risalto i suoi muscoli e i pettorali tatuati. La sua leggera barbetta incorniciano il suo volto raggiungendo le basette e mescolandosi con i suoi capelli neri ma con striature gialline perché se li e’ tinti dopo il matrimonio. Ci avviciniamo e mi passa una mano tra i capelli. Il contatto della sua epidermide con la mia fa risvegliare il mio membro ancora di più. Lentamente si avvicina alla mia bocca e mi bacia. Siamo all’aperto nel ranch del padre che, per quanto sia aperto mentalmente, potrebbe scoprirci e non accettare una cosa tra cugini, sebbene lo siamo solamente di terzo cugino e sebbene lui si sia scopato la mamma, cugina, invece, di primo grado. Lo allontano un po’ da me ma mi dice di non preoccuparmi. Riprende a baciarmi mettendomi una mano intorno al collo e con l’altra inizia a toccarmi il corpo. Faccio la stessa cosa con le mani, agguantandolo per i pettorali scendendo lungo gli addominali e girando per la schiena. Christopher mi bacia sul collo infilando le mani nella mia maglietta. Mi stimola i capezzoli mentre io gli metto una mano sul pube. Il suo cazzo e’ bello duro e so per certo che ne godrò a pieno perché, fortunatamente, non e’ un ragazzo esageratamente effeminato e potrebbe reggere benissimo la parte dell’attivo ma a volte le apparenze non contano. Mi prende per mano ed entriamo in casa. Raggiungiamo la sua stanza da letto e mi ci getta sopra sdraiandosi su di me. Mi solleva la maglietta leccandomi il torso nudo e poi mi sbottona i pantaloni prendendosi in bocca il mio cazzo di 19cm. Sentire nuovamente sulla mia minchia le labbra di una persona con una parte del mio Dna mi manda in visibilio, infatti gli metto una mano sulla nuca spingendoglielo così in profondità che lo lascio andare solamente dopo averlo sentito rantolare.
“Stiamo commettendo incesto”, mi fa lui
“Sai quante volte l’ho fatto io?”
“Andremo all’inferno”
“Ecco la tua parte cattolica che emerge”, gli faccio notare “sai, per chi crede, noi andremo all’inferno solo per il fatto che siamo gay e basta quindi tanto vale peccare di più”, continuo
“Hai perfettamente ragione”, mi dice Christopher baciandomi appassionatamente “cazzo, ma perché siamo nati cugini? Sento che con te posso fare tutto”
“E fallo”, gli intimo
“Stai attento”, mi mette in guardia
“Adesso stai attento tu”, gli dico io prendendolo per le ascelle e gettandolo supino sul letto
Lo bacio e poi lo faccio alzare. Lui esegue i miei ordini come se fosse un autonoma e quando si ritrova inginocchiato sul materasso, gli tolgo la canottiera ammirando il suo corpo. Con le dita cerco di percorrere i disegni che ha stampati sulla pelle e poi gli lecco entrambi i capezzoli fino a scendere giù, sbottonargli i pantaloni e ritrovarmi davanti ad un cazzo di 21cm. Emetto un fischio di stupore e poi me lo infilo in bocca. Christopher mi accarezza dolcemente la testa mentre la mia bocca carica di sperma le sue palle, muovendo la pelle del suo sbalorditivo attrezzo. Ogni tanto mi prende per le guance scopandomi le fauci ma sono più le volte che glielo succhio rispetto a quelle che mi tromba. Mi fa stendere sul materasso alzando le gambe mentre lui si inginocchia sul tappeto e inizia a leccarmi il buchetto. Mi masturbo il cazzo mentre Christopher poggia letteralmente la sua faccia sopra la mia rosellina perché sento l’aria che esce dal suo naso soffiare sul mio perineo. Ha la lingua dentro nel mio foro e poi lo apre con le dita per testare la sua elasticità. E’ chiaro che non e’ come una vagina che si adatta a tutte le dimensioni ma diamine, ne ho preso così tanti che ormai l’elasticità se non c’era naturalmente e’ stata acquistata artificialmente.
“Scopami”, gli dico
“Non ti sembra che sia troppo?”, mi chiede preoccupato
“Perché? Ci siamo succhiati il cazzo a vicenda e ora ti preoccupi di una scopata tra cugini? Guarda che anche il pompino può considerarsi peccaminoso. Sei nell’anticamera dell’Inferno, vuoi entrarci? Essendo abituato al caldo del Texas per te non dovrebbe essere difficile!”
“Ok, facciamolo”, fa Christopher “si e che cazzo. Devo dimenticarmi quello che siamo. Non siamo parenti ma due ragazzi che si incontrano per la prima volta”
“Non mi entusiasma tanto ma per me va bene lo stesso. Basta che mi scopi”, gli dico
Christopher smette di leccarmi la rosellina, mi fa girare a pecorina e si alza puntando il suo cazzo contro di me. Io lo fermo dicendogli che dovrebbe mettersi il preservativo ma lui controbatte dicendomi che si e’ sempre protetto e con un parente vuole farlo senza. Fortunatamente riesco a convincerlo a proteggersi, non tanto per lui ma anche per me e per la promessa fatta davanti alla lapide di Giorgio. Dopo essersi foderato il cazzo, lo fa entrare prepotentemente punendomi per averglielo fatto rivestire. Mi scopa il culo con il suo cazzo di 21cm tenendomi per i fianchi mentre io sono poggiato con un braccio sul materasso e con una mano mi sego. Fotte così violentemente il mio forellino che con una bordata più forte delle altre mi fa cadere con la testa sul letto facendomi male al collo. Poggia un piede sulla coperta e mi tromba come se fossi la sua cagna. Con una mano raggiungo la sua chiappa sinistra e gliel’accarezzo mentre lui fa la stessa cosa con la mia schiena fino a quando ci si poggia di sopra e mi scopa come un martello pneumatico tenendomi per le spalle. I gemiti che pronuncio potrebbero attirare qualcuno. Forse il padre? Magari così almeno scoprirò qual e’ stato il primo cazzo con lo stesso sangue, oltre al mio, ad essersi scopato la mamma.
“Ti piace, frocetto di un italiano?”, mi domanda
“E’ bellissimo, frocione di un americano”
“Ti andrebbe di scoparmi il culo?”
“E me lo chiedi?”
“Allora?”, rincara lui
“Certo che mi piacerebbe”, gli rispondo
“Non ho mai visto un cazzo come il tuo”, fa Christopher “dritto e venoso proprio come piace a me ma purtroppo nessuno ne e’ fornito qui”
“Ci sarà qualcuno. Forse non sei riuscito a trovarlo tu”
“Ma ho trovato te”, mi informa
Christopher da ancora altri colpi contro i miei glutei e poi esce dal mio buco togliendosi il preservativo. Lo afferro per il collo facendogli credere di volerlo baciare ma poi lo getto sul letto a gambe in aria, come aveva fatto lui per leccarmi il culo ed e’ la stessa cosa che faccio anche io per prepararlo bene. Con il condom indossato, entro nel sedere del mio cuginetto di terzo grado. Lui si tiene la gamba destra con il braccio come se fosse una borsa mentre la gamba sinistra la tengo poggiata sulla mia spalla e uso le mani come perno all’altezza del suo pube per conficcargli dentro il suo intestino, per parte americano, il mio cazzo italiano. Christopher si masturba il cazzo mentre lascia andare la gamba destra ed usa la mano per accarezzarmi i pettorali, gli addominali e il pube toccando anche la pelle della mia minchia per titillarsi anche il buchetto occupato. Mi piace un sacco stare dentro di lui, lo guardo mentre gode del mio pene ed e’ una grande soddisfazione per me. Mi accascio su di lui puntando le mani sul materasso e, con le sue che vanno su e giù sulla mia schiena, lo bacio con passione. E’ un bacio non molto riuscito a causa delle mie spinte che limitano il congiungersi delle bocche anche se, ogni tanto lo fanno. Mi prende per i capelli facendomi reclinare la testa ed io gli scopo il culo restituendogli la stessa sofferenza che fa patire al mio cuoio capelluto. Esco dal suo culo e mi sdraio accanto a lui. Tolgo il preservativo e lo getta a terra mentre Christopher, dopo averne indossato un altro, mi scopa nella stessa posizione assunta da me qualche secondo prima. Mentre io avevo i piedi ben piantati sul tappeto, lui e’ inginocchiato sul materasso e mi scopa aggrappato al mio inguine. Avere il cazzo di un altro mio parente dentro il mio deretano mi porta a sborrarmi sull’addome. Struscio la cappella sul mio ombelico e poi prendo un po’ del mio sperma e lo lecco guardando Christopher negli occhi. Questo dev’essere troppo per lui perché si toglie dal mio culetto, si sfila il condom gettandomelo addosso all’altezza del collo e viene come un idrante scaricando sul mio corpo non so quanti schizzi bianchi. Si sdraia su di me sporcandosi il corpo con il nostro nettare e mi bacia appassionatamente. Tutti i dubbi sulla nostra parentela sono ormai spariti anche se non erano più esistiti da quando le nostre minchie hanno trovato ospitalità nei nostri culi.
“Wow, e’ stato bellissimo”, esclama Christopher sdraiandosi su un lato
“Sei dispiaciuto?”
“Assolutamente no”
“Anche di aver fatto sesso con tuo cugino?”
“Perché? Siamo cugini?”, mi domanda sarcasticamente facendomi ridere “e poi altri cugini di primo grado si sono sposati, noi che lo siamo di terzo possiamo semplicemente fidanzarci”, continua
“Calmati, io ho già un fidanzato”, lo freddo
“Tranquillo, era solo per dire”
“Comunque due cugini gay di terzo grado fidanzati fanno più scalpore di due cugini etero di primo grado sposati”, gli ricordo
Dopo esserci ricomposti, ci facciamo la doccia. Io e Christopher ci siamo amati l’un l’altro fino alla fine della vacanza americana lasciandogli sicuramente un bellissimo ricordo perché non faceva altro che dirmi che mi amava. Con Mario, Rafael e Rachele torniamo a casa nostra dove Claudia e suo marito Agostino hanno dovuto badare non solo al loro figlioletto Antonello ma anche al nostro fratellastro Esteban. L’estate questa volta sembra passata in un lampo sebbene quella texana non e’ poi così diversa da quella calabrese. E’ passato anche un anno da quando nonno Ugo e’ morto. Lo ringrazio ogni giorno per avermi aperto il culo ma la vita deve andare avanti.

FINE CAPITOLO 20

TO BE CONTINUED

QUESTA E’ LA STORIA DELLA MIA ADOLESCENZA, SCRITTA DA ME E NON COPIATA DA ALTRI SITI. NON SONO UNO SCRITTORE PROFESSIONISTA QUINDI NON BADATE MOLTO GLI EVENTUALI ERRORI
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