Gay & Bisex
Vita di coppia 24
di FRANK_1987
06.01.2020 |
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"E’ lo stesso dove ho conosciuto quel ragazzo che poi mi ha scopato nel parcheggio qualche mese fa..."
PREMESSA (DA LEGGERE E NON SALTARE): Questi racconti si collocano dopo la saga “IL FIDANZATO DI MIA SORELLA”Il ragazzo delle carote
CAPITOLO 24
Sono seduto su una poltrona di casa sua. Non si aspettava che andassi da lui così presto dopo esserci conosciuti all’ufficio postale. E’ andato un attimo in camera a conservare dei documenti importanti e adesso e’ tornato in salotto in accappatoio. Si siede sul bracciolo del divano e l’accappatoio si apre mostrandomi le sue gambe pelose e anche il petto generosamente ricoperto di una folta peluria nera. Simone l’ho conosciuto, come vi dicevo, alle poste. Ero andato un giorno a pagare una bolletta e lui era in coda all’altro sportello. La solita lentezza di chi lavora alle poste c’ha dato la possibilità di conoscerci meglio. Ha 36anni, i capelli neri e la barbetta di un paio di giorni che non taglia mai ma regola di tanto in tanto. Gli occhi di un verde smeraldo abbagliante. Ha poggiato un piede su un tavolino e ha allargato le gambe mostrandomi il suo uccello moscio che penzola verso il basso. Mi tocca voluttuosamente un braccio ed io mi inginocchio davanti a lui prendendoglielo in bocca. Per agevolare l’entrata di più centimetri nelle mie fauci, gli allargo l’accappatoio senza slacciargli la cordicella e anche il suo fisico massiccio mi viene mostrato. Pompando, il suo pene cresce nella mia bocca e Simone mi mette una mano sulla nuca dando ritmo al pompino e slacciandosi finalmente l’indumento che porta addosso. Guidato dalla sua mano, le mani le deposito sul suo corpo. Chinato leggermente su di me, i suoi pettorali si gonfiano più di quanto non lo siano già e mentre i miei arti salgono lungo la sua pelle, le mie dita sembrano scomparire nei suoi peli.
“Succhia puttanella, succhia”
“Che bel cazzo che hai”
“Ti piace eh?”
“Mmh, si tantissimo”
“Ficcatelo in gola”, mi ordina
“Preferisco nel culo”
“A tempo debito”, mi fa
Simone si alza dal bracciolo del divano e mi scopa la bocca furiosamente. Quando smette di farlo, il suo enorme pene viene sputato fuori dalle mie fauci accompagnato da un generoso filamento di saliva che mi viene di nuovo depositato sulla lingua quando il suo cazzo entra ancora nella mia bocca. E’ un pene di 21cm che mi sta letteralmente fottendo la gola. Sento sbattere la sua cappella contro la mia ugola ed io massaggio il mio da sopra il pantalone. Mentre fuori una generosa grandinata ci ricorda che siamo in Gennaio, dentro la casa di Simone sembra essere scoppiata l’estate ma non per il calore che emana il caminetto acceso e che gli permette di non soffrire il freddo restando in accappatoio, ma perché sono i nostri corpi che si surriscaldano scaturendo il tipico bollore dell’eccitazione. Simone mi fa togliere il maglione e provo un leggero brivido lungo la schiena ma solamente perché mi sta toccando con le sue grandi mani e i peli delle braccia si strofinano lungo la mia pelle. Mi fa alzare e mi bacia appassionatamente. Mentre con una mano mi sorregge il collo che potrebbe spezzarsi per l’intento del limone che stia effettuando, con l’altra inizia a sbottonarmi i pantaloni togliendomeli insieme ai boxer e poi si abbassa per prendersi in bocca il mio pene di 19cm. Dopo averlo ciucciato per un po’, lo tira fuori dalla bocca e gli da una sonora sberla facendolo sobbalzare.
“Girati che ti scopo”, esordisce
“Non vedevo l’ora”
“Che bel culo che hai”, mi dice strizzandomi una chiappa
“Così vado bene?”, gli domando posizionandomi a pecorina sopra il tavolino che fortunatamente riesce a sorreggermi
“Perfetto, troietta”, mi dice toccandomi le natiche e abbassandosi dietro di me “madonna che culo sfondato che hai”, constata allargandomi le chiappe iniziando a leccarmi il buchetto
Simone lo lecca con così tanta passione. Amo quando lo fanno. Mi piace sia quando usano tutto l’impeto del momento leccando e succhiando la mia rosellina con la loro bocca aperta e sia quando lo fanno con delicatezza come sta facendo adesso lui. Picchietta le pieghe del mio ano con la sua lingua e poi ci infila anche l’indice dentro. Sebbene io sia ormai irrimediabilmente allargato, questa volta devo stringere le chiappe perché l’entrata irruenta del suo dito mi ha fatto male. Simone si allontana da me e si avvicina al divano. Quando era tornato dalla camera da letto si era portato dietro una borsetta da bagno. Tira fuori un lubrificante gettando la borsetta sul sofà e prende anche un preservativo. Nel mentre che lui si fodera il cazzo, io mi masturbo il mio ma e’ un attimo perché il mio retto viene occupato. Le sue palle sbattono contro il mio perineo e riesco a toccarlo quando infilo una mano sotto la mia gamba sinistra. Con le sue mani mi accarezza le spalle e i lembi dell’accappatoio, che ancora indossa, mi fanno il solletico sulle chiappe. Da quando qualche anno fa ho scoperto un sito porno gay dove degli uomini fanno sesso in giacca e cravatta (CREDO CHE LO CONOSCIATE ANCHE VOI NATURALMENTE), l’idea di farmi scopare in questo modo mi eccita e anche se adesso non e’ proprio come lo immaginavo, mi piace che non si sia denudato del tutto perché quel vedo-non vedo creato dall'accappatoio mi arrapa, e non poco.
“Si, scopami”, lo incito
“Fatti spaccare il culo, puttana”
“Mamma mia…aaahhh…che cazzo grande…ooohhh…che hai”, mi complimento sia per caricarlo e sia perché e’ la verità
“Te lo ficco tutto dentro”
“Si, sbattimi le palle contro il culo”
“Te le sbatto dentro al culo”, mi minaccia sarcasticamente
“Dai, fallo, coraggio”
Simone prosegue a trombarmi senza sosta. Io sembro un geco attaccato al muro per come sono messo sul tavolino. Le sue spinte mi fanno scivolare un po’ e allora devo allargare le mie braccia ancora di più somigliando al rettile. Spinge il suo enorme bastone nel mio intestino e poi lo estrae. Mi ordina di sdraiarmi supino sul divano e quando lo faccio, lui si toglie di getto l’accappatoio mostrandomi le sue enormi spalle. Ha un serpente tatuato alla spalla destra e un tatuaggio tribale intorno a quella sinistra. Simone si avvicina minacciosamente a me, si inginocchia solo con la gamba destra sul divano poggiando quella sinistra a terra, mi solleva le gambe e riprende a scoparmi. Avendo davanti tutta quella mercanzia, lascio andare per un attimo il mio cazzo e faccio godere le mie mani toccando tutto quello che c’e’ da toccare. Tanto al mio membro ci pensa Simone a dargli sollievo quando lascia andare una mia gamba e mi masturba. Mi scopa a casaccio perché non sa a chi dare piacere, se al mio culo o al mio cazzo ma quest’ultimo risponde subito al suo enigma scaricando sborra sul mio addome. L’indice e il pollice di Simone si sono sporcati e lui me li fa pulire. Quando toglie la sua minchia dal mio culo, il ragazzone se la masturba vigorosamente macchiando le mie palle e il mio inguine della sua sostanza biancastra, l’unica bevanda che non smetterei mai di assaggiare.
“Com’e’ stato?”
“Cosa? Farlo con un diavolo tentatore?”
“Io sarei il diavolo tentatore?”, mi domanda Simone
“Si, tu hai stuzzicato la mia rosellina quel giorno alle poste”
“E tu hai stuzzicato il mio cazzo. Ora come la mettiamo?”
“Vediamo…siamo due diavoli tentatori che se dovranno finire all’inferno almeno ci andranno con la consapevolezza che si ritroveranno a scopare fino alla fine dei tempi”
“Mi piace questa prospettiva”, mi dice e poi si sdraia su di me baciandomi
Ritorno a casa dopo essermi rinfrescato. Oramai sono passati diversi giorni da quando ho fatto sesso con Simone. Mi piacerebbe rivederlo ma non so se lui la prenderebbe bene, se gli farebbe piacere incontrare ancora una volta una persona con la quale ha già fatto sesso e quindi lascio stare. Tanto il mondo e’ pieno di uomini, ne incontrerò sicuramente un altro. Nel mese di Febbraio, durante i preparativi per il primo compleanno del mio nipotino Antonello, mi ritrovo nel reperto ortofrutticolo del supermercato della mia città. E’ lo stesso dove ho conosciuto quel ragazzo che poi mi ha scopato nel parcheggio qualche mese fa. Avevo inserito il suo numero in rubrica ma quando ho provato a chiamarlo, ho scoperto che aveva cambiato il numero forse infastidito per il fatto che non l’avevo chiamato e per evitare che a me fosse rimasto il suo recapito senza venire utilizzato come sperava. Ora sto scegliendo dei mandarini. Mi piacciono quelli che hanno la buccia sottile perché sono più morbidi e succosi. Accanto a me si avvicina con un ragazzo con un carrello. Indossa un maglione grigio e uno jeans scuro. Ha i capelli gellati all’indietro ma leggermente sollevati e delle meches bionde li impreziosiscono. Sta osservando delle carote ed io osservo lui. Le prende e le scruta attentamente, chissà che cosa deve farci se cucinarle o infilarsele nel culo?! Mi piacerebbe tanto infilargli altro nel suo sederino e mi eccito all’istante. Vorrei scambiare qualche parola con lui e dopo aver pesato i mandarini, mi avvicino alle mele che sono nello scompartimento accanto alle carote.
“Dovresti prendere quella più grande”, gli dico
“Scusa?”, fa lui incredulo
“Se vuoi fare un minestrone te ne basterà usare solo una”
“Oh, si giusto. Ma a me piace mangiarle anche crude”
“Senza preservativo”, gli dico ma lui mi guarda sbalordito “la buccia. Sembra un preservativo e la carota un pene, non trovi?”, proseguo cercando di tastare il terreno
“Si, hai ragione”, mi risponde “allora ne ho mangiati parecchi di peni”, continua facendomi capire che ci sta “come ti chiami?”, mi domanda poggiandosi con gli avambracci sul manico del carrello e sporgendo il culetto in fuori
“Giulio e tu?”
“Leonardo”
“Piacere di conoscerti”, gli faccio stringendogli la sua delicatissima mano
“Cosa succede qui?”, interviene il gelosone di Mario
“Mario, ti presento Leonardo. Stavamo parlando delle carote”, lo informo “non trovi anche tu che sembrano un pene rivestito con il preservativo se non le sbucci?”
“Non saprei”, fa glissando l’argomento
“Leo, lui e’ Mario il mio fidanzato”
“Ciao”, risponde il ragazzo dispiaciuto per essersi perso la possibilità di conoscermi più a fondo
“Ti va di venire da noi?”, fa inaspettatamente Mario “sempre che non ti aspetti nessuno a casa tua”
“No, nessuno. E si, vengo da voi con piacere”
Dopo aver pagato ognuno i propri acquisti, ci dirigiamo a casa nostra. Ormai e’ l’ora di pranzo e decidiamo di preparare una carbonara lasciando da parte l’eccitazione e la paura per esserci portati nel nostro covo un ragazzo che conosciamo a malapena. Leonardo ci chiede se possa sbucciare le sue carote così non perderà tempo stasera quando dovrà cucinarle. Mentre il mio fidanzato prepara da mangiare e il ragazzo pulisce i suoi ortaggi, io li osservo seduto su uno sgabello. Sono davvero belli insieme e mi piace questa atmosfera che si e’ creata. Molti pensano che le coppie gay non siano da tenere in considerazione e se ci vedessero adesso, tre ragazzi che stanno bene insieme, penserebbero che siamo dei malati di sesso scopando con chiunque e dovunque. In parte e’ vero, ma ci sono tante coppie eterosessuali aperte che fanno come noi e nessuno gli rompe le palle, perché devono farlo esclusivamente con le coppie omosessuali? Scendo dallo sgabello, vado dietro Leonardo e lo abbraccio per i suoi sinuosi fianchi. Lo bacio sul collo facendogli cadere il pelacarote e l’ortaggio stesso sul tavolino.
“Sei davvero bellissimo”, gli dico
“Smettila per favore”
“Perché?”
“Perché mi fai eccitare”
“Sapessi quanto sono eccitato io”, ammetto strofinando la mia minchia ingrossata dentro i pantaloni contro il suo culetto “la senti?”
“Perfettamente. E’ davvero bella lunga. Più della carota che mi hai consigliato di comprare”
“Non vedo l’ora di infilartela in culo”, gli faccio riprendendo a baciarlo sul collo mentre lui reclina la testa poggiandola sulla mia spalla sinistra “facciamo una prova”, proseguo prendendo una carota e la ficco nella bocca di Leonardo mimando un pompino mentre lui mugola “sbrighiamoci a cucinare perché non resisto più”, comunico agguantando una chiappa del ragazzo che si ficca in bocca da solo la carota
“Smettila Giù. Abbi la decenza di aspettare. E poi più lunga e’ l’attesa, più la scopata riesce meglio”
Mario ha perfettamente ragione. Dopo aver consumato il pranzo e lavato piatti e stoviglie, prendo Leonardo per il collo e lo bacio poggiandolo sul tavolino. Gli infilo le mani dentro il maglione mentre con le sue inizia a toccarmi il cazzo. Mi cresce nuovamente nei pantaloni grazie alle dita che sanno perfettamente cosa fare su quella stoffa. Anche Mario si unisce a noi e mentre io bacio il ragazzo sul collo, il mio fidanzato lo fa sulle labbra e viceversa. Lo prendiamo per le mani e ci dirigiamo nella stanza da letto. Entrati lo buttiamo sul materasso e ci avviciniamo a lui lentamente. Lo spogliamo mentre ci guarda con i suoi occhioni castani neri ed un fisico mingherlino nonostante i suoi 24anni. Lo accarezziamo voluttuosamente leccandogli i capezzoli e l’ombelico. Poi ci spogliamo anche noi e gli massaggiamo il cazzo duro attraverso i boxer. Lui fa lo stesso con i nostri e poi ci denudiamo del tutto. Io mi sdraio sul letto e invito Leonardo a venire su di me. Pensa che io voglia scoparlo e mi si siede sul cazzo ma invece lo prendo per i fianchi e lo avvicino alla mia faccia iniziando a succhiargli il pene. Mario ne approfitta per preparargli il culo. Mentre gliel’accarezzo scontrandomi con le mani del mio fidanzato che gli apre le chiappe, il pene di 16cm di Leonardo si gonfia dentro la mia bocca. Mario fa spostare Leonardo da sopra di me, così io mi alzo e prendo il posto del mio fidanzato leccando il buchetto del ragazzo messo a pecorina.
“Adesso ti scopo, sei contento?”
“Mmh, mmh, sono contento, si”
“Senti quanto e’ lungo”, gli dico strofinando la mia banana nel solco delle sue natiche
“Tieni”, mi fa Mario passandomi un preservativo che io indosso
“Rilassati”, consiglio a Leonardo entrandogli delicatamente
Muovo lentamente il mio cazzo all’interno del culo di Leonardo. Lo afferro per i fianchi guidando ogni centimetro possibile nel suo orifizio caldo ed accogliente. Lui e’ a pecorina sul letto e si scambia effusioni con Mario il quale, successivamente, si fa succhiare il cazzo. Schiaffeggia le chiappe del ragazzo lasciandogli i segni delle mia dita. Ha una pelle che sembra quella di un diciottenne. Lo prendo per le spalle spingendogli il corpo verso il mio ventre e la sua testa verso il membro del mio fidanzato. Lui mugola di piacere e spinge le mucose anali affinchè provi più dolore quando io lo martello ripetutamente. Finalmente posso scoparmi quel culetto che ho visto nel supermercato e che mi ha attratto fin da subito come se mi chiamasse, come se chiamasse principalmente la mia minchia invitandola ad occuparlo. Mario si protrae sulle spalle del ragazzo e mi bacia complice dell’ottima scelta che ho fatto, quasi come se nel reparto ortofrutticolo io abbia comprato Leonardo al posto di mandarini e mele. Gli sbatto ritmicamente il mio bacino contro il suo culo. Mi poggio solleticandogli le chiappe con i miei peletti e poi lo allontano per avvicinarlo nuovamente. Smette di succhiare il cazzo di Mario e mi guarda con la bocca spalancata. Ha la lingua di fuori che fa contrasto con le sue labbra rossastre dovuto allo sfregamento che il cazzo del mio fidanzato ha perpetrato ai suoi danni.
“Dai, fammelo scopare”, fa Mario
“Aspetta il tuo turno”
“Te lo stai già scopando da un po’”
“Voglio continuare”
“Si, ancora un altro pochino”, gli dice Leonardo
“Stai zitto tu, zoccola”, lo rimprovera il mio fidanzato dandogli uno schiaffo
“Dammene un altro”, lo esorta il ragazzo
“Sei una troia”
“Dammi un altro schiaffo. Ahi”, esclama perché sono stato io a schiaffeggiargli la guancia destra “ancora, un altro. Mmh, si”, continua dopo avergli dato uno schiaffo sulla guancia sinistra
“Ok, e’ tua”, dico a Mario
“Finalmente”
“Devo smettere per un po’ perché se continuo a schiaffeggiarlo, sborro subito. Tu non lo vuoi, vero troietta?”, domando a Leonardo reclinandogli la testa
“No, non lo voglio. Durate più a lungo possibile”
Gli spingo la testa in avanti in malo modo e poi mi siedo sul letto togliendomi il preservativo. Mario invece si sdraia sul materasso e si mette un condom. Si sputa su una mano passandosela sul pene foderato e Leonardo si impala senza che gli venga ordinato di farlo. Mi piacciono i ragazzi che prendono l’iniziativa e piacciono anche a. Leonardo e’ poggiato con i piedi sul materasso e il culo, che però non urta contro il mio fidanzato, viene trombato da un cazzo. Io ne approfitto per alzarmi e vado dietro di loro. Non possono vedere che sto indossando un altro profilattico e salgo sul letto appoggiando la mia cappella sul buchetto occupato di Leonardo e spingo allargandoglielo più che posso. Ora ne sta ospitando due. Senza nessun preavviso, gli stiamo praticando la doppia penetrazione. Anche Mario ne rimane sorpreso e fortunatamente sono io quello che muove più freneticamente la minchia dentro l’ano del ragazzo perché altrimenti, Mario sarebbe venuto per l’eccitazione di questa pratica sessuale ardita ma allo stesso tempo eccitante. Il mio pene scopa la rosellina di Leonardo e si strofina sul profilattico del mio fidanzato. Le nostre aste urtano le une contro le altre e continuo a spingere contro un buchetto già profanato, proprio come il mio che si e’ aperto all’inverosimile per la posizione quasi a rana che ho assunto mettendomi sopra il ragazzo del supermercato.
“Cazzo, che buco”, esclamo togliendomi da Leonardo
“No, perché sei uscito?”, fa lui dispiaciuto “rientra immediatamente”, mi ordina
“Meglio scoparti da solo”
“Ma io ne voglio due insieme”, dice il ragazzo mettendo il broncio cercando di essere il più seducente possibile
“In quel modo ero solo io a spingere mentre anche il mio fidanzato deve avere l’onore di scoparti”
“Questo e’ poco ma sicuro”, fa Mario
Il mio fidanzato posiziona nuovamente Leonardo a pecorina e lo penetra. Io mi sego il cazzo ma senza togliermi il preservativo perché voglio fotterlo un’altra volta. Mi piace vedere il ragazzo mentre gode con un cazzo di mia proprietà nelle viscere. Dal posto dove sono seduto, riesco a vedere solo la testa di Leonardo perché il resto del corpo e’ nascosto dalla mola di Mario. Leonardo non smette un attimo di mugolare e godere come una cagna in calore e i suoi gridolini si accentuano ancora di più quando la mia anima gemella lo tira per i capelli. Io mi avvicino al culo del ragazzo e gli allargo le chiappe osservando un cazzo di 17cm che sparisce per più di due terzi in un buco oscuro e profondo. Mario non deve fare altro che spingere ancora di più poggiandogli le mani sul coccige perché tanto sono io quello che spalanca i glutei a Leonardo e non lui. Quando Mario esce, sono di nuovo, io prendo il suo posto. Prima scopo il ragazzo per i fianchi, poi mi stendo sulla sua schiena, gli passo le mani sotto al corpo poggiandole all’altezza dei suoi pettorali e muovo solamente il bacino con fare frenetico. Leonardo gira la testa di 45° verso di me e mi bacia con la lingua in bocca mentre il mio fidanzato gliela occupa con il suo membro e anche io finisco per fargli un pompino leccandogli, però, solo la cappella. Lascio andare la presa su di lui e lo bacio sul collo. Mi piace farlo perché, in questo modo, tutte le inibizioni cadono all’improvviso perché speriamo che qualcuno prima o poi ci scopi o altro. Io, tuttavia , sto già scopando Leonardo che non deve fare altro che dilatare le sue budella. Il ragazzo si masturba e viene sul materasso. Sebbene il culo slabbrato e largo come una voragine, lo stringe intorno al mio cazzo costringendomi a smettere di fotterlo e venire sulle sue chiappette. Gli spalmo il mio sperma sulla pelle e poi lui si distende sopra il torace di Mario che si masturba e viene con il suo cazzo colpendolo in faccia. Io ripulisco il pene di Leonardo, poi mi distendo vicino al mio ragazzo e la nostra conquista sessuale ci lucida i due manici di scopa.
“La miseria, non credevo di trascorrere una giornata così”, fa lui
“Così come?”, gli domando
“Così erotica. Non mi era mai capitato di farmi scopare da due sconosciuti”
“Non usi nessun social per rimorchiare?”, gli chiede Mario
“E chi ce l’ha il tempo per farlo?!”, precisa Leonardo “lavoro tutto il giorno ed oggi era proprio il mio giorno libero”
“Una bella fortuna aver fatto la spesa, allora”
“Si, altro che carota. Oggi ho comprato due belle e grosse zucchine”, fa Leonardo prendendosi in mano i nostri cazzi semi eretti e li sventola come due bandiere
Quando vado in bagno per farmi la barba, mi ricordo di aver dimenticato la panna montata da comprare a Claudia per i dolci del compleanno di suo figlio. Vado all’alimentari vicino casa e ne compro una confezione. Poi chiamo Agostino che viene a prenderla e trova Leonardo che non era ancora andato via. Ci sorride amichevolmente e il ragazzo gli chiede se abbia voglia di fare sesso. Lui risponde di no, che non e’ attratto dagli uomini, si prende la panna e va via. Qualche giorno dopo festeggiamo il primo anno di vita di Antonello. E’ davvero un bel bambino e ogni giorno che passa somiglia sempre di più a quel bonazzo del padre.
FINE CAPITOLO 24
TO BE CONTINUED
QUESTA E’ LA STORIA DELLA MIA ADOLESCENZA, SCRITTA DA ME E NON COPIATA DA ALTRI SITI. NON SONO UNO SCRITTORE PROFESSIONISTA QUINDI NON BADATE MOLTO GLI EVENTUALI ERRORI
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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