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Gay & Bisex

Aspettando te 18


di FRANK_1987
15.03.2021    |    3.572    |    1 7.3
"Ti scopi anche lui?", mi domanda ed io divento rosso in viso "certo che non te ne fai scappare neanche uno", continua "Uno mi e'..."
Mio cognato no ma almeno il suo amico si

Questi capitoli si collocano dopo “UN MESE DI BALDORIE”

CAPITOLO 18

Non ce la faccio a vederlo agitarsi e soffrire mentre aspettiamo che venga sottoposto a radiografia. Mio nipote Andrea e' caduto mentre giocava a calcetto e si e' rotto un braccio. Veramente e' stato atterrato da un componente della squadra rivale che voleva impedirgli di parare un gol. Ora naturalmente non potrà giocare per un bel po' e, seppure un ragazzino di 11anni, maledico quel bambino per aver fatto male al mio. Si contorce per i dolori ed io mi sento male per lui. Siamo molto legati e in questo momento vorrei trasformarmi in qualche essere magico per poter recitare un incantesimo in modo da passare il suo dolore a me. Un dolore che anche io conosco bene visto che all'età di 7anni caddi e mi ruppi il braccio, quello destro, mentre stavo giocando a pallavolo con alcuni amichetti. Non potevo ne' scrivere ne' mangiare e dovevo dormire nel lettone dei miei genitori con il braccio legato alla spalliera in posizione verticale. Da allora sono passati diversi anni, non so come vadano le cose quando ti fai male ora ma spero che almeno questo gli sia risparmiato, non voglio che trascorra le notti insonni come succedeva a me. Fortunatamente il radiologo arriva e mio nipote non ha bisogno dell'intervento. La sua e' una frattura composta quindi gli viene applicato solo il gesso. Nel corridoio dell'ospedale sto parlando con Brando, uno dei miei amanti e allenatore del ragazzino, quando vedo Agostino passeggiare insieme ad un altro medico. Indossano tutti e due il camice bianco che svolazza come la lingerie di una escort mentre passeggia con fare seducente per raggiungere i suoi clienti. Agostino, preoccupato per il suo figliastro, mi domanda come stia e dopo avergli indicato la stanza dove gli stanno ingessando il braccio mi presenta il suo amico. Si chiama Silvano, ha i capelli castani gellati di lato, gli occhi celesti e il pizzetto. Più che un medico dovrebbe fare il modello perché quando camminava aveva proprio quell'andatura da indossatore. Mi guarda imbarazzato e poi se ne va insieme a mio cognato perché e' l'ortopedico che ha curato mio nipote.
"Hai visto quello? Non ti staccava gli occhi di dosso", mi fa notare Brando
"Ma chi? L'ortopedico?"
"Si proprio lui"
"Ma se ha tenuto lo sguardo abbassato per tutto il tempo"
"Ma per quel poco che ti guardava, ti mangiava con gli occhi"
"Sei geloso?", gli dico avvicinandomi a lui cercando di non farci vedere da nessuno
"Sono consapevole che scopi anche con altri ma aveva il timore di fissarti davanti a tuo cognato come avevo paura io a farlo davanti alla tua famiglia quando ti ho incontrato la prima volta"
"Eppure non mi dispiacerebbe fare l'amore con lui. Magari potremmo farlo insieme", gli dico baciandolo appassionatamente
"Chissà che culo che ha sotto quel camice", si domanda ad alta voce cominciando a farmi eccitare "anche tuo cognato non e' male. Ti piacerebbe farti scopare da lui?", mi chiede e poi gli racconto ogni mio precedente
Dopo un po' portiamo Andrea a casa. E' dura abituarsi a vivere con un braccio ingessato per almeno un mese. Tutto quello che stava cominciando a sperimentare deve abbandonarlo di colpo. So per certo, visto che abbiamo una confidenza tale che non avevo neanche con mio fratello, che sta cominciando a toccarsi il pisello ed ora che si e' rotto il braccio che gli serviva per trastullarsi deve rinunciarci anche se io gli suggerisco di cercarsi qualcuno che gli offra una mano. Anche farsi la doccia da solo e' un'impresa ardua e mia sorella deve aiutarlo. Immaginatevi il suo stato d'animo ogni volta che deve detergersi davanti a sua madre sapendo nella sua mente che il pisellino sta cominciando a godere con le sue carezze nel buio della sua stanza. Non vorrei essere nei suoi panni! E' passato parecchio tempo da quando ho visto Silvano e credevo proprio che ormai fosse sparito dalla mia vita. Stupidamente, desideravo di farmi del male per poterlo incontrare un'altra volta ma ho sempre desistito anche perché l'occasione di rivederlo mi viene fornita su un piatto d'argento proprio da mio cognato. Un giorno mi prende da parte e mi comunica l'intenzione del ragazzo di volermi incontrare.
"Stai dicendo che il tuo amico ortopedico vuole fare sesso con me?"
"Si, hai indovinato"
"Non me l'aspettavo"
"Ma se stavate quasi per farlo nel corridoio dell'ospedale l'altro giorno"
"L'hai notato anche tu?", chiedo ad Agostino
"Certo", mi risponde lui "ed ho notato anche la gelosia sulla faccia di Brando, l'allenatore di Andrea. Ti scopi anche lui?", mi domanda ed io divento rosso in viso "certo che non te ne fai scappare neanche uno", continua
"Uno mi e' scappato però"
"Chi?"
"Tu. Sarebbe stato bello farlo con te e Silvano ma se ti accontenti della figa di mia sorella...", gli faccio
"Smettila, lo sai benissimo che i maschi non mi piacciono. Se io e te andiamo d'accordo e' perché sposo le vostre idee e sono un sostenitore dei vostri diritti ma niente più", mi fredda andandosene via
Devo incontrare il suo amico dottore tra qualche giorno ma intanto usufruisco del cazzo di Brando. Ho fatto promettere a mio cognato di non dire niente a nessuno sulla sua omosessualità altrimenti avrebbe perso il lavoro per colpa di qualche mamma che potrebbe buttargli addosso qualche accusa infamante e infondata. Ma poi, dai suoi atteggiamenti, credo che l'abbiano già capito ed abbiano capito pure che non farebbe del male ad una mosca, tranne che a me. Dopo avermi scopato per bene sul letto della sua camera, mi accompagna nel bagno scambiandoci effusioni e spingendoci l'un l'altro verso un'altra stanza. Senza fargli proferire parola, mi sistemo con la testa sul water guardando dall'alto la sua ormai minchia moscia mentre la sostiene con la mano ed un getto violento di pioggia dorata mi colpisce il viso cercando di farla entrare in bocca ma la metà finisce dentro il water facendomi gustare solo pochi spruzzi. Ho già assaggiato prima d'ora la sua urina quindi non ne faccio un dramma se adesso ne ho assaggiato di meno anche perché mi sono divertito trasformando la mia bocca nella fontanella del cesso, creata solamente per scaricare le vesciche degli uomini. Vorrei proporgli di venire al mio appuntamento con Silvano ma poi rinuncio a farlo.
"Conosci questo ristorante?", mi chiede Silvano tramite messaggio dopo aver scambiato i nostri numeri
"Lo conosco benissimo, ci lavoravo", gli rispondo
"Possiamo vederci lì"
"Veramente preferirei cambiare locale, lì ci lavora anche il mio ex"
"Scusa non lo sapevo"
"Non preoccuparti, come avresti potuto?!", gli faccio cercando di limitare i danni
"Dove possiamo vederci allora?"
"Guarda, a pensarci bene, lì sarebbe perfetto. Sono sicuro che il mio ex si e' rifatto una vita e anche io voglio andare avanti"
"In poche parole vuoi sbattergli in faccia la tua nuova conquista"
"Non sei solo questo per me. E poi anche tu all'inizio volevi solo fare sesso anche se alla fine potrebbe nascere qualcosa tra noi", dico a Silvano indorandogli la pillola evitando che rifiuti l'incontro all'ultimo momento
"Ok, allora ci vediamo lì", mi dice
Temevo potesse sentirsi usato e annullare tutto ma non ci pensa minimamente e anche a me sarebbe dispiaciuto se l'avesse fatto. Quando vado al ristorante, lo zio di Mario, Gustavo, mi saluta colorosamente nonostante la mia rottura con il nipote. Mi fa sedere ad un tavolo e mi porta il menù. Dopo averlo letto e aver constatato delle piccole modifiche nel cibo apportate durante la mia assenza, lui esce dalla cucina con dei piatti in mano. Sono passati quasi 5mesi da quando ci siamo lasciati e vederlo ogni volta mi fa palpitare il cuore. D'altronde e' normale dopo tutto il tempo che abbiamo trascorso insieme. Come si fa a dimenticare una persona dopo anni e anni? Forse sarà ancora l'amore che provo per lui? Non lo so ma fatto sta che Mario, evidentemente informato da Gustavo, continua la sua camminata raggiungendo i clienti da servire anche se, quando se ne va, posso notare che mi ha guardato con la coda dell'occhio. Quando entra Silvano per un attimo mi dimentico di Mario. Indossa un completo elegante color viola e la camicia nera. I suoi capelli gellati all'indietro e il suo fiero pizzetto, mi fanno subito eccitare. Ci baciamo e poi decidiamo di ordinare da mangiare ed e' propro il mio ex a venire a prendere le ordinazioni e quando si avvicina, Silvano mi tocca di proposito la mano perché ha visto le nostre espressioni e vuole farlo ingelosire. Ma non perché vuole che ci rimettiamo insieme, altrimenti lui non potrebbe scopare con me, ma vuole fargli capire cosa si e' perso vedendo un ragazzo che continua a piacere alle persone e che continua a scopare anche senza di lui. Silvano fa delle smancerie nei miei confronti davanti agli occhi di Mario che non mi sembra molto geloso anzi, sembra quasi infastidito. Non vorrei che pensasse che sono stato io a chiedere al dottore di farmele davanti a lui. Ma ormai non importa più, quello che mi interessa e' il dopocena che si consumerà a casa di Silvano usufruendo del suo meraviglioso fisico tonico che ho potuto intravedere la prima volta che ci siamo visti in ospedale attraverso il camice bianco.
"Stai ancora pensando al tuo ex?"
"Non c'ho mai pensato finora e non ci sto pensando neanche adesso", gli spiego
"Pensavo che dopo stasera..."
"Pensavi male e poi e' il tuo corpo che mi suscita tutto questo", gli dico mettendogli la mano sul mio pacco duro "se entri in casa ti faccio capire che non penso a lui"
Silvano ed io ci baciamo mentre lo abbraccio accarezzandogli la schiena e lui comincia a sbottonarmi la camicia ma poi gli impedisco di andare oltre quando inizio a scendere con la bocca baciandogli il collo, i pettorali, gli addominali per raggiungere il suo pube e prendermi in bocca 18cm di pene. Glielo succhio e lecco masturbandolo contemporaneamente mentre i suoi gemiti vengono sincronizzati attraverso le sue mani che muovono il mio capo contro il suo inguine depilato. Ha un fisico talmente scolpito che per la prima volta e' il suo torace ad attirarmi di più rispetto alla banana sebbene questa sia di notevoli dimensioni. Però visto che sono inginocchiato ai suoi piedi, un'altra ciucciata gliela dò sputandogli addosso la saliva che si accumulava nella mia bocca occupata dalla sua proboscide. Quando mi alzo ripercorrendo con le labbra e la lingua lo stesso percorso, ma al contrario, per raggiungere la sua bocca, Silvano mi bacia poggiandomi a lui e macchiandomi la camicia del liquido che lo appena lasciato lungo il suo torso grazie al mio organo gustativo. I suoi baffetti mi solleticano mentre cerca di infilarsi nel mio cavo orale e lo lascio fare a patto che anch' io possa intrufolarmi dentro al suo.
"Aspettavo questo momento da quando ti ho visto", mi dice
"Per fortuna Agostino conosce entrambi ed ha fatto da intermediario", mi risponde
"Peccato che lui non sia qui"
"A me lui non piace. A me piaci tu. E adesso voglio succhiarti il cazzo", fa Silvano guardandomi negli occhi
Mi spinge contro una poltrona e mi fa sedere con prepotenza. Se avesse visto il cazzo di mio cognato credo che gli sarebbe piaciuto fare una cosa a tre con lui in questo momento. Sicuramente gli sarebbe saltato addosso per succhiargli i 24cm che possiede mentre deve accontentarsi solo dei miei 19. Per facilitargli l'impresa, mi sposto la cravatta girandomela verso la schiena e lui armeggia alla mia patta.
"Vuoi che ti aiuti?", gli chiedo vedendolo un po' in difficoltà
"Non ne ho bisogno. Sto cercando di immaginarlo ad occhi chiusi soltanto toccandolo attraverso il pantalone"
"E come ti sembra?"
"Sembra quasi un osso del braccio", mi dice
Essendo un ortopedico, dovrebbe conoscere le dimensioni di tutte le ossa e, nonostante il mio cazzo finisca spesso e volentieri nelle bocche altrui come se fosse una coscia di pollo da spolpare a dovere, Silvano lo tira fuori dalla mia lampo constatando di essersi sbagliato perché la mia minchia ha solamente la durezza di un osso e con la conformazione. Me lo sega per qualche secondo fino ad abbassarsi ulteriormente per prenderlo in bocca. Ha delle labbra morbide che mi fanno impazzire e devo aggrapparmi alla spalliera della poltrona per resistere a non sborrare. I suoi occhi, richiamati dai miei bicipiti gonfi, suggeriscono al cervello e alle sue mani di posizionarsi sui di loro in modo da attaccarsi meglio e muovere solamente la testa su e giù lucidandomi il bastone. Dopo avermi spompinato per bene e rilasciato sul mio pube un considerevole quantitativo di saliva, Silvano mi abbassa i pantaloni levandomeli dopo avermi tolto le scarpe per poi sbottonarmi la camicia, cosa che aveva iniziato a fare prima che io gli succhiassi il cazzo. Ma ora e' lui che mi sta sbocchinando mentre le sue dita si intrecciano tra i peli del mio petto anche se per poco tempo dato che mi alzo insieme al dottore e lo posiziono a 90° su un comò.
"Adesso ti scopo"
"Mmh, ti prego fallo"
"Dove sono i preservativi?", domando dopo avergli lavorato il culo
"Nel secondo cassetto", mi fa lui indicandomi un comodino e mentre io lo raggiungo, Silvano si massaggia il culo espandendo meglio la mia saliva
Dopo aver indossato il condom e lubrificato la mia nerchia, l'avvicino alla rosellina del dottore il quale la spinge all'infuori per accogliere meglio parecchi centimetri dentro di lui. Nel suo culo ci finiscono quasi tutti, dall'alto riesco a vedere solo la fine del condom srotolato all'inizio dell'attaccatura delle mie palle. Agguantandolo per i fianchi, inizio a spingere mentre dalla sua bocca iniziano ad uscire le più sporche parole che un essere umano possa ascoltare. E' un maiale osceno che mi fa rabbrividire. E' proprio vero che l'apparenza inganna. Quando era in compagnia di mio nipote visitandogli il braccio rotto era tutto perfettino, quasi un manichino sembrava ed adesso e' un depravato che fa vergognare anche me che di cose strane ne ho fatte parecchie. Per farlo zittire, lo avvicino con la schiena contro il mio petto e lo bacio. Cerco in qualche modo di evitare che continui a proferire parola perché la differenza tra il suo corpo eccitante e le sue frasi sconce me lo stanno quasi facendo ammosciare. Silvano risponde al mio bacio con frenesia muovendo la sua lingua come un escavatore e toccandomi la schiena con la mano calda di passione. Ora nella stanza si possono sentire i rumori provocati da due bocche entrate in contatto e quelli che il mio bacino sta procurando sbattendo contro le sue chiappette. Lo stringo forte a me leccandogli le labbra e quel bel pizzetto che mi ha fatto letteralmente impazzire dal primo momento che l'ho visto. Continuo un altro po' a scoparlo ma poi sposta il suo culo facendo uscire la mia minchia dal suo budello. Quando si gira e mi mette le braccia intorno al collo mi comunica che e' il mio turno di essere scopato. Nuovamente mi getta all'indietro ma questa volta finisco sul letto. Mi avvicina a se tirandomi per i piedi e mi alza le gambe. Il mio sedere rotto dal cazzo di nonno Ugo e che poi ne ha accolti altri ancora si mostra agli occhi di Silvano. Il dottore sputa contro il mio ano e inizia a massaggiarlo con le dita infilandole a turno o a due a due. La sua lingua e' un toccasana per la carne del mio sfintere soprattutto se mescolata alla sensazione ruvida che i peli della sua faccia mi lasciano contro il perineo quando risale a leccarmi i coglioni. Prima che lui mi scopi, lo afferro per le braccia muscolose e lo tiro a me baciandolo. Sembriamo Maciste ed Ercole in versione gay mentre il suo pene sfrega contro la mia rosellina provocandomi degli spasmi di piacere tanto da farmi arrivare a supplicargli di scoparmi. Successivamente, Silvano mi penetra ed io cerco di tenere sollevate le gambe ma non ci riesco finendo per aggrapparne una mentre con l'altra ci pensa lui che prosegue a spingere contro di me pungendomi con i peli del suo pube rasato ma che stanno iniziando già a ricrescere. Con una mano mi masturbo ma le sue spinte mi impediscono di portare a termine una normale sega trasformandola in una frettolosa, quasi come se non avessi tanto tempo per rilassarmi e godere.
"Sei proprio una cagna, una scrofa, una cavalla", mi apostrofa Silvano cercando di offendermi con insulti animaleschi
"Si, continua, spingimelo dentro", gli rispondo per caricarlo
"Se non avessi il preservativo, ti piscerei nel culo", fa il dottore lasciandomi di stucco ma nel senso buono
Penso che i suoi colleghi dottori abbiano notato la sua omosessualità, ad eccezione di Agostino che lo sa per certo, ma non credo che possano minimamente intuire quanto un ortopedico stimato e all'apparenza sereno possa trasformarsi in un animale da monta. Dopotutto, anche loro potrebbe subire questa stessa trasformazione continuando ad essere costretti a mostrare un'apparente normalità davanti ai pazienti altrimenti la società troglodita li stigmatizza troppo. Lascio andare la gamba che sorreggevo perché adesso e' Silvano a sorreggerle tutte e due. Io posso distendermi meglio con la testa sul letto proseguendo a masturbarmi. Lui, invece, si mette le mie gambe intorno al suo culo e muove le mani su e giù sul mio corpo come se stesse spalmando dell'olio. Più lo guardo e' più non credo ai miei occhi. Si e' fatto scopare da me, ok, ma la mia scopata da attivo e' durata poco rispetto a quanto stia durando la sua nonostante in ospedale mi avesse dato l'impressione di essere solamente passivo. Ma e' proprio vero che l'abito non fa il monaco. Continuando a segarmi e ad ammirare il suo fisico muscoloso, uno spasmo involontario mi fa raggiungere il punto di non ritorno cominciando a sborrare sul mio addome anche se lo sperma fuoriuscito dal mio cazzo non e' così abbondante come le volte precedenti quando la mia parte attiva e' potuta durare più a lungo. Questa volta, lo sperma si raccoglie quasi tutto fra il pollice e l'indice che poi lo strofino vicino all'ombelico anche se Silvano lo raccoglie con una mano e lo assaggiamo in parti uguali mentre con l'altra tiene la mia gamba sinistra perpendicolare al suo corpo proseguendo nella chiavata.
"Che puttana che sei. Adesso ti dò il mio sperma. Lo vuoi il mio sperma?", mi domanda continuando a fottermi
"Si, lo voglio addosso"
"Invece voglio sporcarti quella faccia e farti dimenticare di me quella brutta prima impressione che ti ho dato credendomi solo passivo", mi minaccia
Silvano si toglie dal mio culo, si sfila il preservativo e lo getta a terra con disprezzo come se, gli umori del mio ano che si sono accumulati intorno al lattice non meritano altro che essere trattati in malo modo. Sale sul letto avanzando con le ginocchia mentre io raggiungo il centro del materasso camminando come Linda Blair ne L'Esorcista per potergli dare spazio e sistemarsi meglio su di me. Dopo essersi accovacciato sul mio petto, l'ortopedico comincia a menarsi il cazzo e a inzozzare il mio mento con i suoi schizzi bianchi che vengono immessi nella mia bocca direttamente dal suo membro trasformato per l'occorrenza in un cucchiaio che sta usando come se le mie fauci fossero quelle di un bambino che si e' sbrodolato mangiando la minestra. Si sdraia su di me e i nostri muscoli di nuovo si attorcigliano gli uni sugli altri. Silvano lecca i residui acquosi della sua sborrata e poi li manda giù nel suo stomaco. D'altronde, lui ha raccolto il mio seme facendomelo assaggiare ed era giusto che anche lui facesse una cosa del genere con il suo. Dopo esserci ripuliti, torno a casa. Nei giorni successivi cerco di telefonargli ma non mi risponde e allora decido di andare nel suo studio in ospedale. Lo stronzo mi dice che non ha voglia di rivedermi più, che lui con gli uomini ci fa sesso solo una volta e che dopo essersi usati a vicenda, preferisce guardarsi intorno trovando altro sulla sua strada. Spero che il momento quando mio nipote Andrea si tolga il gesso arrivi subito e che ad Agostino non venga in mente di invitarlo a qualche festa o ricorrenza che riguarda la nostra famiglia perché non ho voglia di rivederlo più anche se la notte sogno ancora i nostri muscoli diventare un tutt'uno.

FINE CAPITOLO 18

I RACCONTI VERRANNO POSTATI OGNI DUE GIORNI FINO A QUANDO NON SI ALLINEERANNO CON LE DOMENICHE COME QUANDO VENIVANO PUBBLICATI PRIMA DELL'INTERRUZIONE

TO BE CONTINUED

TUTTO CIO' E' ACCADUTO PRIMA DEL COVID-19

QUESTA E’ LA STORIA DELLA MIA VITA, SCRITTA DA ME E NON COPIATA DA ALTRI SITI. NON SONO UNO SCRITTORE PROFESSIONISTA QUINDI NON BADATE MOLTO GLI EVENTUALI ERRORI
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