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Gay & Bisex

Il fidanzato di mia sorella 18


di FRANK_1987
03.08.2018    |    12.415    |    9 8.6
"Il mio cazzo rasato entra dentro il suo culo che ora lo accoglie con facilità..."
PREMESSA (DA LEGGERE E NON SALTARE): Ogni nuovo capitolo uscirà ogni settimana. Portate pazienza ragazzi

Un incontro fortuito

CAPITOLO 18

Rientrato da Rio de Janeiro dove ho trascorso l’estate in compagnia di Kai ospiti di mio zio Mariano, trovo mia madre Rachele in compagnia di Rafael, l’amico di mio cognato Pedro, il quale ha lasciato la moglie che ha dovuto firmare un documento dove, oltre ad avere la metà del suo patrimonio, dichiara di non rivelare nulla sulla vita sessuale segreta dell’ex marito. Rafael, sapendo però il passato lussurioso e incestuoso della mia famiglia, ha deciso di raccontare tutto alla mamma. Tutto di noi e delle sue scappatelle sessuali con altri maschi tralasciando però di raccontarle che il primo che gli ha fatto provare attrazione per le persone del suo stesso sesso e’ stato proprio il suo amico argentino nonché genero della sua nuova conquista femminile. Mio padre Massimo, invece, ora si diverte con un 40enne di colore dopo aver lasciato il suo ragazzo go-go boy. Claudia e Pedro stanno ancora insieme e lui e’ sempre bello anche più di prima ora che si e’ fatto un nuovo tatuaggio sul pettorale sinistro in onore di mio nipote Andrea e ha cambiato pettinatura optando per un taglio militare ai lati della testa con una piccola criniera tipo cavallo. Come di consueto inizio il mio terzo anno d’università e mi accorgo che Luca e il suo gruppetto di bulli non ci sono più, hanno deciso di non proseguire con gli studi. Da una parte sono contento ma dall’altra no perché mi sarebbe piaciuto avere anche i loro cazzi nel culo. Siamo ormai in Dicembre, mancano due settimane a Natale, e da un po’ di tempo vedo un cambiamento radicale in Kai. Lo vedo più femminile, molto più del solito, si rade ogni mattina mentre invece prima lo faceva un giorno si e due no e anche il suo modo di vestire e’ cambiato: e’ più vistoso con colori sgargianti. La verità e’ che Kai, da quando e’ stato l’oggetto passivo sessuale di cinque transessuali in Brasile, ha deciso di dare un cambio definitivo alla sua vita, ha deciso di diventare una transessuale anche lui. Io mi incazzo davvero, non capisco la sua decisione, non voglio un fidanzato transessuale, per quanto io le rispetti, voglio un fidanzato maschio perché sono loro che mi piacciono. Da quando ho iniziato di nuovo gli studi, non c’e’ giorno che io non litighi con lui anche perché vuole, una volta finito tutto il percorso, sottoporsi all’intervento di riassegnazione sessuale. E’ un’altra giornata nevosa nel mio paese calabrese, una fitta neve sta scendendo dalla mattina e ora che siamo quasi alla sera, sembra che ne sia caduta tanta, molta. A me piace l’inverno, l’adoro, amo la neve, amo sciare, amo fare i pupazzi di neve e amo la scirubbetta (UNA SPECIE DI GRANITA FATTA DIRETTAMENTE CON LA NEVE CRISTALLIZZATA AL SOLE CON L’AGGIUNTA DI CAFFÈ, MIELE O QUANT’ALTRO). Questa sera voglio uscire, non voglio litigare con Kai, l’ho già fatto questa mattina dopo che il nonno e papà mi hanno aiutato a mettere le catene alle ruote della macchina. Mi dirigo verso il famoso locale gay situato nella città adiacente alla mia. Nonostante sia una giornata invernale, ci sono molte macchine e sicuramente molte persone intenzionate a trovare l’anima gemella di una notte soltanto per farsi scaldare il cuore, il culo o la fica a dir si voglia. Entrato nel locale, ordino il mio solito drink per poi proseguire il mio cammino verso un divanetto dove mi accomodo. Sorseggio il mio Bloody Mary osservando alcuni ragazzi niente male quando si avvicina a me un ragazzino. 18anni appena, capelli biondi scuri con un enorme ciuffo che gli copre un po’ gli occhi che sono di un celeste intenso ed e’ abbigliato con una felpa blu cobalto e il pantalone di una tuta. E’ nuovo nel locale perché da quando lo sto frequentando e’ la prima volta che lo vedo. Non pensate che io vada in quel locale per rimorchiare tutte le sere come facevo con il mio ex da adolescente. Ci vado solamente per distrarmi dalla mia vita che mi sta mettendo di nuovo ad un bivio. E poi la promessa di dedicarci a fare sesso con altre persone l’ha voluta infrangere Kai intenzionato a dedicarsi soltanto alla sua passione per il trasformismo che l’ha portato a ritornare a farsi soltanto chiavare da me lasciandomi senza cazzo nel culo facendomi utilizzare un dildo extralarge che mi ricorda tanto il cazzone del nonno e dello zio, brasiliano ormai di adozione. Il ragazzo di cui vi parlavo, ha un bicchiere in mano e si siede accanto a me accavallando le gambe.
“Ciao mi chiamo Aiden”, esordisce
“Ciao, sono Giulio”
“Piacere mio Giulio. Sei veramente carino lo sai?”
“Anche tu. Il tuo nome e’ molto strano”, gli dico
“Mia madre e’ americana e mio padre italiano. Ti va di scopare con me?”
Sa arrivare dritto al punto il ragazzino. Lo guardo mentre beve il suo drink con la cannuccia. Ha delle labbra rosa intenso molto pronunciate, tipiche di un bocchinaro professionista. Ho voglia di farmelo e quindi gli dico di si. Alzandosi, Aiden si prende un preservativo da un cestino, poggia il suo drink accanto al mio sul tavolo e ci dirigiamo verso una dark room. Nel corridoio dalla forte luce rossa, ci sono dei quadri appesi alle pareti, dipinti che rappresentano tutte le posizioni sessuali che l’uomo e la donna possono provare ma anche quelle che possono sognare di provare. Entrati nella nostra stanza, chiudo la porta a chiave, sbatto Aiden contro una parete e prima che possa proferire parola, gli chiudo le labbra con le mie ficcandogli la lingua in bocca. Sa di cocktail alla frutta e mentre me lo limono, Aiden mi mette le mani dappertutto, mi accarezza il torace scendendo fin giù alla patta che e’ già bella gonfia trovandosi davanti una così tale perfezione che il corpo umano può raggiungere. Mi massaggia il cazzo da sopra il pantalone mentre ci stiamo baciando e poi prende l’iniziativa, mi sbottona la lampo, mi abbassa i boxer facendo uscire il mio cazzo ma quando lo vede rimane sbalordito.
“Porca puttana”, esclama stupefatto
“C’e’ qualcosa che non va?”, gli chiedo avendo già capito che si sta meravigliando per la mia dotazione riproduttiva
“Niente e’ che non me l’aspettavo così grande”
“Ne ho visti di più grandi”, cerco di consolarlo dicendogli, in fin dei conti, la verità
“Io sono vergine, mi farai un male boia”
“Se vuoi possiamo fermarci qui”
Aiden non sa cosa fare, e’ combattuto, ma allo stesso tempo sembra ipnotizzato dal mio cazzo. Lo prende in mano, me lo masturba me lo ricopre con il prepuzio per poi scappellarlo e alla fine si inginocchia e me lo succhia. Si fa entrare solo la cappella nella bocca ma io cerco di prenderlo per la nuca infilandogli altri centimetri in quel bel buco orale. Deve essere la prima volta che prende in bocca il cazzo ad un ragazzo e anche se ad alcuni può annoiare il fatto di trovarsi davanti un inesperto, a me eccita da impazzire perché e’ creta da modellare nelle mie mani.
“Guardami mentre mi succhi il cazzo”, gli intimo e mentre mi succhia la cappella alza i suoi occhioni celesti verso di me “prova a farne entrare ancora”, gli dico
Aiden acconsente al mio ordine e si ritrova con metà asta del mio cazzo tutta infilata nella bocca. Mentre me lo succhia, me lo masturba anche. Ci sa fare con le mani forse, oltre al suo, avrà masturbato quello di qualcun altro e sta quasi per farmi venire in quella boccuccia inviolata ma non ho nessuna intenzione di farlo. Ha preso un preservativo da sopra il tavolo e devo usarlo. Gli levo il cazzo dalla bocca e lo faccio alzare prendendolo per le guance. Me lo bacio, sembra un bambolotto, di sicuro e’ cotto di me e se ora lo spingessi contro il muro puntandogli i miei 19cm sul buchetto inviolato, di sicuro non direbbe di no.
“Ti va di provare a farti scopare?”, gli chiedo
“Ho paura che mi fai male”
“Sarò delicatissimo, te lo prometto”, lo rassicuro “ho già dato così tante volte il culo che so come entrare piano senza fare danni o arrecarti dolore”
Aiden ci pensa un po’ su e poi acconsente. Anche io se mi fossi trovato dinanzi ad un cazzo del genere, avrei messo da parte la paura del dolore pur di averlo. Lo faccio girare posizionandogli le mani contro le pareti della stanza e da dietro inizio a sbottonargli i pantaloni. Quando glieli calo, il suo magnifico culetto mi si para davanti foderato con dei boxer grigi. Già di così, a prima vista, sarebbe da eiaculazione improvvisa e inizio a palparglielo. Sento che Aiden respira affannosamente, il suo cuore batte all’impazzata perché sa che tra poco gli abbasserò l’intimo, mi metterò il preservativo e sarò dentro di lui. Ha delle chiappe morbide ma sode allo stesso tempo, tipiche dei ciclisti, e’ davvero un piacere toccarle e sapere che non sono mai state violate da nessuno mi manda su di giri. Lo schiaffeggio delicatamente per non fargli male, non voglio essere rude voglio che si ricordi di una bellissima prima volta come io mi ricordo la mia dolce prima volta con il nonno. Gli prendo l’estremità dei boxer e le unisco come a formare un tanga ammirando la pelle delle sue chiappette d’oro diventare lentamente rossa sotto i colpetti del mio sculacciamento. Sento che dalla parte davanti il suo intimo sta tirando un po’, segno che si sta eccitando allora glielo tiro giù ammirando finalmente il solco che divide le sue meravigliose natiche.
“Scopami Giulio”, mi incita Aiden
“Tra un po’”, lo avverto io
Con il cazzo teso come una corda di violino per quella meraviglia che ho davanti, mi inginocchio davanti a lui ed apro a metà il suo culo stupendo. E’ vero, non ha mai scopato con nessuno e prendo a leccarglielo con la punta della lingua. Da dietro di lui, vedo Aiden abbassare una mano e mettere una gamba più in avanti mentre con la mano abbassata inizia a segarsi. Io lecco il culo di Aiden che sa di pulito, di bagnoschiuma. Glielo punzecchio con la punta della lingua per poi succhiarglielo a bocca aperta quasi come se lo stessi baciando. Gronda saliva e questo mi da il coraggio di provare ad infilargli un dito nel culo. Quando lo faccio, sento che le pareti anali del sedere della mia giovane preda si contraggono quasi a spingermi fuori il dito che io prontamente infilo di nuovo dentro facendogli fare degli urletti e mugolii di dolore. Faccio dentro e fuori con il primo dito per poi infilare il secondo. Aiden si sta adattando perfettamente come se il suo culo fosse nato per essere scopato, cosa che in effetti e’ vera e che sta per succedere.
“Usa qualcosa di più grosso per penetrarmi”, mi fa Aiden
Allora io gli bacio la rosellina appena aperta dalle mie dita, vedo il preservativo a terra, lo prendo, lo tolgo dalla busta, ci avvolgo il mio cazzo, mi alzo, formo un rivolo di sputo che finisce sul mio pene lubrificandolo e poi mi avvicino al culetto di Aiden. Appoggio il cazzo foderato sulla sua apertura e la parte finale del preservativo che raccoglie la sborra, gli fa il solletico, io gli metto la mano sinistra su una chiappa e con la destra guido il mio cazzo dentro un nuovo paradiso. Il suo cancello si apre intorno alla mia cappella mentre sento il ragazzino mugugnare ma non voglio uscire o rinunciare a scoparmelo quindi, anche se emette ancora dei gemiti di dolore, entro in lui con metà cazzo per farlo abituare evitando che lo espella del tutto e che rinunci a questa chiavata che adesso io pretendo di portare a termine. Poi gli infilo le mani sotto il suo maglione e mi avvicino all’orecchio.
“Posso chiavarti?”, gli domando
“Si”, mi risponde lui con il fiatone quasi come se avesse il mio cazzo nella sua bocca invece di averlo nel culo
Inizio a muovermi avanti e indietro lentamente per farlo abituare alle dimensioni del mio cazzo mentre con le mani gli massaggio gli addominali e i pettorali trastullandogli i capezzoli. Lo bacio sul collo mentre lui ansima di piacere e io lo scopo aumentando gradualmente l’intensità della scopata. Mi sfilo con le mani da dentro il suo maglione e gliele porto sulle spalle permettendomi di spingere ancora con più veemenza il mio bastone dentro le sue giovani carni appena deflorate. Il giovane americano dal corpo femminile fa dei mugolii di godimento, il suo culo si e’ abituato al mio cazzo quindi lo prendo per i fianchi e provo a fargli entrare altri centimetri della mia nerchia dentro il suo orifizio anale. Aiden fa dei gemiti di dolore ma io sento che il mio cazzo penetra ancora di più in lui perché so che sta facendo di tutto per averne il più possibile nonostante senta un po’ di dolore ad ogni mia spinta.
“Ti ho rotto il culo, puttanella”, gli faccio notare
“Si fottimi…aaahhh…si ancora, ancora”, continua a ripetere ad ogni mia spinta “fuck me”, mi incita nel suo inglese italianizzato dai tanti anni passati nel nostro paese
Me lo scopo aggrappandomi alle sue bellissime chiappe pallide con ancora il lieve segno di un’abbronzatura estiva. Gliele schiaffeggio piano ma anche con foga per poi stringerle fra le mie mani come fanno quei maniaci eterosessuali quando vedono passare un bel culo femminile davanti a loro. Anche Aiden ha il culo che sembra quello di una ragazza se non fosse che non ha le tette e neanche la vagina. Poi mi sfilo dal suo culo, lo giro e lo bacio con passione.
“Vieni qui”, gli dico allontanandomi camminando all’indietro come un gambero mentre il mio cazzo imprigionato nel preservativo sobbalza ad ogni movimento che faccio e Aiden si priva di tutti i suoi vestiti facendomi vedere per la prima volta il suo cazzo di 15cm in tiro
Arrivo a bordo letto, mi siedo ed apro le gambe, Aiden si inginocchia e prende in bocca il mio cazzo rivestito. Non so dirvi se sul condom c’erano tracce di sangue dovute alla perdita della sua virtù, probabilmente si, ma non c’ho fatto caso continuando ad ammirare quel bellissimo corpo da preadolescente ma che invece fortunatamente ha già compiuto 18anni. Tirandomi indietro sopra il materasso, Aiden perde il mio cazzo dalla sua bocca ma io sono pronto ad una nuova scopata e anche lui dato che si sputa su una mano e si lubrifica il culo torcendo il suo braccio verso le sue chiappe. Aiden sale sul materasso arrivando e sedendosi sopra di me all’altezza del pube per poi prendersi il cazzo e infilarselo da solo dentro il suo buchetto affamato. Lo prendo per i fianchi e inizio a farlo saltellare sul mio bastone mentre mi sollevo e, aggrappandomi alla sua schiena, lo bacio ancora. Ha l’alito fresco che ti induce a continuare a baciarlo visto quanto mi piaccia e mi eccita questo gesto che può assumere significati diversi secondo il posto o il momento che può essere dato. Consolazione, affetto, passione sono tre dei tanti motivi per il quale si bacia una persona ma io non lo sto facendo in questo modo ma usando anche la rabbia, quella rabbia che ti assale quando hai una persona seduta sul cazzo e che non vedi l’ora di far godere.
“Avevo paura a…uuuhhh…prendere il tuo cazzo ma…ooohhh…ora non smettere”, mi fa
“Non ci penso neanche”, gli rispondo per tranquillizzarlo
“E’ bellissimo aver…mmmhhh…trascorso con te…aaahhh…la mia prima volta”
Sono onorato delle sue parole e continuo a scoparlo senza sosta e con il cazzo che non accenna a sborrare per poi ammosciarsi ma e’ sempre bello duro e ben piantato dentro le sue carni. Se qualcuno mi vedesse ora, può pensare che io stia usando qualche pillola drizzacazzi, ma non ne ho bisogno, ancora, e poi chiunque si ecciterebbe davanti al culo di Aiden, anche ad un impotente verrebbe l’istinto di scoparselo e quel minimo accenno di eccitazione. Tenendolo per le spalle, lo getto di lato sul materasso con ancora dentro il mio cazzo. Incrocio le mie gambe dentro le sue come se stessimo seduti tipo gli indiani ma stando sdraiati. In questa posizione la chiavata quasi si arresta ma ho la possibilità di guardarlo negli occhi, degli occhi di un blu intenso che fanno trasparire tutta la sua voglia di prendere cazzi, cazzi e ancora cazzi. Annulliamo la posizione bella ma che non ci consente una piacevole scopata per riposarci un po’ mentre ci masturbiamo i cazzi a vicenda. Nonostante il mio sia lungo di soli 4cm più del suo, sembra un obelisco in confronto al cazzo di Aiden. Dopo aver ripreso fiato, ci posizioniamo sul letto nella classica posizione a 90°. Il mio cazzo entra ormai facilmente nel culo dell’americano, come un coltello nel burro, mentre lo tengo per le spalle e gli do delle bordate nel culo che lo fanno gridare di piacere. Per fortuna o meno, stiamo in una stanza di un locale con altre stanze del genere, quindi se qualcuno lo sente, non si preoccupa che stia succedendo qualcosa di anomalo o estremamente violento. Il mio cazzo rasato entra dentro il suo culo che ora lo accoglie con facilità. Modestamente sono diventato molto bravo nello svolgere la parte attiva della coppia imparando tanti truccetti nuovi, trucchetti insegnatimi anche da Fernando quando ero ancora a Rio de Janeiro.
“Dove vuoi che ti venga?”, gli domando
“Vienimi in faccia”, mi risponde
“D’accordo troietta mia”
Dopo averlo scopato ancora, gli tolto il cazzo dal buco del culo, lo faccio girare e inizio a masturbami davanti alla sua faccia mentre lui mi massaggia le palle gonfie. Capendo che sta arrivando il momento culminate, prendo Aiden per i suoi capelli facendogli inclinare la testa verso destra mentre con l’altra mano continuo a segarmi per poi venire. Non gli vengo in bocca ma una densa e cremosa sborra calabrese gli finisce tutta sulla fronte tranne per uno schizzo che raggiunge l’orecchio sinistro. Dopo aver finito di sborrare, Aiden mi lecca il cazzo mentre io con una mano spalmo tutta la mia sborra sulla sua faccia e il giovane italo-americano continua a lucidarmi il manico. Poi lo bacio e ci sdraiamo un po’ sul letto.
“E’ stato davvero fantastico”, mi dice “una prima volta da ricordare per sempre”
“Grazie”, gli rispondo iniziando a masturbarlo
Mentre lo masturbo, parliamo delle nostre vite, e poi lui sborra sul suo corpo femmineo e io lecco la sua sborra leccandogli anche gli addominali lisci, perfetti, senza un pelo. Vorrei chiedergli il numero di cellulare ma quando si accorge di aver fatto tardi si alza, prende le sue cose e va via ringraziandomi ancora per avergli aperto letteralmente la strada al sesso senza usare troppa violenza nonostante il cazzo che mi ritrovo tra le gambe. Dopo essermi ripreso un po’ sia dalla scopata che dal caldo che fa nella stanza, mi rivesto ed esco tornando in pista. Il drink che ho ordinato in precedenza non e’ più sul tavolino e il divanetto adesso e’ occupato da una coppia di lesbiche. Scuoto la testa infastidito mentre mi faccio strada tra le persone che danzano a ritmo di musica per raggiungere il bancone. Osservando i danzatori mi soffermo a guardare in direzione di un uomo sulla 60ina dai capelli e il pizzetto bianchi indossante uno jeans e una maglia a maniche corte blu scuro, nonostante il freddo boia, che fa intravedere i due bicipiti tatuati. Dalla maglia si nota chiaramente che e’ un uomo che frequenta abitualmente la palestra ma quello che mi lascia senza parole e’ il suo enorme bozzo sul davanti che provoca in me il sussulto della mia rosellina. Il signore sta parlando con un ragazzo di circa 30anni e quando gira un po’ la testa verso la mia direzione, mi sembra di riconoscerlo. Passo tutto il tempo a sorseggiare il mio nuovo drink con l’intento di capire chi sia cotanta bellezza e finalmente mi si illumina la lampadina: e’ il marito della mia professoressa dell’università. Non ci posso ancora credere, sembrava un uomo tutto d’un pezzo ma adesso lo vedo flirtare con un ragazzo che potrebbe essergli figlio. Mi viene subito un’irrefrenabile voglia di conoscerlo più a fondo, non ci siamo mai parlati in aula perché un paio di giorni alla settimana accompagna la moglie e mentre io sono seduto al mio posto cercando di raccogliere le mie cose, lui e’ già andato via, ogni volta che volevo ammirarlo ancora di più. Mi sbottono un po’ la camicia che indosso e muovendomi a ritmo di musica mi avvicino a lui continuando a ballare. Con la coda dell’occhio, capisco che ogni tanto gira lo sguardo verso di me proseguendo a parlare con il ragazzo e allora decido di giocarmi la carta del fisico, un fisico ormai scolpito dalla palestra quindi mi apro completamente la camicia e ballo. Il signore adesso non può fare altro che guardarmi in modo curioso ma anche con lussuria tanto che il ragazzo che parla con lui gli fa il segno del dito e se ne va. Mentre ballo ammiccando verso di lui, lo vedo quasi titubante a rivolgermi la parola quindi sono io a prendere l’iniziativa.
“Ciao sono Giulio”, mi presento
“Piacere Antonio”
“E’ un piacere conoscerti Antonio”, lo e’ davvero
Ora che ce l’ho davanti posso notare che la sua maglietta dal collo a V mostra una folta peluria pettorale completamente bianca.
“Quanti anni hai?”, mi chiede per evitare di commettere un crimine
“Ne ho 21”, gli rispondo rassicurandolo
“Ah bene. Posso offrirti qualcosa da bere?”, mi chiede quasi gridando per farmi capire per colpa della musica alta “ormai hai l’età per bere”
Io gli faccio cenno di si e ci avviciniamo al bancone dove il barista, che fregandosene venderebbe gli alcolici anche ad un neonato, mi da il mio terzo Bloody Mary della serata. Non ho mai bevuto così tanto in vita mia e se adesso questo splendido uomo dal pelo bianco mi prendesse davanti a tutti, non opporrei resistenza. Inizio a toccarlo insistentemente sul ginocchio per poi risalire la gamba e addentrarmi nell’interno coscia fino a puntare verso il grande pacco che ha in mezzo alle gambe ma all’improvviso mi ferma.
“Cosa c’e’?”, gli chiedo
“Non possiamo andare avanti”, mi fa mentre si alza dallo sgabello
“Perché? Non ti piaccio?”
“Non e’ questo”
“Forse non sono all’altezza del ragazzo con il quale parlavi prima? Sappi che sono una grandissima zoccola, anche più di quello”
“Tu non conosci la mia situazione, non puoi capire”, mi dice Antonio allontanandosi tra la folla
Dopo aver fatto il culo ad Aiden speravo che il mio si sarebbe fatto scopare da Antonio ma non posso farci niente, mi ha rifiutato e ne devo prendere atto. Non sono un tipo da buttare, anzi, quindi capisco che dietro al suo rifiuto di iniziare qualcosa con me o soltanto di divertirci per una notte, possano esserci dei problemi irrisolti dietro. Quando torno a casa, trovo Kai intento a guardare in tv un documentario sulle trans. La sua passione nel diventare una Kathoey, come chiamano le transessuali nei paesi asiatici, e’ fortemente consolidata in lui e questo mi fa rabbia. Non ho niente contro le persone trans ma io voglio un fidanzato e non una fidanzata accanto a me tanto che questo mi porta a dargli un ultimatum: o me o la sua smaniata voglia di cambiare il suo aspetto fisico e sessuale. Kai mi dice che con me si e’ sempre trovato bene, che mi ha amato (tempo passato), ma io sono stato colui che gli ha fatto capire che essere una donna era quello che ha sempre desiderato nella sua vita e che quindi deve rinunciare a me per seguire il suo sogno. Dopo questa affermazione, gli do un bacio appassionante per salutarci e interrompere qui la nostra breve ma intensa relazione. Il giorno dopo, Kai fa le valigie e sparisce per sempre dalla mia vita ritornando nella sua terra natia ma questa volta non sono affatto triste come quando ci siamo lasciati la volta precedente anche perché ora sono intenzionato a conquistare Antonio e ogni sera vado nel locale dove l’ho abbordato. Per una settimana non lo vedo, ma un giorno, finalmente, eccolo tra la folla…

FINE CAPITOLO 18

TO BE CONTINUED

PS: NONOSTANTE CONTINUO AD USARE LO STESSO TITOLO, PEDRO NON APPARE IN QUESTE SCOPATE MA SICCOME E' INIZIATO TUTTO DA LUI, DOPO IL NONNO NATURALMENTE, HO DECISO DI TENERE QUESTA INTESTAZIONE ANCHE PER I RACCONTI SUCCESSIVI AI PRIMI DUE.

QUESTA E’ UNA STORIA ASSOLUTAMENTE INVENTATA DA ME E NON COPIATA DA ALTRI SITI. NON SONO UNO SCRITTORE PROFESSIONISTA QUINDI NON BADATE MOLTO GLI EVENTUALI ERRORI..
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