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Il fidanzato di mia sorella 35 - Lieto fine


di FRANK_1987
30.11.2018    |    6.651    |    9 8.7
"Gli ho comprato un mazzo di fiori e una scatola di cioccolatini, i suoi preferiti..."
PREMESSA (DA LEGGERE E NON SALTARE): Questo e’ l’ultimo capitolo di una lunga saga

Lieto fine

CAPITOLO 35

Il giorno dopo l’aggressione di Mario e la confessione del mio amore per lui, ritorno all’ospedale per fargli visita. Gli ho comprato un mazzo di fiori e una scatola di cioccolatini, i suoi preferiti. Nella stanza c’e’ sua madre che, mentre io e il figlio non ci frequentavamo, ha scoperto della sua omosessualità insieme al marito e tutti e due l’hanno presa benissimo. Per questo motivo, la signora capisce subito le mie intenzioni nonostante il figlio sia già fidanzato quindi ci lascia da soli in modo da darmi la possibilità di esternare nuovamente tutti i miei sentimenti a Mario. Gli dico che quando ho appreso la notizia stavo impazzendo e che per arrivare da lui in ospedale ho quasi rischiato di fare un incidente con la macchina. Gli chiedo anche se ha capito cosa gli ho sussurrato dolcemente il giorno prima mentre stavo sulla porta ad ammirarlo pensando di perderlo e alla sua risposta affermativa, gli prendo le mani nelle mie. Gli confesso tutto il mio amore per lui, gli chiedo perdono per tutte quelle volte che ha tentato invano di entrare nella mia vita quando invece io l’ho sempre allontanato per timore di unirmi ad una persona che mi avrebbe portato a vivere un’esistenza priva di numerosi cazzi. Mario lentamente, lascia la presa delle mie mani e mi dice che queste parole sono arrivate tardi, che lui e’ fidanzato e anche se prova lo stesso sentimento per me, non può lasciare il suo fidanzato che ha rischiato la vita per proteggere la sua durante l’aggressione omofoba. Ci rimango malissimo, pure questa volta, come quando li ho visti insieme, il mio tempismo mi ha giocato un brutto scherzo ma ora non voglio più tirarmi indietro. Non ho mai provato per nessuno quello che provo per Mario, neanche per Giorgio e per Kai, e voglio lottare per averlo, deve essere mio ma in un modo romantico e non sessuale e sporco come sono stati miei tutti gli uomini e i ragazzi che ho desiderato. Ogni giorno vado a trovarlo portandogli sempre un mazzo di fiori. Ormai la sua stanza non e’ più quella di un ospedale ma e’ il negozio di un fioraio. Il suo fidanzato all’inizio non ci fa caso, crede che la mia sia la solita esagerazione di noi omosessuali amanti delle paillettes e dei lustrini colorati ma con il passare del tempo, capisce che la mia e’ un’ossessione nei confronti di Mario ma un’ossessione sana, pulita e affettuosa. Quando Mario viene dimesso, passa la convalescenza a casa dove io mi reco ogni qualvolta che posso. Un giorno, dopo essere andato a casa sua, la madre mi impedisce di entrare nella sua stanza e il padre mi comunica che il figlio e il suo ragazzo stanno parlando di una cosa importante. Non riesco a capire di cosa stiano parlando ma posso comprendere che le loro urla forse sono causate dalla mia ostinazione a volere Mario tutto per me e infatti quando il ragazzo delle consegne esce dalla stanza, non si sorprende a vedermi lì e mi dice letteralmente “adesso e’ tutto tuo”. Entro quasi spaventato nella stanza di Mario quando mi dice di chiudere la porta. Mi comunica di essere ormai single e di essere disposto a iniziare quella relazione che voleva cominciare con me tanto tempo fa perché in tutto questo lasso di tempo da quando gli ho dichiarato il mio amore, ha capito che la persona con la quale vuole stare sono io e non il suo ex. Da bravo fidanzato ufficioso, lo bacio appassionatamente e per tutto il tempo della sua guarigione, mi prendo cura di lui per farlo stare bene, per farlo riprendere in modo che possiamo camminare per le strade del nostro paese mano nella mano come fanno tutte le coppie eterosessuali, senza vergognarci di come siamo realmente.
“Ti vedo più sereno”, constata mamma mentre entra nella mia stanza e mi trova sdraiato a pancia in giù sul letto “come vanno le cose con Mario?”, mi domanda
“Vanno benissimo, grazie”, le rispondo
“Spero che questa sia la volta buona”
“Lo spero anch’ io. Lo amo e voglio stare con lui per sempre”, le dico mentre lei mi sorride
“Ma che romanticone del cazzo”, fa Rafael entrando avendo ascoltato tutto “lo sappiamo che non vedi l’ora che quel ragazzo si rimetta per infilargli il cazzo nel culo e lui a te”, fa arrogantemente
“Sei sempre il solito buzzurro”, lo sgrida mamma “non ascoltarlo e goditi questa felicità”, mi fa lei uscendo dalla stanza mentre Rafael prima tira fuori la lingua mimando una slinguazzamento e poi esce seguendo la sua compagna
Forse quell’argentino dalla bellezza sconvolgente ha ragione. Forse non aspetto altro che Mario stia bene per potermelo scopare e farmi scopare per poi lasciare che il sentimento che sto provando adesso vada scemando man mano dopo essermi tolto lo sfizio di andare a letto con lui. Ho paura che questo possa succedere e ne parlo con il mio fidanzato che mi rassicura facendomi capire che e’ da tanto tempo che ci aspettiamo a vicenda e che la nostra relazione sarà diversa dalle altre perché non proviamo solamente passione e desiderio ma anche amore e affetto l’uno l’altro. Ho voglia di prenderlo lì, sulla poltrona della sua stanza mentre i suoi genitori sono in cucina e assaggiare per la mia prima volta quel bellissimo cazzo più giovane del mio dopo che lui a lungo ha assaggiato la mia minchia. Ormai siamo a Dicembre, sono passati già dieci giorni dell’ultimo mese dell’anno quando vado a lavoro e trovo il ristorante pieno di addobbi. Mi avvicino a Gustavo e gli chiedo cosa si debba festeggiare e lui mi spiega di aver ricevuto la richiesta di organizzare un compleanno proprio lì all’ultimo minuto e che non e’ riuscito ad avvisarmi in tempo. Voglio andare a cambiarmi ma invece mi ordina di non lavorare questa sera anche se mi fa stare lì ad aiutare i miei colleghi a preparare la festa. Dagli addobbi non mi sembra che si stia per celebrare la festa della nascita di qualcuno perché di solito sui palloncini c’e’ scritta una frase ben augurante e il numero degli anni raggiunti ma su questi non c’e’ praticamente inciso nulla sopra. Quando Gustavo entra gridando che stanno arrivando, smettiamo di preparare ogni cosa per accogliere i festeggiati. Tra gli innumerevoli applausi, entrano Mario e la sua famiglia lasciandomi praticamente a bocca aperta. E’ il giorno del suo ritorno al lavoro dopo che il dottore qualche giorno prima c’aveva comunicato che era completamente guarito dall’aggressione subita. Corro verso di lui e lo abbraccio che quasi gli faccio male per poi proseguire la serata festeggiando a più non posso tenendoci sempre per mano e scambiandoci effusioni e baci casti ma anche un po’ più libidinosi.
“Perché non mi hai detto che ritornavi al lavoro?”, gli chiedo
“Volevo farti una sorpresa, ci siamo riuscito?”
“Altroché”, gli rispondo “così posso averti sempre accanto e guai a chi ti tocca”
“Soltanto tu potrai farlo d’ora in poi”, fa Mario
Quando e’ ormai notte fonda, tutti i miei amici e quelli di Mario a poco a poco cominciano a lasciare il ristorante per tornarsene a casa propria. Io ho una voglia pazzesca di portarlo da me approfittando dell’assenza di mamma e Rafael, ma non so come la prenderebbe ed ho paura di procurargli dolore alla costola appena guarita. E’ Mario che fuga ogni mio dubbio tranquillizzandomi e convincendomi a portarmelo a casa. E’ sempre bello ma questa sera lo e’ molto di più indossando una maglioncino blu e una camicia bianca, dei pantaloni di jeans chiari e i mocassini marroni. Non appena entriamo in casa e chiudo la porta, lo prendo per il collo della camicia che sporge dal suo maglioncino e gli ficco in bocca la mia lingua senza preavviso facendo un gesto che Mario ricambia immediatamente.
“Finalmente sta succedendo”, mi dice
“Non vedevo l’ora”, gli rispondo tra un bacio e l’altro
“Voglio il tuo cazzo”, mi sussurra
“Anche io voglio il tuo”, gli confesso
“Te lo do molto volentieri”, mi risponde
Continuiamo a baciarci ancora per un po’, poi inizio a togliergli i pantaloni e il maglione gettandolo sul letto. Mario mi guarda ammiccando forse cercando di provocarmi e ci riesce benissimo perché mi intrufolo tra le sue gambe iniziando a baciargli l’interno delle sue cosce pelose. Alterno baci a leccate massaggiandogli le chiappe poggiate sul materasso come meglio posso mentre lui mi tiene per la testa scompigliandomi i capelli e infilandoci dentro le sue dita. Il suo cazzo mi fa capire che e’ bello sveglio perché ha prodotto sul suo boxer grigio una bella deformazione che io palpeggio, annuso e seguo con la lingua per tutta la sua interezza bagnandogli l’intimo di saliva. Poi inizio a leccargli i capezzoli turgidi dall’eccitazione che gli sto facendo provare e mi sdraio su di lui baciandolo con passione facendo andare le nostre mani su e giù per i nostri corpi come se non aspettassero altro che fare questo. La lingua di Mario ha un sapore dolcissimo che vorrei non smettere mai di leccare ma il mio desiderio più grande in questo momento e’ fare l’amore con lui. Mi tolgo la maglia ma il mio fidanzato mi getta sul letto e inizia a farmi le stesse cose che facevo a lui poco prima. Mi tocca il cazzo da sopra i pantaloni ma poi si solleva all’altezza del mio pube e si abbassa i boxer mostrandomi un pene in erezione di 17cm. E’ la prima volta che glielo vedo e Mario si avvicina alla mia bocca vogliosa di prenderlo dentro e lo infila tra le mie fauci facendomelo succhiare e leccare fino a prendere la mia testa con le sue forti mani e iniziare a scoparmi la bocca.
“Hai una bocca fantastica”, si complimenta
“Grazie…mmpphh…approfittane”, gli consiglio
“Lo faccio eccome”, mi fa lui continuando a scoparmi il cavo orale
“Trattami come…mmpphh…la tua puttana, Mario. Voglio portarti…mmpphh…fino all’esaurimento”, lo minaccio
Quando Mario finisce di scoparmi la bocca, prendo un po’ di aria ma poi quasi convulsivamente, mi toglie i pantaloni e le mutande prendendosi in bocca il mio cazzone. I miei 19cm sono felici di stare di nuovo dentro di lui che, messo a pecorina, mi lavora il cazzo leccandomelo e prendendosi in bocca anche le mie palle singolarmente per ciucciarle e massaggiarle delicatamente capendo che si stanno riempiendo del succo che tra poco assaggerà di nuovo. Io mi posiziono con le braccia sotto la mia testa godendomi il pompino e ogni suo sguardo quando incrocia il mio cercando di capire quanto mi piaccia il lavoretto che sta portando a termine. Togliendogli il cazzo dalla bocca, mi inginocchio sul letto e ribalto Mario in modo da portare in aria il suo culetto facendolo rannicchiare come se dovesse succhiarsi da solo il cazzo. Inizio a leccargli il buchetto che è già bello collaudato sia dal ragazzo delle consegne, il suo ex fidanzato, e sia da chiunque abbia preceduto il suo penultimo scopatore. E’ un piacere leccare il buco del culo del mio fidanzato, infilarci dentro le mie dita mentre lui con le mani mi sculaccia e con la faccia fa mille espressioni di goduria procurate dal trattamento che gli sto riservando. Io gli infilo l’indice dentro e imito una possibile scopata per poi succhiare il dito che e’ appena stato nel suo orifizio e sputare la saliva sopra quel bastone di carne umana che ogni tanto lecco avvicendandolo con la sua rosellina che si apre e si chiude vogliosa. Quando capisco che il buco del culo di Mario e’ pronto per essere scopato, lo lascio andare, mi sdraio sul letto e lui si alza portando il suo culo sopra il mio cazzo scivolandoci sopra e penetrandosi da solo.
“Che bel culetto morbido che hai”, mi congratulo
“Ti piace starci dentro?”, mi domanda
“E me lo chiedi?”
“Da quanto aspettavi questo momento?”
“Dal primo giorno che ti ho visto”, gli rivelo
E’ la verità. Da quando lo vidi 10mesi fa nel ristorante di Gustavo me ne innamorai subito pensando a come sarebbe stato bello fare l’amore lui scopandomi quel culetto o facendomi scopare dal suo cazzo. E adesso sono qui, con il mio obelisco piantato dentro le sue carni mentre Mario e’ seduto sopra di me e comincia a dare ritmo alla scopata aggrappandosi ai miei pettorali. Mi guarda accigliato, quasi incazzato ma forse lo fa per quanto la situazione lo stia facendo arrapare o forse per punirmi per aver fatto trascorrere così tanto tempo prima di godere di una così bella sensazione. Si, sono da punire e infatti Mario cavalca il mio cazzo senza provare sofferenza, al contrario, sono io che ho paura che facendo così possa addirittura staccarmelo e gli rimanga conficcato dentro al culo. Devo prendere in mano le redini della situazione, infatti mi sollevo un po’ poggiando i gomiti sul materasso e approfittando della bocca aperta che ha Mario mentre sta godendo, gli sputo nelle fauci ma lui subito ricambia la sputata facendomi capire di aver trovato in lui una persona facile da dominare ma allo stesso tempo, un perfetto amante con il quale godere in modo versatile di tutte le perversioni possibili che si possono provare nel più bel gioco di ruolo che e’ il sesso. Mentre saltella allegramente sul mio cazzo che fa dentro e fuori dal suo buco di culo, Mario si masturba il cazzo ma poi gli levo la mano e continuo io la sega e nel frattempo lui mi da dei pugnetti sul torace oppure dei leggeri schiaffi di sottomissione facendomi eccitare ancora di più, infatti lo scopo con più veemenza di prima.
“Scopami bastardo”, mi fa
“Te lo spacco questo culo da troia”, lo minaccio
“Si, fottimi…aaahhh…scopami…uuuhhh…chiavami”, continua Mario saltellando senza sosta facendosi penetrare dal mio pene
“Hai un culo fantastico”
“Zitto e scopami”, mi fa Mario
Il mio fidanzato poggia le ginocchia sul materasso per far entrare dentro di se altri centimetri della mia banana e inizia a muovere solamente il culo per scoparsi da solo, come se stesse facendo twerking. Se fossimo in una gara per aggiudicarci il titolo di “miglior puttanella dell’anno”, sono sicuro che avrei trovato in lui un avversario temibile ma invece, ora che stiamo insieme, non ho niente da temere e possiamo godere dei nostri corpi e di ogni nostro anfratto facendo capire all’altro che siamo due puttane o due machi allo stesso tempo e alla stessa identica maniera. Cavalcandomi, Mario mi mette le mani intorno al collo mimando uno strangolamento per poi abbassarsi su di me e baciarmi guardandomi negli occhi con una tale passione che le nostre bocche si sporcano della nostra rispettiva saliva che lui lecca avidamente e poi me la cola lentamente sulla lingua. Ormai stiamo insieme, penso che sia l’amore della mia vita, la persona con la quale passerò ogni giorno che chissà quale divinità mi ha destinato da vivere e per questo motivo mando giù le nostre salive nel mio famelico stomaco. Mario mi bacia appassionatamente leccando la punta del mio organo gustativo con la punta del suo, poi si solleva schiacciando le mie palle contro le sue chiappe marmoree continuando a scoparsi con il mio bastone che inesorabile gode incessantemente delle pareti del suo sfintere anale mentre io ho la possibilità di ammirare nuovamente il suo corpo e accarezzare ogni lembo della sua pelle, perfino il suo bellissimo cazzo per coprilo e scoprirlo con la pelle del suo prepuzio.
“Che bello…aaahhh…scopare con te”, mi dice Mario
“Ti piace?”, gli domando
“Sei fantastico…ooohhh…meglio di quanto avessi…uuuhhh…immaginato”
“Anche tu sei una bella troietta”, gli dico sculacciandolo
“Voglio vedere quanto sei troia tu”, mi fa il mio fidanzato smettendo di scoparsi senza però togliere il mio cazzo dal suo culo
“Tra un po’”, gli dico facendolo alzare da sopra di me per posizionarlo a pecorina
Getto Mario sul letto facendogli poggiare la testa sul materasso e con il culo all’aria, ne approfitto per entrargli ancora dentro con prepotenza fino alle radici toccando le sue chiappette con le mie palle pelose. I suoi sospiri e urletti ad ogni mio affondo mi eccitano sempre di più scopandomelo come se fosse una cagnetta in calore in un angolo di un parco pubblico vicina ad una panchina isolata. Gli tengo la testa schiacciata e poi prendo le sue mani e le unisco dietro la sua schiena continuando ad abusare del suo buco di culo mentre lui geme di piacere sotto i colpi della mia nerchia che e’ ben felice di stare finalmente dentro di lui dopo tanto mesi che ha lottato per gioire di questo momento. Lo bacio sul collo e gli lecco la schiena con ardore per mordicchiargli le scapole e poi lascio le sue mani e mi poggio con il ginocchio destro sul letto allora mi giro un po’ e gli metto un piede sopra la guancia sinistra premendogli la faccia contro il materasso intriso dei nostri sudori prodotti dalla nostra scopata. Se qualcuno lo avesse fatto a me, di sicuro ora starei a leccare quel meraviglioso arto inferiore ma Mario non lo fa perché evidentemente con nessun e’ mai arrivato a tanto ma io non gliel’ho messo in faccia per farmelo leccare ma soltanto per non perdere l’equilibrio mentre lo sto fottendo ininterrottamente. Magari dentro di me ho pensato che potesse avere le mie stesse perversioni ma sono sicuro che imparerà a chiedermi di fare le cose che piacciono a me.
“Ti sfondo il culo”, lo minaccio
“Non ci riuscirai”, mi provoca Mario
“Tu dici? Vogliamo scommettere?”
“Tanto non ci credo”, continua il mio fidanzato mentre io continuo a scoparlo
La posizione assunta mi stanca un po’ quindi deciso di far riposare il mio cazzo e di far divertire il mio culo. Gli sussurro che voglio che mi scopi e nei suoi occhi si accende una strana luce così esco dalla sua rosellina e lui mi getta sul letto facendomi rimbalzare. Di scatto alzo le gambe e quando Mario si avvicina a me, mi sputa sul culo per lubrificarlo, ci infila un dito per prepararlo alla scopata e poi avvicina il suo pene e mi entra dentro mentre io mi tengo le gambe in aria afferrandole per le ginocchia. Oggi si sta avverando un sogno e dopo aver goduto con il culo di Mario ora lo sto facendo con il suo bastone di carne che comincia a stantuffare il mio culo sbattendomi la testa all’indietro contro il cuscino. Non credevo che una persona come lui, timida, riservata, potesse avere una tale passione a letto anche da attivo quindi lascio andare le mie gambe che lui si poggia perpendicolarmente al suo busto e aggrappandosi al mio braccio sinistro, lo usa come perno per continuare a fottermi e mantenersi stabile evitando che mi cada addosso. Finalmente fa quello che avevo sperato che facesse mentre lo stavo scopando, usufruendo dei miei piedi vicini alla sua faccia, inizia a leccarli alternandoli capendo di aver trovato la persona giusta per me. Per un attimo smette di scoparmi rimanendo però dentro di me, si abbassa leggermente e mi bacia con passione per poi riprendere a chiavarmi con energia facendomi aprire la bocca dal piacere ricevendo ancora i suoi baci oppure le sue dita che succhio come se fossero dei piccoli cazzi. Mentre mi sta scopando, inizio a masturbarmi il cazzo che finora sbatteva costantemente sopra i miei addominali ad ogni colpi che Mario dava contro il mio culo. Lo sego energeticamente, allora il mio fidanzato esce dal mio buco e si abbassa con la faccia sopra la mia nerchia che dopo un po’ scarica la sua dose di sperma con un lungo schizzo che colpisce Mario sulla guancia destra e tutti gli altri ricadono sui miei peli pubici che vengono ripuliti a dovere. Dopo aver assaporato ancora una volta la mia sborra, Mario sale sul mio torace prendendosi il cazzo e segandoselo davanti alla mia faccia mentre io accarezzo il suo corpo e gli stimolo i capezzoli per fargli raggiungere presto l’eiaculazione. Conoscendone una più del Diavolo, il mio trattamento da i suoi frutti e così assaggio per la mia volta lo sperma buonissimo e dolcissimo del mio cameriere che si getta stremato vicino a me.
“Cazzo, che scopata”, mi fa girandosi verso di me e poggiando una mano sul mio torace giocherellando con i peli del mio petto
“Sei stato fantastico”, gli dico
“Anche tu, il tuo cazzo e’ sublime”, si complimenta
“Io non credevo di trovare in te una persona così autoritaria”, mi meraviglio “mi piace molto questo fatto e mi piace che anche tu condividi le mie stesse perversioni”
“Le condivideremo per sempre”, mi rassicura
“Lo so. Ti amo Mario”, gli confesso
“Ti amo anch’io Giulio”, mi risponde per poi girarci l’uno verso l’altro e baciandoci mescolando le nostre sborre e toccandoci i corpi sudaticci
Abbracciati così come siamo, ci addormentiamo per svegliarci l’indomani mattina l’uno accanto all’altro nello stesso letto come avevamo sempre sognato di fare. E’ bellissimo vederlo dormire accanto a me, osservare il suo torace gonfiarsi ad ogni suo respiro sapendo che dentro la sua gabbia toracica batte il suo cuore solo ed esclusivamente per me. Gli do un leggero bacio sulle labbra e Mario si sveglia, i miei occhi celesti si perdono tra i suoi di un intenso colore castano e il suo sorriso mi manda in visibilio. Lo bacio appassionatamente abbracciandolo per evitare che se ne vada, per tenerlo stretto a me per sempre. Facciamo colazione, la doccia insieme e poi andiamo a lavorare informando Gustavo della nostra appena relazione iniziata. Suo zio si complimenta con noi e ci suggerisce di parlarne anche con le nostre famiglie anche se per un po’ tentenniamo all’idea di comunicargli questa notizia ma poi, per rendere partecipi il resto delle nostre famiglie della nostra felicità finalmente raggiunta e poterla condividere con loro alla luce del sole come avevo sempre sognato, il giorno di Natale invitiamo tutti per il pranzo a casa dei miei genitori. Al cospetto dei genitori di Mario e quelli miei, mia sorella, con la quale nel frattempo avevo iniziato a riallacciare i rapporti, e mio fratello Salvatore tornato dalla Polonia con sua moglie e mia nipote, io e Mario ufficializziamo la nostra unione benedetta da due famiglie con una mentalità molto aperta che sono ben felici di vedere realizzati i loro figli non solo in ambito lavorativo ma anche in quello amoroso.

Dal nostro fidanzamento ufficiale, sono passati 8anni di amore sempre con la stessa persona come ci siamo promessi quella notte nel letto abbracciati l’un l’altro, più uniti che mai tant’e’ che dopo 2anni siamo andati a vivere insieme. Però la voglia di scopare con altre persone ha preso il sopravvento e abbiamo deciso di incontrare altre persone ma sempre e solo in coppia così da non considerarlo un tradimento
SPERO CHE QUESTI RACCONTI VI SIANO PIACIUTI E CHE VI ABBIANO ECCITATI.

PER UN PO’ DI TEMPO ME NE STARO’ BUONO, NON PUBBLICHERO’ NUOVI RACCONTI. VI ASSICURO PERO’ CHE TORNERO’ PRENDETELA COME UNA MINACCIA O UNA PROMESSA, FATE VOI

FINE

QUESTA E’ UNA STORIA ASSOLUTAMENTE INVENTATA DA ME E NON COPIATA DA ALTRI SITI. NON SONO UNO SCRITTORE PROFESSIONISTA QUINDI NON BADATE MOLTO GLI EVENTUALI ERRORI.
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