Gay & Bisex
Aspettando te 10
di FRANK_1987
03.01.2021 |
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"Il primo anniversario
Questi capitoli si collocano dopo “UN MESE DI BALDORIE”
CAPITOLO 10
Camillo, Carmen, Elvira e suo marito sono tornati nelle..."
Il primo anniversarioQuesti capitoli si collocano dopo “UN MESE DI BALDORIE”
CAPITOLO 10
Camillo, Carmen, Elvira e suo marito sono tornati nelle loro città. Le vacanze sono ormai finite da un paio di settimane. Quelle degli altri però perché le mie non finiscono mai. Non ho più il mio lavoro da cameriere ed ho orari più flessibili per poter scopare con chi mi capita ma questa situazione lavorativa latente comincia ad avere delle ripercussioni economiche. Sono da sempre uno spandaccione accanito ma non compro cose di cui non ho bisogno perché ho saputo trattenermi comperando roba che necessitavo. Ma adesso, anche quella roba che mi serve, comincio a desiderarla e a posticipare di acquistare qualcosa per evitare che i miei soldi finiscano subito. Potrei cercarmi un nuovo lavoro ma siamo in Italia ed io abito perfino al Sud e si sa che nel nostro Paese, va avanti solo chi ha santi in Paradiso. Io, essendo di bell'aspetto, non dovrei avere molti problemi ma vedermi chiudere le porte in facce solamente quando si accorgono delle mie tendenze sessuali, non potrei sopportarlo, preferisco rimanere senza lavoro e soldi piuttosto che essere umiliato per un'identità sessuale che mi e' stata data nell'utero di mia madre e che non ho voluto io. Questi sono pensieri che si allontanano dalla mente quando vedo Rafael entrare nella mia stanza. Io sono steso sul letto ad aspettarlo per giocare con lui mentre le corde che mi legano i polsi ai pomelli della spalliera iniziano a farmi male e ogni tanto mi muovo per allentare i nodi. Lui entra trionfante mentre indossa solamente uno boxer in latex nero. Nella mano destra ha una candela rossa posta in un portacandele in stile gotico e con la mano sinistra afferra un vacuum device che ha comprato qualche giorno prima in un sexy shop. Il mio patrigno poggia gli oggetti sul comodino e si siede sul letto inginocchiandosi iniziando ad accarezzarmi il torso scendendo verso il pube con le dita sfiorando il mio cazzo che comincia a crescere raggiungendo la sua erezione. Lo agguanta con una mano e lo sventola come se fosse una bandiera sbattendolo poi contro il mio ombelico facendomi leggermente male. Mi sega baciandomi dolcemente lasciandomi quasi esterrefatto di questo suo modo di fare. Poi lascia stare il mio membro e accende la candela. Le mie narici percepiscono un intenso odore di fragola e penso che voglia inebriare la stanza con la fragranza della candela mentre la prende e la agita su di me ma poi la inclina e la cera inizia a cadermi sullo sterno spandendosi successivamente su tutto il mio torace seguendo il movimento della mano. Brucia un po' ma solo al contatto con la pelle perché poi la cera si solidifica raffreddando senza lasciare segni di bruciature o sensazioni fastidiose di irritazioni. Credetemi, lo so per esperienza. Già un'altra volta avevo provato tutto ciò quando, per avere dei soldi, mi sono venduto ad alcuni ragazzi con i quali per la prima volta ho scoperto queste sensazioni. Rafael continua a cospargermi di cera. Ormai il mio torso e' quasi diventato tutto rosso e la candela, da un lato, si e' tutta sciolta cadendomi addosso. La peluria intorno ai miei capezzoli e' diventata un tutt'uno con la sostanza che il mio patrigno mi versa addosso e quando me li accarezza, la cera impastata ai peli me li tira facendomi male quasi come se stessi facendo la ceretta.
"Perché non la versi da un'altra parte? Ormai non sento più niente", dico a Rafael suggerendogli di versare la cera su altre parti del mio corpo perché ormai il mio torace e' quasi completamente ricoperto che la nuova cera cade su quella vecchia e non provo più il bruciore iniziale ma temo di trasformarmi in una statua come succedeva in un film horror visto anni fa
Rafael allontana la candela dal mio torace. Cerco di indirizzare tutte le mie forze lungo le gambe per sopportare il calore iniziale che tra poco proverò ma lo stronzo comincia a versare la cera sulle mie palle. Essendo una zona del corpo più sensibile rispetto al torso, il bruciore si sente maggiormente ma poi passa perché anche qui la cera si raffredda rapidamente. Continua a colarla su tutta l'asta del mio membro che man mano comincia a perdere l'erezione. E' un po' come quando usiamo l'acqua fredda che inibisce l'inturgidimento dei nostri peni. Ora, anche la sensazione calda ha lo stesso effetto su di me ma contemporaneamente, ha il potere di farmi eccitare quindi non mi si affloscia del tutto ma mi rimane barzotto. D'altronde, e' una delle pratiche sessuali che mi piace di più guardare su internet sebbene ho avuto il piacere di metterla in atto poche volte. Il mio patrigno mi ricopre il pene letteralmente ma poi inizia a segarlo staccando un po' di cera dalla mia carne facendogli riprendere vigore. Cerca di pulirlo più che può e poggia la candela sul comodino. Avrei preferito che avesse continuato ma, tenendola obliqua su di me, la fiammella rischiava di bruciargli la mano ed ha preferito fermarsi pensando che avrei gradito divertirmi con l'altro giocattolino. Rafael prende il vacuum device e lo adagia sul mio pene che viene inserito al suo interno. L'anello di restringimento impedisce che fuoriesca ma la mia dotazione e' già abbastanza larga di natura quindi non ci sono problemi. Subito dopo inizia ad aspirare l'aria al suo interno. Sento come se una bocca lo stesse risucchiando ma non c'e' nessuno che mi sta praticando un pompino. I corpi cavernosi, già riempiti di sangue, li sento allargarsi ancora di più richiamandone l'altro. Alzo leggermente la testa vedendo il mio cazzo infilato in un tubo di plastica che me lo aspira come un'aspirapolvere. Lo vedo leggermente crescere. Vorrei misurarlo per sapere se sono ancora 19cm oppure si e' allungato maggiormente ma tanto so già che, una volta tolto il giocattolino sessuale, ritornerà ai suoi centimetri naturali. Evitando ripercussioni future, il mio patrigno cerca di mantenere fermo il livello di pompaggio. Il mio cazzo sta quasi per esplodere ma tutto questo mi piace, mi eccita ancora di più. Quando me lo libera, sono sufficienti solamente due manate per farmi eiaculare raggiungendo il mio pomo d'Adamo. Rafael si adagia sul mio torace cominciando a farsi succhiare la banana. Mi accarezza la testa ed anche i pettorali facendomi riprovare la stessa sensazione di dolore passando le sue dita tra i miei peli ormai incerati. Me lo strofina sulla lingua e sulla bocca conscio che non posso divincolarmi, avendo ancora i polsi legati. Ma io non voglio divincolarmi. Non ci penso per niente, anzi, vorrei che tutti ci vedessero e capissero quanto io ami il cazzo però ormai la maggior parte delle persone che conosco, lo sanno già. Subito dopo, Rafael erutta contro di me.
"Dovremmo rifarlo", gli dico mentre mi pulisco dalla cera
"Cosa?"
"La cera e il nuovo giocattolino. Mi e' piaciuto", spiego al mio patrigno che mi da le spalle, delle belle spalle muscolose "potresti provarlo anche tu. Non so spiegarti che sensazione si avverte dovresti solamente sperimentarlo", cerco di incalzarlo
Rafael mi sorride sornione e poi se ne va. Si e' rimesso il boxer di latex nero che aveva precedentemente abbassato per ficcarmi il suo meraviglioso cazzo argentino in gola. La luce si riflette su di esso facendolo luccicare o forse e' proprio quel culo che emana luce propria. Mi verrebbe voglia di farglielo ed inizio ad avvertire una sensazione di piacere verso il pube che culmina raggiungendo il mio pene che prendo in mano pensando a quanto possa essere bello scoparmi Rafael, fare sesso versatile con lui. Io e il mio ex ci scopavamo a vicenda e ci sentivamo appagati. Credo che tutte le coppie gay dovrebbero essere versatili per capire quello che sto provando in questo momento perché a parole forse non ci riesco. Ma non tutti siamo uguali, fortunatamente, e se a qualcuno piace farselo aprire piuttosto che ritrovarsi dall'altra parte, sono fatti suoi, alla fine. Qualche tempo dopo, esco dalla doccia fatta per rigenerarmi da un'altra scopata con il mio patrigno e mi fermo davanti all'armadio. Lo apro e osservo i miei vestiti per scegliere quelli che più mi aggraziano. Mi metto una maglietta bianca con le maniche lunghe blu, perché la sera comincia a fare un po' fresco, e un pantalone di jeans. Dove potrei andare secondo voi? Ma al locale gay, naturalmente. E' pieno come al solito e c'e' di tutto e di più. Dopo aver osservato i vari avventori e non aver trovato nessuno che mi piaccia, decido comunque di buttarmi in pista ballando un po' per non rovinarmi la serata. La mia sensualità attira ragazzi e ragazze e in particolare due esponenti del mio stesso sesso che mi circondano, uno davanti e l'altro dietro. Quello che ho davanti mi tiene per i fianchi muovendoli ritmicamente ed e' abbigliato con una maglietta grigia e un pantaloncino nero mentre quello che ho dietro, al quale cingo il collo con le braccia rivolte all'indietro, indossa una maglietta celeste e blu e un pantaloncino azzurro. Balliamo come nei film quando una bellissima e sensuale donna viene corteggiata da uno o più uomini e poi se ne va via senza scoparsi nessuno ma io questi due voglio farmeli o farmi fare.
"Ma dove eravate?", chiedo
"Cosa?", fa quello che mi sta davanti non riuscendo a sentirmi
"Dove eravate? Non vi ho visti prima"
"Siamo qui da un'oretta circa. Forse non c'hai visto perché ci sono molte persone", mi risponde alla fine
"Ma noi abbiamo visto te", fa quello che mi sta dietro prendendomi per il mento e baciandomi mentre il suo amico inizia a baciarmi sul collo
"Che ne dite se andiamo da qualche altra parte? Magari a casa mia", consiglio
"Meglio da noi"
"Non ci disturberà nessuno", mi dicono come se sapessero che io vivo ancora, o meglio di nuovo, con la mia famiglia
"Ok, fatemi strada"
"Troviamo l'uscita", dice uno di loro
"Forse sarebbe meglio trovare l'entrata", suggerisco io maliziosamente facendo emanare ai due ragazzi una risata sguaiata e vogliosa di sesso
Camminiamo tra la gente che balla e che ci osserva. Alcuni ci guardano con occhi peccaminosi perché sanno quello che andremo a fare e altri ci guardano con invidia perché capiscono che tra poco noi tre scoperemo mentre loro non hanno battuto chiodo ne' stasera e ne' chissà da quanto tempo. Dopo un breve tragitto, ci fermiamo davanti ad un palazzo giallo ed entriamo nel loro appartamento.
"Prego accomodati"
"E' bello morbido", dico sedendomi sul materasso della loro stanza da letto
"Ma e' pulito"
"Dovremmo sporcarlo un po'"
"Avvicinatevi allora", rispondo chiamandoli con l'indice
I due ragazzi, Josè, quello che mi stava davanti nel locale gay e Valentino, quello che mi stava dietro, si avvicinano e si siedono sul letto ognuno ad un mio lato. Baciandoci, ci spogliamo di ogni indumento superfluo, ormai non servono. Non so i loro, ma i miei li avevo scelti per attirare qualcuno ed ora che hanno svolto il loro compito, possono anche giacere su un freddo pavimento di una casa sconosciuta. Josè si stende sul letto ed io e Valentino facciamo la stessa cosa ai suoi lati e lo baciamo accarezzando il suo pene che sta crescendo nei boxer gialli così come il mio cresce nei miei boxer neri e quello di Valentino in uno slip rosso neanche se fosse l'ultimo dell'anno. Mentre il ragazzo bacia l'interno coscia all'amato, io faccio prendere aria all'obelisco di carne del sudamericano. 23cm di cazzo già scappellato escono fuori da un pezzo di stoffa che a stento riusciva a contenerlo. Lo succhio come un lecca-lecca mentre Valentino gli lambisce le palle con la lingua. Era da un bel po' che non incontravo un uomo con una simile dotazione se, ovviamente, non si considerano i tre africani che mi hanno scopato qualche tempo dopo il mio ritorno dal Brasile. Glielo lavoro con la lingua leccandogli la cappella e tutta l'asta scontrandomi con l'organo gustativo del suo amico che gli lecca i coglioni. Mi tolgo quel pezzo di carne dalla bocca, bacio Valentino e poi mi posiziono a 69 su Josè. Riprendo a succhiargli il membro mentre lui mi lecca l'ano e mi schiaffeggia le chiappe. Ora non posso che usare solo la bocca per dargli piacere perché uso le mani per aggrapparmi al materasso in modo che tutto quel ben di Dio non mi finisca in gola uscendo dalla nuca, vista la posizione assunta. Anche Valentino cerca di farsi succhiare il cazzo, un bel pennacchio italiano di 20cm. Sento il bel cileno infilare alcune dita nel mio sfintere preparandolo allo scopata che poi viene consumata per primo da Valentino dopo avermi posizionato a pecorina sul letto e avermi infilato il suo prepotente cazzo foderato dal condom nell'intestino lasciando che il suo amico abusi della mia bocca mentre io spingo le mie natiche contro il suo bacino. Josè mi prende per i capelli scopandomi la bocca ma, seduto sul morbido, non riesce a muovere bene il bacino e così gli viene in aiuto l'amico prendendolo per mano in modo che l'uno tiri l'altro e i due cazzi mi finiscano meglio sia in bocca che nel culo. Tra di loro c'e' una complicità che non avevo mai visto in nessuna coppia di amici gay neanche tra i miei sebbene io non ne abbia molti con le mie stesse tendenze. Il ragazzo dalla pelle leggermente ambrata smette di farsi succhiare il cazzo e mi bacia sputandomi in bocca la saliva accumulata ogni volta che le nostre labbra si sono toccate. Poi, improvvisamente, si alza barcollando sul materasso e raggiunge le spalle di Valentino inginocchiandosi dietro di lui e cominciando a leccargli il buco del culo. Gli piace quello che gli sta facendo Josè perché il suo cazzo si ingrossa dentro il mio deretano.
"Vuoi scopartelo?", mi chiede mentre io credevo che gli stesse preparando il culo per farglielo lui stesso "a lui piacerebbe", continua
"Dai, scopami. Fammi male, come io ne ho fatto a te", dice Valentino dandomi una bordata così forte che mi fa strabuzzare gli occhi allora io mi muovo in avanti facendogli smettere di scoparmi e scendo dal letto
Prendo un preservativo dalla scatola e lo indosso. E' un po' largo ma lo lascio lo stesso. Meglio fare sesso con un preservativo largo che non indossarlo proprio o forse e' anche peggio, non lo so. Certo, sarebbe stato peggio se ne avessi preso uno dalla scatola usata da Josè ma quello che indosso e' uno dei preservativi comprati per il cazzo di Valentino, quasi lungo quanto il mio. Prendo quest'ultimo per gli arti inferiori e lo tiro verso di me facendolo inginocchiare sul tappeto ai piedi del letto mentre il busto e' comodamente sdraiato sul materasso. Gli do una sputata sul buchetto e poi lo penetro. Lo sento gemere sotto i miei colpi ben assestati mentre Josè lo bacia con passione. Valentino, invece, ingordo di cazzo, spinge il suo culo all'indietro per scoparsi da solo e per fare entrare altra carne mia dentro la sua. Il cileno si siede comodamente a gambe aperte sul letto e offre il suo enorme pene all'amico che inizia a succhiarlo come un indemoniato mentre io lo afferro per le spalle e spingo così forte che il pene succhiato da Valentino gli finisce in gola provocandogli la tosse. Lo prendo per la nuca e, non mostrando pietà alcuna, continuo a fargli succhiare Josè senza permettergli di staccarsi un attimo per riprendere fiato.
"Basta stronzo", mi urla contro il sudamericano allontanandomi la mano e liberando il suo amico dalla mia morsa
"Brutto figlio di puttana", esclama Valentino tra un colpo di tosse e l'altro "però ci fare", prosegue schierandosi la voce guardando Josè dritto negli occhi
"Continuiamo?", domando io seccato da tutte queste smancerie
Valentino gira la testa verso di me e mi fa cenno di si. E' il segnale che posso continuare a scoparlo. Aggiusto meglio il preservativo per evitare che gli resti nel culo una volta che mi sfilerò da lui e ricomicio a chiavarlo. Josè non gli da più il suo membro da succhiare ma lo accarezza leggermente sulla testa che fa su e giù come il batacchio di un orologio a pendolo perchè un enurgumeno, io, lo sta usando come una troia. In fondo non era questo che volevano quando mi hanno avvicinato al locale? Non volevano essere scopati con tutta la forza che ho in corpo? E allora di cosa vi lamentate? vorrei domandargli ma perderei solamente tempo prezioso, tempo che voglio utilizzare per massacrare il buco di Valentino che, infatti, si alza da sopra il tappeto facendomi uscire da lui e se lo massaggia delicatamente. E' un ragazzo mascolino, ben proporzionato di fisico, con qualche tatuaggio sparso qua e là sull'epidermide, nessuno noterebbe il suo essere gay e ora questa mascolinità mi fa quasi tenerezza. Mi abbasso tra le sue gambe iniziando a leccargli il culo usando la mia saliva per lenire il suo dolore mentre prima di scoparlo l'avevo usata per facilitare l'ingresso del mio membro in lui.
"Sei stato davvero un bastardo", mi fa Josè prendendomi per il collo quando mi alzo smettendo di guarire il culo del suo amico con il mio organo gustativo
"Cosa volevate? Non cercavate questo?", gli domando mentre le dita del cileno fanno sempre più pressione sul mio collo e il suo pollice preme sulla giugulare facendomi avvertire il pompaggio del sangue
"Mi hai distrutto", esclama Valentino alzandosi da terra
"Preferivate avessi usato più delicatezza?"
"Assolutamente no", mi risponde
"Vediamo se la usi anche con me questa brutalità", mi dice Josè dandomi prima uno schiaffo per poi sdraiarsi sul materasso
Il ragazzo solleva le gambe mostrando un buco già bello slabbrato. Vorrei togliermi il preservativo e indossarne un altro ma lui mi blocca. Vuole essere scopato con lo stesso condom usato per penetrare Valentino, per avere i suoi umori anali dentro il suo culo ed io lo accontento. Mi infilo nel pertugo ambrato e inizio a fotterlo. Josè tiene le sue gambe sollevate all'altezza dell'interno delle ginocchia ed io faccio la stessa cosa per evitare che le abbassi e restringa le pareti anali che invece voglio siano pen aperte e disposte ad accogliere il mio pene. Mi eccito sempre quando scopo un ragazzo con un pene più grande del mio. Mi fa sentire più desiderato e capisco che i loro attrezzi così grandi, non gli servono poi a niente ma non e' affatto vero. Proseguo a trombare Josè mentre Valentino lo bacia e lo sento mugolare ma poi abbassa le gambe facendomi uscire da lui, mi afferra per la nuca e mi getta sul letto facendo stendere il mio corpo sul materasso, in poche parole, mi mette nella stessa posizione che ha assunto Valentino fino a qualche minuto fa quando lo scopavo io. Mentre l'italiano mi tiene le chiappe oscenamente aperte, il cileno ci sputa contro preparandomi al suo cazzo gigantesco che ho desiderato fin da subito.
"Ora ti faccio vedere io", mi grida contro
"Fagli male", gli suggerisce l'amico
"Si, spaccami tutto", urlo ormai inebriato dalla passione
"Così impari a usare meno violenza quando scopi. Soprattutto quando scopi il culo di mio marito", fa Josè
Ora ho capito il perché di tutti quei baci e carezze eccessive. I due sono coniugi e si sono uniti civilmente un anno fa. Hanno deciso di festeggiare il loro primo anniversario da mariti prendendo un povero ragazzo e divertendosi con lui. Che poi tanto povero non sono. Me li sono fatti tutti e due e mi hanno fatto tutti e due. Ecco qual e' il bello del sesso versatile in una coppia.
"Scopami stronzo, scopami. Fammi vedere come sai usare il tuo cazzo. Fammi vedere se sei all'altezza di tutti i sudamericani che mi sono fatto. Fammi vedere se riesci a tenere il confronto con il mio ex cognato e il mio patrigno", sbotto contro Josè senza rendermi conto che sto confessando cose private della mia vita a due perfetti sconosciuti ma in quel momento non ci faccio caso
Josè continua imperterrito a profanare il mio sacro buco e ci sa davvero fare. Riesce ad allargarmi perfettamente o forse sono io a farlo in automatico quando vedo un membro di quelle dimensioni. 23cm non capita tutti i giorni di trovarli e quando succede, mi viene dall'interno la voglia di farli entrare tutti, persino le palle. Valentino si e' seduto di fronte e si sta smanettando il cazzo. Non riesco a succhiarlo perché e' un po' lontano e anche perché sto segando il mio finendo per sborrare sul mio petto e anche sulla coperta. Valentino, ora, si avvicina a me. Credo che sia arrivato il suo momento. Afferro i suoi 20cm e me li ficco in bocca mentre lui mi afferra per il ciuffo dei capelli spingendomi la testa contro il suo pube. Subito dopo la mia faccia viene inondata dei suoi schizzi e mentre gli ripulisco il cazzo e raccolgo ogni traccia spermatica del mio viso, Josè smette di scoparmi e ci invita a inginocchiarsi davanti a lui con le bocche aperte. Il primo schizzo lo spara nella mia gola, gli altri contro suo marito e altri ancora verso di me inzozzandomi il pizzetto. Ci stendiamo tutti e tre sul tappeto toccandoci e massaggiandoci i corpi. Mi piace vedere una coppia unita civilmente scambiarsi baci e abbracci e non posso fare altro che augurargli tutto il bene del mondo.
FINE CAPITOLO 10
Un nuovo capitolo uscirà ogni domenica
TO BE CONTINUED
TUTTO CIO' E' ACCADUTO PRIMA DEL COVID-19
QUESTA E’ LA STORIA DELLA MIA VITA, SCRITTA DA ME E NON COPIATA DA ALTRI SITI. NON SONO UNO SCRITTORE PROFESSIONISTA QUINDI NON BADATE MOLTO GLI EVENTUALI ERRORI
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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